Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ystava    05/10/2011    3 recensioni
Un anno è passato dalla sconfitta di Voldemort.
La vita di Harry e dei suoi amici può dirsi tranquilla, finchè una Babbana e la scomparsa di Luna Lovegood non porteranno alla luce un segreto, sepolto da secoli tra i luoghi di Hogwarts.
I protagonisti principali sono quelli indicati nella Tag, con l'aggiunta di Arthur Weasley, ma in realtà sono un po' tutti.

DAL SECONDO CAPITOLO:
Infine, c’era il ragazzo con i capelli neri arruffati, che la guardava con curiosità. Sulla fronte, aveva una cicatrice a forma di saetta. Proprio come quella di Cassandra.

Sono graditi commenti, sia positivi che negativi. Grazie e buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

   Cassandra non si era aspettata di trovare un libro per lei, là dentro. Non conosceva nessuno che appartenesse al mondo della magia. Bè, almeno fino al suo incontro con il signor Weasley. Ma in ogni caso non conosceva nessuno che appartenesse al mondo della magia e che fosse morto. Allungò una mano e prese il volume dove aveva letto il nome del mago, voltandosi verso gli altri.
   Se la situazione non fosse stata tanto surreale, Cassie sarebbe scoppiata a ridere, di fronte alle facce sgomente dei suoi “nuovi amici”. Solo George non le badava, lo sguardo fisso sul volume in pelle color magenta. Pareva ipnotizzato.
   “Piton?!” esclamò Ron, riscuotendosi per primo dallo shock. “Non è possibile!”
   Gli altri sembravano semplicemente senza parole. Cassie si rigirò il libro tra le mani, osservandolo. Poi spostò lo sguardo su Luna. La ragazzina dall’aria svampita le fece un sorriso di incoraggiamento e le disse: “Non vuoi leggerlo?”
   “Anche noi siamo curiosi di sapere cosa avrebbe voluto dirti il professor Piton” disse Hermione, con tono di voce controllato. Ron e Ginny annuirono.
   Harry non mosse un muscolo, ma Cassie avvertiva gli occhi verdi del ragazzo, così simili ai propri, che la studiavano silenziosamente.
   La ragazza cercò di non badare agli altri, si sedette per terra, e aprì il libro.
   Cominciò a leggere, ma non a voce alta.
 
   Cassandra.
   È così che ti hanno chiamata in orfanotrofio. Sapevo che a tua madre questo nome sarebbe piaciuto, così ho deciso di non intervenire perché lo cambiassero, anche se non era il tuo.
   Rebecca Piton. È questo il tuo vero nome. Ma se le cose fossero andate diversamente ancora da come sono effettivamente andate, il tuo nome sarebbe stato Rebecca Potter.
   So che Arthur Weasley ti ha raccontato tutto di Voldemort, delle due guerre magiche, delle imprese di Harry Potter, di Albus Silente, e forse anche delle mie. Per certi versi, sai già tutto. Ma quella che ti avrei voluto raccontare, prima di morire. È la vera storia. La tuavera storia.
   Deciderai tu, poi, se odiarmi, Cassie. O se raccontare il contenuto di queste pagine a qualcuno.
   Lily Potter, moglie di James, aveva da pochi mesi partorito il suo primogenito, Harry. Me la ritrovai sulla porta di casa, sola, confusa. Le mancavo, voleva parlarmi. Eravamo stati amici, un tempo.
   Io l’amavo, Cassie. Credimi, se ti dico che amavo più tua madre di qualsiasi altra cosa al mondo.
   Nove mesi dopo, nascesti tu. Il 30 settembre.
   Avevi solo un mese quando Voldemort arrivò in casa vostra. Ma forse sto correndo troppo.
   Nessuno sapeva che Lily Potter aspettava un altro figlio. Nemmeno Albus Silente, Sirius Black, o Peter Minus. E di conseguenza neppure Voldemort.
   James Potter ed io eravamo gli unici a saperlo. James era a conoscenza anche del fatto che non eri figlia sua, ovviamente. Lily glielo aveva detto. E lui, come me l’amava, per questo la perdonò.
   Per il bene di Lily, che amava James, e che si era pentita di essere venuta da me, quella sera, mi feci da parte un’altra volta.
   Quando Voldemort entrò in casa dei Potter, non sapeva dell’esistenza di una bambina. Tu eri in un’altra stanza e quindi non ti cercò. E dopo la sua sconfitta da parte di Harry, io tornai a prenderti. Prima che Hagrid andasse a cercare Harry, io mi preoccupai di portarti via da quella casa.
   Erano giorni terribili, Cassie.
   Voldemort era stato sconfitto, certo, ma il mondo magico aveva subìto molte perdite, c’era confusione riguardo la sorte toccata ai Potter, e pensai che l’unico modo per proteggerti fosse tenerti lontana da tutto questo. Sapevo che Voldemort sarebbe tornato, e avevo paura per te.
   Ti portai in un orfanotrofio babbano, e ogni anno mi premurai di farti bere una pozione creata da me, che annullava completamente i tuoi poteri da strega, rendendoti una Babbana come tutti gli altri.
   Eri abbastanza grande quando gli Adams ti adottarono. Mi informai sul loro conto, per essere sicuro che saresti finita in una buona famiglia. Continuai a somministrarti la pozione anche in quegli anni. Adesso che non la berrai più, i tuoi poteri torneranno, intatti.
   Raccontai di te a Silente. Disapprovava ciò che stavo facendo, ma non intervenne. Forse, però, aveva ragione.
   Perdonami, Cassie. Ho solo cercato di proteggerti. E adesso che non ci sono più, dovrai cavartela da sola in un mondo che non conosci. Qualunque cosa sceglierai, sono certo che sarà la decisione giusta.
   Ti ho osservata, in questi anni. Hai gli occhi di tua madre, e anche la sua forza, la sua determinazione, la sua dolcezza e il suo coraggio. Puoi farcela.
   Con tutta probabilità ci saranno dei punti, in questa storia, che ora ti sfuggono, ma se vorrai, potrai chiedere spiegazioni a Harry Potter, tuo fratello.
   Ti chiedo perdono, ancora una volta, per averti nascosto la tua natura di strega, e per non averti raccontato questa storia di persona.
   Nel caso te lo stessi chiedendo, la cicatrice a forma di saetta come quella di Harry è una coincidenza. Fu un incidente, quando avevi solo due anni e ancora non eri stata adottata, ed è per questo che non lo ricordi.
   Ti voglio bene, Cassandra.
   Tuo padre.
 
   Cassie alzò gli occhi dal libro, e si asciugò una lacrima con il dorso della mano. Non si era accorta di stare piangendo, mentre leggeva. Harry le si avvicinò, con espressione preoccupata.
   “Stai bene?” le chiese.
   Cassie annuì, guardandolo negli occhi, identici ai suoi. Ora sapeva perché. “Devo raccontarti una cosa” sussurrò.
   Harry le diede una mano ad alzarsi.
   “Ma non qui” aggiunse la ragazza, rimettendo il libro al suo posto sullo scaffale. “Andiamo via”. Era un po’ scossa.
   “Sì, andiamo via” convenne George, alzandosi a sua volta, distogliendo finalmente lo sguardo ipnotizzato dal libro di Fred.
   Ginny si avvicinò al fratello e gli posò una mano sulla spalla con delicatezza. “Non vuoi sapere cosa avrebbe voluto dirti?” domandò a voce bassa.
   George, per la prima volta da più di un anno, sorrise. “Lo so già” disse.
 
 
 
Questo è l’ultimo capitolo.
Ringrazio tutti coloro che hanno seguito questa storia, che l’hanno recensita, e spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta. E se ve ne siete proprio innamorati, come me quando l’ho scritta, tenetemi d’occhio. Chissà che un giorno non continui.
 
L’immagine di inizio capitolo NON è mia, ma l’ho solo modificata.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ystava