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Autore: Anastasia_Malfoy    03/10/2011    2 recensioni
Anastasia ha sempre voluto una cosa dalla vita: essere speciale. Ha sempre voluto distinguersi dalla massa di semplici umani babbani che le stanno attorno. Così quando un uomo, alto, biondo, con gli occhi argentati arriva a scuola per farle da conversatore d'inglese, lei riesce solo a pensare un nome: Draco Malfoy.
Draco, in compenso, non ha mai creduto nell'amore. O meglio, non ha mai creduto di poterlo provare per qualcuno. Nemmeno una profezia riesce a fargli cambiare idea. Nulla può.
Ma quando incontrerà lei, la Nata-Babbana della profezia, l'unica donna che sarà in grado di fare battere il cuore dell'ex-Mangiamorte,Draco sarà costretto a cambiare idea.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'And you thought it wasn't real...'
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Mi sveglio di soprassalto, mettendomi subito seduta a letto. Mi giro verso destra, dove Daniele è coricato. Non
mi merito un amico fantastico come lui. Già da qualche giorno dorme in camera mia. Da quando… be’, da
quando l’ho lasciato. Non lo vedo da allora. Non si presenta a scuola da allora. Mi reco in bagno, per fare una
doccia veloce. Dopo essermi vestita, esco per chiamare Daniele, che però si è già svegliato e sta raccogliendo
i vestiti da indossare per la scuola.
 
-Buongiorno, piccola. Come stai?- mi chiede con un sorriso, per poi stringermi.
 
-Abbastanza bene. Tu?- gli chiedo, aggrappandomi a lui.
 
-Bene. Oggi è il grande giorno, eh?- mi chiede.
 
-Non so se voglio incontrarlo. Mi fa male pensare pure a lui.- sussurro, contro la sua spalla.
 
-Se non vuoi andare…-
 
-Sia mai. Io non ho nulla da nascondere. Lui sa tutto di me. Ero io a non sapere di essere destinata ad essere
per sempre la sua amante.- dico, staccandomi da lui.
 
Daniele sospira, alzando gli occhi al cielo e chiudendosi la porta del bagno alle spalle. Sospiro anch’io. Non
sono proprio pronta ad incontrare Draco. Ma devo farlo. Non sarò io la codarda. Mi metto di fronte lo specchio,
per controllarmi. I jeans stretti e la felpa che ricorda le giacche delle squadre di football dei licei americani non
risaltano molto il mio corpo. Ma non riesco a rendermi più bella nemmeno per lui. Chiudo gli occhi, sperando
che questa situazioni passi presto. Quando Daniele esce dal bagno, prendo la borsa, per poi afferrare il suo
braccio e smaterializzarci vicino la scuola. Stella, Lex e Roberto sono già lì. Stella mi abbraccia piano, quasi
con nonchalance.
 
-Credevamo che oggi non saresti venuta a scuola.- mormora Roberto, sorridendomi gentile.
 
-La nostra piccola sanguesporco non vuole darla vinta al purosangue. Se fossi un po’ più decerebrata, penserei
a te come a una Grifondoro.- dice Daniele, tenendomi vicina a lui.
 
Sorrido tristemente, per poi entrare a scuola e sedermi al mio posto. La mia prof di latino interroga un po’ di
persone durante tutte e due le ore, lasciandomi con troppo tempo per pensare a quello che sarebbe successo
nell’ora successiva. Mi chiedo di cosa parlerà Draco. Dopo avere fatto per la prima volta l’amore mi aveva
dedicato una lezione. Adesso potrebbe anche parlare delle separazioni. Anche se credo di no. Non sarebbe
nel suo genere probabilmente.
 
Al secondo suono della campanella, il mio cuore inizia a battere forte, come se il mio corpo si stesse preparando
a incontrare lui.
 
Non voglio incontrarlo. O forse voglio farlo.
 
Come al solito è il primo ad entrare. Indossa stranamente dei jeans e una camicia azzurra, con le maniche
arrotolate e un cappello nero, tipo Borsalino, di pelle. Sta bene vestito così. Entra guardandomi velocemente,
per poi abbassare lo sguardo. È strano. C’è qualcosa di diverso in lui, qualcosa che non gli ho mai visto.
Sembra risoluto. Sembra in missione. Sospiro pesantemente, abbassando la testa.
 
Quando arriva anche la professoressa d’inglese, sembro pronta a sentire le accuse per la mia condanna
a morte. Sento lo stesso peso nel petto che sentirei in quel caso. Nonostante io sia ancora arrabbiata con
lui non posso fare a meno di quello che mi ha detto Daniele su Draco.
 
“Penso che sentirsi amato per la prima volta, per lui, sia stato come raggiungere la cima dell’Everest.
Penso che lasciandolo tu l’abbia fatto schiantare al suolo.”

 
Era una cosa di cui ero consapevole. Dio, gli ho spezzato il cuore.
 
E facendo del male a lui, ho fatto del male a me stessa.
 
-Salve ragazzi.- dice per poi sospirare.
 
Oggi vi voglio parlare di un argomento che in parte abbiamo affrontato qualche settimana fa.
L’amore. C’è stato un aspetto di quello che un uomo che ho conosciuto vent’anni fa ha definito
come la magia più potente di tutte che non abbiamo valutato. La delusione. A volte capita che ami
così tanto una persona che la deludi perché tieni troppo a lei. E io ho deluso l’unica persona in
grado di farmi dire ‘ti amo’. Questa è la mia classe preferita dell’istituto, sapete?
- dice, con un sorriso
triste ma deciso sul volto. –Ed è per questo che mi è difficile dirvi queste cose. Me ne vado. Dalla
prossima settimana non sarò più io a farvi da conversatore. Ho bisogno di ritirarmi a vita privata
adesso. Ma mi mancherete. Tutti voi.
-
 
Finisce stringendosi le braccia al petto. Lo guardo, scioccata.
 
-No!- urlo, alzandomi in piedi.
 
-Asia…- mi chiama Daniele, tirandomi giù.
 
-No!- urlo di nuovo, guardando Draco negli occhi.
 
Lui mi guarda di rimando, ma dal suo viso non traspaiono emozioni. È impassibile, è il blocco di ghiaccio
che era prima… prima che ci incontrassimo. Sento mancarmi il respiro e corro via dall’aula, prima che mi
veda piangere. Mi chiudo la porta del bagno femminile alle spalle con il colloportus, per poi appoggiarmi al
lavandino e piangere pure l’anima.
 
Mi dispiace, Draco, ti prego, mi dispiace. Non andartene, non lasciarmi sola. Ti prego. Ti amo.
 
-Asia.-
 
-Vattene via, Daniele!- urlo, tra i singhiozzi.
 
-Apri la porta, ti prego.- mi implora.
 
-Non ce la faccio, Dany. Non ce la faccio ad entrare lì dentro e guardarlo negli occhi. Non ho il coraggio
di andarci così.- dico, aprendo la porta con la bacchetta.
 
-Sei una deficiente.- mi dice, entrando e appoggiandosi al muro, con le braccia incrociate.
 
-Grazie. Mi mancavi solo tu.- dico, un po’ scocciata.
 
-No, te lo meriti! Sei una deficiente perché se avessi un po’ di fegato andresti da lui a dirgli quello che provi,
piuttosto che nasconderti dietro quella che non vuole più avere niente a che fare con lui perché ha una paura
boia di impegnarsi.- dice, con ampi gesti delle braccia, per poi posare le mani sui suoi capelli. –Tu lo fai
sempre, Asia. L’hai sempre fatto. Ogni volta che ti accorgi di essere innamorata di qualcuno ti tiri indietro
portando avanti le tue posizioni con scuse assurde. ‘Quello è troppo alto’, ‘quello se mi metto i tacchi lo
supero’, ‘a quello non piace il cinema’ e robe simili. Ti conosco da cinque anni e l’hai fatto ogni singola
fottuta volta.-
 
Lo guardo, stringendomi le mani al petto, mentre lacrime silenziose mi solcano il viso.
 
-Ma ora basta, Asia. Non sono il tuo babysitter.- dice con un sospiro. –Non mi sono scocciato di te in questi
giorni perché ti voglio un bene dell’anima e non volevo ferirti più di quanto già lo eri. Ma non ti permetterò di
piangerti addosso. Se vuoi aggiustare le cose tra te e Malfoy, dovrete farlo entrambi. Tu devi capire se sei
pronta ad affrontarlo e lui deve fare entrare dentro la testa bacata che ti ritrovi che ti ama.-
 
Lo guardo riconoscente, prima di stringere le braccia attorno ai suoi fianchi. Lui mi stringe di rimando,
lasciandomi un bacio tra i capelli.
 
-Ho dimenticato il libro di pozioni a casa sua.- borbotto.
 
-È un’ottima scusa per andare a casa sua, no?- mi dice, con un sorriso leggero.
 
-Non c’entra niente. Devo solo studiare. Potrei entrare all’Accademia per poi provare a fare pace con lui.-
 
-Pensi solo a studiare?-
 
-Penso solo che per adesso non voglio incontrarlo. Perché, sinceramente, non ho il coraggio di guardarlo
negli occhi-
 
 
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
 
 
Le ore di scuola passano nell’omertà più assoluta tra noi Big 5. Non ci parliamo nemmeno, il che è abbastanza
strano visto che siamo il reparto più rumoroso della classe. Solo i prof sembrano essere contenti di questa
nostra condotta. Appena suonata la campanella dell’ultima ora raccolgo la tracolla, per poi salutare con un
cenno i miei amici  e scappare via, senza una parola. Non me la sento di parlare con loro, e poi Daniele sa
già ciò che farò. Mi fermo ad un bar vicino la scuola, per mangiare e raccogliere le idee.
 
Mi sento una dannata codarda. Se fossi a casa mia mi nasconderei sotto il letto. O se fossi uno struzzo
ficcherei la mia testa nella sabbia. Cosa che gli struzzi non fanno ma, hey!, sono luoghi comuni.
 
Mi smaterializzo nella biblioteca della casa di Draco. respiro a pieni polmoni. Mi è mancato questo posto.
Ma non posso perdere tempo. Estraggo la bacchetta dalla manica della felpa, concentrandomi sul mio libro.
 
-Accio mio libro di pozioni!- mormoro, risoluta.
 
Niente. Ci riprovo. Niente. Ci riprovo di nuovo. Di nuovo niente.
 
-Maledizione.- impreco, a bassa voce.
 
Provo a controllare sul tavolo del mini-lab, dove però non trovo nulla, solo il calderone. Provo a controllare
tra gli scaffali. Niente di niente. Controllo la libreria di fronte la porta, quella tra le due finestre. La procedura
richiede un po’ di minuti. Salgo la scala appoggiata alla libreria per leggere i vari titoli. Niente. Scendo i pioli
lentamente, per poi sospirare. Fa niente, ne comprerò un altro.
 
-Hey.-
 
Sgrano gli occhi, mentre il mio cuore manca un battito. Perché? Perché è qui? Perché è casa sua questa,
maledizione. Mi giro lentamente, alzando lo sguardo.
 
Draco non ha perso nulla di quella che è stata la sua personalità di oggi. Si è solo cambiato gli abiti, ma lo
sguardo freddo e risoluto è rimasto quello. Adesso indossa solo un paio di pantaloni della tuta, senza scarpe,
né maglietta. È appoggiato allo stipite della porta e questo gli conferisce un’aria da re del mondo. Be’, lo è.
È il re del mio mondo.
 
-Ciao.- mormoro, abbassando lo sguardo.
 
-Ciao.- ribatte lui.
 
-Non volevo disturbarti, sono venuta qui a prendere il mio libro di pozioni, ma non lo trovo da nessuna parte.- dico,
torturandomi le mani.
 
Draco non mi risponde, si limita solo ad avvicinarsi alla libreria vicina alla porta, per poi disincantare lo
sportello basso ed estrarre il mio libro, per porgermelo.
 
-Grazie.- sussurro.
 
-Prego.- mi dice, facendo un paio di passi indietro.
 
Lo guardo intensamente, un po’ infastidita dal suo atteggiamento.
 
-Come mai sei vestito così?- gli chiedo, a voce bassa.
 
Dio, vorrei urlare. Vorrei urlare che ti amo, che ti voglio ancora con me, ma non ho la forza di aprire la
bocca. Fottuto orgoglio.

 
-Ti interessa davvero?- mi chiede, infilando le mani in tasca.
 
-Se vuoi dirmelo.- dico, abbassando la testa ancora di più. Tra un po’ per abbassarla ancora dovrò mettermi
in ginocchio.
 
Per implorarti di non lasciarmi.
 
-Vivo qui adesso.-
 
-Perché?- sussurro, aggrottando le sopracciglia.
 
-Sto divorziando da Astoria.-
 
Alzo lo sguardo su di lui, deglutendo rumorosamente, mentre lui mi fa un mezzo sorriso, che riesce ad
illuminare anche i suoi occhi.
 
-Come mai?- chiedo, masochista fino alla morte.
 
Lo sento sospirare, per poi passarsi una mano tra i capelli.
 
-È incinta.- mi dice.
 
-Cosa?- sibilo.
 
-Non aspetta un figlio da me. Mi tradiva da prima che fossimo sposati.- mi dice, facendomi involontariamente
tirare un sospiro di sollievo. –Non mi ha nemmeno dato il tempo di dirle che volevo essere io a lasciarla.-
 
Lo guardo, provando a trovare ragioni per restare. Ma non ce ne sono. Lui potrebbe essere una ragione
più che valida, ma ora come ora la sua vita è troppo incasinata per prendersi cura anche di me. Sospiro
di nuovo, chiudendo gli occhi.
 
-Capisco. Io devo andare adesso. Ci vediamo.- sussurro, per poi andarmene.
 
-Ciao.- mi saluta, senza calore.
 
 
Don't you cry tonight
I still love you baby
Don't you cry tonight
Don't you cry tonight
There's a heaven above you baby
And don't you cry tonight
 
 
Gli lancio un’ultima occhiata. Non posso restare. Non posso proprio farlo. Stringo al petto il mio libro di
pozioni, per poi passargli davanti. Una lacrima traditrice passa sul mio volto, con un singhiozzo, mentre
penso al fatto che vorrei restare qui, come una delle notti che abbiamo passato insieme. Non posso
piangere. Non devo piangere davanti a lui. Ma è più forte di me. Sento le sue braccia stringermi i fianchi
e avvicinarmi al suo petto da dietro. Lascio cadere il libro a terra mentre porto le mani al viso.
 
-Ti prego, non piangere. Non farlo, ti prego. Posso reggere solo fino a quando sono sicuro che tu non
piangi, Asia.- mi dice, col viso attaccato ai miei capelli.
 
-Draco.- singhiozzo.
 
-Shh. Va tutto bene.- mi stringe ancora di più, girandomi per sollevarmi in braccio e portarmi sopra il
divano per coccolarmi.
 
-Draco.-
 
-Ti prego, non piangere più. Non ce la faccio a vederti così.- mi dice, asciugandomi le lacrime con carezze
continue.-
 
-Mi dispiace. Mi dispiace così tanto. Io non avrei dovuto dare di matto.- dico, con un respiro profondo.
–Non sei debole. Non ho mai pensato che tu fossi un debole. Sei una delle persone più forti che conosco.-
 
-Non ti do una colpa per quello che hai detto. Perché avevi ragione. Avevi una fottuta ragione, Asia. Perché
se fossi stato più forte avrei lasciato sbattere i Greengrass molto tempo fa. Merlino, gli incubi.. ti ricordi
quando mi svegliavo di notte?- mi chiede, prendendomi il volto tra le mani.
 
Certo che ricordavo i suoi incubi. Quando mi capitava di passare la notte con lui, spesso si svegliava di
soprassalto, svegliandomi con le urla soffocate nel cuscino. E ogni volta era sempre peggio. Le ultime volte
aveva affogato la rabbia e la paura in me, facendomi quasi male. Ma non avevo la forza di tormentarlo oltre.
 
-Sognavo te o me sotto l’imperius del padre di Astoria prima di morire a causa dell’Avada Kedavra. Nelle
ultime settimane preferiva sfogarsi a mano, infilzandomi il cuore con il suo amato pugnale d’argento. Dio,
Asia. Era difficile, ma avrei dovuto affrontarlo. E non l’ho fatto.- dice, portando entrambe le mani ai capelli.
 
Poso una mano sulla guancia, costringendolo a guardarmi. Cavolo. Voglio baciarlo. Mi avvicino alla sua bocca,
mentre lui aggrotta le sopracciglia, bloccandomi con la mano.
 
-No.- sussurra.
 
-Perché?- sibilo, contro la sua mano.
 
-Perché se ti baciassi non avrei la forza di fermarmi. E ora come ora… ti amo, e lo sai, ma ho un casino per la
testa e non vorresti stare con me in questo momento.- mi dice, carezzandomi il viso, gentile.
 
-Io voglio ancora stare con te.- sussurro.
 
-Lo voglio anch’io. Ma non possiamo adesso.- mi dice, scuotendo la testa. –Ti prometto che staremo insieme.
Ma non adesso. Ho bisogno di sistemare alcune cose della mia vita.-
 
Gli sorrido, contenta, nonostante tutto. Questo è il primo vero momento di libertà da troppo tempo. Se lo merita.
 
-Prenditi tutto il tempo che vuoi. Io sarò sempre qui.- dico, poggiando una mano sul suo cuore, che sento battere
contro il mio palmo.
 
-Lo so. Sei qui da ancora prima che ti conoscessi.- mi dice, con un sorriso leggero, ma che rende i suoi occhi
argento liquido.
 
-Allora è un addio questo?- dico, alzandomi e prendendo il libro di pozioni, mettendolo dentro la tracolla.
 
-Non un addio. È un arrivederci. Tornerò a prenderti, Mezzosangue.- mi dice, con un sorriso.
 
Sorrido. La Bestia è tornata ad essere un principe. È tornato ad essere il mio Principe di Serpeverde.







Spazio Autrice: Salve a tutti! Giuro che non c'ho mai messo tanto a scrivere un capitolo in tutta la mia vita. Di solito attacco a scrivere e non la finisco più, ma questa volta proprio niente. ._. xD Perciò boh, non so se un bene o un  male. xD Bene, non so più che dire, perciò, attacco con i riferimenti.
  • la felpa tipo giacca da football. La vendono in un negozio della mia città. Il primo acquisto che farò di questa stagione, perché è stupenda.
  • I vestiti di Draco: servizio fotografico di Boyd Hoolbrook, nonché il mio Draco. Guardatelo, è un figo. xD
  • Oddio! Draco si è licenziato? Come mai?? ;)
  • Le parti in grassetto sono in teoria in inglese.
  • Gli struzzi non infilano la testa sotto la sabbia. ._.
  • Draco è o non è fluffissimo in questo capitolo? ._.
  • La canzone è Don't Cry, dei Guns n' Roses. Nonché mia band preferita.
  • Oh, ehm... perché voglio svegliare Draco dopo un incubo? xD
  • E poi, be'. Finale col botto. Ma almeno ora si lasciano senza scene strappalacrime. Forse Stefan Salvatore mi ha influenzato un po' per questa scena! xDDD

Poi! Prossimo capitolo dal PoV di Draco! Potrebbe affrontare il donatore di metà del suo patrimonio genetico....... ;)

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito, chi ha solo letto e chi mi ha inserito tra gli autori preferiti! Vi adoro.



A presto!!!

Micaela 
   
 
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