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Autore: Layla    02/10/2011    3 recensioni
Vi siete mai chiesti come se la caverebbe Tom Kaulitz in una vita da fantasma?
"La sua camera era in disordine, sembrava ci fosse passato un uragano, cosa diavolo stava succedendo?
Lo urlò a pieni polmoni dopo avere sistemato tutto, aspettandosi assurdamente una risposta e la cosa ancora più incredibile fu che la ricevette.
“Ho deciso di dare un tocco personale alla tua camera, Rebecca!”
“Chi cazzo sei?”
“Non ha importanza!”
“Si Che ne ha! Sei una cazzo di allucinazione che mi rende la vita impossibile, abbi almeno la decenza di farti vedere! Voglio vedere chi diavolo mi sta facendo impazzire!”
Era ansante, con suo immenso disappunto la voce ridacchiò poi qualcosa iniziò a prendere forma nella camera, delle sembianze umane iniziarono a farsi visibili e sempre più riconoscibili.
Per la seconda volta si ritrovò ad urlare nella stanza apparentemente vuota."
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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12)  Together again

 

 

La fine.
La fine era arrivata eppure nessuno ne era felice,  Belle per prima, in quella storia aveva seppellito un’amicizia.
Quella che la preoccupava di più era Beck, era triste per la dipartita del fantasma, ma non lo voleva ammettere.
Si mostrava forte, Namita però le aveva detto che l’aveva beccata più volte a piangere di nascosto.
Brutto segno.
Era dannatamente testarda Sartori, lei e Jones avevano dovuto sudare sette camice per convincerla ad andarlo trovare in ospedale dopo qualche giorno.
Rebecca aveva accampato le scuse più assurde, dalla paura di farsi sgamare, al fatto che non si sentisse troppo bene.
“Sei solo codarda, Sartori!”
Quella frase l’aveva fatta capitolare, avevano fatto il percorso in silenzio, la rossa sembrava persa in altri pensieri.
Divenne inquieta quando varcarono le soglie della struttura, quando lo vide impallidì.
Sorrise ed impallidì,poi corse via.
L’avevano inseguita, erano perplesse, non capivano il perché di quel gesto.
“Ragazze, non può funzionare.
È stata solo una parentesi e si deve chiudere.
Capite?”
"No che non capiamo Beck!
Tu ci tieni a lui, non puoi scappare per sempre!”
“Nami, Belle non capite!
Io e lui non abbiamo nulla in comune, che posto posso avere io nella sua vita?

Insomma, finita questa situazione è finito anche il nostro rapporto!”
Rimasero in silenzio, senza sapere cosa fare.

Alla fine la rossa si allontanò, loro la seguirono tristi.
Qualcosa era finito, ne avrebbero sentito la mancanza, Becky soprattutto.
Il resto di quel campeggio non fu così bello, erano prive di brio, quella presenza che avevano considerato fastidiosa e rompiscatole mancava a tutti.
Persino a lei, la gelida quasi vampira platinata ed insensibile.
La più preoccupante era Rebecca e la sua testardaggine, le sarebbe bastato poco per essere felice, seppellire orgoglio ed insicurezza e andarlo a  trovare in quell’ospedale.
Loro l’avrebbero coperta con gli organizzatori, Becky tuttavia non voleva, diceva che era inutile e che non l’avrebbe fatto.
Lei e la sciamana ci misero tutto il loro impegno, ma l’italiana era testarda come poche, non aveva voluto sentire ragioni.

Belle aveva sperato fino all’ultimo che cambiasse idea, solo quando la vide salire sull’autobus che l’avrebbe portata all’aeroporto e poi a casa capì che doveva fare qualcosa.
Guardò Namita e si trovarono d’accordo, il problema era: cosa fare?
Ci rimuginò per tutto settembre e ottobre, mentre la sua vita continuava con scuola, amici,chattate in msn con Becky e Nami.
La rossa era ancora giù, poteva negarlo quanto voleva ma si capiva, la conferma arrivò da un’amica di lei, Anna, che disse loro di essere preoccupata per Beck.
Si stava facendo solo del male, bisognava fare qualcosa.

Fu l’indiana a darle l’idea giusta, farli rincontrare coinvolgendo nel loro piano il gemello dell’ex fantasma e i suoi due soci, doveva mettersi in contatto con loro.
L’unica che potesse farlo era Jones con i suoi poteri ,per la prima volta benedisse l’insonnia e il suo essere semi vampira perché corse a casa dell’indiana.

Bussò alla sua finestra che erano le tre di notte, lei venne ad aprire assonnata e con i rasta raccolti in una specie di turbante.
“Cazzo vuoi Drusilla?”
“Ho bisogno di te, Willow!”
"Si si…Ma non sarò la tua Tara, chiaro?”

“Scema, io cerco un adorabilmente psicolabile Spike!”
“Senti, tu puoi cercare anche il papa, ma dimmi cosa vuoi, perché mi hai buttato fuori dal letto nel cuore della notte?”
“Fammi entrare prima!”

Si scostò seccata dalla finestra e la lasciò passare.

“Ho bisogno che mi rintracci il nostro ex fantasma!”
“Perché?”
“Perché ho bisogno di parlare con il suo pseudo gemello e gli altri due, dobbiamo fare in modo che si incontrino!”

“Tu devi essere pazza!
E se lui non volesse più saperne di Beck? E se non provasse più nulla per lei?”
Per questo voglio contattare il suo gemello!”
Namita sbuffò.
“Ti accontento!”

L’indiana borbottando si concentrò, il silenzio divenne presto intollerabile, tuttavia non si azzardava a farle fretta.
Quando finalmente aprì gli occhi, prese un foglio, una matita e glieli porse.
“Segnati quest’indirizzo!”
Le dettò l’indirizzo dell’albergo di Bill.
“E ora vattene e lasciami dormire!”Finì Namita, appoggiando le mano ai fianchi.
Bells sorrise e la ringraziò.
La notte seguente partì verso dove Namita le aveva indicato, l’indirizzo si rivelò essere quello di un piccolo, ma delizioso albergo affacciato sul lago,  non troppo lontano dal loro campeggio.
Entrò nella piccola hall e sbirciò il registro degli ospiti per capire dove era la camera di Kaulitz, sbirciò anche la piantina dell’edificio.
Poi uscì di corsa, la hall non poteva rimanere deserta per sempre.
Gironzolò attorno all’albergo,  notò che quella che dove essere la finestra di Bill era aperta, sogghignò, era la sua serata fortunata.
Si arrampicò sulla parete e scavalcò senza problemi il davanzale, la stanza era in penombra, lui stava già dormendo.
Si avvicinò incerta al letto e lo guardò per un po’, aveva sempre detto a tutti che non le piaceva, che sembrava una ragazza però…
Ora che lo vedeva così, mezzo scoperto, con i rasta(nuova pettinatura?)sparsi sul cuscino, la bocca semi aperta , doveva ammettere che era bello.
Si mosse nel sonno, mugugno qualcosa e poi aprì gli occhi.
Quando la vide li spalancò e avrebbe urlato se lei non si fosse lanciata su di lui, in una posizione alquanto compromettente .
“Stai tranquillo, non sono una fan, non sono una ladra, una killer o una maniaca .

Non voglio ucciderti, derubarti o stuprarti, devo parlare con te.
Ti prego!”
Gli tolse la mano dalla bocca, lui la guardava sconvolto.

“Wow, è la prima volta che qualcuno  per dirmi qualcosa mi salta addosso in piena notte!”
“Così non ti scordi di me Bill Kaulitz, io sono Annabelle Philips.”

“Piacere?”
“Ascolta, io ho conosciuto tuo fratello in coma….”
Sgranò gli occhi.
“Ho capito! Tu sei la mezza vampira…”
“Hello kitty. Si sono io.

Ti ha parlato di noi?”
“Si. La prima volta pensavo che il coma gli avesse fottuto il cervello, ma poi ho capito che paradossalmente era tutto vero e che voi esistevate.
Soprattutto quando anche Georg e Gustav hanno confermato.”
“Come sta?”
“Si sta riprendendo, velocemente anche…. I medici parlano di miracolo, però…
Lui è triste, è come se gli mancasse qualcuno….
Nomina una certa Rebecca.”
Annabelle sorrise.
“Anche a Becky manca lui, ma non ha il coraggio di farsi viva, ha paura che lui la respinga…
È per questo che sono qui!”
Lui si fece interessato, seduti a gambe incrociate uno davanti all’altro, sembravano incredibilmente complici, era la prima volta che si sentiva così a suo agio con un umano.

 

Bill era tentato di tirarsi un pizzicotto.
Era rientrato stanco dall’ospedale, Tom era sempre triste da quando si era svegliato, come se aspettasse qualcuno.
Si era buttato a letto come un sacco di patate ed era caduto in un sonno profondo.

Si era svegliato per caso, senza sapere perché e aveva visto una ragazza bellissima fissarlo, per poi lanciarsi su di lui e tappargli la bocca.
Aveva lunghi capelli biondi, lisci e degli occhi chiari che  scintillavano nella scarsa luce della stanza, era praticamente un sogno o una visione.
Ascoltò il suo discorso, reprimendo il desiderio di baciarla, il fratello era più importante di tutto, se quella poteva aiutarlo a renderlo felice andava bene.
Passò quella notte a cospirare con lei, la mattina dopo era stanco, ma felice.
La rivide spesso nei due mesi successivi, una paio di volte venne anche una ragazza dai lunghi dread neri che si presentò come Namita Jones e che si rivelò simpatica.

Un pochino strana, ma simpatica, era lei la sciamana del gruppo e doveva a lei se suo fratello era tornato umano nel suo corpo.
Dicembre era arrivato presto, tra incontri notturni e la riabilitazione di Tom, il gemello migliorava a vista d’occhio, per natale avrebbero potuto essere in Germania.
Il piano suo e di Belle però prevedeva altro prima della partenza, prevedeva che Rebecca e Tom si potessero rincontrare.
Lui vedeva suo fratello spento e a sentire la bionda, l’italiana era all’incirca nella stessa situazione.
Bill era felice e triste allo stesso tempo alla prospettiva di quell’incontro, felice per il gemello e triste per se stesso.
Lo pensò durante l’ultimo incontro con lei, entrambi erano sdraiati sul suo letto a guardare il soffitto.
“Ehi, ma incontrati loro finirà anche questo nostro rapporto?”

Lei si girò verso di lui.
“Forse… Tu cosa vuoi?”

Per tutta risposta lui l’attirò a se, le accarezzò una guancia e la baciò.
Lei sogghignò.
“Ti sei risposto da solo…umano!”
“E tu? Tu cosa mi dici?”

“Non lo so….Io sono diversa lo sai, forse è meglio per te non aver niente a che fare con me….
Ma d’altronde tu non mi sei indifferente…Ci devo pensare.”

Lui abbozzò un sorriso pensando che adesso era in ansia per se oltre che per Tom.

 

Come erano stato quei mesi senza la sua Presenza?
Duri.
Non trovava altre parole, era felice di avere una vita normale, ma triste senza di lui.
Buffo che gli si fosse affezionata alla fine, lei che tante volte aveva dichiarato che non vedeva l’ora che sparisse.

Buffo.
Eppure in quel tempo trascorso insieme  era successo qualcosa, erano diventati amici, lui l’aveva consolata, lei aveva fatto lo stesso.
Forse erano persino più che amici….
Sbuffò, il fiato si condensò in tante nuvolette, era a Londra per le vacanze di natale, Belle l’aveva invitata lì.
Accanto a lei Anna si guardava in giro sognante, aveva tanto insistito per venire che i suoi non gliel’aveva negato, era contenta che lei fosse al suo fianco.
Adesso passavano ore a parlare degli scomparsi Tokio Hotel, con grande sorpresa dell’amica, che credeva che la rossa li detestasse profondamente.
Li aveva detestati, aveva però cambiato idea.

Sospirò.
“Che c’è Beck?”
“Niente Anna…niente!”
Come spesso era accaduto in quei mesi l’amica lasciò perdere.
Erano quasi arrivate alla casa della bionda vampira quando alzò gli occhi e vide due alte figure, terribilmente familiari, soprattutto una, che stazionavano davanti al cancelletto di casa Philips.

….non era possibile….
“Anna….”
“Eh?”

“No nulla!”
Scattò avanti come una pazza, corse fino a trovarsi a pochi passi da lui.
“Che cavolo ci facciamo qui, eh fratello?” Aveva sbraitato Tom
“Aspettiamo qualcuno!”
“Si, il messia! Andiamocene che ho freddo!”
Era lui con un corpo, stesso sogghigno, stesso piercing, stessi rasta biondicci, avrebbe voluto avvicinarsi a lui, sennonché la paura glielo impediva.
E se si fosse dimenticato tutto?
E se l’avesse respinta?

“Senti tu rimani; Bill, io me ne vado!”
Il rasta mosse pochi passi scocciati, lei lo guardava con il cuore sul punto di scoppiare e la bocca secca,  non poteva finire tutto così!

Non poteva lasciare che la sua paura le facesse sprecare un’occasione unica!
“Tom…”mormorò con voce tremante.
-Più forte Sartori! Così l’ha sentito a malapena il selciato!-
“TOM!”

Lui si fermò, come colpito da un fulmine, ma non si voltò, si voltò invece il gemello che le fece uno strano sorriso incoraggiante.
Inarcò un sopracciglio.
Doveva esserci lo zampino di tutti in quella storia!

Camminò verso di lui, superò Bill, si fermò di nuovo a pochi passi da lui.
“Tom?”
“Si…”
Continuò a non voltarsi.
“Scusa! Avrei dovuto venire, ma avevo paura!”
Si voltò di scatto.
“Paura? Di cosa?

Io ci sono rimasto di merda, non vedendoti!
Credevo di essermi sognato tutto!”
“Io credevo che….tutta questa storia per te fosse solo una parentesi da lasciarti alle spalle…ecco mi sono sbagliata…
Avevo paura! E se non ti fossi ricordato di me?
E dopo?

Che rapporto avremmo potuto avere?”
Lui sbuffò e si avvicinò a lei, era conscia che ad Anna, paralizzata dallo shock non molto più in là, si stesse staccando la mascella.
Le alzò il volto.

“Stupida!”
Stava per replicare quando sentì le labbra del ragazzo premere sulle sue, lasciandola spiazzata.
Ok, i litigi potevano aspettare.

Si alzò in punta di piedi, rispose a quel bacio con tutta la passione di cui era capace, le era mancato.
Si staccò senza fiato.

“Era una cosa che avrei sempre voluto fare per zittirti quando ero un fantasma, per ovvi motivi non potevo!
Però…baci bene!”
Lei fece una smorfia buffa, si accorse in quel momento che lui la stava abbracciando e che lei aveva le mani allacciate dietro al suo collo.
“Cretino…mi sei mancato un casino!”
Lui sorrise, più calmo rispetto a prima.
“Anche tu, anche se vorrei ucciderti!”

Questa volta fu lei a baciarlo,  non aveva ancora voglia di chiarire, pur sapendo che avrebbe dovuto farlo,voleva solo godersi quei momenti.
Era felice di aver ritrovato lui e le sue cazzate.
Era felice di baciarlo, mentre lui la accarezzava.
Era felice e basta.

 

Forse alla fine Tom vrebbe dovuto ringraziare suo fratello e le sue stranezze che lo avevano portato davanti a quella tipica casa inglese.
Che cavolo ci facciamo qui, eh fratello?”
Aveva berciato di pessimo umore, saltellando sul posto per il freddo.
“Aspettiamo qualcuno!”
Si, il messia! Andiamocene che ho freddo!”
Bill l’aveva fulminato con un’occhiata omicida.
“Senti tu rimani; Bill, io me ne vado!”
Aveva mosso solo qualche passo quando senti qualcuno chiamare il suo nome, era una voce che conosceva bene, che aveva sperato a lungo di sentire in quei lunghi mesi all’ospedale.

Rebecca.
“Tom?”Lo chiamò un seconda volta più incerta
“Si…”
Non si voltò, voleva sentire cosa diavolo avesse da dirgli.
“Scusa! Avrei dovuto venire, ma avevo paura!”
Si voltò di scatto, quello che gli stava dicendo era assurdo!

“Paura? Di cosa?”
“Io credevo che….tutta questa storia per te fosse solo una parentesi da lasciarti alle spalle…ecco mi sono sbagliata…
Avevo paura! E se non ti fossi ricordato di me?
E dopo?

Che rapporto avremmo potuto avere?”

Erano solo dannate paranoie, avrebbe voluto darle una sbderla sulla fronte, ma voleva anche baciarla,  decise che la vendetta poteva aspettare
 “Stupida!”

La afferrò e  la baciò, lei gli si appese addosso come un koala, per la prima volta si rese conto che era bassa e gli venne da ridere.
 “Era una cosa che avrei sempre voluto fare per zittirti quando ero un fantasma, per ovvi motivi non potevo!
Però…baci bene!” lei fece un mezzo sorriso.
“Cretino…mi sei mancato un casino!” Aggiunse poi.
Lui sorrise, più calmo rispetto a prima.
“Anche tu, anche se vorrei ucciderti!”
Questa volta fu lei a baciarlo, gli era mancata quella ragazzina acida e stramba.

“Dobbiamo parlare…”
“Lo so….”

“Mi sei mancata, avrei voluto vederti dopo, ma tu non sei mai venuta…”
Abbassò gli occhi.

“Ti chiedo ancora scusa…io non volevo ferirti…
Io non sapevo cosa dovevo, volevo fare…ero confusa…

Avevo paura….
Ma poi io e te cosa siamo?”
“Non lo so…ma adesso abbiamo il tempo per scoprirlo no?”
“Vuoi dire che mi vuoi rivedere ancora?”
“Ovvio…”

Rebecca sorrise, lui le fece eco, forse quell’avventura si era conclusa bene dopottutto….

 

“Si sono chiariti?”
Un Gustav ansioso pose quella domanda.

“Si ciccio, piuttosto come sta Anna?”
Rispose un' acida Belle.
“Bene, ma nel delirio chiama Bill…”
Aggiunse Namita.
“Lo sapevo di essere importante!”
La bionda si voltò verso il cantante smettendo per un attimo di sbirciare Beck e Tom dalla finestra.
“Non sei il centro del mondo…”
Belle seppe di aver parlato troppo quando lui abbassò gli occhi e mugugnò qualcosa che somigliava a un”vado di sopra!” mentre lasciava la stanza.
Sentì due paia di occhi su di lei.
“Ok, vado da lui.”
La vampira seguì e lo trovo seduto davanti alla finestra della sua camera.

“Scusa, la battuta era pessima….” Esordì imbarazzata.
“Non fa niente…
Cosa hai deciso di fare?”
Bella domanda…
“Ecco io....

Si…voglio provarci….”
Si stavano per baciare, ma l’urlo di Georg al piano di sotto glielo impedì, Anna si era svegliata….
Non sarebbe stato per niente facile far funzionare quelle strane storie, ma lei era certa che ci sarebbero riusciti.
Ne ebbe la conferma quando scendendo mano nella mano con il moro , vide Beck rientrare abbracciata a Tom.

La storia era finita e forse il finale era quello che più si avvicinava a quello giusto.

Angolo di Layla.

E siamo alla fine, non mi convinceva due anni fa questo finale e mi convince ancora meno ora, eppure non saprei come modificarlo.

Ogni tanto che dovrei fare una shot per concludere in maniera più decente questa storia, ma non so cosa scrivere.

Ok, non sono brava con gli addii, ma ringrazio tutti quelli che l'hanno seguita ed in particolare NihalTom92 che ha molto insistito affinché la ripublicassi.

Spero di ritrovarvi a commentare un'altra mia storia.

Ringrazio per le recensioni:

Seryfenice

Arsaax95

Per averla messa tra le preferite:

Jennyth

Seryfenice

ZoomIntoMe

Per averla messa tra le seguite:

Arsax95

Giulia_Cullen

Jennyth

Louder_

_Mely_Th

Per averla messa tra le ricordate:

sere_96

_MINA_

   
 
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