L'hai mai detto? Ti amo. Non posso più vivere senza di te.
Tu hai cambiato la mia vita. L'hai mai detto?
Fai dei progetti, trova un obiettivo, lavora per raggiungerlo.
Ma di tanto in tanto guardati attorno. Goditi ogni cosa, è tutto qui.
E domani potrebbe non esserci più.
[Grey's Anatomy 5x24]
1,2,3… le parole di Alex nella mia testa non sono ancora scomparse.
Mi guardo attorno, ci sono ovunque post – it colorati scritti da lui per ricordarmi le cose che mi sono state dette, ma non ho bisogno di controllarli, so tutto…ricordo tutto.
Oddio! Ricordo tutto!
George che si è arruolato, l’operazione è andata bene, Alex che mi grida contro dicendomi che non sapeva se soffocarmi con un cuscino o uccidermi con la morfina.
So chi sono, so che mi sono sposata, che ora lui è mio marito e…lo vedo correre e abbracciarmi sorridente.
Non sono diventata un vegetale, parlo, penso e Derek…ha eliminato il mio tumore.
Stringo mio marito a me.
“Oddio sei tornata, sei tornata, avevo tanta paura…”
sono felice e…
“Izzy?!”
Sto entrando in ascensore nel mio vestito rosa da principessa.
Mi sembra di rivivere qualcosa già accaduto, mi sembra di tornare alla sera in cui Denny aveva avuto il suo cuore ed io dovevo diventare sua moglie.
Come mai sto andando da lui?
Denny è…per un momento mi sembra di non riuscire più a respirare a causa della consapevolezza che lui non c’è più.
Denny è morto. Significa che sto morendo anche io?
Le porte si aprono e George è davanti a me, non col camice ma con la divisa.
Il mio dolce amico…un soldato. Non è possibile.
Forse sto davvero andando…forse è davvero il mio momento.
E’ stata solo una bellissima illusione che questo tumore fosse scomparso?
Mi sono realmente sposata? Ho avuto davvero il mio matrimonio da favola? Ho stretto Alex?
La sensazione di averlo tra le braccia è ormai lontana, lontana come le voci concitate di Cristina e del primario che grida qualcosa.
Mi sembra di sentire Alex piangere.
E Meredith che corre gridando il nome di George.
Se è così, se è il mio momento lasciatemi andare, perché se non posso riavere la mia vita come prima, se questa cosa mi mangerà fino a che non rimarrà nulla di me, allora…
“Carica a trecento, libera!”