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Autore: Nauthiz    12/06/2006    0 recensioni
Una grande guerra, forse la più grande che il mondo abbia mai vissuto. Già da tempo lo scorrere degli anni non serve più, si vive in un modo che non si conosce, in un'epoca che non si ricorda e in città di cui nemmeno gli abitanti conosco l'esistenza.
Il più grande territorio vivibile è interamente circondato da lunghe e spesse mura e tante piccole città fortificate vengono unite tra loro grazie ad esse formando un'unico grande anello difensivo verso ciò che si troverà oltre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il re degli umani era seduto sulla sua poltrona, fissando qualcosa, il suo sguardo era terrorizzato, tremava leggermente, muoveva le labbra come per dire qualcosa ma il fiato non usciva dalla sua bocca poi tutto d’un colpo uscì con forza una voce chiara

Il re degli umani era seduto sulla sua poltrona, fissando qualcosa, il suo sguardo era terrorizzato, tremava leggermente, muoveva le labbra come per dire qualcosa ma il fiato non usciva dalla sua bocca poi tutto d’un colpo uscì con forza una voce chiara e molto bassa.

“GUARDIAAAAAAAAAA!”

Un militare entrò nella stanza pronto a chissà quale evenienza ma trovò il sindaco voltato verso di lui che gli porgeva un foglio.

“Leggi cosa c’e scritto”

La stessa espressione del re si dipinse sul volto della guardia

“Avvisa tutto l’esercito di stare allerta e avvisa gli Ufficiali degli altri paesi di venire qui immediatamente”

La società dell’epoca era apparentemente contorta ma sicuramente ben organizzata, i territori umani erano una porzione grande come l’odierna america circondata da grandi mura, sulle mura erano sorte delle città vedetta che avevano il compito di difendere i territori degli umani, mentre all’interno delle mura erano sparpagliati miliardi di villaggi che erano denominati quartieri.

Il re di tutti i territori umani era a Kevon e veniva chiamato re o imperatore mentre i re di ogni singola città erano denominati Ufficiali.

La guardia uscì di corsa, pochi secondi dopo si sentì la campana di allerta situata sulla caserma della città lanciare il suo messaggio, le guardie si stavano preparando, come formiche laboriose che si preparano per l’inverno raccogliendo più cibo possibile, chi era già pronto iniziava la propria ronda per la città o sulle mura. La città era pronta, si spera, a sostenere la guerra.

Intanto un ragazzo vestito da militare era uscito dalla città per andare a raccogliere nuovi militari nei quartieri.

Intanto una bandiera nera si alzava dal punto più alto della città, era un modo per comunicare il più velocemente possibile da una parte all’altra del regno, la città affianco avrebbe alzato a sua volta una bandiera nera e così via. Quel segnale stava lì per fare capire a tutti gli Ufficiali che sarebbero dovuti accorrere nel modo più veloce possibile

Il giorno seguente ormai tutti gli Ufficiali erano radunati dall’Imperatore, tutti si trovavano in una stanza circolare ben decorata con drappi rossi alle pareti. La riunione era partita

“Mi è stato recapitato un messaggio. Quelle creature che fino ad oggi sono sempre state fuori dalle nostre mura e che ora iniziano ad entrare vogliono il nostro regno e lo prenderanno con la forza, amenochè noi non ci lasciamo schiavizzare da loro”

Un momento di silenzio si propagò con velocità nella stanza poi di botto tutti iniziarono a urlare e parlare tra loro, erano disperati, non potevano credere alle parole del loro Imperatore.

“Signori…vi prego calma. Oggi voglio la vostra opinione, dobbiamo entrare in guerra o no?”

Il modo di votare era abbastanza semplice. L’iperatore avrebbe chiesto prima chi non voleva, se ci fosse stato qualcuno esso avrebbe alzato la mano e così avrebbero fatto anche per la seconda domanda. Per fare passare la decisione ci voleva la metà più uno escluso l’imperatore. I regni erano 14.

“Bene, chi non vuole entrare in guerra”

Due Ufficiali alzarono la mano, il risultato ormai era già ovvio ma bisognava per forza effettuare anche la seconda domanda

“Chi vuole entrare in guerra?”

I restanti alzarono la mano e la decisione fu presa, sembrava una cosa talmente facile che non avevano calcolato la prima parte del messaggio recapitato al loro re.

Gli ufficiali tornarono, nel pomeriggio, ai loro rispettivi regni per iniziare la resistenza.

Questa guerra infatti si sarebbe basata sulla resistenza della città, non potevano certo sperare di battere quelle bestie nei loro territori, talmente vasti da fare perdere chiunque, dovevano farli stancare, fargli capire che le loro città erano inattaccabili.

  
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