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Autore: Ella_Sella_Lella    04/10/2011    0 recensioni
Era passato un mesetto dall’increscioso incidente del leccalecca al miele sempreverde e, credeteci o meno, James e Fred avevano preso in parola la loro cara cugina e, be, neanche le parlavano più. Fred lo faceva divertito, faceva finta che Molly fosse un fantasma e che non esistesse, cosa che non aveva migliorato l’umore della rossa, James semplicemente aveva invece cominciato a non darle più confidenza, la salutava freddo, le chiedeva al massimo se poteva passargli il sale e non gli chiedeva neanche più di poter copiare i compiti, Molly ne era in qualche modo contenta, ma non gli sfuggiva la depressione che affliggeva il cugino.
[Next Generation. Non giudicate solo dal primo capitolo]
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Bene comincio con il dire che vorrei ringraziare piccolalettrice (cosa abitudinale ormai) e lotto(grazie cugino :D) e chi ha letto-seguito-preferito.
Di questo capitolo vado abbastanza fiera più o meno, anche perché compaiono altri personaggi di cui solo tre sono veramente importanti, (3 signorine) Nique, Alice e Silvia. Gli altri non tanto.
Buona lettura





La Famiglia non si sceglie




capitolo II: Colpo di Fulmine nella tazzina da tè




Era passato un mesetto dall’increscioso incidente del leccalecca al miele sempreverde e, credeteci o meno, James e Fred avevano preso in parola la loro cara cugina e, be, neanche le parlavano più. Fred lo faceva divertito, faceva finta che Molly fosse un fantasma e che non esistesse, cosa che non aveva migliorato l’umore della rossa, James semplicemente aveva invece cominciato a non darle più confidenza, la salutava freddo, le chiedeva al massimo se poteva passargli il sale e non gli chiedeva neanche più di poter copiare i compiti, Molly ne era in qualche modo contenta, ma non gli sfuggiva la depressione che affliggeva il cugino. “Se continui a fissarla così penserà di avere qualcosa sulla faccia” mi bisbigliò Lysander, mentre studiava la carne a quel punto mi resi conto che stavo guardando ossessivamente la rossa, che di fatto mi guardava confusa chiedendosi se io fossi idiota, avesse qualcosa sulla faccia o fossi un maniaco, quasi certamente l’ultima, “Falle una foto, Leo” aveva sussurrato la probabile futura signora Potter, divertita, regalandoli uno sguardo malizioso, “Sei sempre uno zuccherino Alice” avevo ribadito io, la suddetta Alice,(Eliza Paciock per precisione) una grifondoro del mio anno, che faceva fatture spettacolari, Dominque Weasley la chiamava addirittura la Fattucchiera, non lo era, ma Nique non l’aveva mai vista di buon grado, a noi piaceva, per due ragioni, era una simpatica e frizzante malandrina e per una divertente proprietà transitiva che rendeva James non cotto, ma arrostito, di lei da quando aveva undici anni ed Alice gli aveva rovesciato addosso una boccetta, per sbaglio, di inchiostro durante un ora di trasfigurazione. Avevamo pensato tutti e Freddy aveva dato voce a quel pensiero, che l’inchiostro doveva aver raggiunto anche il cervello, perché poi Jamie si era puntando su Alice, in certi periodi dell’anno tendeva anche a farci notare quante sfumature avevano i suoi capelli, di un semplicissimo castano, e quanto meravigliosi fossero quei suoi occhi.


“Possiamo smetterla di parlare di Molly?” chiese irritato James, guardando in malo modo tutti, battendo la forchetta sul piatto, Freddy cominciò a girare annoiato la zuppa, come ogni giorno nell’ultimo mese sarebbero incappati nell’argomento Chiedere-Scusa-Al-Sempreverde-Weasley, che vi assicuro Fred tollerava anche meno di Jamie. “È colpa vostra” aveva detto Dominique, sedendosi sul posto accanto a me, ignorando che ci fosse Ly, che improvvisamente si era ritrovato appiccicato a Damien che discuteva con Baston come organizzarsi a quidditch per la prossima partita, Grifondoro-Serpeverde. “Attenta” urlarono tutti e tre, ma Dominique non gli aveva degnati neanche di mezzo sguardo, mi aveva fissato un attimo con quei suoi intensi occhi verdi e mi aveva sorriso, poi aveva guardato di nuovo i cugini, gli occhi sembravano frustranti, come si suol dire se gli occhi avessero avuto una bachetta quello sarebbe stato un imperio, o un cruciatus. “È colpa vostra e dovete chiederle scusa!” aveva puntualizzato Dominique, James e Fred non avevano detto niente, allora la mezza francese aveva preso quella “cosa” come un lascia passare ed aveva preso a inveire, “Piccola Nique” aveva cominciato Jamie, “A noi non interessa” aveva terminato Freddy, prima che entrambi si coordinassero per andare via, sapendo quanto al cugina lo detestasse, Alice si era alzata per seguirli silenziosa, ma era stata braccata prima di qualcuno, Lysander si alzò di malavoglia dalla panca, per seguire i due veloci fuggiaschi e pensai di farlo anch’io se la bella Weasley non si fosse arpionata alla collottola della mia camicia. “Si?” chiesi io abbastanza allarmato, mentre quella grifondoro dagli occhi magnetici, solo un anno più giovane di me, mi fissava come se fossi l’indifesa gazzella che indisturbata si aggirava negli dintorni del nido dell’enorme Ungaro Spinato, “Leo gli farai ritornare sulla retta via? Non possiamo permetterci un’altra spaccatura in famiglia, già quella tra Rosie ed Al, crea troppi fastidi” mi aveva detto, anzi chiesto, quasi supplicante, “Ci proverò Nique” risposi io per tranquillizzarla, battendole le mani sulla spalla piccola, lei mi ringraziò con un ilare e bellissimo sorriso, che credeteci da una ragazza che aveva 1/8 del suo sangue veela era davvero spettacolare, arrossì, prima di andare via, sentendo i suoi occhi quasi bestiali attaccati alla nuca, assieme allo sguardo confuso di Molly Weasley che ancora si interrogava se fossi un maniaco o solo pazzo.


Dominique sarebbe stata senza alcun dubbio la ragazza più bella di tutta Hogwarts, e non vi mentirò dicendovi che non ho mai avuto una cotta per lei, era così bella che sarebbe stata capace di rendere etero anche la persona più gay del mondo, in questo caso Al, che era anche suo cugino, ma restavo dell’idea che con un po’ di impegno ci sarebbe riuscita, ma come ogni persona del clan, si perché a volte erano un vero clan, Weasley-Potter anche Nique aveva i suoi difetti, era irascibile, isterica, perfezionista e voleva sempre avere ragione su tutto, e be, tutti fanno difficoltà ad ammetterlo, ma l’aveva sempre; Insomma sommando al tutto la sua furba mente ed il suo senso dell’onore e del dovere verso gli amici e la famiglia, lo potevi superare, no? Ma qui che la situazione si complicava, sopraggiungendo al vero MA della sua persona; Aveva, come dire, caratteristiche molto animalesche, molto lupesche come si suol dire, di cui lei non ne faceva ne mistero ne vanto, di cui erano affetti anche i suoi fratelli, Victoire molto dimeno e Louis molto di più tant’è che qualcuno pensava fosse realmente un lupo mannaro e sebbene fosse un tranquillo tredicenne lo evitavano come la peste, tanto che lui aveva cominciato a pensare che per calmare la sua voglia di carne, quasi cruda, avesse bisogno della pozione antilupo, anche se come ogni sventura c’era il positivo, Lu aveva preso più delle caratteristiche lupesche, più delle caratteristiche veele, riusciva come le due sorelle a ipnotizzare il sesso opposto, ovviamente non largamente quanto Victoire, ma anche lo stesso sesso. Nique aveva moderate (anche se erano accentuate per gli studenti in confronto a Vicy e insulse in confronto a Lu) caratteristiche Lupesche, minime doti da veela, in confronto a loro, ma aveva quello che noi simpaticamente chiamavamo l’effetto-collaterale-veela, che in tre generazioni di sangue mischiato si era manifestato solo in Nique, diventare un’orrenda bestia con la testa di uccello con un becco feroce, le ali squamose che lancia palle di fuoco dalle mani, quando si altera sensibilmente e vista l’irritabilità della ragazza, non tutti vorrebbero avere a che fare con lei.


“Jamie, Jamie” chiamai io per farlo fermare, quello camminava come un militare in marcia, seguito da Freddy che parlava tra se e se, mezzo ad alta voce, mezzo no, Lysander alle loro spalle, che teneva il naso puntato al soffitto e gli occhi anche, con una morbosa curiosità, cosa mai ci trovasse nelle mattonelle del soffitto, non l’avevo ancora capito, ma ormai era abitudinale vederlo andare in giro con la faccia al cielo, mentre muoveva passi a tentoni per non inciampare nei lacci delle proprie scarpe, perennemente slacciate. “Fermatevi” gli minacciai, alzando la bacchetta ed agitandola, i tre si fermarono, cioè James mi guardo spicciamente senza alcuna intensione di fermarsi, ma Fred che l’aveva fatto, l’aveva afferrato per il colletto, imponendogli di fermarsi, a meno che non volesse strozzarsi o fare uno strip-tease nel corridoio, Lysander ovviamente non gli aveva visti ed aveva continuato la sua camminata, spalmandosi poi sui due ragazzi, dopo aver visto che effettivamente non si poteva più avanzare. “Si Leon?” chiese James, tirando una botta a Fred, nel pieno del suo ventre, che fece parecchio alterare il ragazzo dalla cresta moicana, “Dovreste chiedere scusa a Molly, più che altro per evitare che Nique vi arrostisca il didietro” avevo detto, ed anche il mio, visto che la ragazza aveva chiesto a me di risolvere il problema. Fred e James si erano guardati eloquenti ed avevano risposto: “Il giorno in cui Lumacorn ballerà una rumba vestito da Drag Queen, con indosso un cappello di frutta” aveva detto James, e Fred gli aveva porto il pugno che Jamie aveva battuto con soddisfazione, “Quante x avrà Nique?” chiese ad una presenza che non dovevamo vedere, perché dubito davvero che stesse parlando con me o con quei due, che gli davano anche meno retta, “Se non sbaglio è un quattro X” aveva detto qualcuno, avvicinandosi a noi. Avete mai avuto niente a che fare con quelle persone che parlano senza essere interrogate, in qualunque caso e che ti guardano sempre dal loro personale piedistallo come se tu fossi una formica inutile, perché loro sanno di valere più di te, che ne so per l’intelligenza e l’arguzia? Avete presente quel genere di persone? Rose Morgana Weasley lo era assolutamente, una quindicenne corvonero con l’assoluta convinzione di essere l’imperatrice di Hogwarts, una discreta portiera, che non prendeva mai bene l’idea di perdere, tanto da rovesciare yogurt acido nel cibo, come già detto. “L’arpia dello yogurt andato a male” esclamai io, Lysander la guardo preparandosi a ricevere qualche botta in testa, perché chi sa per quale ragione andava sempre a finire così, con il nostro biondo amico tramortito a terra, mistero il perché. “Rosie” urlò James, realmente contento di vedere la corvonero, avventandosi su di lei e sollevandola di forza, in un abbraccio realmente appiccicoso, perché Jamie stravedesse per Rosie rimaneva un reale incognita nella mente di tutti gli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, insomma quella era o non era la pazza so tutto io di corvonero, che si intrometteva sempre nei discorsi altrui, con gli occhi blu troppo svegli, le lentiggini sulle guance scavate, con i capelli che al naturale ricordavano un grosso e intrecciato nido di rondine di una sfumatura carota, ma per via di qualche arcana stregoneria che andava al di fuori della mia mente, riusciva a presentagli come spaghetti fritti che erano lì per mostrare che Rose non era pelata, o forse lo era e quella era una parrucca. “Come sta la nostra cuginetta preferita?” chiese Fred appiccicandosi anche lui alla rossa, improvvisamente fraterno, “Leo” mi sussurrò Lysander, “Dimmi Ly” risposi, senza scollare gli occhi dalla rossa, “Penso che Rose abbia più X di Nique” mi disse il biondo, guardando ancora allarmato intorno, “Lo penso anche io” risposi, prima di defilarmi per cercare di trovare Molly, sicuramente più accomodante dei due, sentì un botto alle mie spalle, non mi voltai, perché altrimenti avrei dovuto caricarmi a peso morto un tramortito Lysander Scamander.


Su una cosa avevo avuto ragione, Molly era certamente più accomodante di Fred e James, peccato che appena avevo pronunciato la parola Scusa, era diventata rigida come una tavola, che anche la cicatrice si aggrinzita sulla sua faccia. Ne stavamo parlando a Divinazione mentre spiavamo le varie tazze di tè, cercando di interpretare tra quanto tempo saremmo morti ed in che modo, Lysander che leggeva la mia tazza vedeva che la mia vita sarebbe stata messa a ferro e fuoco e che non avrei raggiunto la soglia dell’anzianità, il professore mi aveva tranquillizzando dicendo che era improbabile che qualcuno decidesse di bruciarmi, vivo, “A meno che tu non ti offra come pranzo per un gallese verde” aveva ridacchiato Molly, che assieme ed Silvyane Finningan erano sedute al banco accanto al nostro, la prima ridacchiava con me, la seconda cercava di spiare cosa mai ci fosse nel futuro della sempreverde sfregiata Weasley, “O una Veela parecchio furiosa” risposi io, alludendo a Nique, “In effetti” ridacchiò lei, aveva un bel sorriso, peccato che la concentrazione quando la guardavi non poteva non vertere sulla cicatrice. “Signorina Weasley che dice la tazza della sua compagna?” ci interruppe il professore, Molly guardò la tazza cercando in essa la soluzione a tutti i problemi, chi era logico e realista in astronomia andava male, Rosie diceva di soffrire grave miopia al terzo occhio interiore, be se era vero Rose e Molly erano cieche totalmente. “Am, credo che Sil avrà un qualche sconvolgimento emotivo” aveva detto incerta, grattandosi lo sfregio, come per cercare ispirazione, guardando del nero sul fondo, che non aveva una forma, “Lei signoria Finningan?” chiese il professore, Alice guardò la tazza, “C’è una faccina sorridente” disse, esibendo all’amica, al professore e a tutti due punti ed una curva sotto, che riproduceva una faccina felice, “Evidentemente signorina Weasley la felicità è dietro l’angolo” aveva detto il professore prima di passare a Lorcan Scamander, quello totalmente fuori di testa, perché crediate o meno, il nostro Ly era solo un po’ svitato, e a Corner, che vedevano draghi, squartamenti e Dragonelli malvesi, qualunque cosa fossero. Lysander si era depresso perché non aveva visto anche lui quella cosa, Molly aveva preso a sorridere, “Vedi Leo, la mia felicità è imputabile al fatto che Jamie e Freddy non vorranno mai chiedermi scusa e dunque vivrò felicemente” urlò Molly, mentre suonava la campanella della fine dell’ora, dandomi un bacio sulla guancia, prima di scappare via.


Rimasi immobile sulla sedia. “Ti ha colpito un gorgosprizzo?” mi chiese Ly, percuotendomi la spalla, Fred e James si erano parati davanti a me, con un sorriso malandrino, “Sguardo perso” disse Jamie, “Espressione imbambolata” esclamò Freddy, mi iniziarono a preoccupare, “Senza contare il rossore generale” si era intromessa Alice, mentre i tre mi si mangiavano con gli occhi Silvyane stava ancora rimettendo apposto i libri nella cartella di malavoglia, Ly aveva preso la tazza del tè di prime la stava confrontando con quella del suo gemello, erano praticamente indistinguibili, avevo preso a guardargli dimenticandomi dei pazzi amici che parlavano, l’unica differenza dei due era che Lysander portava i capelli più lunghi e di una tonalità più chiara, ma davvero solo un tono di coloro e se n’era accorto solo Hugo perché di tanto in tanto dipingeva, ma questo era un segreto e gli occhi, avevano la stessa gemella forma, solo che gli occhi di Ly erano più scuri grigio scuri, mentre quelli di Lorcan, che noi simpaticamente chiamavamo Canny, erano azzurri come il cielo, Lulù, la sorella minore di Molly, diceva che avevano entrambi gli occhi cielo, solo uno ciel sereno e l’altro cielo plumbeo. “Fratello è sbagliato, non è ferro e fuoco. È il fulmine che appicca il fuoco” aveva detto Canny guardando la tazza, Lysander sorrise e poi interpretò la profezia, “Sarai colpito da un fulmine che ti infiammerà” aveva detto, realmente convinto, “Fantastico” ridacchiai. Almeno Nique non mi avrebbe bruciato, “Quindi il nostro Leroy …” cominciò Alice con sorriso malandrino, odiavo quando mi chiamavano con il mio secondo nome, “Sarà colpito da un colpo di fulmine che lo incendierà d’amore?” propose Alice e così capì anche i maliziosi sguardi dei due cugini, che si scambiavano tra loro. “O no” dissi solamente, afferrando la mia tazza da tè, Silvyne si avvicinò a me, con camminata veloce, aveva posato un dito sulla mia guancia, l’avevano guardato tutti confusa, l’aveva strusciato, “Eri sporco di lucidalabbra” disse con un tono provocante totalmente fallito, prima di andare via, cercando di muovere i fianchi magri in modo ondeggiante. Poi realizzai quello che la ragazza che leggeva gli smile stava per fare, riferire alla ragazza che mi aveva lasciato imbambolato dopo un bacio sulla guancia, la previsione da tè totalmente improponibile dei due Scamandro, “Silvia fermati!” urlai, ignorando che quello non era il suo nome, fiondandomi fuori dall’aula a cercarla.


Peggiorando inconsapevolmente le cose.
   
 
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