3.Ginny’s family
Sento il suo
respiro calmo, il suo cuore agitato.
I suoi capelli
sono tirati all’indietro e, qualche ciuffo ribelle gli ricade sulla fronte
facendolo diventare molto più sensuale.
Lo fisso di
nuovo sugli occhi, poi mi accorgo che non ci siamo solo noi e sposto lo sguardo
dai suoi occhi, in fondo lui è un Malfoy…
“scusami…” dice
lui abbassando lo sguardo colpevole di una cosa inesistente. Io gli sorriso,
poi lo prendo per il polso e, insieme, risaliamo sulla spiaggia.
Arriviamo alla
mini discoteca e ci accorgiamo che non
siamo più soli. sono arrivati anche Charlie, mia madre e la moglie di
Charlie, Elisabeth.
“Ciao Gi…”
inizia Charlie, poi ci fissa. Draco non fa una mossa. È raggelato e io sono
immobile con la mano ancora serrata sul suo polso. Lui lo ritira
immediatamente.
Ecco che oggi
mi gioco la mascella e qualche costola!
Di tutti gli
invitati proprio il fratello-Bulldog e la madre?
Il rosso ci
fissa per un attimo insieme a Molly Weasley.
“ehm… buon dì…”
faccio cercando di calmare le acque, ma sembrano statue. Fisso Ginevra che li
guarda gelida.
“Ginny? Lui è
Malfoy, vero?” chiede la madre alla figlia. Fisso Ginevra vicino a me.
Sono morto…
Morto…
Morto…
Defunto…
Sepolto per
sempre…
Non rivedrò più
la luce!
La sento
deglutire.
“si… lui è
Draco Malfoy, mamma!” risponde Ginevra.
Charlie si
avvicina pericolosamente a me.
“Se tu gli hai
fatto qualcosa giuro…” iniziò puntandomi il suo dito enorme contro di me. Io me
lo trovo quasi sul naso. Sto per svenire!
“No, Charlie,
fermo!” cercano rifermarlo la moglie e Molly.
“Tu sta sicuro
che se le farai qualcosa dovrai vedertela con me!” io annuisco.
“non l’ho mai
toccata… ci ho a mala pena giocate a tirarci l’acqua…” dico con un filo di voce
roca che esce dalla mia gola.
“sei sicuro?”
mi chiese il rosso come se sapesse del super mercato. Io annuisco impaurito
come un bambino di tre anni davanti a suo padre senza distogliere lo sguardo
dal brutto faccione lentigginoso del fratello di Ginevra.
“Charlie,
calmati!Ginny, cara, non ci avevi detto che ti eri fidanzata!” dice la madre
mentre la moglie del fratello di Ginevra cerca di calmarlo.
“perché, in
effetti, lui non è mio amico, mamma…” risponde Ginevra impaurita che cercava di
riprendere il suo colore originale.
“speravo!” dice
sollevata. Speriamo un corno! Che ho, l’aviaria che faccio così schifo per
stare con Ginevra?
Perché questa
mattinata sembra non finire mai?
“dove vai a
pranzo, tesoro?” chiese la donna alla figlia.
Lei strinse le
spalle e mi lanciò uno sguardo fugace.
“non so…” dice
lei alla madre.
“se volete
potete venire a pranzo alla Tana!” che significa quel ‘potrete’? io non vengo!
Tutti Weasley! Ma siamo impazziti? Mi farebbero diventare pazzo!
“ehm… signora
Weasley…”inizio cercando di farmi forza a parlare con la madre.
“Non ti
preoccupare, ci saranno solo Bill, Charlie e le loro spose, nessun altro!” è
proprio di loro che ho paura.
Mi sto sentendo
male! Perché essere Amico di una ragazza costa sempre così tanta fatica? Manco
ci dobbiamo sposare!
Annuisco… No!!!
ditemi che non l’ho fatto… ed invece si!
Ecco che arriva
la mia ora… siamo arrivati ora alla Tana. È una stramba casa si circa sette
piani più la soffitta. Entriamo nella casa dove c’è una vasta cucina molto
accogliente. Predominano i colori caldi e dalle finestre entra n caldo sole.
Quello al
tavolo che chiacchiera con il signor Weasley sembrerebbe essere Bill. Sulla
faccia è sfigurato dai tagli di circa quattro anni fa: chissà come se la passa?
Sui fornelli
c’è Fleur Delacour, bella e affascinante come sempre. Sembra non aver nemmeno
avuto una gravidanza.
Se devo dire la
verità, non mi è mai piaciuta quella mezza-Veela… mi è sembrata sempre troppo
montata!
Appena la porta
si chiude tutti ci fissano.
Perché? voglio
piangere! Ho paura! Maaaaaammaaaaaa!
“ah…” fa il
signor Weasley avvicinandosi a me con quegli occhiali rotondi e la fronte
spaziosa.
Mi sembra più
un cartone animato che un essere umano.
“Malfoy, vero?”
mi chiede tendendomi la mano.
“si…” rispondo
io cercando di controllare le pulsazioni.
Il silenzio
regna in questa casa.
Ecco che Bill
mi si lancia e io ci rimetto le ossa! Lo vedo tamburellare con le dita sul
tavolo nervoso, quando dei passi mi fanno girare di colpo facendomi scrocchiare
il collo.
Ok, ora sono
veramente, morto.
“e che ci fa
lui ora qui?!” urla Ronald Weasley, il fratello di Ginevra dei miei stessi
anni.
Lo fisso. È
diventato più muscoloso e molto più alto di quando eravamo ad Hogwarts.
“buon giorno,
Weasley!” lo saluto di rimando io con il mio solito ghigno beffardo ed il mio
tono pungente.
Lui finisce di
scendere le scale.
Cazzo, cazzo,
cazzo!
“No, no, tu
esci subito di qui!” dice lui puntandomi il dito contro. Ginevra s’intromette
tra noi due.
“no, Ron, è mio
ospite!” gli dice. Perché l’ha fatto?!
Ok… Le cose si
sono sistemate. Ron ha deciso di andarsene e noi abbiamo iniziato a mangiare. I
miei fratelli ed i miei genitori sono silenziosi e Draco e vicino a me che
gusta gli spaghetti alle vongole di mia madre. Dovrei aprire un discorso?
“Allora, avete
deciso di venire questa sera alla spiaggia?” chiede. Mia madre, come se non
aspettasse il momento, alzò il capo.
“no, tesoro, ho
da fare al Ministero… forse tua madre…” mi dice mio padre. Harry sperava molto
nella sua presenza, ma, purtroppo, quello era il suo lavoro.
“no, piccolina,
ho da fare con l’Ordine, mi dispiace…” risponde mia madre. Almeno non avrò i
miei alle costole e mi potrò scatenare.
“si, noi ci
verremo!”dice Bill alzando il capo mentre Fleur annuiva.
“anche noi”
aggiunge Charlie guardando in cagnesco Draco. Un po’ mi fa tristezza
rinchiuderlo qui con i miei parenti.
“tu?” gli
chiedo dandogli una piccola gomitata. Lui annuisce come se parlare gli
costerebbe la vita (e non ha tutti i torti!).
“buoni questi
spaghetti, signora Weasley!” si complimenta lui. Dieci punti a Serpeverde!
Finalmente qualcosa che può andare bene a tutti ed un punto in più per farlo
accettare come mio amico!
“grazie, Draco,
mi puoi chiamare anche Molly!” risponde affabile mia madre tra le smorfie di
disgusto dei miei fratelli maggiori.
Mio padre
controlla l’orologio.
“oh… devo andare!”
dice d’improvviso.
“anche noi
dobbiamo andare, vi lasciamo Peter” aggiunge Bill alzandosi con Fleur.
“ok… anche
noi!” dice Charlie alzandosi. Mia madre li bacia uno ad uno, poi loro si
Smaterializzano.
“credo che
andiamo pure noi!” dico più a Draco he a mia madre. Lei mi sorride.
“ok… e fare i
bravi!” ci dice. Draco sorride, poi ci Smaterializziamo davanti a casa sua.
E bella ed è
sempre stata la casa dei miei sogni. Il balcone che da al mare… i muri bianchi,
la porta sulla spiaggia.
Mi guida fino
all’interno. Mi trovo nell’ingresso. Molto bello e con pareti tappezzate di
foto con lui, suo padre, sua madre, i suoi amici, alcuni animali…
Sul pavimento
c’è un lucidissimo parquet senza graffi e ben tenuto. I mobili sono di legno
antico e la scalinata bianca a coperta da un tappeto roso.
“ti piace?” mi
chiede dopo un po’ di silenzio. Io lo guardo. Si è slacciato di nuovo la sua
camicia e mi fissa con le mani sulle tasche dei jeans che si era messo per
venire a mangiare da noi.
Io sorrido.
“si..” rispondo
guardandomi intorno.
“se ti vuoi
riposare un attimo ho un letto di sopra e fa come se fossi a casa tua!” mi dice
sparendo nella porta che va alla sala.
Salgo le scale.
In effetti sono stanca ed il sole appesantisce le mie palpebre. Trovo una porta
aperta. Il letto a baldacchino è ben fatto e si fa molto desiderare.
Guardo sulle
scale, poi chiudo la porta e mi sdraio sul letto. è morbido e comodo. Vorrei
alzarmi ed andare alla finestra ma i miei occhi si chiudono. Pian piano il
rumore delle onde si allontana e io mi sto tuffando nei miei sogni.
Ne ero sicuro
che era salita!
Apro la porta
della stanza degli ospiti che avevo lasciata accostata, ma lei non c’è. Dove
può essere …
Ma.. l’ho
lasciata aperta quella!
Mi dirigo verso
la porta della mia camera e la apro. Lei è lì distesa immobile immersa nei suoi
sogni e bella… inconfondibilmente bella…
Lo so che può
sembrare strano, ma ha fatto colpo su di me.
Tiene un
braccio poco più sopra la sua testa e l’altro sulla pancia scoperta. Ai piedi
ancora le scarpe che tiene, accuratamente, lontane dalle coperte candide.
Gli occhi
chiusi ed un’espressione serena dipinta sul suo volto.
Richiudo la
porta, poi mi avvicino alla finestra senza distogliere lo sguardo da lei.
Vorrei baciarla, è troppo bella, ma è meglio lasciarla dormire.
Abbasso lo
sguardo e, con mio grande rammarico, mi accorgo di essere molto stanco.
Mi trascino,
nel vero senso della parola, al letto e mi sdraio vicino a lei, sempre
fissandola, cercando di starle il più lontano possibile. Mi tolgo le scarpe,
non si sa mai, poi chiudo gli occhi chiudendo fuori da loro tutto il mondo e
tuffandomi nel sonno.
L’odore
dell’acqua salata mi riempie le narici e l’oceano si fa sentire infrangendosi
sugli scogli non lontani da questa casa.
Ho la mia mano
appoggiata su qualcosa di duro che si muove in alto poi in basso molto
sensualmente al ritmo del mio respiro. Il fatto sta che non è il mio ventre.
L’altra mano
l’ho messa tra il cuscino e la testa. Non voglio aprire ancora gli occhi.
Assaporo ancora il profumo dell’oceano e muovo sensualmente la mano su e giù
per quelli che sembravano i pettorali di un uomo… un attimo! Ora ricordo! Sono
a casa di Mafloy.
Apro
violentemente gli occhi tanto che la luce del sole al crepuscolo riesce ad
accecarmi.
Tolgo subito la
mano dal petto di Draco. Quante ore ho dormito.
Lui ha gli
occhi chiusi ed una faccia serena e rilassata.
Mi porto quella
mano sui capelli e me li spingo indietro. Cosa è accaduto? Spero niente! In
fondo sono ancora vestita!
Lui si sveglia
pian piano leggermente infastidito dal mio movimento. Io lo fisso ancora per un
po’ fino a che lui non si alza a sedere.
“che… che ore
sono?” mi chiede sbadigliando.
“che? Oh… le
sei… preparati che tra dieci minuti dobbiamo andare da Harry!” dico alzandomi.
Un attimo! L’ho lasciato andare dopo che ha dormito con me.
“un attimo!
Perché hai dormito con me?” gli chiedo girandomi molto minacciosa.
“perché questo
è il mio letto, Ginny!” fa lui assonnato trascinandosi verso l’armadio.
“oh..” dico.
Meglio tenere segreto cosa ho trovato al mio risveglio. Vado subito fuori dalla
stanza e scendo le scale senza pensarci.
“vado a
cambiarmi!” gli dico quasi urlando.
“ok!” dice lui
di ricambio. Perché mi comporto così? Lo dovresti scannare!
Bah… comunque
sia, me ne vado.
GinevraMalfoy90: grazie, ecco a te un altro capitolo, spero che ti piaccia anche questo come quelli precedenti^^