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Autore: Symphoniies    03/10/2011    1 recensioni
Salve a tutti!
Noi siamo Franci e Erika.
Ci siamo conosciute qualche mese fa chattando e,anche se abitiamo a kilomentri di distanza,siamo riuscite a diventare molto amiche.
Questa storia che vi racconteremo è un insieme di "scenette" che ogni giorno ci inventiamo mentre chattiamo.
E indovinate un po?
In queste "scenette" vi sono anche presenti il favoloso Ian Somerhalder e il sexy Micheal Trevino.
Non vi diciamo niente,scoprirete tutto leggendo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NON SARA' LA PAROLA 'PRIVATO' A FERMARCI
-Capitolo due-
 














"Ma che cavolo, non è possibile!" quasi urlò Cassie.
Tutti nel locale si girarono a guardarle.
“Sorry…” sussurrò la ragazza sorridendo nervosamente.
Oh bene, mi sa che devo iniziare a tenere il conto delle figuracce che faccio, magari potrei vincere il guinness dei primati!
"Uffaaaa, te l'avevo detto io!" sbuffò Katie.
"E adesso?" chiese Cassie triste.
"E adeeeeesso... andiamo in giro per la Grande Mela perché anche se non ci sono non sarà la fine del mondo! Almeno non saremo tanto agitate no?!?" chiese Katie sorridendo.
"Ma io ci speravo!" disse Cassie sbuffando.
"Anch'io... ma i marciapiedi di New York ci aspettano quindi... andiamo!" disse Katie alzandosi in piedi e sistemandosi il vestito.
"D'accordo, paghiamo però." disse Cassie ridendo.
Pagarono e poi cominciarono a passeggiare, un po’ tristi, parlando del fatto che non avrebbero potuto incontrare quei due figoni di Trevino e Somerhalder.
Katie, come il suo solito, ironizzava e cominciava con le sue battutine che facevano ridere l'amica.
"Uffa però!" sbuffò di nuovo Cassie, sedendosi su una panchina a Central Park.
"Ancora con questa storia?"
"Scusa, ma proprio non ce la faccio a non pensarci…" si scusò la ragazza.
"Ti capisco…" confessò l'amica, "Probabilmente non avremmo incontrato nessuno ma…"
"Katie?" la chiamò l'amica interrompendola.
"Si?"
Cassie si concentrò e fece i migliori occhi da cucciolo nella storia degli occhi da cucciolo, "Andiamo in Virginia??"
"Senti, io non credo che..." Katie iniziò a parlare, cercando di convincere Cassie a lasciare perdere ma, vedendo l'amica che faceva gli occhi da cucciolo, le fu impossibile dirle di no. "D'accordo, andiamoci. Ma non illuderti, non li incontreremo mai!".
"Grazie!" esclamò Cassie.
"Chiami tu l’albergo per disdire la prenotazione vero?" chiese Katie sorridendo.
"Ma certo!" esclamò Cassie euforica.
"Sono le 17.00 quanto ci vorrà più o meno?" chiese Katie.
"Mm…vediamo da New York ad Atlanta ci vorrà più o meno un'oretta, quindi potremmo prende un taxi, se per te va bene…"
"Si, ok…" rispose Katie, "Ma dove alloggeremo?"
"Be, posso provare a cercare un albergo, se no ci accamperemo davanti al set" disse Cassie annuendo convinta.
"Tu inizi a farmi paura…"
Cassie scoppiò a ridere.
Katie si alzò dalla panchina e chiamò un taxi con il suo cellulare, parlando senza difficoltà l'inglese.
"Hm, qui abbiamo una bella inglesina eh!" esclamò Cassie divertita.
"Spiritosona!!! Questo è il risultato di TVD e della litigata che ho avuto con quella in aeroporto." disse Katie provocando la risata dell'amica.
“Perché, cosa è successo all’aeroporto?”
“Lasciamo perdere…” rispose l’amica sospirando e scuotendo la testa, “Sappi solo che stavo per andare a botte”
Cassie scoppiò in una fragorosa risata. Avrebbe tanto voluto vedere la romana fare a pugni.
"Bene, ora basta risate. Mettiamoci qui, tanto arriverà presto giusto?" chiese Katie mettendosi seduta.
"Beh, sì. Almeno spero. Ma qui ci sono le pozzanghere non vorrei che ci schizz..." Cassie non finì la frase che si ritrovarono zuppe.
Il vestito di Katie aveva tutte piccole chiazze marroni mentre Cassie aveva soltanto uno schizzo sulla maglia, però era acqua più o meno pulita quindi sarebbe andata via una volta asciugata.
"CAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!" urlarono le amiche.
"Bene, ora non solo il cast non è a New York, ma ci ritroviamo tutte lerce. Credo che il destino ci stia dicendo di ritornare a casa" disse Cassie affranta, risedendosi sulla panchina.
"Ehi! Ma dov'è finita tutta la tua positività?" domandò Katie.
"Credo sia rimasta in Italia"
"Eh no! Dopo tutto quello che abbiamo fatto non puoi abbandonarmi!" disse l'amica prendendola per mano e tirandola in piedi, "E poi non eri mica tu quella che due secondi fa voleva andare ad Atlanta?"
"Beh, sì ma così no!" disse l'amica agitandosi e sbuffando.
Cazzo, cazzo, cazzo!
"Dai, tu non sei mica tanto sporca. Ok, forse quelle macchiette che hai tu non andranno via ma, dai, ce la faremo. Soltanto che questo vestito…cavolo non volevo si sporcasse, è destino che devo mettermi sempre i jeans. Comunque, andiamo ad Atlanta!" disse Katie, ancora arrabbiata per il vestito.
"Ecco, perfetto. D'accordo andiamo ma... uffa..." sbuffò Cassie perdendo un po’ del suo ottimismo.
"Dai, qui sono io la cinica e la pessimista, ecco il taxi. Andiamo." disse Katie, sorridendo trascinando l’amica dentro il taxi.
Spiegarono al taxista dove dovevano andare e, fortunatamente, capì. Dopo un'ora e mezza più o meno raggiunsero Atlanta.
"Destinazione raggiunta!" urlò Cassie felice, scendendo dal taxi.
E' ritornata la mia Cassie, la vera Cassie!
"Dov'è l'albergo? Vorrei farmi una lunga doccia e cambiarmi" disse Katie pagando il taxista.
"Proprio qui davanti a te!" rispose Cassie indicando il piccolo edificio di fronte a loro. "Questo qui!?" chiese l'amica un po’ delusa.
"E' l'unica pensione che sono riuscita a trovare in così poco tempo. Inoltre è l'unica più vicina al set…"
"Va bè, l'importante è che ci sia l'acqua calda"
Cassie rise, "Katie, c'è sicuramente, tranquilla"
Le due ragazze attraversarono la strada.
La piccola pensioncina che, negli anni fiorenti della sua attività, doveva essere di un intenso celeste, ora era di un azzurrino scolorito e un po’ ammuffito in alcune parti.
Cassie entrò per prima, aprendo il cancelletto e attraversando il vialetto circondato da aiuole stracolme di fiori.
Katie, invece, si fermò qualche secondo a leggere l'insegna rovinata dal tempo e posta vicino alla cassetta della posta.
"Pensione Sunflower…" sussurrò socchiudendo gli occhi per leggere la scritta sbiadita.
Entrarono in quella piccola pensioncina che, nonostante il pensiero negativo che si era fatta Katie, era molto carina e ospitale.
Sorridenti, si avvicinarono al bancone della reception dove ad accoglierle vi era una donna.
“Buonasera, posso esservi utile?”
“Salve, abbiamo chiamato un’ora fa per prenotare la stanza” rispose Cassie.
“Posso avere i vostri documenti?” chiese la donna.
Le due amiche tirarono fuori dalla borsa i loro documenti e li passarono alla signora.
Mentre aspettavano di essere registrate, le due ragazze si guardarono un po’ intorno.
I muri erano di un pallido giallino e adornati con dei quadri raffiguranti paesaggi.
Dalla hall si poteva vedere la sala pranzo attraverso un’enorme acquario ricco di pesci.
“Cassie, Katie, benvenute alla pensione Sunflower” disse la donna, “Io sono la signora Roberts, la proprietaria della pensione, ma voi potete chiamarmi semplicemente Abigail”
Abigail doveva essere sui sessant’anni. Era di bassa statura e un po’ ciccia.
Aveva gli occhi azzurri, incorniciati da dei folti capelli rossi.
“Steve! Alex!” gridò la signora Roberts.
Dalla sala da pranzo uscirono due ragazzi.
Uno aveva i capelli rossi, era alto ed abbastanza muscoloso.
Figo!
Ok, Cassie non sbavare!
L’altro invece aveva i capelli color del grano, era un poco più basso del ragazzo dai capelli rossi e un po’ più asciutto.
Porca trota!
No, no, no! Katie riprenditi!
“Questi sono i miei due nipoti, vi porteranno le valige in stanza”
Le ragazze annuirono e, tenendosi per mano per paura di fare qualche figura di merda, seguirono i ragazzi.
Una volta raggiunta la loro camera, le due amiche ringraziarono i ragazzi e poi si chiusero la porta alle spalle.
"AAAAAAh!" urlarono Cassie e Katie, buttandosi sul letto matrimoniale abbastanza grande per entrambe.
Le pareti erano di un rosino molto chiaro, con qualche foto in bianco e nero qua e là.
La camera aveva un armadio a quattro ante con otto cassettini sotto. Vicino al letto c'erano due comodini, uno a destra ed uno a sinistra.
Vicino ad una piccola scrivania, vi era una finestra dalla quale si poteva uscire e raggiungere un piccolo balconcino che dava sulla strada.
Alla destra di un comodino vi era il bagno, munito di gabinetto, vasca/doccia, un lavandino e uno specchio abbastanza grande da permettere alle due amiche di specchiarsi insieme.
Katie rimase sorpresa e Cassie sorrise compiaciuta per aver lasciato l'amica, sempre pessimista, senza parole.
"La doccia è miaaa!!!" urlò Katie fiondandosi in bagno.
Cassie rise e, con fatica, mise le due valige sul letto.
Con malavoglia iniziò a disfarle.
Ok, sono da prendere a sberle.
Perché sono così testarda?!
Insomma, ci mettevo tanto a sistemare ordinatamente le cose nella valigia?
Ora mi tocca fare il doppio del lavoro!
"Ooh, ci voleva!" disse Katie uscendo dal bagno quindici minuti dopo, avvolta solo da una salvietta gigante.
"Bene doppelganger, ora ci vado io a fare la doccia!"
"Cassie ti consiglio di usare il bagno schiuma rosso, sa di lampone"
"Lo farò!"
La ragazza entrò nel bagno e subito aprì l'acqua della doccia.
Mentre si spogliava si guardò allo specchio.
Il suo viso le stava dicendo che aveva urgente bisogno di mangiare e poi farsi una bella dormita.
Velocemente si infilò sotto il getto dell'acqua calda, sentendo tutta la stanchezza abbandonarla.
Ci voleva proprio…
Mentre Cassie era sotto la doccia, Katie cominciò a vestirsi.
Aprì la valigia e cercò qualcosa da mettersi.
Mh, vediamo...
Indossò dei jeans stretti, delle Superga bianche ed una maglia bianca con una coccinella disegnata in bianco e nero.
Subito dopo iniziò a disfare la valigia, controvoglia ma lo doveva fare. Sbuffò e, quando Cassie uscì dalla doccia, aveva finito di sistemare i vestiti.
Posò le due valigie in fondo alla stanza.
"Quel bagnoschiuma è ottimo!" sorrise Cassie.
"Domani voglio provare quello alla fragola" Disse Katie stiracchiandosi un po’. Katie entrò in bagno e pettinò i suoi capelli per poi asciugarli, seguita da Cassie che fece lo stesso.
"Mi vado a mettere un po’ sul letto" esclamò Katie con un sorriso a trentadue denti.
"Sìsì, tanto io ancora devo asciugare i capelli e devo vestirmi quindi... Però, mi raccomando, non addormentarti." disse Cassie sorridendo all'amica.
"Sì, mamma!" disse Katie facendole la linguaccia.
Katie, appena toccato il materasso con il sedere, si addormentò.
Quando Cassie usci dal bagno, pulita e asciutta, trovò l’amica sonnecchiare.
Sorrise.
Grr
Se non avesse avuto così fame l'avrebbe lasciata dormire ma il suo stomaco implorava aiuto.
"Oh, mio dio! Katie ci sono Trevino e Smolder che corrono nudi per la strada!" urlò la ragazza.
La romana si svegliò di colpo sgranando gli occhi, "Cosa? Come?" urlò Katie alzandosi di scatto dal letto e affacciandosi al balcone mentre si strofinava gli occhi per il sonno, "Ma che diavolo...?"
"Scusa, ma è la prima cosa che mi è venuta in mente per farti svegliare subito" disse l'amica storcendo la bocca preoccupata per la reazione dell'amica. "Questa me la paghi!" urlò la romana.
Katie cominciò a rincorrere Cassie per tutta la camera, anche se piccola.
Mentre si rincorrevano cominciarono a prendere il cellulare e le chiavi della stanza. Scesero giù per le scale, dopo aver chiuso la porta, continuando a correre.
"Non mi prendi!" urlò Cassie divertita.
Sembravano due bambine.
Mentre correvano si scontrarono con i due ragazzi che prima le avevano aiutate con le valigie.
Le ragazze arrossirono e se ne andarono senza proferire parola, per poi scoppiare a ridere appena girato l'angolo.
"Oddio! Hai visto le loro facce?" chiese Katie a fatica.
"Si!" rispose Cassie ridendo.
"No dai ora facciamo le serie…" disse la romana.
Cassie annuì.
Le due amiche si guardarono serie e poi tornarono a ridere, sorreggendosi l'una con l'altra per non cadere.
"Ok, ora basta" disse Katie cercando di essere seria.
"Sì, giusto. E' meglio se andiamo a mangiare" disse Cassie serissima.
Nemmeno fecero un passo che ricominciarono a ridere.
Entrarono nella sala, dove c'era un bel po’ di gente, e andarono a sedersi.
Avevano tutti gli sguardi puntati su di loro.
Katie cominciò ad aggrottare le sopracciglia mentre Cassie arrossì e si divertì nel guardare l'amica che osservava tutti male.
"C'è quella stronza che non fa altro che guardare, che nervi" esclamò Katie nervosa.
"Eh, ho fatto caso. Tutti che guardano, che cavolo. Beh, forse è normale però. Siamo nuove." disse Cassie riflettendo.
"Sì, pure questo è vero. Vabbè, che ci importa?" domandò Katie.
Le due amiche fecero vagare lo sguardo per la stanza e videro passare quei due ragazzi di nuovo. Si guardarono e scoppiarono a ridere.
Mentre aspettavano i camerieri e dopo aver finito di ridere per l'ennesima volta, i loro discorsi ricaddero sui due attori che, da quasi un anno, abitavano la loro fantasia.
"Ma tipo che dobbiamo capire dov'è il set…se no domani giriamo a vuoto…" disse Cassie iniziando a mangiare i suoi spaghetti.
"Hai ragione...dobbiamo inventarci qualcosa…quando hai cercato questo albergo hai specificato 'Vicino al set di TVD?"
"Si, il problema è che non c'era scritto dov'era il set di preciso…" rispose sconfortata Cassie.
"Pff…" sbuffò Katie.
In silenzio le ragazze finirono lo cena.
Stavano per alzarsi quando Cassie afferrò il braccio dell'amica e la trascinò dietro l'enorme acquario che divideva l'ingresso della sala da pranzo.
"Che succede?!" chiese la Romana.
"Guarda tu stessa!!" rispose l'amica con voce stridula.
OH, CHE MI PRENDA UN COLPO!
Katie guardò attraverso l'acqua e dopo qualche secondo si accovacciò di fianco all'amica che, nel frattempo, era scivolata a terra.
"Ma quello è..."
"Ah-ah...Matt Davis!"
"Oh. Mio. Dio." Esclamò Katie strofinandosi gli occhi ancora incredula.
"Come diavolo è possibile? E' nel nostro albergo!" disse Cassie stringendo di più il braccio dell'amica.
"Non so come possa essere possibile, so soltanto che tu vuoi farmela pagare per oggi allo Starbucks e lo stai facendo stritolandomi il braccio" disse Katie  cominciando a ridere.
"Cavolo...Allora il cast è..." disse Cassie girandosi verso l'amica.
"Proprio qui..." disse Katie facendo altrettanto.
"Vicino!" esclamarono insieme sgranando gli occhi eccitate.
"Secondo me dovremmo cercare di capire cosa dice quando parla, per capire meglio…" disse Cassie con una faccia pensierosa.
"O... semplicemente chiederglielo?" chiese Katie sapendo che l'amica l'avrebbe presa per pazza.
"Senti anch'io ho una voglia fottuta di farmi Smolder ma almeno non mi rincretinisco!" disse Cassie poggiando l'indice sulla tempia dell'amica.
"E allora cosa intendi fare?"
"Parlarci non possiamo, capirebbe subito dove stiamo andando a puntare...se invece CASUALMENTE troviamo il suo cellulare e leggiamo la sua agenda lui non dovrebbe notare niente…"
"E poi sono io la pazza…" disse l'amica scuotendo la testa.
“Come possiamo fare?" chiese Cassie.
"Beh... prendere il suo cellulare non è una cosa molto facile ma... senti... possiamo fare una pazzia" disse Katie.
"Quelle due cameriere ora se ne stanno andando, hanno finito il turno. Matt Davis starà per venire a cenare, bisogna servirlo e mentre io lo distraggo chiedendogli cosa vuole da mangiare tu..." disse Katie sorridendo maleficamente.
"Rubo il suo cellulare…" disse Cassie completando la frase.
"Giustissimo!" esclamò Katie.
"Beh, più che rubarlo lo prendo in prestito" disse l'amica, cercando di non sentirsi in colpa e con un'aria da superiore.
"Tu dici che ci riusciremo?" chiese Cassie un po’ impaurita per quello a cui potevano andare incontro.
"Forse no... però... proviamoci" disse Katie cinica come sempre.
Le due ragazze si alzarono e con aria innocente entrarono in una stanza con scritto sopra "Privato" (Già da questo dovevano dedurre che non dovevano entrarci).



Dopo essersi cambiate si osservarono soddisfatte.
"Pronta?" chiese Cassie.
"Come non mai!" rispose Katie.
Lentamente, cercando di non farsi vedere da nessuno, uscirono dalla stanza.
Katie, con disinvoltura, si avvicinò a Matt Davis mentre Cassie si mise a riordinare delle posate al tavolo affianco.
"Cosa le posso portare?" chiese Katie all'attore.
"Quello che è rimasto, so di essere in ritardo…" rispose lui, posando il cellulare sul tavolo.
Cassie face segno all'amica di continuare.
"M-mi sembra di averla già vista..." disse Katie "E' per caso uno scrittore?"
In quel momento Cassie fece cadere qualche forchetta volontariamente e, velocemente, si chinò per raccoglierle.
"No sono un attore…" rispose lui sorridendo.
"Ahh capisco…" disse la romana facendo vagare lo sguardo per la stanza in cerca di qualche idea.
E ora?
Le idee improvvisate non sono mai state il mio forte!
"Oddio una vespa!” cominciò ad urlare la romana.
Cassie con agilità sottrasse il cellulare all'attore.
Merda!
Niente tasche!
La ragazza si girò velocemente di spalle e lo infilò nella manica della camicia. Entrò nella stanza con su scritto 'Privato' e fece cenno all'amica di raggiungerla.
"Signorina non si agiti, io non vedo nulla…" disse Matt, un po’ confuso.
"Beh... Oh, forse è la stanchezza. Mi scusi. E’ finito il mio turno, ora... ora finisco l'ordinazione e poi verrà qualcun altro a servirla, d'accordo?" chiese Katie, cercando una scusa plausibile.
"Ehm, certo. Dopo il primo che avevo già ordinato, pesce fritto e come dessert ordino dopo. Grazie." disse il ragazzo.
La romana finì di scrivere.
"D'accordo, piacere di averla incontrata" disse Katie sorridendo.
"Piacere mio signorina, a presto" disse lui facendo l'occhiolino e le sue labbra si incurvarono in un sorriso. Katie ricambiò e rimase perplessa dal gesto dell'attore.
 
"Allora?!"Chiese Katie all'amica una volta raggiunta nello stanzino.
"Ci sono quasi...aspetta un secondo…" rispose Cassie mentre, con mani tremanti, faceva scorrere la lunga lista di impegni dell’attore con scritte date e luoghi, "Trovata!" disse alla fine. La ragazza prese il proprio cellulare e ricopiò l'indirizzo, "E ora come lo riportiamo indietro?"
"Ecco, non ci avevo pensato" disse Katie.
"Ehm, dovremmo riportarglielo. Magari diciamo che... lo ha dimenticato da qualche parte" disse Cassie gesticolando nervosamente.
"Dici?" chiese Katie.
"Sì, potrebbe funzionare" disse Cassie.
"Bene, portaglielo tu" disse Katie.
"Ehm, io?!" chiese Cassie.
"Sì. Perché?" chiese Katie sgranando gli occhi.
"D'accordo, speriamo che non ci siano figure di merda per me" disse Cassie, alzando gli occhi al cielo.
"Vai!" Disse Katie spingendo Cassie di fuori.
Lei rimase un attimo impalata e poi si diresse verso l'attore.
"Ehm, salve. Abbiamo trovato questo, per caso è suo?" chiese Cassie fingendo.
"Ehm sì. La ringrazio signorina, dov'era?" chiese Matt Davis.
"Ehm.. Beh, cioè.. noi, cioè io... mi sembra... sì, ora ricordo. Nel bagno degli uomini" disse la ragazza con fatica.
"Ma lei è una donna. Come mai è entrata lì dentro?" chiese l'attore.
Ma che domande sono?!
"Io…be c’è una spiegazione plausibile…" disse Cassie, cercando di guadagnare tempo, "Vede…io.."
In quel momento uno dei ragazzi di prima passò accanto alla ragazza e gli fece l'occhiolino mentre si sistemava il colletto della camicia.
"Ho capito…" disse Matt annuendo.
"Davvero?" domandò Cassie confusa.
Possibile abbia scoperto tutto?
"Certo! Anch'io quando era più giovane e gli istinti chiamavano lo facevo nei bagni... Non si deve vergognare.."
"Come prego?!" domandò stridula la ragazza, con gli occhi che le uscivano dalle orbite, "No, guardi non ha capito. Tra me e quel ragazzo non c’è proprio niente! Non lo conosco nemmeno!"
Ma che razza di pervertito era Matt Davis?!
Nel frattempo Katie si era affacciata dalla porticina e, quando vide Cassie impanicarsi sempre di più, decise di raggiungerla.
"Ma come diavolo può pensare una cosa del genere?" urlò la ragazza arrossendo sempre di più, mentre la rabbia si faceva viva dentro di lei.
"Ehm, la mia amica le ha spiegato di aver trovato il cellulare nel bagno degli uomini? Veramente l'abbiamo trovato insieme" disse Katie cercando di calmare l'amica stringendole il polso visto che la mano si era chiusa in un pugno.
"Beh, cosa ci facevate lì dentro allora?" chiese lui ancora più confuso.
"Uhm, eravamo lì dentro perché... perché la signora delle pulizie ci aveva chiamato da lei e quindi siamo entrate e l'abbiamo trovato" disse Katie, apparendo tranquilla.
"Oh, allora scusami io non volevo..." disse Matt rivolto a Cassie ancora arrabbiata.
"No, niente. Dimentichiamo tutto. Ora abbiamo finito il turno, quindi..." Disse Cassie.
"Arrivederci" dissero le amiche in coro.
"Arrivederci" disse l’attore ridendo sotto i baffi.
Tornarono nello stanzino e cominciarono a togliersi i vestiti.
 
Le due ragazze stavano risalendo in camera e Cassie continuava a pensare a quello che l'attore le aveva detto prima.
"Non ci posso credere…Ha davvero pensato che sono una tipa da sveltine!" disse la ragazza isterica, "Cioè…ho la faccia da baldracca?" chiese all'amica.
"Certo che no! Beh, forse è una cosa che gli è venuta da pensare vedendo quel ragazzo che ti ha fatto..." cominciò Katie ma si interruppe.
Appena girarono l'angolo incrociarono quei due ragazzi che sorrisero di nuovo.
Katie rimase perplessa e Cassie velocizzò il passo, recandosi in camera seguita da Katie.
"Ancora sorridono quei due" urlò Cassie.
"Ma stai calma! Quei due non c'entrano niente è soltanto che Matt Davis è un po’… pervertitello" disse Katie cominciando a ridere vedendo l'amica furibonda.
La romana si sdraiò sul letto.
"Sì, continua anche a ridere. Ha pensato che io fossi... Ah, non mi ci far pensare" disse Cassie e, posando il suo cellulare sul comodino, si mise seduta sul letto a gambe incrociate.
"Però posso dirti una cosa?" chiese Katie mettendosi come l'amica.
"Dimmi" disse Cassie sbuffando.
"Insomma non sono cose da fare..." disse Katie, cercando di trattenere la risata.
Eh?
"Che cosa?" chiese Cassie sorpresa.
"Chiudersi in un bagno e fare quelle cose. Insomma esistono le camere apposta!" esclamò Katie tutto d'un fiato.
Cassie diventò rossa come un peperone dalla rabbia, afferrò un cuscino e lo sbatte in faccia all'amica.
"Come sei suscettibile!" disse Katie continuando a ridere.
Cassie sbuffò e si lasciò cadere all'indietro ma, nel farlo, colpì l'amica con la testa.
"AHIO!" urlarono entrambe.
"Ma che testa dura non c'hai?!" domandò la romana, sfregandosi la fronte.
"E' il karma! Visto che succede a ridere delle disgrazie altrui?!" rispose Cassie piegandosi in due dal dolore.
"Pooooooorca trota! Fanculo te ed il Karma!" esclamò la romana, cominciando a ridere come una matta insieme all'amica.
"Senti, io direi di metterci a dormire” disse Cassie.
"Sì, sono le 22.30 e credo che sia la cosa migliore visto che domani sarà una giornata un po’ pesantuccia" disse Katie sorridendo.
Le due amiche, dopo essersi messe il pigiama ed essersi preparate per andare a letto, si diedero la buona notte e si misero sotto le coperte.
"Cassie, hai tutta la coperta. Dammene un po’!" disse Katie lamentandosi.
"Ma ce l'hai tutta tu!" esclamò l'amica.
Cominciarono a tirare la coperta e poi, dopo aver riso per la scenetta, si addormentarono.
Erano le 2.00 e Cassie si svegliò per un po’ di freddo. In effetti era scoperta.
Le venne un'idea.
"Katie…" disse Cassie muovendo l'amica.
"Che c'è?" farfugliò la romana.
"Facciamo uno spuntino?" chiese Cassie sorridendo.
"Senti, capisco che tu sia emozionata per domani ma..." disse Katie.
"Dai alzati!" disse Cassie spingendo l'amica per invogliarla ad alzarsi.
"E dove intendi farlo lo spuntino?" chiese la romana.
"Scendiamo no?"
"No…" farfugliò Katie.
Cassie allungò il braccio verso il comodino alla ricerca della luce.
Quando trovò l'interruttore, la stanza venne invasa da una luce fortissima.
"Ma sei pazza?!" strillò l'amica, cercando di coprirsi la faccia con la coperta.
"Dai non fare il vampiro!"
"Senti…se adesso ti fai sto spuntino poi possiamo ritornare a letto a dormire?"
"Certo!"
"Ok, allora sbrighiamoci" disse Katie alzandosi, "Ammettilo…" aggiunse poi, aprendo la porta della stanza, "Sarei stata un vampiro molto sexy!"
"Con questi capelli da matta che hai ora? Hm, non credo. Molto meglio io. Guardami." disse Cassie facendo un giro su se stessa per farsi ammirare.
"Che io abbia i capelli da matta ok, ma anche tu non scherzi. Credo che se Trevino, Somerhalder, o chiunque altro del cast, ci vedesse così rimarrebbe un attimo shockato" disse Katie e cominciarono a ridere.
"Bene, ora silenzio" dissero insieme e poi si guardarono sgranando gli occhi per aver detto la stessa frase.
Telepatia…
"Ok, telepatia" Dissero di nuovo insieme.
"Ehm, scendiamo e basta" disse Katie stupita.



Scesero giù e si recarono nella cucina. Per fortuna in giro non c'era nessuno. Appena giunte in cucina accesero la luce e videro due ragazzi che si voltarono verso di loro.
Oh no, anche qui?, pensarono le due amiche.
"Ehi" esclamarono divertiti i due ragazzi.
Le due ragazze si scambiarono un'occhiata.
E ora?
"Che ci fate qui?" chiese il biondino.
"Mh…Katie è sonnambula!" rispose Cassie facendo il suo miglior sorriso da boy-scout.
Il sorriso da “Questi biscotti non contengono calorie glielo giuro signora!” funzionava sempre.
"Già…" annui la romana, "Per fortuna c'è Cassie che mi segue e mi impedisce di combinare disastri…"
"Ma…ora sei sveglia..." disse l'elfo (Elfo perché aveva i capelli rossi)
"Bè, si….a volte mi sveglio…"
Lungo silenzio.
Andiamo in camera, andiamo in camera, andiamo in camera!
Iniziò a pensare Cassie, contando sulla telepatia.
"Bene...ora noi andremo…ciao!" disse poi la ragazza afferrando l'amica per un braccio.
Ok, la telepatia non aveva funzionato.
"Aspettate!" dissero i ragazzi insieme, "Volete una fetta di torta?" chiese poi il biondino.
"No" disse Cassie girandosi.
"Sì" esclamò Katie prendendo per la mano l'amica.
"Ma che diavolo fai?" chiese a bassa voce Cassie.
"Senti, mi sono alzata. Il minimo è offrirmi una fetta di torta" disse Katie a bassa voce.
Si avvicinarono a loro ed il ragazzo biondo diede la torta alle ragazze.
"Possiamo sapere i vostri nomi?" chiese il ragazzo con i capelli rossi.
"Cassie" disse la ragazza, guardando verso il basso.
Imbarazzo allo stato puro.
Ok, che era un maschiaccio ma questo non voleva dire che non provasse vergogna ad esserlo davanti alle persone.
"Katie, perché?" chiese sempre scorbutica la romana che subito ricevette un pizzicotto ed un'occhiataccia dall'amica.
"Beh, per sapere. Io sono Alex e lui è Steve" disse il biondo.
"Piacere nostro" disse Katie finendo di masticare.
"Piacere" disse Cassie con la torta ancora in bocca.
Miss finezza..
"Beh, la tua amica è molto carina" disse il ragazzo con i capelli rossi riferendosi a Cassie.
La ragazza sentendo quella frase tossì e quasi si strozzò. Katie quasi sbottò a ridere ma si trattenne per salvare l'amica.
"Bene, noi dovremmo andare. Buona notte." disse Cassie prendendo l'amica per un braccio.
"Ma la torta..." disse Katie lasciandosi trascinare.
La torta? LA TORTA?!
"Andiamo!" esclamò Cassie.
"Vabbene, buona notte" disse Katie prima di essere trascinata completamente fuori dalla cucina.
"Ok, se una di queste notti ti sveglio lamentandomi che ho fame ti do il permesso di mandarmi al diavolo" disse Cassie all'amica sfregandosi le braccia prima di infilarsi sotto le coperte.
"Dai non è stato così male...almeno la torta era buona!"
"Buona notte Katie" disse la ragazza raggomitolandosi sotto le coperte.
"Notte, ragazza che piace al ragazzo dai capelli rossi, alias Steve"
Come risposta Cassie diede un calcio alla romana ma questa fu più veloce e schivò il colpo.
"Non sai stare agli scherzi!"
 
 
   
 
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