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Autore: Lady Georgiana    02/10/2011    7 recensioni
È davvero triste pensare che a soli 18 anni si abbia già avuto a che fare con gli aspetti più crudeli della vita. Che si sia conosciuta la cattiveria, la morte e l'impotenza nel non riuscire a fare qualcosa. Sentirsi ogni giorno miracolati dall'essere sopravvissuti, essere stati scelti per continuare la propria vita, avere ottenuto una seconda possibilità dal fato. Sapevano che non dovevano buttare via tutto questo, loro tre lo sapevano perfettamente. In nome di Lupin, in nome di Tonks, in nome di Fred e tutti gli amici che avevano perso. Proprio per quella consapevolezza si trovavano ora, di nuovo e stavolta per l'ultima volta, su quel treno diretto verso la loro seconda casa, Hogwarts, per concludere la loro istruzione da maghi. Benché il mondo magico li avrebbe sempre riconosciuti come gli eroi per eccellenza, loro avrebbero solo voluto essere trattati come ragazzi normali, concludere la scuola, ottenere i M.A.G.O., trovare un lavoro che amassero e poi chissà quant'altro.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I don't believe that anybody feels the way I do about you now.
And all the roads we have to walk along are winding.

And all the lights that lead us there are blinding.

There are many things that I would like to say to you I don't know how,
Because maybe you're gonna be the one who saves me ?
And after all ...You're my wonderwall.


 

 

 

Probabilmente fu colpa degli uccellini che cinguettavano allegri tra gli alberi, o magari del troppo caldo che faceva in quei giorni o anche per il calcio che la Granger gli rifilò nel sonno a farlo svegliare quella mattina. Tutto in quella stanza era tranquillo, oscurato dal buio e silenzioso. Riusciva soltanto a percepire il profondo respiro di Hermione che dormiva accanto lui. Erano passate circa due settimane da quando lei avevano iniziato a dormire insieme, era diventata un'abitudine ritrovarsi sul letto, scambiare due chiacchiere e poi addormentarsi. Facevano solo quello, soltanto e solamente quello....bello si, ma per un ragazzo giovane, aitante, bello e con certe necessità fisiche era alquanto difficile svegliarsi la mattina e non notare che quella leggera sottana che ultimamente la ragazza aveva l'abitudine di indossare per dormire, le si alzava un po' sulla gamba o le si abbassava scoprendo una buona scollatura. Ed era anche difficile trattenere certi istinti, trattenere la voglia di toccarla o scoprirla ulteriormente, ed era impossibile evitare un fenomeno che poteva placarsi con una doccia fredda. Se ne concedeva almeno due al giorno, erano diventate la sua migliore amica. Anche quella mattina, conscio che gliene sarebbe toccata subito una, si lasciò andare per un attimo restando a guardare il corpo della ragazza. Il petto che si abbassava ed alzava a seconda del suo respiro,le gambe che si spostavano in cerca di una buona posizione o semplicemente di un punto più fresco del letto. Non potè fare a meno di notare quanto quelle gambe fossero perfette, lunghe e slanciate, bianche e affusolate e la sua mano non potè evitare di toccarle con leggerezza, come fosse stata un'opera d'arte esposta li davanti a lui, con un grande divieto di toccare ma senza alcuna protezione. Senza neanche farlo apposta, si rese conto di quanto scivolasse bene la sua mano sulla gamba, risaliva verso i fianchi senza trovare alcun ostacolo e proseguiva fino a scivolare sul ventre, sulla pancia e poi...poi si fermò. Fu difficile spostare la mano, come tentare di allontanare due calamite destinate ad attrarsi. Guardò un'ultima volta il viso addormentato della ragazza e poi decise che era il momento di fare quella doccia fredda.

 

 

Hermione aprì gli occhi sbattendo le ciglia un paio di volte, il posto accanto a lei era vuoto quindi era ovvio che Draco si era già alzato. Si stese a pancia sotto soffocando il viso nel cuscino, stiracchiandosi per bene. Su quel letto si dormiva benissimo e sapere che lui era così vicino a lei, le dava un senso di protezione estrema, senza contare che la inondava del suo profumo anche di notte facendola rilassare e addormentare subito. Nonostante dormissero insieme, comunque, lui si era dimostrato un perfetto gentiluomo e non l'aveva neanche mai sfiorata....certo, non nascondeva che un po' le dispiaceva. Era affascinata per la mancanza del gesto ma scontenta allo stesso tempo. Si mise a sedere allungando in alto le braccia e la schiena e quando sentì di essersi sistemata, si alzò diretta in bagno. Furono pochi passi, abbassò la maniglia, aprì la porta e lo vide per un istante, un bel istante, appena uscito dalla doccia coperto solo da un asciugamano legato in vita. Non si negò la vista del suo corpo per almeno tre secondi, sufficienti ad imprimere nella sua testa ogni minima gocciolina che gli scendeva sul petto. Solo allora abbassò lo sguardo, girandosi di lato.

-Scusa, credevo fossi in cucina!- disse lei.

Lui sembrò notarla a malapena, non si era neanche infastidito -Non ti preoccupare, entra pure tanto ho finito- disse lui, scrutandosi allo specchio.

Intimidita entrò nel bagno, lui continuava a guardarsi probabilmente indeciso se togliere quel poco di barba oppure no. Lei lo osservava poggiata al lavabo, in attesa che accennasse ad uscire.

-Dormito bene?- chiese lui distogliendo finalmente lo sguardo dallo specchio e girandosi verso di lei.

-Si si, benissimo grazie-

-Lo credo bene....mi hai messo di nuovo ko stanotte, dovresti fare qualcosa per questo tuo problemino di tirare calci e gomitate-

Herrmione arrossì imbarazzata, possibile che non si fosse mai accorta di questo piccolo dettaglio? -Sinceramente, non me ne rendo conto- disse per giustificarsi.

Vide lui accennare una risata e poi baciarle la fronte -Non importa, ti aspetto giù- disse e la lasciò sola nel bagno, passandole davanti e lasciando una scia di profumo, il bagnoschiuma che utilizzava di solito e che a lei piaceva da morire.

 

Quando scese in cucina, trovò la colazione già preparata come ogni mattina e come ogni pranzo e cena. Lui si limitava giusto a mettere nei piatti, ovvero quello che stava facendo in quel momento.

-mmm, che buon profumino!- disse la ragazza entrando in cucina e sfoggiando una gonnellina davvero carina. Si carina, ma un po' troppo lunga pensò Draco notando che le copriva troppo le gambe.

-Sto portando tutto di là- disse lui afferrando i due piatti.

-Ti aiuto- aggiunse lei afferrando anche il resto.

Si stava avviando per primo quando gli venne in mente un'idea -Hey, ancora non mi hai salutato per bene stamattina- le disse, lasciando che lo superasse.

Stando attenta a non far cadere nulla, Hermione si allungò per baciarlo e proseguì per la sua strada. Draco lanciò uno sguardo alle sue gambe e a quella gonna che, dopo un suo piccolo incantesimo non verbale, si ridusse fino a raggiungere l'altezza desiderata.

-Adesso va molto meglio- disse lui facendo finta di riferirsi al suo bacio.

Quella mattina aveva promesso ad Hermione che sarebbero tornati ad Hogsmeade, insomma lui la portava in tanti posti migliori di quel pulcioso villaggio e invece lei non vedeva l'ora di tornarci! Ad ogni modo, ci andavano perchè di li a pochi giorni sarebbe stato il compleanno di Potter, e lei doveva comprare il regalo. Ma ci scommetteva che voleva anche passare a controllare come stesse quell'idiota di Weasley che, come si era preannunciato, non le aveva scritto neanche una volta.

-Avanti entra con me!- lo stava implorando lei, davanti al negozio dei Weasley.

-Non so se riuscirò a trattenermi dall'insultare Weasley!-

-Fallo per me- pregò lei con uno sguardo molto dolce a cui lui non riuscì a dire di no. Si lasciò trascinare dentro quel caos di bambini ultra eccitati per ogni oggetto esposto li dentro.

-Eccolo li!- disse lei indicandolo da lontano.

Vedeva nel suo sguardo una speranza, che magari lui le avrebbe chiesto scusa o spiegato il perchè non le scriveva più. Tutte cose di cui lui personalmente dubitava, ma che in fondo sperava per vederla anche un po' felice nei riguardi di quello zotico.

-Ron! Ron!- lo chiamò forte lei, lui si girò mentre era intento a riordinare uno scaffale.

-Hey Hermione, che ci fai qui?- chiese lui e a Draco diede l'impressione di essere infastidito.

-Sono venuta a vedere come stai. Non mi hai più scritto dall'ultima volta che ci siamo visti, sai come sono, mi preoccupo-

-Si beh, sto bene come puoi vedere. Adesso scusami ma ho parecchio da fare e non posso restare a parlare con te-

Quella risposta lasciò di stucco la ragazza, ormai era evidente che lui non voleva ne parlarle e ne vederla. Hermione cercò di balbettare qualcosa ma senza risultati e inoltre i suoi occhi le si stavano riempendo di lacrime. Draco cercò di prendere un profondo respiro, tentò di calmarsi in qualche modo perchè vedere la sua ragazza piangere per un tale cretino lo fece infuriare a così alti livelli che la regola del contare fino al dieci non riuscì a placarlo. Lo raggiunse come una furia e dopo averlo afferrato per la maglietta, lo sbattè contro uno scaffale facendo cadere qualche scatolina.

-Senti stupido zoticone, tu adesso lo trovi il tempo per parlare con lei o giuro che ti farò talmente tanto male che troverai il tempo all'ospedale- lo minacciò lui.

-Pensi che abbia paura di te? Puoi minacciarmi quanto vuoi ma io continuo a fare quello che mi pare!-

-Non credevo che fossi davvero così stupido!- e dicendo ciò non gli diede neanche il tempo di rispondere, iniziarono a picchiarsi come due animali. Difficile capire chi l'avrebbe avuta vinta, e in più si creò una confusione tale che il negozio divenne irriconoscibile.

 

 

-Due incoscienti!- stava sbraitando Hermione -Due stupidi bambini! Picchiarvi come due selvaggi, vorrei sapere che cosa vi è saltato in testa! Addirittura George era furioso, e Dio solo sa che in tutta la mia vita non l'ho mai visto così arrabbiato!- disse mentre era in piedi davanti a Draco a disinfettargli un taglio che si era procurato sul sopracciglio durante la lotta. Erano appena tornati a casa, dopo che George era riuscito a dividere loro due, si era offerta di aiutarlo a rimettere tutto a posto.

-Ahia, brucia!- si lamentò Draco ma lei sembrò non ascoltarlo.

-Onestamente, non vi capisco. C'era bisogno di fare quella scena? Sono davvero delusa...senza contare che Ron è il doppio di te...speravi di poterlo battere facilmente? Un comportamento da veri idioti!- ribadì per l'ennesima volta.

-Ti ricordi l'estate prima del secondo anno?- iniziò a parlare Draco -Quando ci siamo incontrati al Ghirigoro e mio padre e Weasley Senior se le sono suonate di santa ragione? Diciamo che ho voluto ricambiare il favore-

-Oh davvero saggio da parte tua!-

-Ricordo anche che quel giorno una piccola, insignificante ragazzina ebbe il coraggio di affrontare mio padre come non ero mai riuscito a fare io. La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa! Fu quella frase, la ricordo ancora bene, che mi fece provare un odio indescrivibile verso di te. Io che non riuscivo a ribellarmi mai, che non riuscivo mai a tenergli testa ero stato battuto moralmente da te, con una semplice frase. Tu sei riuscita a fronteggiarlo col tuo cipiglio sicuro e una frase mentre io venivo costantemente umiliato e deriso da lui per i miei errori. Ti odiai molto ma solo adesso mi rendo conto che forse era una sorta di ammirazione per qualcosa che io non ero riuscito a fare.-

Hermione smise di tamponarlo e restò a fissarlo, non credeva che lui si ricordasse questi piccoli dettagli, per lei insignificanti, mentre a lui avevano lasciato un segno così forte.

-Io non credevo di...-

-Già, tu non pensavi a quei tempi che ti stavi mettendo contro uno dei maggiori sostenitori di Voldemort. Che sciocca sei stata. Hai rischiato la vita senza rendertene conto. La gente ci considerava una famiglia marcia, lo so bene, anche se davanti ci mostravano rispetto per l'importanza del nostro nome. So bene che avevano paura di noi, nonostante fossi un ragazzino comprendevo che avevamo in mano un forte potere molto pericoloso, e poi...e poi arrivi tu, una frase e butti giù tutte le mie sicurezze. Credevo sinceramente che in tutti questi anni ci avresti rimesso la pelle. Ma sei ancora qui, fortunatamente, e non lascerò che un idiota come Weasley ti faccia soffrire. Piuttosto preferisco morire-

-Non dire stupidaggini! Ricordo bene quell'anno, per colpa di tuo padre a momenti non rischiamo la vita. Potevo restare uccisa da quel basilisco, dannazione! E li ad aiutarmi c'erano Harry e Ron!-

Draco si alzò in piedi guardandola in maniera davvero dispiaciuta -Questo lo so! Ma credimi, io non ne sapevo nulla...mio padre non mi informava dei suoi piani fino a quando non lo ha ritenuto necessario-

-Ti credo e non ce l'ho con te. Ma se permetti, sono libera di odiare tuo padre-

-È per questo che sto cercando di essere una persona migliore...e tu sei il primo passo per fare in modo che nessuno mi guardi con paura o con disprezzo. Sei importante...tutto qua-

Lei gli sorrise, sapeva che non era facile per lui ammettere tutto questo ed apprezzò lo sforzo.

-Non eri costretto a farlo...voglio dire, difendermi. Conosco bene Ron e so come avrei potuto fargli del male anche da sola!-

-Glielo stai già facendo del male, non capisci? Vederti con me lo ferisce, è chiaro, per questo si comporta in questa maniera. Da una parte vuole attirare l'attenzione su di lui e dall'altra intende davvero lasciarti stare per non stare ancora peggio-

-Ah...bella deduzione- disse lei stupita dalla sua interpretazione.

-Weasley è un soggetto psicologicamente molto chiaro e semplice-

-Cosa suggeriresti di fare?-

-Abbatterlo! Il più presto possibile-

Hermione gli tamponò la ferita a lungo, in modo tale da fargli parecchio male.

-Maledizione Granger, brucia!- sbraitò lui divincolandosi dalla presa.

 

 

-Che palle!- fu l'ennesima imprecazione che Draco rivolse verso il riflesso allo specchio. Quel taglio sfigurava il suo bel viso e sperava di averne fatto uno peggiore a Weasley.

-Te la sei cercata!- disse saggiamente Hermione dall'altra stanza.

-Ho capito Granger. Non c'è bisogno di ribadire il concetto!- disse seccamente lui, ritornando a sedersi sul divano che lei occupava, intenta a leggere un altro libro.

Dalla finestra aperta entrò in volo una civetta dalle piume nere e si poggiò elegantemente sul tavolo. Portava una lettera e lui sapeva bene di chi era.

-Blaise...è strano che mi scriva, di solito spunta qui all'improvviso!-

Afferrò la lettera ma il gufo restò li, segno che lui pretendeva una risposta. Non riuscì a corromperlo neanche con una bella dose di mangime.

-Che dice?- chiese Hermione girando pagina al suo libro.

La lettera recitava:

Amico, sei impazzito? Picchiare Ron? Ma lo hai visto? È due volte te, come ne sei uscito? Ad ogni modo immagino il motivo per cui lo hai fatto...io lo sapevo che questa storia finiva male fin dal giorno in cui abbiamo rubato quel tema ad Hermione! A proposito, lei come sta? Salutamela, ci vediamo presto. Blaise.

-Niente mi sconsiglia di picchiare Weasley una seconda volta! E ti saluta!- disse lui poggiando la lettera sul tavolo per andare a prendere della pergamena per scrivere una risposta. Dovette arrivare fino in camera sua poiché nello studio, a quanto pareva, la Granger aveva esaurito tutti i fogli di pergamena. Quando tornò vide Hermione in piedi vicino al tavolo che lo guardava con sguardo severo, anzi sembrava più che stesse cercando di trattenersi dallo scoppiare.

-Che ti è successo?-

-Lo sapevo che eravate stati voi!- disse lei, incrociando le braccia.

-A fare cosa?- chiese lui confuso.

-Il tema! Me lo avete rubato voi e fino ad adesso non mi avete detto di averlo!-

-Oh...quella cosa- disse lui che si era completamente dimenticato di averglielo tenuto nascosto fino a quel momento -Ti giuro che te lo avrei detto...se me lo fossi ricordato-

-Incredibile! Sapevate quanto ci tenevo a riaverlo!-

-Hey calmati Granger, ce ne siamo dimenticati!-

-Beh allora dato che adesso non vi interessa più, gradirei che me lo restituissi!-

Draco la guardò come se improvvisamente la sua faccia fosse diventata verde e gli fossero spuntate due antenne sulla testa -Ti rendi conto che mi stai chiedendo di rovistare in ogni angolo di questa casa? Non ricordo dove l'ho messo e ogni posto è plausibile...ma a che diavolo ti serve?-

-Ti sembra così strano voler riottenere una cosa che mi appartiene?-

-Se si tratta di un tema, si- disse lui con tono ovvio.

Come una saetta la vide passarle accanto, certamente diretta verso la sua stanza. Lui, allarmato che potesse bombardare la sua stanza, la seguì tentando di fermarla.

-Granger, parliamone! Potremmo trattare!- disse seguendola su per le scale per poi arrivare alla porta della sua stanza, da cui riusciva a vedere la ragazza ferma impalata, che scrutava ogni angolo della stanza.

-D'accordo, facciamo che se io trovo il tema in maniera abbastanza facile e ancora integro, non faccio un casino dentro questa stanza- disse lei poi afferrò la bacchetta pronunciando -Accio Tema-

Restarono in attesa ma nulla si mosse, la ragazza gli rivolse uno sguardo interrogativo -Anche se il tema si trovasse in questa stanza, non riuscirai ad ottenerlo con un semplice incantesimo di richiamo- disse lui.

-E perchè no?-

-Diciamo che, per la mia sicurezza, ho fatto su quel tema una serie di incantesimi per evitare che tu lo richiamassi in qualsiasi parte del castello fossi-

Hermione lo guardò sbarrando gli occhi -Tu hai fatto cosa?!-

-Che c'è? Ho fatto del mio meglio per mantenere la mia fedina pulita- disse lui in maniera del tutto innocente.

Questo non fece altro che far infuriare la ragazza ancora di più. La vide mettere da parte la bacchetta e iniziare ad aprire, per primo, il baule di Hogwarts di Draco, ancora intatto dal suo ritorno. Tirò fuori libri, pergamene, inchiostro, la scopa di Quidditch e quant'altro, quando alla fine, esausta, notò in fondo al baule un ultimo libro. Non era un libro scolastico, doveva essere una lettura che Draco si concedeva prima di dormire. Non trattava di magia oscura o approfondimenti ultra scolastici, ma semplicemente di Quidditch. Lo aprì e tra le pagine del libro, ben riposto, trovò il suo tema. Integro e ben tenuto, lo tirò fuori mostrandoglielo.

-L'ho trovato!- disse lei trionfante.

Draco, che lo era meno notando il casino che aveva creato a terra, le si avvicinò strappandole di mano il libro -Perfetto Granger, ora puoi rimettere a posto-

-Non ci penso minimamente! Se tu non mi avessi nascosto il tema, io non avrei fatto tutto questo disordine quindi te lo meriti- disse lei con la sua solita aria da saputona.

-Neanche un misero ringraziamento per avertelo lasciato tutto intero? Avrei potuto bruciarlo, farlo in mille pezzi e invece guardalo, neanche una piega!-

-Hai ragione, avresti potuto ma non l'hai fatto. Avresti potuto liberartene e invece lo hai conservato per bene dentro il tuo libro, ovviamente, preferito-

Draco la guardò alzando un sopracciglio, in effetti se l'era tenuto quel tema perchè sapere che apparteneva a lei lo faceva sentire...lo faceva sentire come se avesse potuto ottenere molto di più da lei. La Granger lo aveva chiaramente capito e stava cercando di farglielo sputare con l'astuzia.

-Non mi farai dire quello che stai cercando di farmi dire!-

-Oh e che cosa sto cercando di farti dire?- disse lei con aria innocente.

A quel punto Draco decise che, qualunque cosa avesse fatto, mai sarebbe riuscita a farglielo dire, a fargli ammettere che ero cotto di lei già da parecchio tempo, che anche ottenere un suo stupido (ma ben fatto) tema significava molto per lui. Gettò il libro che ancora teneva in mano, da una parte e incrociò le braccia.

-Che cosa ti gira per quella testolina?- chiese lui curioso.

-Dunque la mia teoria è questa: tu e Blaise rubate il mio tema inizialmente per farmi un dispetto. Lo tieni, non lo distruggi subito perchè sai che tenerlo sano potrebbe ritornarti utile. Il tempo passa e ti accorgi che questo tema è ancora li, tra le pagine del tuo libro che leggi prima di andare a dormire...-

Draco osservava il suo viso, aveva in qualche modo mutato espressione, era molto simile a quando arrivava ad avanzare una teoria giusta in classe. Sapeva che quel che stava dicendo aveva un senso ed era molto logico, sapeva di essere vicinissima alla verità e quella sicurezza la faceva parlare e agire in un modo che il ragazzo riteneva davvero irresistibile. Mentre parlava, la sua vista amplificò la visuale dei suoi occhi che lo guardavano in maniera maliziosa, delle labbra che accennavano a un sorriso e della lingua che le inumidiva. Il suo olfatto percepiva in maniera maggiore il profumo dei suoi capelli, il profumo della sua pelle. Un desiderio cresceva sempre di più dentro di lui, mentre lei continuava a parlare e a dimostrare di avere ragione.

-La domanda non è: perchè hai tenuto il tema in quel libro? La risposta può essere davvero molto facile, probabilmente sarebbe stato da stupidi tenerlo in un libro scolastico o semplicemente nel tuo baule. Preferivi tenerlo il più possibile vicino a te, sicuro che nessuno te lo avrebbe portato via. Il tempo passa, le cose cambiano e tu tieni ancora quel tema integro in quel libro. Magari per un periodo puoi esserti davvero dimenticato di averlo, ma la domanda che dobbiamo farci è soltanto una. Perchè lo hai tenuto fino ad adesso? Avresti potuto distruggerlo una volta che tutti si fossero dimenticati della sua esistenza. Sarebbe stato ben comprensibile, io mi sarei arresa all'idea di averlo perso per sempre e tu ti saresti tolto un gran peso...dunque, perchè?-

Eccola depositarsi sul suo volto l'espressione di trionfo, sguardo furbo, labbra socchiuse che si incurvavano in un sorriso trionfante. Draco non riuscì a resistere, darle una risposta era fuori questione perciò decise di non tenere più a bada i suoi istinti e quel desiderio che stava crescendo in lui.

-Al diavolo le docce fredde!- Le prese il viso fra le mani e iniziò a baciarla con foga, lei per la sorpresa lasciò cadere il tema per terra e ricambiò i suoi baci. Le sue mani, dal viso, scesero lungo le braccia per poi poggiarsi sui fianchi. Risalendo per i fianchi trasportarono anche la maglietta che, lentamente, la lasciavano scoperta sempre di più. La ragazza gli lasciò sfilare la maglietta che gettò a terra, lontano. A breve ci finì anche la sua di maglietta e un attimo dopo la fece sdraiare delicatamente sul letto. Si stese sopra di lei, poggiando sui gomiti per non pesarle, si guardarono profondamente, i loro respiri tremavano e ripresero a baciarsi più dolcemente.

 

Sentiva che quella sarebbe stata la loro volta, sarebbero andati fino in fondo e lei era pronta perchè lo voleva con tutta se stessa. Si guardarono prima di tornare a baciarsi, quello sguardo diceva tante cose. Avevano imparato a comunicare in quel modo ed era il migliore per capire tutto, per capire la verità, per affrontare le loro paure e per trasmettersi per intero le loro emozioni e sensazioni. Sentiva il respiro tremare, come anche quello di Draco, li steso sopra di lei bello come non mai. Lo osservò, i muscoli delle braccia erano tesi, irrigiditi per lo sforzo di sostenerlo. I suoi occhi grigi la fissavano, passandole da parte a parte ed il viso veniva incorniciato dai suoi capelli così chiari. Lo si poteva considerare un angelo se su quel viso non permanesse un ghigno furbo, se dalla sua bocca non uscissero parole taglienti. Gli sfuggì un sorriso prima di tornare a baciarlo, le sue mani, con decisione, scivolarono lungo il suo petto assaporando ogni centimetro del suo corpo, cercando ogni minima sfumatura della sua pelle calda. Percepiva il battito del suo cuore che andava allo stesso ritmo del suo. Non agivano in maniera frettolosa, volevano godersi bene ogni attimo, cogliere ogni respiro. Draco scese a baciarle il collo per poi continuare a lasciare una scia di baci anche sulle spalle e continuando verso il petto. Hermione sentiva la pelle bruciare al passaggio delle labbra del ragazzo, questo la fece accaldare improvvisamente. Piegò una gamba strusciandola contro quella di Draco, forse fu un errore, un gesto pericoloso perchè fece si che i loro bacini coincidessero in maniera migliore ora. Non si domandava cosa sarebbe successo, se dopo fosse stata una ragazza diversa, se l'avesse cambiata in qualche modo. Cercò di non porsi alcun dubbio e continuò a vivere quelle belle sensazioni che adesso andavano aumentando. Una mano di Draco scivolò sulla sua spalla facendo calare per il braccio la bretella del reggiseno. Vide lo sguardo del ragazzo perdersi ad guardare il suo corpo semi nudo, non era uno sguardo invadente o fastidioso anzi la faceva sentire come se fosse qualcosa che lui non avesse mai visto, una cosa rara e la più bella. Capì, poi, che lo sguardo che le lanciò voleva significare solo una cosa, solo una domanda che sentiva di doverle farle. Sei sicura?

Lei gli sorrise dicendo -Assolutamente si-

Ripresero a baciarsi, prese ad accarezzargli la schiena facendo scendere le mani fino al bordo dei suoi pantaloni. Lui le accarezzò i fianchi fino a scendere ai bordi della sua gonna che lentamente tolse, facendola cadere a terra. Hermione sapeva che il passo successivo toccava a lei, ma non era certa. Lui colse questa insicurezza e le afferrò una mano, indirizzandola al prossimo passo. Le fece sbottonare i pantaloni i quali raggiunsero, anch'essi, il pavimento. Erano arrivati a un punto in cui non potevano tirarsi indietro, e sinceramente nessuno dei due voleva farlo. Draco scese a baciarle il petto e nel frattempo passò una mano dietro la sua schiena per slacciarle definitivamente il reggiseno. Ci mise un attimo, d'altronde doveva essere uno esperto in queste cose. Quel pensiero le fece ricordare che, se per lei era la prima volta, per lui sarà stata almeno la centesima. Fu un pensiero difficile da togliere dalla testa e lui se ne accorse, ormai conosceva ogni suo pensiero.

-Ti vuoi fermare?- chiese lui, con un tono poco convincente. Lei scosse la testa, arrossendo leggermente.

-Bene, perchè non credo che ci riuscirei ormai- sussurrò lui sorridendole. Quel sorriso la rincuorò un po', ma sentiva che doveva chiederglielo.

-Questa notte non sarà come tutte le altre, vero?-

-Direi di no...stanotte sarà migliore. E so che ti passa per la testa. Stanotte la considero la mia prima vera volta con qualcuno che amo-

Mai frase fu migliore per convincerla al cento per cento, a levarle ogni dubbio dalla testa e a farle capire che per lei era lo stesso -Per me è la prima volta con qualcuno che amo-

Si sorrisero e tornarono a baciarsi. Draco le sollevò anche l'altra gamba ed ora i loro corpi combaciavano in maniera perfetta.

 

Per quanto tenesse alla ragazza e per quanto considerasse i preliminare importanti, era arrivato al limite, doveva averla in quel momento. La spogliò del tutto e lo stesso fece lei. Sapeva che doveva andarci cauto per non farle troppo male, la guardò per assicurarsi che fosse sicura di procedere ma nel suo sguardo leggeva soltanto una profonda convinzione di quello che stava facendo, anzi gli sembrò che li l'unico a tentennare fosse lui...cosa davvero assurda, tra l'altro! Le lanciò un ghigno e con lentezza entrò in lei. Continuò finchè non vide una piccola smorfia di sofferenza sul viso della ragazza, si fermò per far abituare il suo corpo con quello di lui. Lei aveva gli occhi chiusi e si mordeva un labbro, una visione idilliaca che con decisione, lo portò a proseguire rompendo quella barriera che le provocava dolore e rendendola completamente sua, facendole conoscere un piacere nuovo che li portò entrambi a sospirare. Le sue mani stringevano le lenzuola sotto di loro mentre quelle della ragazza stringevano la sua pelle, graffiandola. Superato quell'ostacolo, la strada che si presentava era solo in discesa. La vedeva sotto di lui, coinvolta in quel piacere che sentiva anche lui. Vedeva il suo sguardo pieno di passione, di voglia di lui, di averlo per sempre li. La ragazza inarcò la schiena sotto i suoi movimenti, gesto che gli fece aumentare il piacere. Le allargò le gambe aumentando il ritmo e questo la fece ansimare, sospirare volendone ancora e ancora. Questo non potè che rendere il ragazzo orgoglioso e felice perchè mai avrebbe pensato di provare qualcosa del genere per una ragazza, qualcosa che avrebbe voluto per tutta la vita ad ogni costo, non avrebbe mai lasciato che si allontanasse da lui.

-Per sempre mia...Hermione- le sussurrò, col fiato corto e sguardo diretto nel suo. Vide la ragazza sorpresa ma stava per sorriderle prima di urlare per il piacere arrivato al culmine, risposta che fu più che sufficiente al ragazzo che fece lo stesso poco dopo. Si lanciarono l'ennesimo sguardo, erano senza fiato, senza energie ma con i cuori che battevano all'unisono. Felici allo stesso modo e come non mai. Erano certi che si sarebbero amati a lungo, si sarebbero voluti a lungo, anche se la loro strada sarebbe stata piena di ostacoli, di paure, di intralci e altro ancora. Ma li avrebbero superati con decisione, consci che questo li avrebbe portati lontano. Uniti da una profonda promessa, per sempre insieme.

 

Fine. 

 


Posso dire finalmente che è finita! La storia è giunta alla sua conclusione! Sono davvero felice di essere arrivata fino a qui, anche grazie a voi perchè senza il vostro sostegno probabilmente non avrei continuato la storia. Spero che abbiate seguito la storia con passione e che vi sia piaciuta, posso finalmente mettere la spunta alla voce "completa"!! Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito, che hanno letto la mia storia e che l'hanno messa tra i preferiti, ma soprattutto grazie a chi ha recensito! non avrei mai creduto di ottenere così tanti complimenti :) Bene, senza tanti addii lacrimevoli vi saluto.  spero che ci sarete quando pubblicherò qualcosa di nuovo ;) Alla prossima, baci! 
   
 
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