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Autore: BellaCullenita    02/10/2011    1 recensioni
Ero in trappola, ormai non c’era via di scampo. Tutti i bei momenti passati insieme ora erano sfumati. Non potevo farci niente, era un ordine: punto e stop. Avrei voluto poter combattere, avrei voluto poter lottare, ma non ce la facevo. Avevo lì, davanti a me, un frutto raro che pochi avevano l’occasione di conoscere ed io potevo prenderla e abbracciarla. Era lì, per me. Ma io non potevo fare nulla, è come essere al paradiso quando a un tratto il diavolo arriva e ti dice: “Eh no, caro mio. Hai passato troppo tempo qua, ora te ne devi andare!”.
La mia Bella era lì per restare con me, ma a me non era permesso restare con lei. E che potevo fare a quel punto ?
Ecco la storia di Jacob nel libro New Moon!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Decisi che come nascondiglio per le moto il mio casotto andava bene poiché mio padre non sarebbe mai riuscito a entrare lì con la sedia a rotelle. Feci sedere Bella sulla portiera del passeggero della Golf. Ero molto allegro, la presenza di Bella accanto a me mi faceva stare davvero bene. Iniziai a parlare, mentre smontavo la moto rossa assegnata a Bella, di come andava a scuola, che in effetti non era male e riuscivo a stare a passo con lezioni. Le raccontai che ero molto bravo nelle materie pratiche, ma anche nello studiare andavo bene. Le dissi che il secondo anno era un po’ più difficile del primo, i professori iniziano a darti di più e tu devi stare attento a ogni minima cosa che dicono e prendere appunti. Vedevo Bella interessata anche annuiva solamente; poi parlai dei miei migliori amici: Quil ed Embry. “Quil ed Embry? Che nomi strani” Mi misi a sghignazzare, se l’avessero sentito loro due! “Quil l’ha ereditato da qualche parente, ed Embry si chiama così in onore di una stella della soap opera. Non so dirti altro. Se inizi a prenderli in giro giocano sporco: ti attaccano, due contro uno”. E lì alla fine finiva anche con qualche cazzotto simpatico. “Begli amici” “No, lo sono davvero. L’importante è che non tiri in ballo i loro nomi” “Jacob?” gridò qualcuno. “é Billy?” mi chiese “No”. Istintivamente abbassai la testa e mi resi conto che le mie guance erano diventate rosse. In quel momento sentii una voce che non avrei mai voluto sentire in quel momento. “Parli del diavolo...” Il grido si avvicinava “Jake? Sei là fuori?” “Sì” risposi e feci un sospiro. Non avevo proprio voglia di vederli. “Ciao, ragazzi” li salutai senza tropo entusiasmo. “Ciao, Jake” disse Embry. Embry, poi, strizzò l’occhio verso Bella e le disse “Ehilà” In quel momento avrei voluto incenerirlo con lo sguardo, riuscivo a malapena a trattenere la rabbia e fra poco la vergogna. “Quil, Embry, questa è la mia amica Bella” Cercai di sottolineare la parola amica. “La figlia di Charlie, giusto?” chiese Quil; come se non lo sapesse. “Esatto” e si strinsero la mano, “Io mi chiamo Quil Ateara”. “Piacere di conoscerti, Quil” Embry era un po’ più timido rispetto a Quil “Ciao, Bella. Io sono Embry, Embry Call. Ma a questo punto l’avrai capito da te” “Piacere di conoscerti anche a te” Mi resi conto che Quil non smetteva di guardare Bella, sarà meglio distrarlo. “Che fate di bello, ragazzi?” domandò Quil. “Io e Bella ripareremo queste moto” cercai di spiegare in modo vago, ma, purtroppo, appena pronunciai la parola moto, i due "mostri" iniziarono a farmi domande a raffica a cui io dovetti dare una risposta. “La camera di scoppio funziona?” “E la camma c’è” “Posso provare ad aggiustare il cilindro, magari ti serve solo un po’ d’olio!” “La balla antirollio c’è?” “Mi sa che qua servono delle bronzine!” Continuammo così per un po’ di tempo fino a quando mi accorsi che Bella stava scendendo dall’auto. Mi resi conto che per tutto questo tempo probabilmente Bella si stava annoiando. Cercai di scusarmi “Ti stiamo annoiando, vero?” “Nah” La guardai negli occhi, non stava mentendo. Ma allora perché se ne andava? “Devo tornare a casa per preparare la cena per Charlie”. “Ah... bhè, io stasera finisco di smontare queste e cercherò di capire cosa ci occorre per ricostruirle. Quando vuoi che continuiamo?” Dimmi domani, dimmi domani, dimmi domani. “Se torno domani è un problema?” Sìììì. Ero super-entusiasta, ma cercai di trattenermi e vidi Quil dare di gomito a Embry. “Va benissimo!” “Se prepari una lista, possiamo andare a cercare i pezzi”. Era un’ottima idea ma non volevo che pagasse tutto lei, in fondo che gentiluomo ero? “Non sono ancora sicuro di voler lasciare pagare tutto a te”. Scosse la testa “Non se ne parla. I soldi li metto io. Tu ci metti la manodopera e l’abilità”. Embry lanciò un’occhiataccia a Quil; mi stavo innervosendo. Comunque non ero d’accordo. “Non mi sembra giusto” “Jake, se la portassi da un meccanico, quanto pensi che mi chiederebbe?” In effetti, aveva ragione. “ Stai facendo un affarone” “Per non parlare delle lezioni” Quil fece un gran sorriso a Embry e disse “Jake e Bella seduti sotto un albero, si scambiano dei bacetti...” Non ce la feci più gli diedi un colpo sulla nuca e gli dissi di andarsene, sperando che bella non abbia sentito quello che aveva detto Quil. “No, sul serio, è tardi. Ci vediamo domani, Jacob” Appena Bella se ne andò, i miei due cari amici gridarono “E vaaai!” Non ci vidi più e partì la rissa.
  
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