Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: AoiHand    03/10/2011    2 recensioni
Rufy non sarà mai un marine, per altro sarebbe un soldato terribile! Ma se certi incontri fossero andati in maniera differente e Garp avesse preso decisioni diverse...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Untitled Document

A/N: Ho cercato di fare di Tenzou un personaggio piacevole, ma mi sembra che stia avendo troppo spazio. Ho scoperto che nei capitoli successivi sarà più facile da bilanciare. Il suo ruolo è supportare Rufy in questo AU. In pratica è come Alfred per Batman, Bogart per Garp, Rayleigh per Roger, Marco per Barbabianca e adesso mi sembra di star elencando coppie yaoi *testa sulla scrivania* (Hmm, non che mi dispiacerebbe vederne alcune).
Per ricordare, Rufy è un bravissimo combattente (non che non lo si sappia già) ma non un buon marine. Quelli attorno a lui ne sono pienamente coscienti.
Grazie mille a tutti! ^_^

________________________________________

Sanji morsicava la sigaretta, frustrato. La scena sul ponte della Cu Fharraige era quella di una confusione appena organizzata, mentre l’equipaggio si muoveva con la distintiva e decisa intensità delle forze navali.

Rufy e Tenzou erano corsi via ad indossare le uniformi, giudicandole il miglior sistema per essere il marchio riconoscibile della ‘giustizia’. (Rufy aveva lasciato una striscia di vestiti dietro di lui, che Tenzou raccoglieva dal terreno con movimenti dati da una lunga pratica). Controllò l’orizzonte intensamente per scorgere qualche segno del loro obiettivo. E pensare che la giornata era partita così bene.

-break-

Il Mare Orientale era benedetto da un bel tempo e da correnti docili. Niente a che vedere con la pazzia della Rotta Maggiore e per la maggior parte del tempo era sprovvisto delle tempeste che assalivano gli altri mari. L’intera tragedia prese vita in una bella giornata, come al solito.

Sanji si stava occupando della cucina, come se avesse preso possesso di un piccolo regno malmenato da una guerra combattuta con parecchie altre potenze dominanti dotate di armi maggiori, ma meno regalità innata, e la governava con decisione tattica, utile quando si aveva a che fare con Rufy (o con chiunque altro della sua famiglia): questo comportava organizzare le razioni di tipo militare ma anche da far sbavare e spiaccicare una scarpa artigianale sulla testa del proprio ‘amato’ Commodoro ogni due per tre. Tajiyo, il ragazzo di servizio ed apprendista cuoco, idolatrava il suo superiore per quest’ultima unica ragione. Sanji faceva finta di non notarlo desiderando che ci fosse qualche donna a bordo (era così tanto che non aveva occasione di avere la compagnia del gentil sesso).

Zoro si allenava infaticabile nel dojo e, ad essere onesti, non faceva mai un allenamento che non fosse considerato duro o barbarico. Perciò, sembrava abbastanza sul genere di quelli preparati da Garp quando voleva divertirsi un po’ (e quell’uomo era quasi sempre annoiato). In verità, avrebbe dovuto starsene sdraiato a letto ma per costringerlo ci sarebbe voluta molta più forza da parte dei suoi compagni che quella che ne comportava l’allenamento stesso, oltre a danneggiare la nave. Perciò, glielo lasciavano semplicemente fare (naturalmente, dopo una lotta tra uno sguardo demoniaco e un sorriso da era glaciale che aveva lasciato Sanji perplesso e aveva fatto scappare Rufy a nascondersi urlando qualcosa su un frutto del diavolo sul lavoro d’ufficio).

Tenzou era seppellito sotto una montagna di documenti (decorati ad arte con parecchi origami di gru e tigri), mormorando cupamente, e nessuno era così stupido da disturbarlo senza ragione. L’ultima persona che l’aveva fatto si stava ancora togliendo le schegge di una tazza da the dalla fronte con le pinze.

Il loro potente capo si dondolava dalla postazione di vedetta per evitare il lavoro (ecco perché non era per niente sorprendente che Tenzou fosse particolarmente incavolato).

Era meravigliosamente piacevole e probabilmente sarebbe rimasto così fino all’ora di cena, che era un esercizio di strategia di combattimento, se non fosse improvvisamente arrivata la chiamata.

-break-

Tenzou aveva il broncio mentre spuntava dalla montagna di documenti e rapporti che ricoprivano la sua scrivania, domandandosi per l’infinitesima vota perché non avesse richiesto il trasferimento immediato ad Impel Down nell’esatto momento in cui aveva incontrato Monkey D. Rufy.

‘Sono forse un masochista?’ si chiese pigramente costruendo una scimmia di carta mentre leggeva un altro rapporto dal quartier generale. Non lo pensava di sicuro ma se un giorno fosse arrivata una conferma del genere avrebbe fatto la cosa più onorevole da fare, cioè togliersi la vita (o chiedere a Zoro di farlo al posto suo).

C’erano parecchi documenti confidenziali sulla nave a vari livelli. Le unità speciali prendevano alcuni incarichi ‘delicati’. Non al livello della cyber pool, ma delicati a sufficienza perché fosse necessario il pugno di ferro. Tenzou aprì il lucchetto della sua scrivania per estrarne la sua cartella personale. La loro unità era attiva solo da un paio d’anni, ma si erano già occupati di alcune ‘elite’ (parecchi giovani viziati con connessioni coi Tenryubito*). Ad esempio, avevano affidato alcune scrivanie piuttosto importante a lecchini dalle dubbie capacità. Sengoku aveva subito fermato il tutto quando l’aveva scoperto (e com’erano riusciti ad eluderlo, innanzitutto?). Mandare le persone sbagliate per un lavoro era uno spreco terribile di risorse, davvero. La metà di loro era morta, un quarto si era dovuto ritirare a causa delle pesanti ferite riportate ed il rimanente aveva dato prova di essere totalmente inaffidabile, tanto che Rufy ‘li aveva mandati a casa’ con un messaggio particolarmente efficace. Nonostante il Commodoro avesse la sfortunata caratteristica di famiglia di svelare i segreti con tranquillità, capiva la necessità di avere nakama fedeli.

Poi il dottore si era dovuto ritirare sfortunatamente (perché sentiva di non poter più svolgere il suo lavoro ad un livello eccellente con la perdita della mano destra) e parecchi cuochi avevano dimostrato di non reggere un ‘vero’ mangione (già, c’erano state crisi isteriche).

‘Dio, grazie per Sanji,’ rifletté occhieggiando al libro dell’equipaggio di cui si doveva poi occupare.

La realtà è che facevano una professione pericolosa e violenta. Ogni membro della squadra prendeva una pensione insolitamente generosa e risarcimenti alla famiglia in caso di caduta in servizio.

‘Abbiamo bisogno di un dottore decente e in generale di altre persone.’

Tenzou sospirò e gettò lo sguardo verso la parte più distante della stanza, dove c’era un libro in un compartimento nascosto.

‘Rufy ha bisogno di nakama che siano forti e fedeli se ha intenzione di sopravvivere in futuro. Rufy, tutti stiamo aspettando che tu faccia la tua mossa.’

-break-

In definitiva era una giornata noiosa. Il fatto che Rufy avesse deciso di farse un pisolino sul ponte ne era una buona dimostrazione. Ma anche lontano dalla Rotta Maggiore, nel pacifico Mare Orientale, c’erano sempre problemi in agguato. Dopotutto, era la grande era dei pirati, l’era scatenata.

'bring-bring-bring-bring.'

Il Den-den mushi tremò e squillò cercando di richiamare l’attenzione. Tenzou gli scoccò un’occhiataccia risentita e giocò con una lettera aperta. Il Sergente Maggiore Nate lo prese come un segno che avrebbe fatto meglio a rispondere prima che il Capitano si lasciasse andare a della crudeltà sugli animali.

“Buongiorno, questa è la corazzata militare Cu Fharraige. Come posso esservi d’aiuto?” L’uomo posò la penna sulla carta, che era preposta per prendere appunti, mentre ascoltava la chiamata. “Ah, può attendere per un momentro per favore?”

Nate portò velocemente la lumaca con l’aspetto lacrimoso verso Tenzou che alzò un sopracciglio all’espressione terrorizzata di Nate, prima di prendere il ricevitore.

“Parla il capitano Tenzou.”

“Pirati… Krhahador…tradimento…omicidio…Usop-san…”

Sì, sulla nave era stato tutto pacifico finché il Sergente Maggiore Nate non era arrivato correndo nell’ufficio gridando un codice militare che aveva fatto scattare immediatamente tutti sull’attenti.

Rufy saltò giù dalla sua pertica e si avviò verso l’ufficio, mentre i marine si affrettavano a raggiungere i posto che erano preassegnati. Si precipitò nello studio dove Tenzou stava parlando rapidamente con qualche ragazza al Den-Den mushi. Zoro e Sanji scalpitarono dietro di lui, essendo stati convocati da qualcuno dell’equipaggio.

“Ohi, Commodoro del cavolo. Che diavolo sta succedendo?”

Rufy aveva il viso scuro.

“Missione di salvataggio.”

-break-

Se chiedete di Rufy a qualcuno che lo conosceva, tutti saranno d’accordo su un punto. Era un ineguagliabile idiota come nessun altro. Era uno spreco di energia spiegargli cose complicate. Generalmente tendeva a ridurle a ‘oggetti misteriosi’.

Era anche facile fregarlo con il cibo, cosa che infastidiva veramente i marine di alto grado. Perché diavolo era uno dei loro combattenti più promettenti se poteva essere comprato con della carne (ma ad essere onesti, molte delle loro squadre ufficiali avevano i loro casi umani, e quelle che non li avevano, li avrebbero sviluppati)?

Sanji e Zoro lo avevano conosciuto piuttosto bene e (nonostante non lo volessero ammettere, dato che la maggior parte dei veri uomini non l’avrebbe fatto) erano anche parecchio amici. Quella fu la prima volta in cui capitò loro di vedere ‘il Commodoro Rufy’ invece che ‘l’idiota che dovrebbe essere un marine con il furtivo segretario super-efficiente alle spalle’.

Aveva una serie espressione sul viso e, be’, se dovevano in qualche modo descriverlo, aveva ‘carisma’. Strano ma ovvio, Rufy era al lavoro.

“Capitano Tenzou, rapporto!”

Tenzou lo salute velocemente. “Signore, abbiamo ricevuto una chiamata di emergenza da una nave: la ‘Going Merry’ con a bordo Merry-san, Kaya-san e tre bambini in tenera età. In breve, c’è stata una congiura per rubare l’eredità di Kaya-oujosama** ad opera del pirati del Gatto Nero. Dopo una battaglia, sono fuggiti dal villaggio Syrup cercando assistenza. I pirati li stanno inseguendo velocemente.”

Zoro strinse la presa sulle spade, ignorando Sanji che sembrava aver preso fuoco ed urlava qualcosa a proposito di ‘salvare una principessa’.

Rufy strinse gli occhi. “Pensavo che quei tizi fossero stati sistemato dopo l’esecuzione del loro capitano un anno fa.”

“Sembra che non sia così. Si stava nascondendo come membro dello staff della giovane signorina.”

“Quindi, a parte la solita spazzatura, di chi dobbiamo occuparci?” interruppe Zoro. “Ci sono delle taglie che valga la pena menzionare?”

Tenzou scorse i suoi registri prima di prendere due avvisi. “Solo due dell’equipaggio hanno taglie quindi non conosciamo molto sul resto di loro a parte il fatto che sembrano avere una sorta di insana passione per i gatti.”

“Va bene,” disse Rufy, richiamando l’attenzione. “La nostra missione è intercettare la Going Merry, proteggere i passeggeri ed eliminare il pericolo alla fonte.”

“Dove diavolo ha imparato quelle frasi Rufy?”

“Addestramento di base. Le cose ti vengono urlate così tante volte che prima o poi si memorizzano.”

“E allora…”

“Il cibo è l’eccezione ad ogni regola per Rufy.”

-break-

Quando Zoro aveva acconsentito ad arruolarsi con Rufy ed il suo baby-sitter, di sicuro non si aspettava quello.

Al momento il ‘marimo che mi fa incavolare’ stava rigido, le braccia tenute imbarazzatamene stese per non toccare nulla ed era nervosamente nella presa di una fragile ragazza bionda che gli singhiozzava nella camicia macchiandolo un po’ dovunque di lacrime e moccico.

Sanji si stava lamentando da qualche parte nelle retrovie, ma lui non era esattamente nella posizione di divertirsi con la rabbia degli idioti al momento. Era troppo impegnato a pensare ad una via d’uscita da quella terribilmente strana situazione.

Tenzou (quel bastardo incorreggibile, state sicuri che Zoro avrebbe fatto del suo meglio per far conoscere lo Wadou a qualche parte delicate del suo corpo, all’occasione) non l’aveva aiutato in nessuna maniera e si era fermato solo per fulminarlo con uno dei suoi sorrisi divertiti, prima di tornare ad intervistare l’uomo ferito gravemente con la pettinatura a pecorella.

Rufy era stranamente affacciato sull’animale di prua della piccolo nave impegnato sensibilmente ad avvistare i pirati, ma Zoro aveva la sicurezza che si stesse semplicemente divertendo della posizione, se le stelline che stava emettendo erano una valida prova.

Zoro sospirò e stranamente diede dei colpetti alla spalla della ragazza, facendola piangere maggiormente. Bene per gli spadaccini, ma le ragazze in lacrime… Non era per quel motivo che aveva dietro quello stupido cuoco maniaco?

Avevano raggiunto la piccolo caravella relativamente in fretta dopo il tete-à-tete che Tenzou aveva avuto col gruppo. Il pesantemente bendato Merry era stato velocemente caricato su una barella e trasportato sulla nave della marina. Il secondo in comando ed esperto di documenti aveva lasciato il ferito con qualche parola di conforto e segnalato, con uno dei quegli incomprensibili segnali da marine che Zoro doveva ancora imparare, di portarlo all’interno perché si riprendesse. I tre bambini si erano attaccati a Sanji, il quale stava facendo un lavoro eccellente nell’inzupparsi i pantaloni firmati di lacrime e moccio. La ragione per cui Zoro era così arrabbiato con Tenzou era che invece di venire a salvarlo da un’ulteriore cascata di lacrime che sarebbero arrivate, il suddetto stava parlando con Rufy (parti anatomiche estremamente delicate, decise)! I due parlarono per un momento prima che il più anziano rimanesse sorpreso da qualcosa che Rufy aveva detto. Annuirono, per qualunque cosa si fossero messi d’accordo, e l’altro tornò sulla corazzata.

Rufy sembrava strano con l’uniforme. Aveva rinunciato alla giacca sportiva e si era semplicemente gettato il mantello da marine sulle spalle. Non stava male, eppure, sembrava così incredibilmente giovane in quell’affare. Mentre Tenzou stava così bene da avere probabilmente l’accesso a qualsiasi edificio militare al mondo Rufy sembrava ‘sbagliato’ in qualche fondamentale particolare (uno familiare, su cui però non riusciva a focalizzarsi con precisione). Camminarono fino all’agitato Sanji che aveva fatto davvero un lavoro ammirabile nel calmare i tre bambini, anche se stava scoccando occhiatacce a Zoro, pronto a balzare al salvataggio in qualunque momento (e liberare Kaya-chwaaaaaan dalla presa maligna del marimo).

-break-

Rufy fissò i tre bambini dalla faccia pallida, che si afflosciarono sotto il suo sguardo impassibile.

“Ho sentito cos’avete fatto. Avete combattuto contro dei veri uomini, pericolosi pirati, quando sapevate di non avere possibilità.”

Tremarono, allora Rufy sorrise.

“Ragazzi, è un onore incontrarvi. Combattere per i propri nakama è cooooosì fantastico!”

I tre sbatterono le palpebre increduli, mentre l’altro sorrideva divertito.

“Anch’io sono impressionato,” disse Tenzou dolcemente. “Avete fatto del vostro meglio e non vi siete arresi finché non ci avete trovato. Penso che abbiate fatto più di quanto ci si aspettava da voi.”

Rufy si chinò sulle gambe gommose e si allungò verso di loro per sussurrargli: “Hey, anche io ho perso delle persone importanti. Voi siete molto più fighi di quanto lo fossi io all’epoca.”

I tre riiniziarono a piangere ma cercarono di trattenersi come dei veri uomini, mentre quello con gli occhiali tirava su col naso. “E’ stato l’ultimo ordine di un grande pirata, il capitano Usop!”

“Un grande uomo e un grande pirata!” urlò Rufy, sistemandosi velocemente per il saluto militare.

Tenzou e Sanji lo imitarono subito con il saluto. Zoro riuscì a liberarsi dalla ora tranquilla Kaya e si adattò al saluto di tutti gli uomini. I bambini ricambiarono in fretta il saluto.

Rufy sorrise malefico. “Avete fatto la vostra parte, ora è il nostro turno. Daremo una lezione a quei tipi per voi, per Kaya e per Usop.”

-break-

I piani erano cose eleganti. Erano lavori preparati ad arte con maestria che segnavano la differenza tra un’esca per i Re del Mare e i vincitori. Kuro li apprezzava e prendeva ogni piano ben riuscito come prova della sua superiorità. Ogni ostacolo, comunque, l’avrebbe trattato con la stessa crudeltà che riservava alla sua stessa ciurma…

Si erano occupati del moccioso ma chi avrebbe mai potuto immaginare che la tenera signoria Kaya avrebbe dimostrato di essere abbastanza in gamba da varare quella piccola misera caravella e scappare dall’isola?
Però, rifletté, lei doveva aver capito che gli abitanti sarebbero stati un bersaglio se si fosse comportata male. Forse l’aveva sottovalutata un po’. Jango aveva pagato per il suo… dispiacere per questo motivo e se l’altro fosse ancora vivo quando fosse tornato sull’isola con quella combina guai della signorina Kaya avrebbe potuto decidere di non perdonarlo.

La caravella si era arenata. Era stato un trucco completamente stupido ed ora era fallito. Ecco perché amava i piani. Quella stupida ragazza stava cercando disperatamente di risistemare le vele; poteva vedere il suo mantello dal ponte, veramente un tentativo da ridere. Si voltò appena prima di iniziare a correre verso la cabina.

“Preparatevi all’arrembaggio. Sono una ragazzina, tre bambini e un servitore mezzo mordo. Posso fidarmi che siate in grado di occuparvi di qualcosa di così semplice?” li derise.

La ciurma impallidì e si affrettò al lavoro.

-break-

Il ponte della Going Merry era deserto quando si gettarono a bordo. Brandendo le loro armi e terrorizzati dall’ira del loro capitano si gettarono nelle cabine sperando di farla finita alla svelta, per sua soddisfazione. Ovviamente, finirono dritti nella trappola e sconfitti in un attimo.

Zoro e Tenzou avevano preso le stanze e teso imboscate ad pirati in corsa mentre Sanji e Rufy erano rimasti fuori ad attaccare dal retro. In pochi attimi, l’intera ciurma era stata praticamente decimate.

Sanji si accese una sigaretta e prese un lungo sospirò. “Be’, è stato imbarazzante.”

“Dillo a me,” brontolò Zoro. “Ho bisogno di spade di ricambio decenti. Queste non me le sento per niente bene.”

“Sono spade, non scarpe, pulce con i capelli ad alga!”

“Cuoco del cavolo!”

“Eeeee se ne stanno andando!” strascicò Tenzou mentre i due si lanciavano in un combattimento vizioso.
Rufy si toccò tranquillamente il naso mentre li vedeva avventarsi sulla nave. “Pensi che sappiano che non abbiamo ancora sconfitto il loro capi?”

“Non ne sono sicuro,” rifletté il suo ‘segretario’. “Dovremmo preoccuparci di dirglielo o dovremo semplicemente aspettare finché quei tizi con problemi alimentari e fissati coi gatti li becchino?”

Gli ufficiali batterono le palpebre all’udibile suono di ossa rotte.

“Non importa, penso che li abbiano visti. Wow, sembra proprio doloroso! Figo!” si entusiasmò Rufy.

Tenzou rilasciò un gemito. “Hai una vaga idea di quanti documenti ci vorranno ora? E mi toccherà farli tutti. Finiamoli e andiamocene da qui.”

Vedendo che il sorriso che teneva stava diventando piuttosto rigido e gelido, Rufy pensò che fosse una buona idea perché quel sorriso parlava di rapporti, roba di riunioni e di poco cibo permesso.

Normalmente, quello sarebbe stato il momento della favola in cui il nemico finale si manifestava, faceva il suo abusato e malvagio discorso ed attaccava gli eroi. Ma non fu quello che successe quella volta.

Kuro non aveva nemmeno fatto in tempo a mettersi i guanti che Rufy lo aveva gettato sulla loro nave e lo aveva picchiato fino a terminare i giorni di sole del maggiordomo assassino.

Sfortunatamente, le parti interessanti erano state così veloci che la battaglia durò meno di dieci minuti totali (non includendo la schermaglia tra Zoro e Sanji, che stava continuando intensa anche dopo venti minuti, finché Tenzou non intervenne, visto il cattivo umore probabilmente spronato dal documenti in attesa e caratterizzato da un aumento del livello di educazione fino allo stato di ‘guerra fredda’, facendo correre Rufy per la nave urlando qualcosa su ‘il frutto del diavolo del lavoro d’ufficio’.)

-break-

Il seguito di una battaglia portava sempre due conseguenze su una nave della marina. Le medicazioni e la burocrazia.

L’unica persona che aveva bisogno di attenzione mediche era Merry, al momento stabile a sufficienza da resistere finché non avessero trovato un buon dottore sull’isola. Il che lasciava il lavoro d’ufficio.

Decidendo che la fuga era la migliore difesa, tutti abbassarono la coda e scapparono come ragazzine lasciando il tutto nella capaci e minacciose mani di Tenzou.

Sanji si richiuse in cucina per prodigarsi in attenzioni per Kaya (e ai bambini, dato che c’erano anche loro), Zoro si ritirò nella sala degli esercizi e Rufy fu trascinato per le orecchie da un freddo Tenzou in maniera che potessero mettersi al lavoro. Era la parte peggiore ma quella più necessaria, e il ‘sexy segretario’ era in un momento piuttosto vendicativo, quindi anche il Commodoro avrebbe dovuto sottostare la lavoro.

Quando raggiunsero l’isola di Syrup, Tenzou salutò per prima cosa e marciò con un contingente di marine per accompagnare a casa i tre ragazzi nonostante le loro proteste.

Rufy li aveva salutati leggermente, e Sanji e Zoro li ricompensarono rispettivamente con un sorriso e un cenno misurato del capo. Tenzou incontrò gli occhi di Zoro oltre le loro teste e ricambiò con un’espressione infelice prima di sbarcare. Sanji lo indicò interrogativo.

“E’ preoccupato per i bambini. In pratica hanno visto il loro eroe e migliore amico morirgli davanti. Ci saranno ripercussioni.”

Sanji aspirò dalla sigaretta pensoso mentre aspettavano Kaya. La giovane era pallida ma determinata e dato che era una proprietaria terriera indipendente ed emancipata non poterono davvero impedirle di fare nulla, se non c’era una legittima minaccia. Emerse dalla cabina dove era stata alloggiata e i quattro si avviarono in direzione del punto più lontano dell’isola.

-break-

Quando Kaya aveva visto il corpo malmenato del suo migliore amico si era gettata sul suo petto, scoppiando nuovamente a piangere. Era già stata davvero ammirevole e nessuno la incolpò di nulla. Era stata tradita da uno dei suoi confidenti più fidati, attaccata dai pirati e i suoi più cari amici erano stati presi di mira, ma era comunque riuscita a riprendersi e a scappare per salvarsi.

Sanji si inginocchiò al suo fianco, adulandola gentilmente e lasciandola singhiozzare sulla spalla finché non fu esausta. Zoro e Rufy esaminarono il corpo notando le ferite ed il colpo datale in qualche maniera spassionatamente.

“Ha combattuto per proteggerti,” commentò il primo, guardandola fissa negli occhi.

Lei incontrò direttamente lo sguardo. “Era il figlio di un pirata ed un uomo d’onore.”

Zoro annuì rispettoso ed ignorò le moine di Sanji sui principi e gli eroi.

“Conoscevo suo padre.”

Tutti si voltarono sorpresi verso Rufy.

“Davvero? Come fai a sapere con sicurezza che sia lui?” Sanji era senza fiato.

“Ah, è facile. Mi ha sempre parlato di suo figlio Usop.”

Kaya si lisciò la gonna e si sedette per terra.

“Raccontami.”

Mentre Rufy parlava, Zoro svolse la coperta che avevano portato e coprì il corpo di Usop, figlio di Yasop.


-break-

Ogni cosa era sfocata come se fosse stato colpito in testa. Poteva sentire Ben-jii che gli parlava ma non sapeva cosa gli stava dicendo.

Shanks era chinato per terra, il cappello a coprirgli gli occhi e stava toccando qualcosa sul terreno.
Lottò per liberarsi dalla presa che lo teneva fermo e vide un po’ di più.

Shanks era triste… davvero triste ed un po’… colpevole?

Sul terreno c’era…

-break-

Dopo essersi svegliato, Rufy uscì sul ponte e si sedette contro la balaustra. Vi rimase finché Zoro non lo risvegliò il mattino dopo.

________________________________________

A/N:
Zoro ha la tendenza a fare domande sulle taglie. Be’, ci sono due ragioni. Una semplicemente per sapere cosa ha guadagnato e l’altra per essere ben informato sul suo avversario. Se qualcuno ha una taglia, vuol dire che hanno catturato l’attenzione della marina e quindi è considerato una minaccia, anche se debole (questo non vuol dire che pensa che le persone siano senza importanza senza, ma sarebbe sbagliato per uno spadaccino serio ignorare delle informazioni sugli avversari che ha a disposizione).
Rufy si è impossessato di una buona porzione delle Rokushiki ma è l’unico. Tenzou ha acquisito solo il soru e si sta allenando per imparare le altre. Sanji e Zoro hanno imparato il soru da lui, e dato che conosce tutta la teoria può insegnargli anche prima che inizino ad allenarsi su quelle. Si vedrà nei prossimi capitoli (e ragazzi non vedo l’ora di avere dei capitoli su Garp per vedere il buon vecchio pugno amorevole!), ma pensavo fosse meglio precisarlo subito.
Allora, pochi capitoli fa Tenzou usava il soru e Zoro che non era abituato a combattere in quella maniera non poteva contrastarlo. Dategli un mese e la situazione sarà rivoltata.
Voglio precisare che io adoro Usop e penso che sia un figo ma senza nessuno ad aiutarlo sarebbe stato ucciso. L’unica possibilità che aveva era dare agli altri una via di fuga. Scusatemi, vado a piangere e a leggere alcune fic su Usop ora.

Note:

Tenryubito: Drago Celeste

Oujosama: nobile

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: AoiHand