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Autore: lorian    06/10/2011    4 recensioni
Un concorso di bellezza e un premio che può sembrare una punizione sono gli ingredienti di questa storia che unirà Hermione e Draco in un amore del tutto inaspettato.
"No, no, no e poi no! come diavolo te lo devo dire che non accetterò mai quell'incarico; dannata Mezzosangue ti facevo più intelligente".
Gli occhi di Draco Malfoy ardevano di puro odio e di bieco disprezzo mentre si posavano sul volto di Hermione Granger che sfoggiava un sorriso ironico che lo faceva imbestialire ancora di più.
Spero di avervi incuriosito appellandomi alla vostra clemenza perchè questa è la mia prima storia.
Ovviamente preciso che i personaggi sono di esclusiva proprietà della Rowling e la mia storia è scritta solo per divertimento e non a scopo di lucro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 4: Incantio talenti

L'indomani mattina, Hermione si svegliò all'alba sentendosi un vero straccio: quella notte non aveva praticamente dormito, visto che aveva passato quasi tutta la notte a piangere.

Con lentezza si alzò e si diresse in bagno e quando vide il suo volto riflesso nello specchio, trasalì per lo spavento: due enormi e nerissime occhiaie stavano in bella mostra sotto i suoi occhi, spiccando come se avesse preso due bei pugni in faccia, i suoi capelli erano più arruffati del solito e il colorito del suo viso era a dir poco cadaverico.

Sentendo un urto di vomito salirle in gola, si gettò letteralmente sul wc e cominciò a vomitare anche l'anima, facendo fatica a respirare e non riuscendo a vedere nulla per via delle lacrime che le offuscavano gli occhi.

Ginny fece il suo ingresso nella stanza e sentendo i conati della ragazza, spaventata sigillò l'ingresso e corse dalla sua amica.

Quello che vide quando giunse in bagno, le fece stringere il cuore: Hermione stava per terra in ginocchio tenendosi con le mani alla tazza del water, continuando a vomitare e a piangere contemporaneamente.

" Oh Merlino, piccola! Che ti succede?" le disse inginocchiandosi al suo fianco e stringendola più forte che poteva.

Hermione riprese a singhiozzare convulsamente, incapace di far cessare quelle dolorose lacrime.

Con delicatezza Ginny la fece alzare e la portò a letto poi una volta lì, la strinse forte cominciando a cullarla dolcemente canticchiando una vecchia nenia che sua madre le aveva insegnato.

A poco a poco la grifona si rilassò e smise di piangere; quando si fu calmata, Ginny la fissò negli occhi e disse: " Tesoro ora basta piangere, altrimenti ti verranno due occhi gonfi come canotti.

So che il comportamento del furetto non è stato dei più esemplari ma in fondo devi ammettere, che tra voi due non era scoppiato nessun fuoco.

Avevate stabilito solo delle regole di buona convivenza ma da qui a dire che tra voi era nato l'amore, ce ne corre!".

Hermione la guardò e disse: " Lo so Ginny ma forse il fatto che mi ha difesa da tuo fratello, mi aveva illuso che se lo aveva fatto ci doveva pur essere un motivo!".

Ginny corrucciò la fronte e arricciò il labbro superiore poi disse: " Tralasciando il fatto che mio fratello è un perfetto idiota e che non doveva neppure permettersi di fare una cosa così assurda, lui magari ti ha difeso perchè a te ci tiene, solo che il troppo orgoglio e tutti gli insegnamenti di suo padre hanno avuto il sopravvento.

Ora cerca di tirarti su il morale; hai dormito tutto il giorno e fra un ora dobbiamo essere giù in Sala Grande per la premiazione.

Di certo non puoi presentarti con questa faccia quindi indossa momentaneamente , la maschera più fredda che possiedi e affronta tutto e tutti.

E se come credo io, ti troverai faccia a faccia con Malferret, trattalo come hai sempre fatto; non dargli un potere che a lui non compete.

Per l'amor della magia, sei Hermione Granger, la creatura più intelligente, orgogliosa e bellissima del mondo magico e se quell'essere non ti ama, a perderci è solo lui!".

Nei quaranta minuti successivi, Hermione si fece convincere da Ginny a fare una doccia rilassante poi con calma e con perizia, la rossa compì sul viso della sua amica un vero e proprio miracolo, facendo sparire magicamente ogni traccia della sua notte insonne.

Con il volto fresco, riposato e leggermente truccato la grifona si apprestò a scendere nella Sala Grande, consapevole che prima o poi avrebbe incrociato lo sguardo di ghiaccio del furetto ma si ripromise di ignorarlo il più possibile, ricacciando nel suo cuore tutto il dolore che quell'amore impossibile le stava procurando.

Arrivata nella Sala Grande, rimase incantata a fissare l'enorme stanza da dove erano sparite del tutto, le meravigliose decorazione che il giorno prima facevano bella mostra di sé abbellendo l'ambiente.

" Granger!" due voci femminili all'unisono pronunciarono il suo cognome a mò di saluto, ridestandola dai suoi pensieri.

Hermione si girò e vide di fronte a sé Pansy e Daphne che le rivolgevano un sorrisetto di circostanza e alla grifona venne quasi da ridere, pensando al fatto che ora che la manifestazione si era definitivamente conclusa, con essa si era anche concluso l'uso dei nomi propri di persona, tornando in fretta a pronunciare i cognomi con più o meno astio.

" Parkinson, Greengrass ben arrivate finalmente tutto si è concluso.

Comunque ci tengo a ringraziarvi, anche se dei miei ringraziamenti voi serpi non ve ne fate nulla.

Anche se per poco, ho trovato stimolante collaborare con voi!" disse Hermione imitandole nell'uso dei cognomi ma non potendo fare a meno di ringraziarle.

Le due ragazze le rivolsero un impercettibile cenno della testa, come se le volessero fare capire che erano d'accordo con lei poi le volsero le spalle e si diressero verso il loro tavolo.

" Caspita! Si sono sprecate!" disse Ginny, arrivando da dietro ad Hermione e la riccia si limitò ad un alzata di spalle, un mezzo sorriso e un cenno di assenso.

Poi insieme alla sua migliore amica, si diresse verso il proprio tavolo.

Ad un tratto Hermione, sentì come una lama attraversarle la schiena e giratasi, incrociò gli occhi gelidi di Draco che la stavano fissando insistentemente; ingoiando un magone che temeva l'avrebbe soffocata, si girò portando il suo sguardo verso il tavolo degli insegnanti.

Poco a poco, la Sala grande si riempì totalmente e immediatamente scese il silenzio, quando la preside si alzò dal suo posto e andò al centro del palco.

Con l'incantesimo del potenziamento della voce, la buona donna si rivolse a tutti i suoi studenti e disse: " Miei cari ragazzi, sono veramente felice che questa manifestazione sia stata davvero un successo.

Sappiate che abbiamo ricevuto i complimenti del ministro Kingsley Shackelbot in persona, per aver creato qualcosa di così gioioso ed allegro e ora passerò a premiare tutti coloro che hanno permesso questo miracolo!".    

Ad uno ad uno, la Preside chiamò sul palco i ragazzi che si erano occupati di portare a termine, un progetto che prima d'ora sarebbe stato del tutto impensabile, assegnando loro una medaglia a ricordo del lavoro svolto e dieci punti per la casa di provenienza.

Per ognuno da parte del resto della sala, c'era un applauso sentito e caloroso che li accompagnava fino al loro ritorno al tavolo.

Per ultimi rimasero Draco ed Hermione, che a differenza degli altri furono chiamati insieme sul palco.                                                                                                                                                                             Un pò sorpresi per la differenza di trattamento e un pò infastiditi di dover camminare affianco, i due ragazzi procedettero verso il palco dove furono accolti dalla Preside, che con un grande sorriso appuntò sul loro petto le medaglie di premiazione.

Poi la professoressa Mc Granitt letteralmente in brodo di giuggiole, mise una mano sulla spalla della ragazza e disse: " Sono lieta signorina Granger, che lei abbia saputo portare a termine un compito così arduo come organizzare una sfilata di moda e un concorso di bellezza dal nulla.

Indipendentemente dal loro risultato, tutto il corpo docente ha deciso di assegnarle 100 punti per i meriti della sua impresa e per i fatti che seguono: innanzitutto lei è riuscita a mantenere la sua media scolastica, nonostante fosse presa dal suo impegno, poi è riuscita a fare in modo che tutte le ragazze sia pure di case diverse, siano andate d'amore e d'accordo ma la cosa più importante è che lei è riuscita a lavorare accanto alla sua nemesi personale e cioè il signor Malfoy, senza che ci scappasse il morto.

Proprio per questo motivo, più che per gli altri, io e il corpo docente abbiamo deciso di assegnarle anche un altro compito: sarà suo e solo suo l'incarico di seguire l'Incantio Talenti, che comporta ovviamente il dispendio di grosse energie e di un notevole impegno".

Hermione spalancò gli occhi al limite del possibile, incredula che la sua fortuna l'avesse abbandonata.

La ragazza non poteva accettare che tutte le disgrazie fossero nate insieme dopo quella fottuta guerra.

"E che cavolo" pensò in preda al panico " ma questa è sfiga! Che ho fatto di male? Mi sa che il caro Voldy, dal buco nero dell'inferno nel quale riposa si sta spanciando dalle risate per ciò che mi aspetta, anche se con molta probabilità è stato proprio lui a gettarmela addosso questa iattura, per punirmi di aver collaborato con Harry ed essere riuscita a mandarlo all'altro mondo".

La ragazza fu distratta da un verso di stizza proveniente dal suo fianco e quando si volse, vide un Draco Malfoy alquanto contrariato, quindi si rimise a pensare: " E certo poverino, non deve portare lui a termine l'Incantio Talenti, non deve essere lui e stravolgere tutta la sua vita e a dover sopportare ulteriori angherie! No, non è giusto ma che ho fatto di male?".

Dentro la ragazza stava avvenendo una lotta continua, anche se esteriormente il suo viso non aveva mostrato la benché minima emozione.

Nessun segno dava a vedere il suo vero stato d'animo, se non fosse per l'enorme quantità di goccioline di sudore che le imperlavano la fronte.

La Mc Granitt per nulla impensierita, dall'improvviso stato di catatonia della sua adorata alunna disse: " E a proposito, la cosa è da ritenersi eseguibile già da stasera!" poi senza sforzo e senza cambiare il tono di voce, si rivolse verso Draco e gli disse: " Ovviamente devo fare i miei complimenti anche a lei signor Malfoy, per l'impegno profuso in questa sfilata e per questo, le assegniamo 50 punti!".

Il ragazzo, con educazione eseguì un breve inchino di ringraziamento poi tornò alla posizione precedente, non dimenticandosi di ghignare verso la mezzosangue per la sua incredibile sfortuna.

Hermione era sull'orlo di scoppiare dal furore e lo fu ancora di più, quando sentì dire alla preside che potevano tornare al loro posto e si sentì prendere sottobraccio da Draco.

Certo questo prevedeva l'etichetta ma la ragazza fu comunque attraversata da una scossa, che la colpì alla base della schiena.

Fu così che tra gli applausi degli ignari alunni, la mezzosangue più famosa di Hogwarts e il Purosangue più spocchioso del mondo magico, tornarono ai loro tavoli.

Draco Malfoy in silenzio e sempre ghignando, l'accompagnò alla sua sedia, gliela spostò per farla sedere poi all'orecchio le sussurrò: " Ci vediamo dopo dolcezza!".

Hermione aveva voglia di piangere, di urlare e di scappare da quella sala e dal suo tavolo dove stava continuando a ricevere i complimenti dai suoi compagni.

Poi ad un tratto Harry le chiese: " Hermione, scusa ma che cavolo è l'Incantio talenti?" e la ragazza sull'orlo delle lacrime, gli rispose: " E' la peggiore sfiga che mi potesse capitare" facendo perdere all'istante il sorriso al ragazzo sopravvissuto, che gli chiese: " Ma che vuoi dire?" e lei gli rispose, con la morte nella voce: " Vuol dire che da stasera e per i prossimi quaranta giorni, io non sarò più una Grifondoro ma diventerò a tutti gli effetti una...... Serpeverde!".

Un silenzio glaciale scese sulla tavolata dei Grifoni, silenzio che durò fino a che Harry, quasi urlò:

" Ma che cazzo vuoi dire?" e lei, con la voce rotta dal pianto gli spiegò: " L'incantio Talenti prevede che io la fortunata, viva con la persona con la quale ho collaborato più a stretto contatto, in modo da apprendere da lui tutto il suo potere e da potergli trasferire il mio e se non lo hai ancora capito, quella... persona è Draco Malfoy!".

Harry, sgranò gli occhi e lo stesso fecero Ginny e Ron poi il vendicatore del mondo magico disse:

" Ma stai scherzando vero? La Mc Granitt deve essere impazzita! Non puoi vivere a contatto con le Serpi, studiare con loro, mangiare al loro tavolo e dormire nel loro dormitorio!".

La testa di Hermione crollò sul suo piatto, fortunatamente ancora vuoto poi disse: " Forse non hai ben compreso la portata della mia sfiga ma io dovrò vivere attaccata al furetto e questo comporta studiare al banco con lui, mangiare al suo fianco, stargli accanto durante le pause e purtroppo per me......" e si preparò a lanciare la bomba atomica " dormire nella sua stanza!".

BUM! Ecco che ora Harry era ad un passo dall'infarto al miocardio:  certo che faceva quasi ridere il fatto che fosse sopravvissuto alla seconda guerra magica, avesse distrutto l'impero di un folle, avesse infine combattuto ed ucciso Voldemort e finisse schiantato a diciotto anni, da un infarto grazie all'Incantio Talenti.

Harry e Ron scattarono in piedi all'unisono poi, entrambi rossi come il fuoco dissero: " No, non se ne parla!" ma la ragazza, quasi rassegnata disse: " E' inutile che vi scaldiate così; è una situazione senza via d'uscita, perchè se mi rifiuto sarà lui a venire a vivere con noi a Grifondoro ma non per quaranta giorni ma fino alla fine dell'anno scolastico. E ovviamente sarebbe lui a dormire in camera con me!".

I due ragazzi crollarono sulle loro sedie con lo sguardo vitreo e si misero le mani nei capelli, in segno di frustrazione.

Hermione si girò verso il tavolo dei Serpeverde, per incontrare lo sguardo di ghiaccio del loro principe che in quel momento seraficamente, stava sghignazzando in compagnia di Blaise.

Sentendo addosso lo sguardo della ragazza, Draco la fissò prima di donarle uno dei suoi ghigni più malefici, che fecero abbattere ancora di più il morale della quasi ex caposcuola di Grifondoro.

La cena al tavolo dei Grifoni, proseguì all'insegna del silenzio, del malumore e dello scoramento: sentimenti che vennero acuiti quando il principe delle Serpi, con accanto Blaise Zabini e seguito dalle sue immancabili e stupide guardie del corpo, cioè Tiger e Goyle si avvicinò per venire a prendere la ragazza.

Ghignando senza freni, Draco disse: " Forza mezzosangue, non ho mica tutta la sera da perdere io!".

Il gelo correva negli sguardi delle due fazioni poi Hermione rassegnata, si alzò seguita da Harry, Ron e Ginny.

Il ragazzo sopravvissuto, volse il suo sguardo carico di rancore verso il volto impassibile del suo odiato nemico poi con voce irata disse: " Attento a te Malfoy! Se solo le torci un capello o la vedo versare una lacrima a causa tua, non vivrai abbastanza per dire la parola Quidditch!".

Draco rise di cuore poi disse: " Andiamo sfregiato ma come siamo melodrammatici! Sta tranquillo, non è mia intenzione degnare di uno sguardo la vostra saccente caposcuola; fra quaranta giorni tornerà da voi senza un graffio!".

Le Serpi a parte Blaise, scoppiarono a ridere sguaiatamente ed Harry, comprese che neppure Malfoy aveva preso in considerazione tutti i risvolti di quella sciagura, quindi pregustando la sua vittoria disse: " Non vedo come farai a non degnarla di uno sguardo, se lei per questi fottuti quaranta giorni, dovrà viverti a fianco in ogni istante e per ogni istante intendo dire che dovrete sedervi accanto in aula, dovrete mangiare vicini e sopratutto dovrete dormire nella stessa stanza e cioè la tua!".

Draco sbiancò all'improvviso e tutto il gruppo si ammutolì di colpo.

Il principe sconvolto, guardò verso la ragazza per ricevere la conferma delle parole dello sfregiato e quando vide che lei annuiva scoraggiata, sbottò: " Ma quella megera è impazzita! Io non voglio vivere un solo secondo accanto a questa sporca mezzosangue, figuriamoci dormirci accanto!".

Hermione in un moto di orgoglio raddrizzò la testa e cominciò a pregustare la sua vendetta, dicendo: " Oh Malfoy ma tu devi, perchè altrimenti ti toccherà diventare un Grifondoro a tutti gli effetti fino alla fine dell'anno scolastico" e Draco rabbrividì disgustato.

Hermione riprese a gongolare: "Stai bene attento e cerca di afferrare per bene la portata della cosa, in modo da renderti conto del suo peso.

Nonostante sia la tua camera, sarò io a dettare legge e le prime regole che metterò saranno niente fumo e niente donne; non voglio sentire quella puzza terribile ammorbare la stanza dove dormirò e non voglio vedere le tue troiette entrare e uscire a qualunque ora del giorno e della notte.

L'unico esemplare di razza femminile che avrà libero accesso in quella stanza, sarò io ed io soltanto".

Draco spalancò gli occhi e la bocca ed annaspò nel vano tentativo di ritrovare la voce poi respirando in modo lento, posò il suo sguardo incredulo su Harry ed Hermione che sghignazzavano impuniti e disse: " Spero che tu stia scherzando mezzosangue" e lei gli rispose: " No affatto e non cercare di cambiare stanza né di dormire fuori con altre ragazze, perchè l'Incantio Talenti si spezzerebbe, facendoci finire all'istante a Grifondoro".

Il biondo Serpeverde era scioccato e senza parole; quello che lui aveva previsto come un gioco al massacro nei confronti della mezzosangue, ora gli si era rivoltato contro.

Per quaranta giorni, avrebbe dovuto sopportare la presenza di quella che era la ragazza che lui più odiava e non solo, doveva vederla aggirarsi altezzosa nel suo regno ma doveva dividere con lei la sua stanza e sopportare i suoi odiosi ricatti.

Era semplicemente assurdo! Ma come cavolo si era cacciato in questo ginepraio?

Si sentiva mancare l'aria e aveva voglia di urlare ma il maledetto orgoglio dei Malfoy non glielo consentiva, quindi tirando un profondo respiro, strinse i pugni e disse: " Andiamo, muoviti mezzosangue non sopporto di respirare ancora a lungo l'aria di voi Grifondoro.

Già dovrò farlo con te per questi maledetti quaranta giorni e non vedo l'ora che questo incubo finisca.

Non appena sarà trascorso l'ultimo schifoso istante in cui mi ammorberai con la tua presenza, mi toccherà disinfettare e sterilizzare tutta la mia stanza; sai non vorrei che mi trasmettessi qualche sudicia malattia di voi Mezzosangue!".

Hermione sogghignò poi disse: " Oh non temere Malfoy, sarà mia cura e mia premura starti lontano il più a lungo possibile una volta finito questo incubo.

Non credere ma anche a me fa schifo solo la tua presenza, figuriamoci dividere la tua stanza immaginando le porcate che ci avrai fatto là dentro.

Mi terrà alto il morale, in questi quaranta giorni, solo il fatto che sarai costretto a stare in astinenza e in castità, visto che io e te dovremo stare vicini 24 ore su 24.

Pensa un pò alla tua povera Pansy-sono-un-carlino-Parkinson; chissà come reagirà quando le dovrai dire in mia presenza, che per quasi un mese e mezzo chiuderai bottega!".

Blaise a quella battuta scoppiò a ridere sonoramente, guadagnandosi un gelida occhiataccia da Draco.

Quando se ne accorse, il moro Serpeverde disse: " Beh devi ammetterlo Draco! La ragazza ha classe nel fare le battute.

In fondo sono curioso anche io di assistere alle scene da tragedia greca che farà la dolce Pansy.

Sai bene che lei ti ritiene di sua proprietà!".

Il principe di Serpeverde sputò tra i denti, un astioso: " Blaise fottiti!" e dovette ingoiare amaro quando il suo migliore amico, di fronte al trio dei miracoli e alla rossa Weasley, che ghignavano imperterriti gli rispose: " Dopo di te, Dracuccio!".

Draco con fare insofferente, girò le spalle a tutto il gruppo poi con la voce cavernosa, prima d'incominciare ad incamminarsi disse: " Vedi di muoverti Granger, non ho mica tutta la notte a disposizione!".

Blaise scosse la testa rassegnato, guardando il suo amico cominciare ad avviarsi verso i sotterranei seguito da quei due leccaculo di Tiger e Goyle.

Lui dal canto suo, alzò le spalle e decise di attendere la ragazza per scortarla fino a destinazione.

Quindi con un mezzo sorriso disse: " Tranquilla Hermione, io ti aspetto; fai pure con calma!".

La ragazza gli rivolse un grande sorriso poi si girò verso i suoi amici e un pò più sollevata si apprestò a salutarli.

Per primo si avvicinò ad Harry e con voce dolce disse: " Stai tranquillo e dormi pure sereno; vedrai che non succederà nulla, in fondo quaranta giorni passano in fretta!".

Il ragazzo sopravvissuto le sorrise dolcemente ed annuì senza aprire bocca poi Hermione, si rivolse verso Ron dicendo: " Per quanto mi riguarda è già tanto che ancora ti parlo, perchè quello che hai fatto ieri non ha giustificazioni ma siccome io sono una che non porta rancore ti saluto e ti auguro che questi giorni di separazione ti servano per chiarire nel tuo cuore, quali sono le giuste priorità!".

Il rosso abbassò lo sguardo a terra consapevole che in quel momento, qualsiasi cosa avesse detto avrebbe solo peggiorato la situazione.

Infine fu la volta di salutare Ginny e qui Hermione, ci mise davvero tutto il suo affetto.

" Grazie di tutto tesoro, tu sei e resterai per sempre la mia migliore amica qualunque cosa succederà!" e lei abbassando la voce, quasi sussurrando le disse ad un orecchio: " Piccola, non dimenticare il tuo cuore, ricordati che lo ami, coltiva i tuoi sentimenti ma non permettergli di calpestarti!".

Hermione sorrise annuendo in silenzio quindi si volse verso Blaise e tendendogli la mano gli disse: " Forza Zabini, sono pronta ad entrare nella fossa dei leoni!".

La serpe mora guardò la mano tesa della ragazza ed istintivamente l'afferrò poi volgendosi verso Harry disse: " Sta tranquillo Potter, la controllo io!" ed Harry gli rispose: " Grazie Zabini, se so che tu la proteggi sono molto più sereno!".

Blaise annuì in silenzio quindi scortando Hermione, sempre tenendola per mano, uscì dalla Sala Grande.

Fuori in corridoio trovarono le altre tre serpi ferme ad attenderli e Draco notò subito che i due ragazzi si tenevano per mano e si sorprese di quanto quel semplice gesto, lo facesse stare male.

Grugnendo di rabbia riprese a camminare, sempre seguito dalle sue stupide guardie del corpo, tendendo il suo orecchio ai discorsi di Blaise ed Hermione, che in quel momento stavano confabulando mentre sorridevano come vecchi amici.

Dopo pochi minuti di cammino arrivarono davanti all'ingresso della casa di Salazar Serpeverde ed Hermione sentì Draco pronunciare, con voce chiara e squillante, la parola d'ordine: " Superbia serpens" e le venne istintivamente, da sorridere.

Blaise se ne accorse e con un espressione allegra sul viso disse: " E già Hermione come vedi anche la nostra parola d'ordine serve a farti capire chi siamo.

L'orgoglio dei serpenti è in fondo, quello che ci definisce e ci accomuna!".

La mora annuì in silenzio e si apprestò ad entrare nella loro sala comune.

  
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