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Autore: _Cecha_    02/10/2011    2 recensioni
Scorpius Hyperon Malfoy era il ragazzo più odioso ed egocentrico di tutta Hogwarts e io lo detestavo a morte … anche se non capivo come le altre ragazze lo desideravano in un modo … RI-VOL-TAN-TE! Era una lotta continua tra me e lui già dal mio primo anno (e solo perché le nostre famiglie erano … come dire … nemiche mortali?!).
././././././././
Comunque, la maggiore causa delle mie frequenti punizioni era una ragazzina con i capelli castani, un po’ sul roscio verso le radici, e tante lentiggini che portava il cognome Weasley-Potter … Lilian Luna Potter era una ragazzina di due anni più piccola di me, ma era una calamita per i guai e quasi sempre la parola “guai” era seguita da quella “Malfoy”.
Leggete! _Cecha_
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Cap. 9:

Hogsmade: coccolate e burrobirre

-Pov. Lily-
 

- su pigrona! Alzati!

- cinque minuti mamma… -  dissi.

- Lilian Potter… faremo tardi! Su! –

- non preoccuparti… il treno… ancora cinque minuti… - biascicai.

“ma possibile che mamma non capisca che ci vuole ancora tanto alla partenza del treno? Mi fa alzare sempre prima… ma quest’anno vede! IO-NON-MI-MUOVO!”

- oh Lils… -

“mmmm… forse non è mamma…”

 – non sono Ginny. Dai alzati che dobbiamo andare a Hogsmade con gli altri. Siamo già in ritardo di dieci minuti. –

“Appunto. Non è mamma. E non è nemmeno il primo settembre! Uffa!! … devo alzarmi… e… dieci minuti? DIECI MINUTI??”

- Alice! Perche non mi hai chiamata prima! Dieci minuti?? Al mi ammazzerà! Anzi… Hugo mi decapiterà! E Rose… oh! Rose mi farà a tocchetti e mi darà in pasto ad uno Schiopodo Sparacoda in men che non si dica! Alice! –

Ecco. Mi ero svegliata! Mi diressi al bagno, ma poi mi resi conto che non avevo il cambio per fare una doccia quindi mi avvicinai al baule. Poi ripensandoci andai sui vestiti che avevo messo ieri…

“ no non posso metterli. Sono sporchi!”

Così andai di nuovo verso il bagno.

- hei hei hei! Lils calmati! – mi disse Alice prendendomi per le spalle e facendomi rigirare cosicché potessi guardarla negli occhi. – stavo scherzando. Siamo in perfetto orario! Lo so che sei una pigrona quindi ti ho chiamato mezz’ora prima. – disse con un sorriso che somigliava troppo ad un ghigno per i miei gusti.

Evidentemente la mia espressione, che dapprima era impaurita, cambiò repentinamente ad incazzata nera perché… le fece sparire il sorrisetto!

- mezz’ora… mezz… MEZZ’ORA PRIMA!?!?! ALICE PACIOCK IO TI UCCIDO! – urlai con quanto fiato avevo in gola.

- Dai Lilian! Non prendertela! L’ho fatto per il tuo bene! – tentò di scusarsi la bionda, ex mia migliore amica.

- aaaargh! Alice! – e mi fiondai in bagno.

Sbattutami la porta alle spalle contai.

“ uno… due… tr…” TOC TOC!

- scusa dai! – disse una vocina da dietro la porta, che, dopo due secondi spalancai trovandomi faccia a faccia con Ali. Non fece in tempo a dire nulla che le saltai al collo abbracciandola forte.

- ok ok! Ehm… Lily dovresti far controllare la tiroide… i tuoi cambiamenti di umore così improvvisi sono inquietanti… dico davvero! – mi disse, però ridendo. – adesso torna li dentro sennò facciamo tardi sul serio! – e così dicendo mi spinse letteralmente nel bagno.

Ancora ridendo mi guardai allo specchio. Vidi il mio volto riflesso perdere immediatamente il sorriso.

“i miei capelli…. Ma… non è possibile merda!”

Erano un aggrovigliato inestricabile di capelli rossi, neri, marroni… non sarei mai riuscita a pettinarli tutti! guardandomi sconsolata allo specchio mi resi anche conto di aver bisogno proprio di una doccia: i miei occhi erano cerchiati da occhiaie non tanto profonde che forse avrei fatto sparire senza ricorso alla magia.
Mentre stavo sotto il getto bollente dell’acqua cominciai a ragionare. Guardandomi attorno vidi che non c’era il mio sciampo.

“dove cavolo può essere finito?” ripensai a tutti i posti possibili dove avrei potuto lasciarlo ma non mi veniva proprio in mente nulla.

“E che cavolo! Vuol dire che userò quello di Alice però… uffa… dovrò chiederle di aiutarmi dopo per l’incantesimo…”

Uscii dalla doccia e mi vestii con calma. Mezz’ora era tanta.

- Alice…? – chiesi timorosa.

- mmm…? – stava leggendo una rivista babbana sul suo letto.

- Alice… mi servirebbe una mano… -

Evidentemente il mio tono di supplica la sconcertò un attimo. Giusto il tempo per alzare gli occhi dalla rivista e capire.

- oh… dov’è il tuo sciampo? – mi chiese.

- NON LO SO! ALICE AIUTAMI! – urlai con la voce in falsetto completamente presa dal panico. I miei capelli divennero corti e neri.

- ok ok! Allora… Lily calmati non è successo nulla. Ti aiuterò io per oggi. Ma dobbiamo assolutamente trovare quello sciampo capito? – mi disse alzandosi e venendomi incontro. Sentii che i miei capelli tornavano lunghi. Me li guardai: erano castano chiaro.

“porca Morgana!!”

- ok Alice… però aiutami ti prego. Non posso uscire così. Non… non lo sa nessuno… nemmeno Rose! Ne Al! Cioè… io… - balbettai in preda ad un attacco isterico.

- Lily questo lo so! Lo so da cinque anni! E non è la prima volta che accade da quando ci conosciamo. So la formula a memoria. Ormai posso farla anche da sola. Non ti durerà a lungo però, e lo sai. Non dobbiamo perderci di vista oggi, intese? – disse con un sorriso rassicurante.

- certo Alice… grazie. E scusa se ho perso la calma. – dissi tentando di restituirle il sorriso.

- non ti preoccupare. Allora… -

- sicura che non ti serve il mio aiuto per la formula? – chiesi sedendomi sulla sponda del letto.

- No Lils. Basta che stai ferma. – disse prendendo la bacchetta e avvicinandosi alla mia chioma ancora bagnata e castana. – allora... pili suum esse…* Ecco! Fatto! Beh… non è come quando usi lo sciampo ma… per stamattina dovrebbe andare. – disse un po’ stanca la mia amica.

- grazie Alice. Hai fatto il possibile, e quello che io non sarei riuscita a fare. Ti voglio veramente bene. – mi sporsi e l’abbracciai.

- su! Adesso andiamo! Non vorrai farci fare tutti tardi per i tuoi problemi… Metamorfomagus da strapazzo!-
 

/./././././././././././././.
 

         -Pov. Scorps-

         - Hei Andrew, Dav! Aspettatemi porca Morgana! – urlai loro dietro. Si voltarono e mi guardarono con aria scocciata.

- beh? Hai cambiato idea? – mi chiese David.

- oh… veramente non saprei… - cominciai per stuzzicarli.

- oh ma va al diavolo Scorpius! – mi disse mio cugino irrequieto. E si avviò di gran carriera verso l’uscita seguito da Nott.

- hei ragazzi! Arrivo! – dissi cominciando a rincorrerli nuovamente.

- cosa ti ha fatto cambiare idea Scorpy? – mi chiese David.

- non chiamarmi con quello stupido soprannome Dav! Lo sai che lo odio! – dissi fulminandolo.

- e allora te la mattina non fare tardi! Constatando anche che è la prima uscita ad Hogsmade e che probabilmente il sole ci sarà solo questa domenica. Sai, non vorrei rovinarmela per causa tua. – rispose asciutto.

- confermo quello che dice David. Forse oggi è l’ultima volta prima che il sole sparisca definitivamente. – concluse Andrew.

- oh ragazzi! Su! Un po’ di allegria! – dissi con un ghigno. Stemmo in silenzio per un po’ e dopo poco mi resi conto che eravamo praticamente arrivati.

- che vogliamo fare ragazzi? – chiesi impaziente.

- Scorpius che hai? Non è da te questa euforia… - disse guardandomi di sbieco Andrew.

- bah… non saprei. E comunque mi scoccia ripetermi, sappilo. Cosa vogliamo fare? – chiesi nuovamente.

- andiamo da Mielandia? Dovrei… - cominciò David ma lo interruppi subito: non mi andava di fare scorta di cioccolate, caramelle e tutte quelle schifezze che piacevano al mio amico, inspiegabilmente.

- non esiste proprio Dav! Te l’ho già detto: odio quel posto dalla prima volta che ci siamo andati. Non esiste. Anzi. Io vorrei proprio una burrobirra. – dissi rivolgendomi più a mio cugino che a Nott.

- io accompagno Dav. – sentenziò. “come non detto. Fanculo ragazzi!”

- perfetto vengo con voi! Solo che poi andiamo ai Tre Manici. – dissi sfoderando un ghigno.
Mi giunse una voce di ragazza poco distante e volsi l’attenzione al discorso.

- Lily! Ma che hanno i tuoi capelli? Sembrano molto più lunghi di ieri! Che hai fatto? – La rossa Weasley stava interrogando una alquanto imbarazzata Lily Potter.

- io… ehm… veramente ieri sera… poi stamattina… ehm… - tentò di cercare una scusa. Tentativo inutile.

- Rose! Ti piacciono? Per fortuna che qualcuno se ne è accorto! Ieri sera io e Lily abbiamo sperimentato una magia allunga capelli. L’abbiamo trovata in un libro di incantesimi e ci è piaciuta… vero Lils? – disse una biondina li accanto… solo che non mi ricordavo il nome.

- oh! Io… certo Alice! Gia… ti piacciono Rose? – disse un po’ meno imbarazzata Lily.

Nel frattempo anche David e Andrew, attirati dalla mia mancanza di attenzione ai loro discorsi, si erano volti nella direzione di ciò che mi distraeva tanto.

- mmm… è vero. Lilian Potter ha i capelli più lunghi rispetto a ieri. Bah… - constatò David.

- gia… - fui, solamente, in grado di dire.

- gia… - mi fece eco Andrew. Ce lo guardammo entrambi.

“Andrew che dice già non è un buon segno…”

- And…? Ti senti bene? – chiese David. La faccia di mio cugino era un po’ spersa. Ma giusto un pochino… quel tanto che stuzzicò il mio lato… “geloso? Io? Ma cosa…??”
Intanto le ragazze continuavano a parlare.

- allora, ragazze – disse Alice per sviare il discorso – dove vogliamo andare? Vi andrebbe i Tre Manici? –

- si dai! Andiamo? Rose…. Ti prego, ti prego, ti prego!! – cominciò Lily riferendosi alla cugina e supplicandola con lo sguardo.

- oh! E va bene Lils ma ti avverto: dobbiamo fare compere per il ballo e poi oggi volevo tornare presto per studiare un pochino. Siamo a inizio ottobre e tra un po’ cominciano le verifiche. Non vorrei… -

- grazie! Grazie mille! – la interruppe la “roscia”.  – Andiamo? – chiese poi impaziente. E così, s’incamminarono. Mi guardai un secondo con David e poi scrollai le spalle.

- andiamo? – chiesi, prendendo mio cugino per la maglietta e trascinandolo, dato il suo stato ancora in trance. Arrivati a Mielandia….

- Chiuso. Come può essere chiuso? Oggi? Di domenica mattina! Mielandia chiuso! Non è possibile! – cominciò a sbraitare David. – non è possibile! Ho bisogno della mia scorta! Cazzo floscio di Godric! NON E’ POSSIBILE! Uffa…! – disse alla fine, arrendendosi ai fatti.

- beh… ragazzi… allora io proporrei di andare ai Tre Manici… - disse un po’ titubante Andrew.

- col cazzo che ci vengo ai Manici! – sbottò David.

- te Scorpius? – chiese quindi, rivolto a me. Ma io sapevo perché voleva andarci.

- No, Andy. Mi spiace. Mi è passata la voglia della burrobirra. Mi farò un giro un po’ per Hogsmade, credo. – dissi tentando di sembrare serio e reprimendo un ghigno quando vidi la sua espressione abbattuta.

- oh… beh… allora vuol dire che io mi incamminerò per il castello. Non ho nulla da fare qui. – disse mogio mogio mio cugino. – ci vediamo sta sera. Ok ragazzi?–

- certo. A sta sera. Probabile che ci becchiamo anche prima… comunque, ciao. – risposi, anche per David che nel frattempo era ancora intento a mandare maledizioni al negoziante di Mielandia. E mentre la sagoma abbattuta di Andrew si allontanava da noi chiesi al mio amico.

- che intenzioni hai? Vuoi rimanere qui a borbottare tutto il pomeriggio fino al rientro? –

- no! Lascia perdere. Torno anche io va! È meglio. Ci si becca sta sera in camera. – disse ancora incazzato.

“bene! Perfetto! Non ho un cazzo da fare fino alle cinque di questo pomeriggio!! Tanto vale che vada a fare un giro…” pensai abbattuto.

Cosi presi e mi diressi verso i negozi al centro della piccola cittadina. Mi fermai molto a vedere un manico di scopa: la Moontrimmer 2030, un modello di scopa rivisitato e modificato da poco. Precedentemente era usato molto nel Quidditch ma le sue caratteristiche poi furono superate dalla Nimbus. Ultimamente però avevano ripreso il vecchio modello facendone uscire uno nuovo, aerodinamico e… fico! Insomma mi piaceva tanto ma purtroppo costava tanto. Anche per i miei standard. Dovetti rinunciarvi.

Non mi resi conto che guardando vetrine e girovagando si era fatta l’una. Me ne accorsi perché il
mio stomaco brontolò tutto d’un tratto. Mi sedetti su una panchina, mi accesi una sigaretta e cominciai a pensare sul posto più vicino per pranzare.

Di andare ai Tre Manici di Scopa non se ne parlava proprio. Avrei incontrato la Potter e chissà quante litigate ne sarebbero venute fuori. In più dovevo ancora capire cosa mi era successa quella sera in biblioteca, per poterla riaffrontare a testa alta.

Non avevo pensato ancora a cosa avrei trovato dopo quella sera, e non mi ero stupito che il giorno dopo Lilian Potter non mi aveva nemmeno considerato. Ma, porco Godric! Era passata quasi una settimana! Insomma. La sera seguente avremmo avuto la seconda punizione insieme e ancora non ci eravamo scambiati un “ba”.

Quindi scartai l’opzione Manici. Finii di fumare e mi alzai dalla panchina. In quel momento una figura esile si sedette a pochi centimetri da dove precedentemente stavo io. La guardai. "parli del diavolo…” Era affannata.

- hei Potterina! Buon giorno anche a te! Che hai fatto? Una maratona? – le chiesi mettendo su un ghigno.

Lei alzò la testa di scatto quasi accorgendosi in quel momento della presenza del resto del mondo. Si guardò intorno e, individuandomi i suoi occhi si alzarono al cielo. Poi un’espressione triste le passò sul bel volto affaticato. Fù un secondo. Dopodiché mi guardò e, deliberatamente, mi ignorò adottando lo stesso atteggiamento che aveva avuto in quei giorni.

- hei. Sei sorda? Ti ho fatto una domanda! – esclamai risentito. Mi ignorò ancora.

- allora? Mi vuoi dire perché sei così… - non finii in tempo la frase che mi parve che i suoi capelli cambiassero sfumatura.

- ahah! Lo sai Potter? Ho appena pensato di vedere i tuoi capelli cambiare colore! – dissi ghignando. Sbiancò. E da bianco il suo colore divenne verdino.

“cosa… cosa ho detto?” pensai sconcertato. Si riprese subito però.

- non… non è vero. Ti sarai sbagliato. – disse con la voce che inizialmente le tremava.

- oh! Si è degnata di parlarmi sua maestà! – dissi, aggiungendo un inchino.

- Malfoy. Oggi non è giornata. Smettila. – e mi guardò con quegli occhi ai quali io non sapevo, inspiegabilmente, oppormi. Erano incredibilmente profondi. Di un marrone…
“aspetta! Marrone? Da quando Lilian Potter ha gli occhi marroni?”

- va bene. – risposi. In quel momento la sua espressione divenne sorpresa. E i suoi occhi divennero celeste chiaro. Forse la mia espressione doveva essere allibita perché abbassò lo sguardo puntando gli occhi sulle scarpe.

- posso farti una domanda? – chiesi veramente curioso. E lei se ne accorse. Fu per questo che mi disse “si” subito, senza rifletterci.

- i tuoi occhi…. Prima erano marroni e adesso sono celeste chiaro, quasi bianco. Ora neri. In genere ce li hai sempre avuti celeste… normale! Perché? – lei mi guardò triste.

- non te lo posso dire. – mi disse.

- perché? Scusa. Non sono affari miei. – dissi alzando le mani in segno di resa.

- io… - cominciò.

- no Lily. – la chiamai come mi aveva detto di fare quasi una settimana prima. – se non vuoi. Lascia perdere chiaro? – dissi tentando di sorriderle. Ma mi riuscì male e ghignai. – allora. Perche prima correvi? – chiesi cambiando argomento, e notai che i suoi capelli erano di una sfumatura più scura di come erano quella mattina.

- oh… uno della tua Casa. Anche del tuo anno, dalla stazza. Comunque mi aveva chiesto di pranzare insieme poco fa. Non so perché ma gli ho detto di si. Mi ha lasciato sola un momento e ho capito che avevo fatto una cazzata. Allora me la sono svignata il più in fretta possibile. Ed… ed eccomi qui. – disse senza quasi prendere fiato tra una frase e l’altra.

- ahah! Piccola Potter! Come puoi pensare che uno della mia Casa si abbassi talmente tanto da chiederti di pranzare insieme? – “vorresti pranzare insieme a me, Lily Potter?”
I suoi occhi divennero scuri, come lo divennero i suoi capelli.

- non tutti sono altezzosi e stronzi come te Malfoy. Alcuni possono risultare anche gentili a seconda di quale Casa appartengono! – ribattè piccata.

- e dimmi: chi era questa persona gentile che ti ha chiesto di pranzare insieme? – chiesi sfoderando un ghigno.

- oh… non lo vuoi sapere davvero Malfoy. – disse riducendo gli occhi a due fessure.

- oh… si che lo voglio sapere davvero Potter. – ribattei sfidandola.

- mmm… no. Non te lo dico. – disse sta volta ridendo.

- sono disposto a tutto pur di saperlo. Sappilo. Non mi faccio scrupoli. Userei anche la Legilimanzia. – dissi ghignando.

- non oseresti. – i suoi occhi spalancati, dello stesso celeste chiaro precendente, mostravano stupore… e paura.

- oh… si che oserei! A meno che… tu non voglia dirmelo di tua volontà… - cominciai avvicinandomi e sfoderando la bacchetta. Lei si alzò dalla panchina, allontanandosi da me.

- ok ok! Scorpius! Ma metti via quella bacchetta! – disse quasi urlando in preda al panico. Puntai la bacchetta verso di lei, solo per spaventarla. “ oh! Porco Godric!”

I suoi capelli erano divenuti cortissimi, neri come la pece e con riflessi blu scuro. Gli occhi altrettanto neri, lasciavano intravedere sentimenti alterni come paura e vergogna. Il suo corpo, anche se di pochissimo, si era fatto ancora più esile e sembrava, anche più di prima, bisognoso di protezione.

Non riuscivo a pensare. Chi era quella ragazza? Sicuramente non la Lily Potter che io conoscevo. Allora… come era possibile?

- Lily ma… ma come… - cominciai a chiedere.
Inaspettatamente crollò letteralmente a terra. In ginocchio sul terreno si prese la testa tra le mani e cominciò a singhiozzare.

- non… non lo dove… doveva sape… sapere nessuno… apparte Alice. Lei è la mia migliore amica… lei sa… sa tutto. – disse in preda ai singhiozzi.

Non sopportavo di vederla cosi. Anche cambiata, anche con i capelli e gli occhi neri, non sopportavo la vista di lei che piangeva. Mi avvicinai lentamente, per non spaventarla o farla fuggire. Per non farla fuggire da me“in che situazione del cazzo che mi sto mettendo!!”
Ma non mi importava. In quel momento nulla mi importava se non che smettesse di piangere.

- ssssssch! Lily. Non… non ti preoccupare. – dissi prendendola per le spalle e rimettendola in piedi. Le tenni le mani sulle spalle, poi con delicatezza, me la portai al petto abbracciandola. Il suo corpo minuto contro il mio continuava a sussultare per i singhiozzi, il volto era rivolto a terra. Dopo poco, troppo poco, delicatamente, la scostai per vederla in faccia.

- non succede nulla… anzi… – dissi spostandole una ciocca di capelli corvini che le era finita davanti agli occhi, dietro all’orecchio destro. Immediatamente questi cambiarono diventando lunghi, mossi e di un marrone caldo. Sorrisi.

- io… non… non posso farmi vedere così. Aspetta, per favore. Faccio una cosa e…- disse staccandosi da me.

Si allontanò un poco e prese la bacchetta dalla tasca posteriore dei suoi jeans. La vidi concentrarsi. Chiudere gli occhi per il troppo sforzo. Non potevo stare li impalato senza fare nulla.

- ferma. – le dissi prendendole la mano con la quale teneva la bacchetta. – dimmi l’incantesimo. Sei stanca. Faccio io. –

Senza indugiare troppo mi disse la formula. Mi avvicinai a lei e, a bassa voce, ripetei le parole che mi aveva detto. Vidi i suoi capelli tornare del loro colore solito e accorciarsi. Lei se li guardò stralunata. La guardai negli occhi: marroni. “perche?”

- Scorpius, sono tanto stanca. – mi disse con voce sottile e affaticata la ragazza.

- si. Vorresti mangiare qualcosa? – le chiesi.

- no… bere… - disse quasi in trance.

- perfetto. - e, prendendola per mano, la condussi in prossimità dei Manici. Lì, abbandonai quel dolce contatto ma rimasi affianco a lei finchè non entrammo. Non c’era nessuno. Chissà che ore si erano fatte.

- una burrobirra e una cioccolata calda, per favore. – dissi alla donna che serviva al bancone avvicinando i soldi.

- ma che fai Scorpius? – mi chiese Lily stupefatta.

- avevi detto che avevi bisogno di bere? Ecco ti sto offrendo da bere io! – risposi ghignando. Lei mi guardò un po’ sconcertata poi, abbassando gli occhi, sussurrò.

- grazie… Davvero. – Un sorriso sincero sentii partirmi dalle labbra.

- nulla piccola. – alzando di scatto la testa, mi fulminò. – ma mi devi un favore.– dissi ricominciando a ghignare.

- ti basta se ti dico chi mi ha invitato a pranzare fuori…? – chiese speranzosa guardandomi negli occhi.

- … mmm… solo? Mi sembra un po’ poco… non credi? – dissi facendo finta di rifletterci e ridendo della sua espressione nell’udire le mie parole.

- si… penso che ti debba un paio di spiegazioni Scorpius Malfoy… - disse guardando le sue mani allacciate alla tazza di cioccolata calda e fumante che nel frattempo le era arrivata.

Sorseggiai la mia burrobirra e, soppesando molto bene le parole, dissi:

- bene… Lilian Potter, io sono pronto. –
 

 

_... to be continued…_
 

spazio "autrice":

okkei. Potete anche linciarmi se volete. Mi ero ripromessa che avrei postato appena arrivata a Roma dopo le vacanze e invece... eccomi qui, il primo ottobre a mettere un capitolo completamente orripilante dopo mesi di assenza. Chiedo umilmente venia. 
Beh... lo so, non è gran che... u.u ma vorrei sapere comunque cosa ne pensate voi... anche perché lo scorso capitolo non è stato recensito... e non ho idea di cosa pensiate: se sto andando nella direzione giusta (?) oppure sto completamente sbarellando! O_O"

* avrei voluto mettere la formula in latino ma, per evitare errori (siccome non brillo in quella materia), non l'ho scritta tutta. xD  

Passando ad altro, ecco come mi immagino Andrew:
http://images.movieplayer.it/2008/11/25/ryan-sypek-in-un-momento-dell-episodio-uno-su-cui-contare-della-serie-tv-wildfire-97966.jpg

Ringrazio anche moltissimo le 10 (e dico 10) persone che hanno messo la mia sottospecie di storia tra le PREFERITE, le mitiche 6 che l'hanno messa tra le RICORDATE e le fantastiche 28 che l'hanno messa nelle SEGUITE. ^^
grazie a tutte!

Vi mando un bacione e, sperando che vi sia piaciuto questo capitolo, vi lascio... vado a "studiare" xD

_Cecha_

   
 
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