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Autore: _Deina13    05/10/2011    1 recensioni
Cosa dovrei fare? sono innamorata, per la prima volta in vita mia. Se da quando sono nata sono stata costretta a fare sesso con uomini per soldi. Praticamente da sempre! Ed ora arriva lui. Mi fa innamorare, e poi mi fa soffrire. E se non sono stata cresciuta per amare, come posso sopportare tutto questo senza soffrire?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                   -You're like stars,
           they only show up when it's dark,
        'cause they don't know their worth-
'Sei come le stelle, si mostrano solo quando è buoio, perchè non conoscono il loro valore'
Shine. Era tipo la cinquantottesima volta che la ascoltavo. Erano le 9 di mattina ormai. Ogni mezz'ora pulivo la vasca e la riempivo perchè l'acqua si era fatta troppo densa, i capelli persino si erano colorati di rosso, e la ferita dietro la nuca l'avevo riaperta; sanguinavo dal polso e dal collo ora.
   Mi stavo immergendo nellacqua gelida che si stva lentamente colorando di rosso, la musica nelle orecchie continuava ma avvertivo qualcuno che si stava avvicinando. Oltre le cuffie sentii la porta aprirsi, ero con la testa sott'acqua, e d emergevano solo le ginocchia dalla schiuma e non potevo vedere nulla, ma sentivo lo stesso qualcosa oltre la canzone. Qulcuno si avvicinò e si inginocchiò dinanzi la vasca appoggiandosi al bordo. il mio viso emerse dall'acqua
-Che ci fai qui?- dissi tranquilla senza aprire gli occhi
-Sono venuto a chiarire le cose- rispose tranquillo anche lui
Mi tirai su a sedere -cosa c'è da chiarire?- chiesi tirandomi a sedere e appoggiando la testa al marmo del poggiashampoo
-Perchè pensi che dovremmo lasciarci?- iniziò
-Non ti hanno mai insegnato che non si ripsonde a una domanda con un'altra domanda?- continuavo a tenere gli occhi chiusi
-Deina...-
Aprii gli occhi e mi girai veso di lui -Senti Nicolas- dissi piano -il mio bel visino non durerà per sempre, se non puoi avere una vita normale con me, ti stuferai subito, e mi lascerai-
-Chi te lo dice? Non siamo tutti uguali, sai?- disse calmo
-Davvero? E, invece, che mi dici di noi?  Io che farò? L'unica cosa che mi esce bene è fare la puttana, il resto niente-
-No, non è vero, al tempo in cui io e te eravamo amici tu mi hai confessato che hai sempre desiderato di diventare una psicologa-
-Ma sono solo sogni Nico! Prima che io prenda il diploma e la laurea ne passerà di tempo e tu te ne sarai già andato- iniziavo ad alzare la voece
Nicolas mi prese il polso che aveva ormai finito di sanguinare e mi avvicinò a lui col viso
-Io ti amo- scandì lentamente le lettere -e ti assicuro che nulla di tutto questo potrà cambiarlo-
Feci un piccolo sorriso e mi calmai.
-Ora per favore- mi sussurrò -facciamo pace?- sorrise
Risi mettendogli una mano intorno al collo -beh l'acqua qui dentro la vasca è pulita, nemmeno una traccia di sangue- sorrisi -ti va di..-
Sgranò gli occhi e alzò lo sgurdo -chiudo a chiave la porta-
    Non ho la minima idea di come sia successo ma due ore e mezza dopo eravamo in camera mia a cercare di dormire, am era anche impossibile
-Deina, tesoro, sei sveglia?-
Tesoro.
-Si, amore- gli diedi un bacio -anche se sono stanchissima non riesco a riposare-
Nicolas mi accarezzava i capelli e mi teneva stretta per i fianchi; sentivo il buonissimo odore della sua pelle che mi dava una sensazione di leggerezza. Sapevo perfettamente che stavo facendo la cosa sbagliata con Nico, ma l'unica cosa che volevo è che fosse felice, e diceva che non lo era, se non con me.
-Piccola non vorrei metterti fretta- mi disse dolcemente -ma è tardi e non sono tranquillo se prima non ti accompagno in ospedale a controllare la ferita-
Sorrisi. Che dolce era.
-Voglio stare un'altro pò con te- lo strinsi forte -sto bene se sto con te-
-Lo so- disse lentamente -ma ho paura, se ti succede qualcosa? Non ci voglio pensare, non me lo perdonerei mai-
-E' colpa di Tòmas, Nicolas, non tua, tu non c'entri niente- feci una pausa -e poi io ti amo-
-Mi ami..- ripeté
-Non ti darei mai la colpa, lo sai- lo abbracciai di nuovo -poi ho superato mesi e mesi di coma, non mi succederà nulla
-Piccola..- mi rimproverò
Sospirai  -va bene- mi alzai dal letto -mi vesto, contento?-
     Erano venti minuti che Nicolas si agitava su quella mini sedia della sala d'aspetto, eravamo arrivati tardi così dovemmo aspettare che la fila di pazienti davanti a noi scorresse
- Sinophis- annunciò l'infermiera dalla porta dell'ambulatorio
-Vado- mi alzai - tu stai calmo e tranquillo qui eh? Andrà tutto bene-
Nicolas annuì ed io entrai nell'ambulatorio
-Possiamo fare in fretta?- dissi al medico dentro la stanza -so di non avere nulla, quindi eviterei i preliminari-
-Tògliti la maglietta- disse freddo
-Okay- esclamai io piano e me la tolsi
-Ahi brutto taglio- disse mettendo una garza sterilizzata sulla ferita -come te lo sei fatto?-
-Mi hanno spinto, sono caduta ed ho battuto la testa- risposi
-Per fortuna non c'è infezione- fece una pausa rimettendo a posto il rotolo di garza -sai svenuta quando sei caduta e hai sbattuto la testa?-
-Si- annuii -per un paio di minuti, è rilevante?-
-Molto- rispose gelido
-Senta- feci io -non sono morta dopo un coma terminale di più di quattro mesi, con trauma cranico e tutto il resto, che vuole che mi succeda per un taglietto?-
-Hai sentito una specie di crack quando ha sbattuto?- riprese lui senza farci caso
-Crack?- non capivo -che crack?-
-Quindi non lo hai sentito..- riassunse lui
-No, non che mi ricordi-
-Meglio così-
-Meglio per cosa?- ero un pò confusa
-Potresti esserti rotta la colonna vertebrale e essere rimasta paralizzata dal collo in giù-
-Sa, se mi avesse dato questa notizia un anno fa ne sarei stata pienamente felice- ironizzai
-Ma per fortuna non hai nulla- continuò -torna tra un mese e ti faccio un'altro controllo per essere sicuri, puoi andare-
-Va bene- dissi schietta.
     Nicolas mi aveva portato al parco a prendere un gelato. Non mi ricordo qual'è stata l'ultima volta che mi ci aveva portato, però era tutto bellissimo
-Sicura che non hai nulla?- era la quinta volta che me lo chiedeva
-No Nicolas! Sto benissimo!- ripetei -e possiamo amarci, essere felici e morire, disperatamente morire-
-Che bella fine- mi diede un bacio, la sua bocca sapeva di caramello.
Più in là, sullo scivolo del parcogiochi, un bambino e una bambina si scambiarono un timido bacio.
   
 
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