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Autore: SimplyMe514    03/10/2011    6 recensioni
E se... il nostro mondo, in cui Harry Potter è finzione, fosse solo uno dei tanti? E se... ciascuna fanfiction fosse un universo parallelo? E se... i nostri eroi potessero visitarli? Scoprite cosa succede quando il Trio, più due accompagnatori d'eccezione, si tuffa nel mondo di una Dramione!
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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«Non riesco a smettere di pensarci, Gin» sospirò 'Mione in modo altamente drammatico. «Chi era quel ragazzo?»

«Non ci è ancora arrivata? Sul serio?» Hermione era incredula.

«La vera te non se ne starebbe con le mani in mano. Avresti già almeno un paio di teorie».

«Teorie, quella? Ha la testa piena di segatura, Ron, ti aspetti che sia in grado di formulare una teoria? La sopravvaluti parecchio».

«Be', in attesa di scoprirlo... come bacia?» chiese “Gin” con un'alzata di spalle, avida di dettagli.

«Bleah! Chi sei tu e cos'hai fatto a mia sorella?»

«Ma che razza di amica è?» chiese Hermione a nessuno in particolare, indignata. «Alla vera Ginny importerebbero i miei sentimenti, non le abilità di baciatore di Mr X... che poi sappiamo benissimo chi sia. Speriamo che gliene dica quattro».

«Chissà perché, ma ho i miei dubbi» borbottò Harry. Inventare di sana pianta i compiti di Divinazione doveva avergli in qualche misura fatto bene all'inesistente talento di sensitivo, perché aveva ragione.

«Divinamente... non si può descrivere...»

«Il dizionario su due gambe è senza parole? L'altro me dev'essere incredibile».

«Be', magari è anche perché dubito che questa 'Mione abbia una gran varietà lessicale» replicò la vera Hermione.

«Vabbe', come vuoi, sentiamo gli sviluppi». Era quanto di più vicino a un “hai ragione” potesse uscire dalla bocca di Draco Malfoy.

«E stasera scoprirò chi è» annunciò trionfante 'Mione, ficcandosi una mano in tasca alla ricerca di qualcosa.

«Sul serio?» squittì Ginny.

'Mione finalmente estrasse un pezzetto di pergamena piegato e ripiegato, lo aprì con cura reverenziale e spiegò: «Me lo sono trovato oggi in mezzo a un libro».

«La notizia del secolo: quella lì possiede dei libri!» esclamò la sua controparte con uno stupore che era puro sarcasmo. «Be', sì, insomma, va a scuola, immagino che li debba avere, anche se è strano che ne abbia aperto uno».

«Senti qua: “Vediamoci a mezzanotte in cima alla Torre di Astronomia. Senza maschere. Firmato, il cavaliere misterioso”».

«Suona più come un ordine che un appuntamento». E se l'aveva notato l'essere più viziato del mondo magico, doveva proprio essere vero.

«Perché la Torre?» osservò invece lei. «È proibita, tranne quando c'è lezione... a proposito, ho perso il filo, spero per lui che non sia mercoledì, se no sai che privacy!»

«Perché... perché... guardare le stelle dovrebbe essere una cosa romantica?» tentò Ron, con il tono di chi non credeva egli stesso a quanto aveva appena detto.

«Per quello, e perché la Torre è il posto che viene scelto più spesso per gli incontri segreti di questo tipo. Poi c'è la Stanza delle Necessità, ma per quella ci sarà tempo dopo». Qualcosa nella voce di Luna presagiva che “dopo” non sarebbe successo nulla di buono.

 

«Niente scena di panico da preparazione al grande evento!» esultò Hermione dopo l'ennesimo salto temporale. «Oh, grazie a Merlino, Morgana e tutti quanti...» E considerato che, essendo Nata Babbana, usava poco quel genere di esclamazioni, il suo sollievo doveva essere alle stelle.

E a proposito di stelle, lo scenario non era davvero niente male: una Torre deserta, una vista mozzafiato sul parco che si estendeva parecchi metri più sotto, un cielo di velluto trapunto di luci ammiccanti sopra le loro teste... un Dray straordinariamente rilassato per essere in attesa della ragazza che amava e per di più mollemente appoggiato a un parapetto che lo proteggeva solo per un pelo da una spettacolare caduta, intento a...

«No... stai fumando sul serio, Malfoy?» chiese Hermione con tanto d'occhi.

«Veramente stavo per chiederti che accidenti fosse quella cosa che l'altro me ha in bocca».

«Tu che chiedi qualcosa a me, e più o meno gentilmente? Luna, sai per caso se stare troppo a lungo in un universo alternativo abbia qualche influenza sulla personalità?»

«Non fare quella faccia, Granger, eri l'ultima spiaggia. Volevo chiedertelo perché so che lo sai, visto da dove vieni. Allora?»

«Si chiama sigaretta. Molti Babbani la preferiscono alla pipa, ormai». Alla parola “Babbani”, il suo viso si contrasse in una smorfia di disgusto, e i tentativi di nasconderla valsero a poco.

«Fatemi capire... come avrebbe fatto a procurarsi delle sigarette qui?» obiettò Harry.

«La domanda giusta è: perché diamine dovrebbe fare una cosa da Babbani?»

«Okay, Malfoy, vediamo se ho afferrato: tu non fumi perché è “una cosa da Babbani”, non perché ti distruggerebbe i polmoni? Complimenti per le priorità».

«Sai... quella del Draco fumatore è una cosa che non ho capito nemmeno io» ammise candidamente Luna.

«È perché non sei abituata a vivere tra i Babbani. C'è un sacco di gente che crede che fumare sia forte, e così l'autrice deve aver deciso di punto in bianco che Malfoy fuma perché lo renderebbe chissà come più interessante» spiegò Hermione, appropriandosi del ruolo di cicerone come se non avesse fatto altro da una vita.

«No!» Anche se si trovavano in uno dei punti più alti e isolati dell'edificio, era incredibile che lo strillo di 'Mione non avesse svegliato l'intero castello. «Non... non puoi essere tu... questo è un incubo!»

«Non la pensavi così al ballo, o sbaglio?» obiettò l'altro Draco in tutta calma, allontanandosi dal parapetto per venirle incontro a gran passi.

«È diverso! Non sapevo che fossi tu!»

«Ma ci siamo divertiti, sì o no? Soprattutto sul finale...» E, accennando il motivo della ballata, la coinvolse in qualche passo di danza, tentando poi di baciarla di nuovo.

«Ancora una volta, melenso da far paura» si lamentò il vero Malfoy.

«Toglimi le mani di dosso!» sbottò 'Mione, spingendolo via. «Mi hai ingannata!»

Due grossi lacrimoni si formarono nei suoi occhi che avrebbero suscitato l'invidia del proprietario di Mielandia e rotolarono lungo il suo viso perfetto, scintillando troppo alla luce delle stelle, come diamanti liquidi.

«Ma è umana?» domandò Hermione senza aspettarsi una risposta, mentre l'altra se stessa girava sui tacchi e faceva per andarsene. «Non ho mai sentito di una creatura che piangesse quella roba al posto delle lacrime... Luna?» E se aveva deciso di ricorrere al vasto repertorio di esseri forse esistenti o forse inventati dell'amica, voleva dire che era disperata. Ma Luna scosse la testa, incapace di sfornare una soluzione, per quanto improbabile.

«Come vuoi», le gridò dietro Dray, sorprendentemente sicuro di sé, «ma ricorda queste parole: tu sarai mia!»

«Ancora con quella storia?» sbuffò il suo doppio. «Non oso pensare a cosa succederà quando il signorino vincerà la maledetta scommessa, perché finirà per vincerla, no?»

«Non ti anticipo niente» rispose criptica la loro guida.

Ennesimo salto. I ragazzi ormai dovevano aver perso il conto.

Scena: di nuovo la Sala Grande. Consci che i momenti in cui appariva praticamente tutta la scuola erano gli unici in cui potessero avere la benché minima speranza di riscattarsi, Batman e Robin (ops, volevo dire Harry e Ron) cercarono le proprie controparti con lo sguardo, ma con loro disappunto su quel fronte non stava accadendo nulla di degno di nota, tranne la solita abbuffata disumana da parte del rosso, che vista la ferocia con cui lo stava aggredendo e smembrando sembrava pensare che l'arrosto gli avesse fatto un torto personale.

Altro tintinnio, altro voltarsi generale di teste verso il tavolo degli insegnanti.

«Visto il successo del nostro primo progetto a favore della concordia», qualche sospiro sognante accompagnò la menzione del ballo; 'Mione invece pareva alquanto affranta, «è stato deciso di continuare lungo questa linea d'azione offrendo ai rappresentanti di due Case diverse l'opportunità di una convivenza un po' più... stretta». E sì, quella pausa trasudava subdoli riferimenti a chissà che cosa, né più né meno delle insinuazioni di Ginnina e Blaise. Hermione e Draco, quelli veri, stavano decisamente sudando freddo. «Nella speranza che la storica rivalità venga finalmente superata, i fortunati prescelti sono la signorina Hermione Granger, di Grifondoro, e il signor Draco Malfoy, di Serpeverde!»

«Fortunati?» sbottarono le due Hermione in coro, l'una ancora traumatizzata dall'appuntamento disastroso, l'altra sul punto di vomitare anche l'anima.

«Ma che... caso!» ruggì Ron, con l'esitazione che suggeriva che avesse avuto in mente tutt'altra frase.

«Devo chiedere loro di alzarsi e raggiungere i Direttori delle rispettive Case. Riceveranno istruzioni dettagliate in separata sede».

«Si aspetta sul serio che sbatterci nella stessa stanza farà automaticamente andare tutti gli altri Grifondoro e Serpeverde d'amore e d'accordo? Questa versione di Silente è un emerito idiota».

«Sbatterci... ?» ripeté Hermione senza fiato.

«Non c'eri arrivata, Granger? Ti facevo più perspicace. Tutti quei “sarai mia”, e ora “una convivenza più stretta”...»

«Ci hai pensato per bene, eh, Malfoy? Quanto scommetti che è stato il tuo doppio a corromperli tutti quanti per vincere la sua disgustosa scommessa un po' più in fretta?»

«Oh, no, perché pensi subito male? È un caso per davvero» spiegò Luna. «Be', una decisione dell'autrice, ma vuole farla passare per un caso».

Un Dray fin troppo gongolante e una 'Mione con una smorfia d'odio quasi realistica sul viso seguirono la professoressa McGranitt e il professor Piton fuori dalla Sala. Forse perché la scrittrice voleva calcare la mano sui favoritismi di quest'ultimo nei confronti dei suoi Serpeverde, lui scoccò appena un'occhiata all'altro Draco, come orgoglioso che fosse stato scelto, e invece squadrò la pseudo-Hermione più a lungo... tanto, tanto a lungo.

«Oddio» squittì l'intero Trio come un sol uomo.

«Luna, per favore, non dirmi che...» cominciò lei, ma poi si ricordò della tendenza della loro guida a obbedire alla lettera e si bloccò.

«Allora non te lo dico» la stuzzicò, poi sembrò pentirsene: «Okay, sì, ci sono degli universi così, e tanti. Relazione illegale tra studentessa e professore e tutte quelle simpatiche cosine lì...»

«Bleah». Wow, Hermione e Draco avevano di nuovo parlato all'unisono! Be', forse un verso di ribrezzo non contava come “parlare”.

«È stato deliberato dal corpo insegnante...» esordì la McGranitt.

«Sono io, o la scrittrice si sta sforzando di far parlare i professori un po' più difficile?» osservò Hermione.

«Può essere» confermò cautamente Luna. «Per farli sembrare più adulti... insomma, ha senso».

«... che da stanotte condividiate una stanza allestita appositamente per questo progetto. Stasera stessa vi sarà mostrato dov'è e vi trasferirete tutti i vostri effetti personali».

«Naturalmente», prese la parola Piton con studiata lentezza, «mi aspetto un comportamento esemplare da entrambi. È un'occasione per cementare l'unità tra le Case, non per divertirsi». E qui si concesse un'altra occhiata a 'Mione, di quelle così lunghe da sconfinare nell'imbarazzante.

«È come se si aspettasse che solo lei voglia darsi alla pazza gioia!» esclamò la vera Hermione, ormai oltre l'indignato. «Questa me la devi proprio spiegare: è perché sono una Grifondoro, perché è maschilista o cosa?»

«Misteri delle Dramione...»

«Mi spiace dirtelo, Hermione, ma se ha visto l'altra te a quello stupido ballo, non ha tutti i torti» rispose Ron con calma innaturale, con il solo colore delle orecchie (in pieno stile semaforo) a tradirlo.

«Cosa?»

«Ehi, parlavo di lei, non di te! Tu hai ragione ad essere arrabbiata, ma lei è una... una...»

«Diciamo “donna scarlatta” e facciamola finita, eh?»

In effetti, il Piton di quell'universo non poteva sbagliarsi di più: non appena i professori si furono eclissati, Dray si avvicinò a 'Mione e le sussurrò malizioso: «Io mi divertirò un sacco, stanne certa».

«Oh, no». “Sconsolata” era un eufemismo.

«Non può voler dire niente di buono, vero?» chiese Draco con voce fin troppo tremula.

«Aspettate e vedrete». Ma il tentativo di Luna di mantenersi indecifrabile fu irrimediabilmente rovinato da un fugace ma vistoso brivido.

 

Note dell'Autrice: un miliardo di grazie a:

Jeanne_Potter che ha inserito questa storia nelle ricordate;

Cristina F, HollyCupcake, I can fly, IsabellaDark91, LuluXI, Lunatica96, Sybeoil e _lu che la seguono.

PS: oh. Mio. Dio. Ci ho infilato le Severus/Hermione. Credevo che l'occasione non mi si sarebbe presentata mai. Di nuovo, non intendo mancare di rispetto a nessuno, se qualche amante di questa accoppiata medita di venire sotto casa mia con torce e forconi si calmi, per favore.

  
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