Ormai quel posto odioso era una specie di
ossessione. Da due settimane non faceva altro che andare lì a piangersi
addosso e a tentare di studiare. Era quasi riuscita ad arrivare a patti con se
stessa: quel sentimento strano e sconosciuto che la tormentava era libero di
importunarla solo quando i compiti erano terminati.
Cercava in tutti i modi di impedirsi quel tormento ma
non si può patteggiare con i sentimenti. Si era gettata nello
studio, ce la metteva tutta per essere sempre occupata e concentrarsi. Anche se era riuscita a spiegarsi con Chiara, parlava poco o
per nulla. Questo comportamento aveva finito per preoccupare anche Valery che continuava a mantenersi a debita distanza. Tutto
stava lentamente migliorando, l'amica si era quasi convinta che a Lily non
importasse nulla di Sirius ma non era ancora disposta a cedere. All'inizio se l'era
presa persino con Chiara ma poi aveva capito di non
poter buttar via cinque anni d'amicizia.
Chiara ormai sapeva dove scappava Lily, un paio di volte
era venuta a farle compagnia ma non aveva trovato il
posto di suo gradimento e aveva lasciato perdere. O
almeno questo aveva detto a Lily.
Chiara Masser era molto più
acuta dell'amica ed era convinta che i problemi di Lily si riducessero ad una
sola persona, che ormai cercava di evitare il più possibile: il bel cercatore
di Grifondoro.
Per lei era più che palese che i sospiri di Lily (per i
troppi compiti), le sue lacrime (perchè il vento le mandava le pagliuzze negli
occhi), le notti insonni (per finire di scrivere il tema per Lumacorno), le fughe (per trovare tranquillità) non fossero
altro che pene d'amore ed era più che decisa ad
aiutarla.
James Potter
anche lui soffriva, e scaricava nervosismo e frustrazione sulla sua squadra di Quiddich. Quella settimana aveva deciso di fare degli
allenamenti extra tutti i giorni, suscitando le più che giustificate
proteste dei suoi giocatori.
-Potter, sarai pure il capitano,
sarai pure un ottimo cercatore e tutto quello che ti pare ma
sei completamente pazzo
-Brown, chi è il capitano? Io.
Chi decide? io
Al che tutti erano costretti a starsi zitti, pena il
raddoppiare delle ore di allenamento.
Chiara era riuscita a trascinare Lily ad un allenamento e James, che in questo vedeva solo che la prova del grande
amore della rossa per lui, l'aveva quasi investita con la scopa per
l'entusiasmo!
-Evans, cosa ti porta qui? è il richiamo del mio fascino? Hai appena scoperto di non
potermi resistere?
-Direi proprio di no, Potter.
Hai tutto il fascino di un ferro da stiro! Sono venuta a vedere come tratti
male la squadra di Grifondoro!
I giocatori, avendo sapientemente intuito che era
Potter non si fece certo
scoraggiare dalle parole acide della ragazza e tornò all'attacco.
-E da quando ti interessi al Quiddich?
Lily sentiva che le guance stavano per andarle in fiamme.
Non aveva nessuna intenzione di arrossire davanti a
lui.
è un insopportabile,
odioso, stupido sbruffone pieno di sè che si da tante
arie. Non è proprio il caso di arrossire per lui.
Ma contemporaneamente non poteva
scordare ciò che l'aveva tormentata per tanto tempo: quella festa assurda!
Pur di non dargli questa soddisfazione si girò e se ne andò dal campo a grandi passi. Potè
sentire dietro di sè la voce di Potter
che gridava che l'allenamento era sospeso e la seguiva con la scopa.
Cominciava a sentirsi irritata.
Doveva lasciarla in pace.
Si voltò, trovandoselo a mezz'aria dietro di lei, a pochi centimetri,
che la fissava triste.
No, no e poi no! Non mi faccio intenerire.
Era così carino quando non si
comportava da sbruffone e sembrava così dispiaciuto.
No.
Stava per parlare.
Non doveva permetterglielo.
James stava
per implorarla di restare per una volta soltanto al campo, poi sperava
di scongiurarla a fare un giro sulla scopa con lui. La sua fantasia sfrenata
aveva preso il via. Avrebbe messo da parte l'orgoglio e l'avrebbe pregata, lui
il grande James Potter si
sarebbe ridotto a chiedere ad una ragazza.... No.
Improvvisamente si rese conto che non poteva farlo. E
per l'ennesima volta si comportò da cretino.
-Forza Evans! So perfettamente
che non vedi l'ora di salire con me, su questa stupenda scopa e fare un giro
per le nuvole. Qualunque ragazza lo vorrebbe, stiamo parlando di un giro con
me!
Ecco adesso non era più carino.
Ora poteva anche inveirgli contro. Nessun
stupido batticuore, senso di colpa o vuoto angoscioso dentro di sè le avrebbero impedito di mandare a quel paese lui, il Quiddich e tutte le scope del mondo magico!
-Potter, tu non sei nessuno... scendi dal piedistallo, smettila di darti tante arie e di
pensare che tutto ti sia dovuto. Non siamo tutti al tuo servizio, Potter, nè io nè
tanto meno la tua squadra di Quiddich!
Aveva iniziato con un tono calmo, non voleva lasciarsi
andare, eppure aveva finito con l'urlare come sempre quando parlavano.
Se ne stava andando. Di nuovo. Troppe volte era successo.
E troppe volte ancora sarebbe successo.
Sono un emerito cretino. Ha ragione lei. Basta.
La squadra ne aveva approfittato
per andarsene, lentamente erano spariti mentre i due ragazzi battibeccavano, Potter era
assolutamente furioso, non si accorse che Chiara era rimasta lì.
-Io so dove sta andando. Se vuoi,
posso dirtelo!
Remus, Minus e Sirius
erano anche loro sugli spalti, intenti ad osservare quel pazzo del loro amico
che faceva l'ennesima scenata. Remus stava per
salutare allegramente Chiara quando si accorse che
stava parlando con Potter. Forse era meglio lasciar perdere, se c'era qualcuno che lo poteva aiutare su
come comportarsi con Lily quella era proprio la sua migliore amica. Avrebbe parlato con lei più tardi, non c'era fretta.
I tre amici osservarono il cambiamento di
umore di James, adesso sembrava a dir poco
euforico. Lo videro correre via.
-Lunastorta dove starà andando
quel deficiente?
-Forse da Lily, Felpato
-Spero di no... quella ragazza ha
un caratterino...
Ok, so dov'è andata!
Non devo assolutamente farmi prendere dal panico. No..no ma che dico James Potter e il panico sono due
cose assolutamente incompatibili. Adesso andrò da lei, con
calma, molta calma, sarò calmissimo, si! Un bel respiro, meglio due va', sempre meglio abbondare. Forse dovrei tornare indietro
e fare un po' di prove. Oh magari potrei portare quel ciondolo! è tanto che volevo darglielo, se continua così non glielo
darò mai! Ecco adesso lo vado a prendere in dormitorio e se per caso incontro Pete o Sirius, beh, posso mimare
una conversazione. Certo Remus sarebbe più adatto per
i consigli ma... non credo voglia immedesimarsi in
Lily, no, non è proprio il tipo, sempre così dignitoso e perfetto. Devo
prendere il ciondolo! è così carino non può non piacerle!
O e se non le piacesse? No..
no non sono questi discorsi da fare. Magari verrà con me alla
festa di Halloween, sarebbe fantastico. Non va
bene, sono troppo entusiasta, devo stare calmo.
In preda a ragionamenti uno più sconclusionato dell'altro,
James era riuscito a portarsi fino alla torre di
Grifondoro, dopo aver sbagliato strada solo due o tre
volte. Lì ebbe la fortuna, o sfortuna dipende dai
punti di vista, di incrociare Sirius.
-Felpato, mi devi aiutare. Sto andando da Lily. Le porterò il ciondolo, le chiederò di uscire e... e...
-Ancora non sei andato! Accidenti!
-Eh, volevo un aiuto, un sostegno
morale, forse questa è la volta buona...
Sirius provava una punta di invidia per il suo amico, in fondo ricordava con quanto piacere
aveva accolto il bacio di Lily. Una punta di amarezza
gli impediva di mostrare il giusto slancio nell'aiutare il suo amico. Per la verità Felpato appariva anche un po' mesto e deluso, ma James non se ne accorse minimamente.
-Ramoso, cosa ti fa pensare che
stavolta sarà diverso? Ci hai appena litigato!
-Appunto, sicuramente avrà bisogno di essere consolata!
Sirius su questo punto nutriva
diversi dubbi.
-Lei per me è importante. Non so quanto sia
giusto chiedertelo, ma io ho bisogno di te.
Ormai Sirius si era rassegnato, non poteva negare aiuto al suo amico. non sarebbe stato giusto, tutto quello che li univa e li
aveva uniti non si poteva dimenticare. La fratellanza che avevano stretto sin
dall'inizio era più forte di qualsiasi legame di
sangue che il ragazzo avesse mai avuto.
-Che vuoi che faccia, Ramoso?
-Nulla di difficile devi solo interpretare la parte di
Lily?
Sirius non provò neanche un
istante a trattenere le risate.
-Io dovrei interpretare la parte della Evans? Oh ma è facilissimo!
Potter lo guardava speranzoso.
-No Potter non uscirò mai con
te, mettitelo in testa e smettila di importunarmi!
Sirius pronunciò il tutto con
una voce in falsetto molto smielata.
-Così non mi sei di aiuto!
-I malandrini non sono fatti per i compiti seri. Dovresti
saperlo!
-D'accordo, me la caverò da
solo.
Nonostante il fallito aiuto di Sirius, Potter era ancora baldanzoso: quella doveva essere la sua più grande possibilità, non l'avrebbe sprecata.