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Autore: TheCristopher94    05/10/2011    4 recensioni
Prendete un ninja e collocatelo nel ventunesimo secolo; ora fatelo andare in un normale istituto scolastico, aggiungete delle ragazze curiose, un rivale e dei bulletti di nome Akatsuki, cosa succederà? Per scoprirlo vi toccherà leggerlo…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La prima apparizione
 
Era appena giunto a Tokyo, si stava dirigendo nel luogo in cui avrebbe vissuto fino a che non si sarebbe diplomato. Il giorno seguente avrebbe dovuto recarsi a scuola per l’iscrizione.
“Ah non è giusto, io ho appena finito gli studi ninja e adesso devo riprenderli perché in questa merdosa città i ragazzi devono andare a scuola fino a diciotto anni” pensò, però tutto ad un tratto vide il giornale che aveva acquistato prima di dirigersi lì.
“Ragazza viene stuprata e poi uccisa, ancora nessun riscontro del DNA trovato sul corpo della ragazza.”
“Ritrovato il cadavere del sergente di polizia Neg Chung.”
“Vecchia viene picchiata a sangue e derubata di pensione, ancora latitanti gli aggressori.” Leggere quei titoli agghiacciava il sangue nelle vene di Naruto. “Ma come si è arrivati a questo punto? Mio padre mi aveva detto che questa città aveva bisogno di una ripulita, ma qui c’è bisogno di un esercito!”
Ad un certo punto sentì una voce provenire dentro di lui, allora chiuse gli occhi e si concentrò su essa. Era finito in un luogo buio. Camminò per qualche metro e trovò una gabbia gigante di fronte a lui, era la prima volta che la vedeva. Per quante volte fosse entrato in meditazione, quella fu la prima volta che si accorgeva di questa gabbia. Ad un tratto ricordò che con molta probabilità era il demone, infatti quella mattina, prima che partisse, suo padre gli aveva detto che il demone lo avrebbe tentato, dicendogli che gli avrebbe dato tutto ciò che egli avesse desiderato, ma per alcun motivo avrebbe dovuto cedere.
Naruto tuonò a gran voce: - Tu sei il Kyuubi, vero? Se mi hai chiamato per potermi ingannare e uscire da qui ti sbagli di grosso, rifiuto a prescindere qualunque offerta tu mi voglia fare.-
La bestia all’interno della gabbia era infuriata per i fatti suoi, e a sentir tali parole si infuriò ancora di più.
- Tu, schiocco e stupido essere umano, come osi sopprimermi, chi ti credi di essere? È vero, forse sarai il primo che mi potrà contenere, ma ti renderò la vita un inferno- disse furioso.
Dopo aver sentito ciò, il ragazzo ignorò il demone e lo lasciò solo ad imprecare le peggiori bestemmie su sé. Non appena uscì da quello stato, si concentrò, entrando in modalità eremitica in modo da poter percepire un qualsiasi pericolo.

Dall’altro lato della città delle ragazze riuscirono a convincere i genitori a farle uscire per quella sera. Erano le nove e come sempre ci furono le lamentele che in quel gruppo non mancavano mai.
-Ancora non riesco a credere come tu ci abbia convinto ad uscire- disse la rosa.
-Avanti Sakura, si vive una volta sola, e poi se una volta ogni tanto non rischiamo, succede che facciamo la muffa a casa!-
Si diressero alla discoteca, dove per tutta la notte stettero a ballare, ma verso le ventitré e un quarto si riunirono per ritornare a casa tutte insieme.
-Allora ragazze dobbiamo andare, sapete che prima di mezzanotte è meglio levarsi dalle strade.-
-Okay guasta feste saliamo. Siamo tutte, Sakura è accanto a me, Ino è lì con Tenten e Hinata. Sì, siamo tutte, possiamo andare a casa.-
Detto ciò insieme si diressero verso la casa di una di loro, dove avrebbero concluso la serata con il solito pigiama party. Anche se l’indomani c’era scuola si erano organizzate portandosi l’occorrente a casa di Temari, ch’era la più vicina alla discoteca, e così l’indomani mattina sarebbero andate insieme a scuola come facevano da una vita. Però quella sera una banda del quartiere, formata da una quindicina di ragazzi, pareva che aspettassero loro. Ovviamente le ragazze l’ignorarono e tirarono dritto, ma il leader ordinò di catturarle. Una volta fermate, stava dicendo ai suoi di stuprarle a turno. Le ragazze erano impaurite, tanto che addirittura Temari, la più ribelle del gruppo, arrivò a pensare che per loro era la fine, quando tutto ad un tratto comparve una figura che gridò ai malviventi: – Quindici uomini contro cinque donne, vedo che “sportività” è una parolache non conoscete!-
Tutti i malviventi si girarono. Le ragazze lo ignoravano completamente, pensavano che fosse qualche pazzo che andasse in cerca del suicidio.
-Tomas, ammazza quel figlio di puttana e poi unisciti alla festa!- gridò il capo.
Il ragazzo prese il coltello e si scagliò contro la figura davanti a sé, ma quest’ultimo non si spostò e come la lama toccò i suoi addominali si spezzò.
Il ragazzo era sconvolto. Non appena sollevò la faccia per guardarlo negli occhi, gli arrivò un colpo che partì da dietro la nuca: già l’aveva steso senza fare il minimo sforzo. Non appena il capo si accorse che il suo scagnozzo era a terra, ordinò a tutti di ammazzare il ragazzo.
Le ragazze, allora, sollevarono il capo per guardare una scena che rimase loro scolpita nella mente: un solo ragazzo stava malmenando una banda di quattordici uomini -se si escludeva quello già steso- era uno spettacolo irrepetibile. A un certo punto il leader, stufo, prese la pistola e la puntò contro il ragazzo. – Complimenti ragazzo, combatti bene, ma i giochi finiscono qui- disse tutto affannato e con un tono quasi compiaciuto.
- Io non lo farei se fossi in te!- disse il ragazzo.
Ora le ragazze riuscirono a vederlo: indossava una tuta molto aderente, che non lasciava spazio all’immaginazione, e in volto indossava una specie di passa montagna.
-Ah, tu non lo faresti, ma io non sono te!- Stava per schiacciare il grilletto, quando il ragazzo era già al suo fianco, al sicuro da qualsiasi colpo. Deviò il primo colpo su uno degli scagnozzi beccandolo alla caviglia; subito dopo ne colpì un altro, prendendolo al braccio, e gli altri via dicendo. Lì ferì in modo che non potessero scappare, ed una volta legati, chiamò la polizia, che arrivò dopo un paio d’ore.
-Allora ragazze state bene? Spero di essere arrivato in tempo- disse scurendo la voce.
Le ragazze non riuscirono a cacciare parola dalla bocca, era veramente uno spettacolo anche se non l’avevano visto in faccia.
-Bene, lo prendo per un sì! Adesso vado, sta arrivando la polizia. Si occuperanno loro di questa immondizia, e vi consiglierei di andarvene. Vi saluto, ciao!- detto questo scomparve in una nuvola di fumo.
Erano ancora scioccate.
-Ma chi era quello lì?- disse Sakura.
-Sakura chi importa chi era! Ma hai visto come li ha stesi da solo? E’ stato fantastico! Spero che sia qui per ripulire questa merda di città- disse esultante Temari.
Una volta arrivate a casa, parlarono tutta la notte del fantomatico supereroe che avevano chiamato “Ninja Boy”.

Dopo quel salvataggio, Naruto fu impegnato sino alle due di mattina, tra incendi, rapine e incidenti stradali. In una sola sera era riuscito a cambiare il destino di centinaia di persone. Una volta finito, si avviò a casa, preparò lo zaino, e puntò la sveglia alle sette e mezza, e si addormentò subito, perché sapeva che l’indomani gli sarebbe aspettata una tra le imprese più mostruose che un ragazzo potesse affrontare: il primo giorno di scuola.

   
 
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