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Autore: Nemsi    02/10/2011    2 recensioni
Provate ad immaginare il re delle serpi e i suoi più fedeli sudditi all'età di 8 anni ed intenti a trovare un modo per non annoiarsi ad un tediosissimo ricevimento dei grandi.
Avviso: pucciosità alle stelle.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Millicent Bullstrode, Pansy Parkinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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BABY SLYTHERIN

By Nemsi
Dedicata a Luna, Lady e Ryta.





04. Tracey Davis & Millicent Bullstrode



«Dra! Teddy!» chiamò una voce vivace e squillante alle loro spalle. Draco e Theo rabbrividirono involontariamente, non tanto per la persona in questione quanto per il tono.

Il volume con cui era stato pronunciato quel saluto era simile al grido di una Banshee di pura razza e conseguentemente aveva attirato su di sé non solo l'attenzione dei due nominati e degli altri pupattoli, ma anche di parecchi grandi che si voltarono sorpresi o disturbati.
La proprietaria della vocina in questione però non se ne curò affatto. Così come non si trattenne dal saltare letteralmente al collo del Generale Malfoy e del suo taciturno Luogotenente (prima o poi Teddy si sarebbe deciso a chiedere a Dra il reale significato di quella parola, anche se questo gli sarebbe costato un'occhiataccia assassina ed un immediato degrado&come se ciò gli cambiasse la vita in fondo...).
I due soldati ressero l'impeto con stoico ed eroico valore. A tradirli solo due piccoli particolari: un violento rossore ad invadergli le gote pallide per Malfoy, uno sbuffo affranto ed imbarazzato per Nott.
L'assalitore era una bella bambina, loro coetanea, dall'aria sveglia e due vispi occhi nero-viola. I lunghi capelli scuri erano raccolti in due treccioni spessi, fermati ognuno da un nastro azzurro pastello, della stessa tonalità delle bordature del vestito bianco. La candida gonnellina a balze, gonfia ma non troppo, era lunga fino al ginocchio e cadeva alla perfezione su quel corpicino snello. Come il corpetto e le maniche a sbuffo anche la gonna era rifinita di raso azzurro chiaro, in tinta con le ballerine scamosciate che indossava.
Una piccola lady dei ghiacci in confronto a Pansy, almeno in quanto ai colori ed alla mancanza di troppi trini e merletti.
Tracey Davis era il lato mancante del loro asse di alleanza, il Tenente dal pugno di ferro ed i treccioni di velluto, il tocco femminile insomma (sebbene di femminile avesse mostrato ben poco in quel frangente). Ed ora era lì, come da programma...bhe ad essere sinceri dovevano trovarsi alla Base (la stanza di Draco in pratica. Il biondo però si ostinava a chiamarla in quel buffo modo e lei e Teddy si erano dovuti adeguare). Come se davvero ai grandi importasse qualcosa delle loro manovre militari!
Dietro di lei seguivano più composte e tranquille Pansy ed un'altra bambina dai capelli castani e ricciolini.
Millicent Bullstrode era una bambina piuttosto alta e un po' più paffutella delle altre due piccole e minute ragazzine.
Non era una graziosa e vezzosa bambolina come Pansy, sicuramente anche per via del suo carattere più maschile. Non che fosse brutta o sgraziata, solo era visibilmente più timida ed impacciata delle altre due.
Timidezza congenita celata da una spavalderia ed un'aria da bulletta che sfoderava ogni volta che loro si ritrovavano per giocare. Disgraziatamente non poteva comportarsi come al solito nelle occasioni importanti come quella.
La stessa mattina Papà le aveva espressamente chiesto di non fare troppo la maschiaccia (in effetti a quello ci stava abbondantemente pensando Tracey) e di comportarsi da brava signorina.
Solo che lei più che un elegante damina si sentiva un prigioniero in quella trappola che osavano chiamare vestito. Per non parlare delle scarpine in vernice nera che le stavano strangolando i piedi.
Indossava un sobrio vestito con la gonna lucida e cadente color crema ed il bustino di un verde pastello, così come le mezze maniche. Non che le stesse male, tutt'altro, ma si vedeva lontano un miglio quanto la ragazzina si sentisse non a suo agio "agghindata come una bambola", per usare le sue stesse parole. I capelli ricci e di un caldo castano erano trattenuti solo da un cerchietto verde scuro in tinta con cintura in velluto del vestitino.
Come se non fosse già abbastanza essere lì così conciata ora le sarebbe pure toccato sorbirsi i commenti e i pettegolezzi di Pansy.
Merlino doveva averla in antipatia. Ne era certa.

 

Bene erano arrivate tutte e tre. Peccato non dovessero essere lì!
Lui aveva espressamente ordinato di radunarsi alla Base, non nel bel mezzo della sala, accanto al buffet!
Lanciò un'occhiataccia di puro demerito alla piccola Parkinson che tanto aveva osato, contravvenendo deliberatamente ad un suo chiaro ordine. Ovviamente la bambina non se lo filò di pezza, visto che stava chiacchierando con Millicent.
Al piccolo Malfoy questo non piacque. Per nulla.
Si voltò irritato verso Tracey. Almeno lei avrebbe dovuto ascoltarlo! Sfortunatamente non la trovò più al suo fianco.
Come d'abitudine in simili situazioni si girò verso il suo Luogotenente per ottenere informazioni più dettagliate. Un Eccelso Generale come lui non aveva però bisogno di parlare per esporre la sua domanda (non poteva mica dimostrare apertamente che lui, il Generale, non aveva pieno dominio sui suoi uomini…o sulle sue "uomine" come in questo caso). Gli bastò scambiare un'occhiata perplessa ma pur sempre dignitosa a Theo, il quale si limitò a ricambiarlo e a stringersi nelle spalle. Seguito da un cenno del capo ed uno sbuffo sconsolato.
Il ragazzino biondo comprese immediatamente e sgranò gli occhi grigi a metà tra lo stupefatto e lo sconvolto. Si voltò con lentezza calcolata verso il punto indicato da Theo, che purtroppo anche quella volta non aveva mentito. Avevano appena perso due soldati sul campo di battaglia. O meglio, la recluta Priccy si era dato ad una repentina, e quanto mai vitale ritirata, ed ora risultava disperso. Mentre per la recluta Mal non c'era più nulla da fare.

Malcom era rimasto a dir poco stupito che quella bambina fosse un maschio. No, che quel bambino fosse un maschio era più corretto.
Lui e Graham avevano smesso di squadralo come una bestia rara, non prima di scambiarsi un'occhiata incredula. Non che quella sfuriata li avesse in qualche modo intimoriti, ma anche lui poteva evitare di prenderla così sul personale. Il loro era stato un errore più che legittimo. Cioè, da quando i maschi hanno i capelli a coda?!
Il piccolo Baddock era ancora troppo distratto a fissare nuovamente, di nascosto questa volta, lo sconosciuto. E non aveva quindi badato a Tracey. Del suo arrivo si era accorto perfettamente (così come metà della sala), non l'aveva però tenuta d'occhio. E simili distrazioni in battaglia non sono ammesse. E lui e la Davis erano in guerra perenne, dato che la ragazzina non gli aveva mai proposto una tregua e lui era troppo orgoglioso per chiederla.
Non che la bambina gli fosse antipatica o altro, anzi era una sorta di sorella maggiore acquisita (oltre che la sua fornitrice ufficiale di coccole...che lui rifiutava con spregio...almeno in apparenza) ma non sopportava il suo vizio di sbaciucchiargli e pizzicargli le guance. A volte gliele prendeva pure a morsi!
Poteva tollerarlo, sebbene molto malamente, se a farlo erano vecchie signore o comunque donne di una certa età (dai dieci anni in su per essere precisi). Ma da Tracey no! Lei non doveva permettersi simili confidenze con un soldato di pari rango. Lui era un militare mica un bambolotto da spupazzare e baciare!
Infatti Tracey a furia di insubordinazioni e conseguenti degradi era ormai arrivata a livello di recluta come i due pupattoli. Draco d'altronde non aveva potuto fare altro. Non era certo tipo da favoritismi. Non si addiceva ad un Gran e Magnanimo Generale qual era. E poi alla ragazzina questo non sembrava importare particolarmente.
Al contrario invece sembrava trovare ancora più gusto a tormentare il pupo dei Baddock e le sue belle guanciotte polpose non appena questo le aveva fatto capire quanto odiasse quelle coccole (dal bimbo classificate sotto il termine "torture"...o comunque il suo corrispettivo nel vocabolario di un maschietto di tre anni scarsi).
Purtroppo le distrazioni nel bel mezzo di una battaglia sono fatali e Mal questo lo imparò a sue spese.
L'erede dei Baddock aveva appena smesso di osservare il ragazzino dai capelli neri a coda, colto in fallo dall'oggetto del suo studio, per confabulare con Graham circa quel bambino così strano. Solo che voltandosi verso il suo socio di sempre trovò a fargli compagnia solo l'aria. Pritchard dov'era sparito?
Il baby-soldato sgranò gli occhi neri neri. Una simile fuga poteva avere una sola spiegazione. Tracey si stava dirigendo verso di loro con l'intenzione di assaltargli le guance. Ed ora era troppo tardi per sfuggire alle sue grinfie (specie considerando quanto quell'orrendo pannolone lo rallentasse).
L'istante dopo fu agguantato dalla bambina, giunta silenziosamente alle sue spalle (altro mortale errore di Baddock. Mai dare le spalle al nemico, anche se questo è una ragazzina con i treccioni e l'abitino bianco) che subito iniziò la sua sevizia scoccandogli un sonoro bacione sulla guanciotta sinistra, con sommo schifo del pupo.
«Mollami!» si lagnò sdegnato il marmocchietto, voltandosi a fronteggiarla. Sfregandosi nel mentre la guancia con la manina paffuta e lanciandole un'occhiata risentita da sciogliere il Polo Nord. Ovviamente la Davis era abituata a simili minacce non verbali e non ci fece affatto caso. Così giusto per pareggiare il conto gli pizzicò la guanciotta destra, ghignando soddisfatta alla musetto sconvolto del bimbo.

D'altronde come poteva Tracey resistere?
Mal tutto in tiro in quel completino grigio fumè, con tanto di papillon color carta da zucchero, con i ricciolini neri che gli ricadevano scomposti sulla fronte e le guanciotte rosee ancora più piene per via del broncio sostenuto che le aveva sfoderato contro era semplicemente IRRESITIBILE.
Lei non era certo il tipo che rinunciava a qualcosa se poteva ottenerla, magari senza troppi sforzi. E sollazzarsi Malcom rientrava sicuramente tra queste, per quanto il bambino non fosse dello stesso parere. Tanto era assolutamente convinta che lui facesse solo scena, perché era un maschio e un maschio non deve abbandonarsi a "smancerie e altre robacce zuccherose da femmine" come le aveva rinfacciato il piccolo con tutto l'orgoglio che aveva, ad un'altra di quelle feste per grandi che loro dovevano sorbirsi. Quella volta l'aveva quasi persuasa a desistere dal suo affettuoso saluto tanto era stato convincente.
Purtroppo per lui, nemmeno dieci minuti dopo, era andato a chiedere in lacrime la sua protezione e le sue coccole per un bruttissimo scherzo che gli avevano tirato alcuni bambini più grandi quello stesso giorno (gli avevano nascosto Mimmo! E non volevano ridarglielo quei brutti cattivi!! E non era valso a niente che il suo socio gli avesse offerto uno dei suoi ciucci fruttati. A Malcom facevano schifo. Lui voleva solo il suo Mimmo!!).
In memoria di quell'atto di amicizia, la bambina pretese, o meglio si prese per l'ennesima volta, la sua ricompensa. Assestando un giocoso morsicotto alla guanciotta carnosa del pupattolo, mentre lo teneva ancora imprigionato tra le sue braccia, totalmente indifferente al fatto di essere inginocchiata per terra con un abito candido. Tanto la mamma non era nelle vicinanze per rimproverarla, quindi non c'era alcun problema.

Già, ma gli uomini hanno la memoria corta e non ricordano a lungo i propri debiti di riconoscenza. Specie se sono uomini di neanche tre anni. Mal non stava certo pensando a come la bambina aveva coraggiosamente salvato il suo Mimmo e glielo aveva ridato (l'aveva letteralmente ADORATA quella volta dandole un bacio grossissimo. Non prima di aver dato una poderosa poppata di bentornato al suo Mimmo ovviamente).
Ora Malcom aveva una voglia matta di strillare aiuto, ma non poteva!
I maschi non piagnucolano gridando aiuto, sull'orlo delle lacrime per di più. Lanciò un'occhiata supplicante al suo Generale. Aveva bisogno dei rinforzi dato che quel codardo pu-pu-pusilcoso di Graham lo aveva abbandonato al suo destino, senza nemmeno dare l'allarme prima di fuggire. Oh ma l'avrebbe pagata. Non l'avrebbe lasciato appisolarsi per tutto il pomeriggio! Lui Malcom Baddock lo giurava su Mimmo!
Per la vendetta c'era tempo! Ora doveva chiedere rinforzi. Fu indescrivibile la desolazione che colmò i suoi occhioni neri quando il biondino in questione si limitò a fare spallucce (ovviamente con il rigoroso contegno che solo un Gran e Magnanimo Generale poteva avere) e fargli segno di portar pazienza. Lo avrebbero ricordato ed onorato per sempre come un martire della Patria, perito per una giusta causa, contro un nemico invincibile ed imbattibile.
Malcom Baddock non era però tipo da arrendersi. Prese il coraggio a due mani ed agì da vero uomo... con tutto lo slancio che poté riuscì a fuggire dalla progione-abbraccio della Davis e si mise a correre più veloce che poté, paperottando come un forsennato, si andò a rintanare dietro la gonna color crema di Millicent. Già che c'era il pupo afferrò anche i pantaloni neri del ragazzino sconosciuto, che preso alla sprovvista quasi cadde addosso a Milli, e li usò come scudi umani. Non era un comportamento dignitoso, però almeno era salvo.
Da quel rifugio provvisorio, ed anche non molto consenziente, si trovò involontariamente vicino a Priccy. 

Il piccolo Graham aveva infatti chiesto asilo politico a Pansy, arpionandosi alla sua ampia e morbida gonna color pesca, con gli occhioni verdi pieni di lucciconi. E come al solito la sua tattica del bimbo dal lacrimone facile aveva funzionato alla grande, come sempre sulla bambina del resto. Lei aveva una vera predilezione per lui, specie quando la guardava supplicante e teneroso.
I due si squadrarono per lunghi secondi. Mal era più furioso di un Ippogrifo a digiuno e Graham faceva il fintotonto con una tale freddezza che nemmeno un Gargoyle in pieno giorno sarebbe riuscito ad imitare.
Dopo quegli interminabili istanti di apparente stasi, iniziarono a bisticciare come due Snasi da competizione.

 

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