La
scena cambiò e ci ritrovammo nella
tundra glaciale in mezzo al nulla. Guardai Ezechiele per essere
tranquilla che
anche lui mi avesse seguito, infatti lo ritrovai proprio dietro di me.
Iniziai
a pensare a dove eravamo finiti e a come muoverci senza una minima
indicazione.
Se le mie teorie sul “viaggio nella storia” erano
esatte quella doveva essere
l’era glaciale, ma dove non lo sapevo. Zik mi guardava con
aria interrogativa e
alla fine si decise a dirmi:- Cosa si fa?-
- Cerchiamo di capire dove siamo?!- gli
risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo
- Siamo in un posto freddo!- lo fulminai
con lo sguardo
- Dovrebbe essere l’era glaciale, ma…-
una specie di terremoto mi interruppe e lì ebbi la certezza
delle mie teorie
- Cosa c’è?-
- Mammut! Si avvicinano rapidamente e
sono almeno tre! Meglio se ci allontaniamo!-
- Ma lo sia che mi sembra un ottima
idea…- lo fulminai di nuovo con lo sguardo
- Da che parte?- aggiunse più serio
- Vengono da là, quindi meglio toglierci
dal loro percorso, e in fretta!- indicai un punto imprecisato nel
nulla, poi
tirai Ezechiele alla nostra destra per diversi metri. Ancora nel nulla.
Chilometri di tundra candida e fredda ci
circondavano senza uno straccio di vita. Notammo i mammut che
superavano il
punto dove eravamo prima noi al galoppo e mi venne un brivido al
pensiero di
trovarmi sotto le loro zampe.
- Continuiamo dritto!- esordii- L’unica è
continuare a camminare!-
Zik mi seguì senza dire una parola mentre
ci inoltravamo nel nulla assoluto. Mi trovai a pensare “Quel
dannato semidio
poteva lasciarci una bussola!” e “Stò
delirando prima del terzo livello!”.
Continuammo a camminare per quelle che parvero ore, ma alla fine
intravidi del
fumo che si alzava. Anche Ezechiele lo aveva notato, tanto che si mise
a
correre davanti a me.
- Aspetta!- non servì a niente, ma ci
provai. Eravamo arrivati in un insediamento umano abbandonato da poco.
Era un
inizio. Riaccendemmo il fuoco e cercammo di concentrarci sul da farsi.
Il sole
iniziò a calare, così capimmo da che parte erano
i vari punti cardinali. Non
poteva andare meglio, se non che durante la notte capimmo
perché l'insediamento
era stato abbandonato.
Mi sveglia con un ringhio che proveniva
da destra. Mi rizzai di scatto a sedere e mi ritrovai il muso di una
tigre dai
denti a sciabola a circa 7 centimetri dalla mia faccia. Scossi
Ezechiele con un
braccio mantenendo lo sguardo dell’animale.
- Non rompere!- mi rispose muovendo la
mano
- TIGRI!- gli urlai tenendo fissa il
felino. Aveva iniziato a ringhiare
- Cosa!?- si alzò e decise che doveva
cercare il flauto di Pan
- Aleluja… non credo che riuscirò a
mantenere per molto lo sguardo!-
- La spada!?- cantilenò sfoderando il
flauto come a dire “L’ho trovato!”
- Certo… ora la minaccio, ma che genio che
sei!-
- E’ quello che stai facendo adesso! È
affamata e tu la stai provocando… tre secondi e ti salta
alla gola!-
- Grazie! Ora sì che sono tranquilla!-
presi la spada dalla tasca dei pantaloni e la feci ingrandire. La tigre
si
ritrasse sorpresa dalla mia mossa.
- Se vuoi una notizia non è sola!- mi
sorrise- Ma non sei la nipote di Atena!?-
- Il ghiaccio fa prevalere nonno
Poseidone!-
- Ma che bello…-
- Ti decidi a suonare!?-
La tigre attaccò e io la trafissi con
Exalibur. S’infranse in tanti poxel.
- Perfetto! Tutto ciò che viene distrutto
qui è come i mostri nella nostra realtà!- feci
notare
- Okay… - iniziò a suonare “Stella
Splendens in monte”, ma richiamò i rinforzi. Ora
eravamo circondati.
- IO TI…-
- Non è colpa mia! E’ come se la musica
fosse opposta! Doveva creare una barriera di fuoco e farle fuggire!-
Feci un profondo respiro e iniziai a
distruggere felini su felini, solo che più ne
“uccidevo” più ne arrivavano. Zik
non stava certo con le mani in mano, riuscì a far muovere il
ghiaccio e un paio
rimasero congelate. In tutta quella situazione difficile da gestire mi
venne un
lampo di genio: forse le stesse tigri dai denti a sciabola erano il
passaggio
per il livello successivo. Lo feci notare a Ezechiele e insieme
iniziammo a
scrutare quella massa arancione e zannuta. Non ne ero sicura, inoltre
guardare
sia oltre di loro, sia evitare di essere mangiata non era
facile…
- ECCOLA!- urlò Ezechiele indicando una
tigre fuori dal branco. La guardai anch’io e notai che aveva
“αω”
stampato
sulle due zanne: una lettera su
quella destra e l’altra sulla sinistra. Usava le altre tigri
come barriera e ci
fulminava con gli occhi gialli in segno di sfida a raggiungerla. Quel
comportamento mi colpì profondamente nell’orgoglio
tanto che iniziai ad
infilzare felini dai denti lunghi alla velocità di una
tempesta. Zik mi seguiva
suonando il suo flauto per crearsi un varco e starmi al passo.
Raggiungemmo la
tigre dai denti a sciabola che per tutta risposta ruggì.
- Ti abbiamo raggiunto!- sorrisi
sfidandola a mia volta. La vidi balzare verso la mia gola ma le toccai
una
zanna in tempo. Ezechiele fu veloce a seguire le mie mosse,
così fummo colpiti
da una luce abbagliante… di nuovo.