Capitolo
4: Incantio
talenti
L'indomani
mattina, Hermione si
svegliò all'alba sentendosi un vero straccio: quella notte
non aveva
praticamente dormito, visto che aveva passato quasi tutta la notte a
piangere.
Con lentezza si
alzò e si diresse in
bagno e quando vide il suo volto riflesso nello specchio,
trasalì per lo
spavento: due enormi e nerissime occhiaie stavano in bella mostra sotto
i suoi
occhi, spiccando come se avesse preso due bei pugni in faccia, i suoi
capelli
erano più arruffati del solito e il colorito del suo viso
era a dir poco
cadaverico.
Sentendo un urto
di vomito salirle in
gola, si gettò letteralmente sul wc e cominciò a
vomitare anche l'anima,
facendo fatica a respirare e non riuscendo a vedere nulla per via delle
lacrime
che le offuscavano gli occhi.
Ginny fece il
suo ingresso nella
stanza e sentendo i conati della ragazza, spaventata sigillò
l'ingresso e corse
dalla sua amica.
Quello che vide
quando giunse in
bagno, le fece stringere il cuore: Hermione stava per terra in
ginocchio
tenendosi con le mani alla tazza del water, continuando a vomitare e a
piangere
contemporaneamente.
" Oh Merlino,
piccola! Che ti
succede?" le disse inginocchiandosi al suo fianco e stringendola
più forte
che poteva.
Hermione riprese
a singhiozzare
convulsamente, incapace di far cessare quelle dolorose lacrime.
Con delicatezza
Ginny la fece alzare
e la portò a letto poi una volta lì, la strinse
forte cominciando a cullarla
dolcemente canticchiando una vecchia nenia che sua madre le aveva
insegnato.
A poco a poco la
grifona si rilassò e
smise di piangere; quando si fu calmata, Ginny la fissò
negli occhi e disse:
" Tesoro ora basta piangere, altrimenti ti verranno due occhi gonfi
come
canotti.
So che il
comportamento del furetto
non è stato dei più esemplari ma in fondo devi
ammettere, che tra voi due non
era scoppiato nessun fuoco.
Avevate
stabilito solo delle regole
di buona convivenza ma da qui a dire che tra voi era nato l'amore, ce
ne corre!".
Hermione la
guardò e disse: " Lo
so Ginny ma forse il fatto che mi ha difesa da tuo fratello, mi aveva
illuso
che se lo aveva fatto ci doveva pur essere un motivo!".
Ginny
corrucciò la fronte e arricciò
il labbro superiore poi disse: " Tralasciando il fatto che mio fratello
è
un perfetto idiota e che non doveva neppure permettersi di fare una
cosa così
assurda, lui magari ti ha difeso perchè a te ci tiene, solo
che il troppo orgoglio
e tutti gli insegnamenti di suo padre hanno avuto il sopravvento.
Ora cerca di
tirarti su il morale;
hai dormito tutto il giorno e fra un ora dobbiamo essere giù
in Sala Grande per
la premiazione.
Di certo non
puoi presentarti con
questa faccia quindi indossa momentaneamente , la maschera
più fredda che
possiedi e affronta tutto e tutti.
E se come credo
io, ti troverai
faccia a faccia con Malferret, trattalo come hai sempre fatto; non
dargli un
potere che a lui non compete.
Per l'amor della
magia, sei Hermione Granger,
la creatura più intelligente, orgogliosa e bellissima del
mondo magico e se
quell'essere non ti ama, a perderci è solo lui!".
Nei quaranta
minuti successivi,
Hermione si fece convincere da Ginny a fare una doccia rilassante poi
con calma
e con perizia, la rossa compì sul viso della sua amica un
vero e proprio
miracolo, facendo sparire magicamente ogni traccia della sua notte
insonne.
Con il volto
fresco, riposato e
leggermente truccato la grifona si apprestò a scendere nella
Sala Grande, consapevole
che prima o poi avrebbe incrociato lo sguardo di ghiaccio del furetto
ma si
ripromise di ignorarlo il più possibile, ricacciando nel suo
cuore tutto il
dolore che quell'amore impossibile le stava procurando.
Arrivata nella
Sala Grande, rimase incantata
a fissare l'enorme stanza da dove erano sparite del tutto, le
meravigliose
decorazione che il giorno prima facevano bella mostra di sé
abbellendo
l'ambiente.
" Granger!" due
voci
femminili all'unisono pronunciarono il suo cognome a mò di
saluto, ridestandola
dai suoi pensieri.
Hermione si
girò e vide di fronte a
sé Pansy e Daphne che le rivolgevano un sorrisetto di
circostanza e alla
grifona venne quasi da ridere, pensando al fatto che ora che la
manifestazione
si era definitivamente conclusa, con essa si era anche concluso l'uso
dei nomi
propri di persona, tornando in fretta a pronunciare i cognomi con
più o meno
astio.
" Parkinson,
Greengrass ben
arrivate finalmente tutto si è concluso.
Comunque ci
tengo a ringraziarvi,
anche se dei miei ringraziamenti voi serpi non ve ne fate nulla.
Anche se per
poco, ho trovato stimolante
collaborare con voi!" disse Hermione imitandole nell'uso dei cognomi ma
non potendo fare a meno di ringraziarle.
Le due ragazze
le rivolsero un impercettibile
cenno della testa, come se le volessero fare capire che erano d'accordo
con lei
poi le volsero le spalle e si diressero verso il loro tavolo.
" Caspita! Si
sono sprecate!"
disse Ginny, arrivando da dietro ad Hermione e la riccia si
limitò ad un alzata
di spalle, un mezzo sorriso e un cenno di assenso.
Poi insieme alla
sua migliore amica,
si diresse verso il proprio tavolo.
Ad un tratto
Hermione, sentì come una
lama attraversarle la schiena e giratasi, incrociò gli occhi
gelidi di Draco
che la stavano fissando insistentemente; ingoiando un magone che temeva
l'avrebbe soffocata, si girò portando il suo sguardo verso
il tavolo degli
insegnanti.
Poco a poco, la
Sala grande si riempì
totalmente e immediatamente scese il silenzio, quando la preside si
alzò dal
suo posto e andò al centro del palco.
Con
l'incantesimo del potenziamento
della voce, la buona donna si rivolse a tutti i suoi studenti e disse:
"
Miei cari ragazzi, sono veramente felice che questa manifestazione sia
stata
davvero un successo.
Sappiate che
abbiamo ricevuto i
complimenti del ministro Kingsley Shackelbot in
persona, per aver
creato qualcosa di così gioioso ed allegro e ora
passerò a premiare tutti
coloro che hanno permesso questo miracolo!".
Ad uno ad uno,
la Preside chiamò sul
palco i ragazzi che si erano occupati di portare a termine, un progetto
che
prima d'ora sarebbe stato del tutto impensabile, assegnando loro una
medaglia a
ricordo del lavoro svolto e dieci punti per la casa di provenienza.
Per ognuno da
parte del resto della
sala, c'era un applauso sentito e caloroso che li accompagnava fino al
loro
ritorno al tavolo.
Per ultimi
rimasero Draco ed Hermione,
che a differenza degli altri furono chiamati insieme sul palco.
Un
pò sorpresi per la differenza di trattamento e un
pò infastiditi di dover
camminare affianco, i due ragazzi procedettero verso il palco dove
furono
accolti dalla Preside, che con un grande sorriso appuntò sul
loro petto le
medaglie di premiazione.
Poi la
professoressa Mc Granitt
letteralmente in brodo di giuggiole, mise una mano sulla spalla della
ragazza e
disse: " Sono lieta signorina Granger, che lei abbia saputo portare a
termine un compito così arduo come organizzare una sfilata
di moda e un
concorso di bellezza dal nulla.
Indipendentemente
dal loro risultato,
tutto il corpo docente ha deciso di assegnarle 100 punti per i meriti
della sua
impresa e per i fatti che seguono: innanzitutto lei è
riuscita a mantenere la
sua media scolastica, nonostante fosse presa dal suo impegno, poi
è riuscita a
fare in modo che tutte le ragazze sia pure di case diverse, siano
andate
d'amore e d'accordo ma la cosa più importante è
che lei è riuscita a lavorare
accanto alla sua nemesi personale e cioè il signor Malfoy,
senza che ci
scappasse il morto.
Proprio per
questo motivo, più che
per gli altri, io e il corpo docente abbiamo deciso di assegnarle anche
un
altro compito: sarà suo e solo suo l'incarico di seguire l'Incantio Talenti, che comporta
ovviamente il dispendio di grosse
energie e di un notevole impegno".
Hermione
spalancò gli occhi al limite
del possibile, incredula che la sua fortuna l'avesse abbandonata.
La ragazza non
poteva accettare che
tutte le disgrazie fossero nate insieme dopo quella fottuta guerra.
"E che cavolo"
pensò in
preda al panico " ma questa è sfiga! Che ho fatto di male?
Mi sa che il
caro Voldy, dal buco nero dell'inferno nel quale riposa si sta
spanciando dalle
risate per ciò che mi aspetta, anche se con molta
probabilità è stato proprio
lui a gettarmela addosso questa iattura, per punirmi di aver
collaborato con
Harry ed essere riuscita a mandarlo all'altro mondo".
La ragazza fu
distratta da un verso
di stizza proveniente dal suo fianco e quando si volse, vide un Draco
Malfoy
alquanto contrariato, quindi si rimise a pensare: " E certo poverino,
non
deve portare lui a termine l'Incantio
Talenti, non deve essere lui e
stravolgere tutta la sua vita e a dover sopportare ulteriori angherie!
No, non
è giusto ma che ho fatto di male?".
Dentro la
ragazza stava avvenendo una
lotta continua, anche se esteriormente il suo viso non aveva mostrato
la benché
minima emozione.
Nessun segno
dava a vedere il suo
vero stato d'animo, se non fosse per l'enorme quantità di
goccioline di sudore
che le imperlavano la fronte.
La Mc Granitt
per nulla impensierita,
dall'improvviso stato di catatonia della sua adorata alunna disse: " E
a
proposito, la cosa è da ritenersi eseguibile già
da stasera!" poi senza
sforzo e senza cambiare il tono di voce, si rivolse verso Draco e gli
disse:
" Ovviamente devo fare i miei complimenti anche a lei signor Malfoy,
per
l'impegno profuso in questa sfilata e per questo, le assegniamo 50
punti!".
Il ragazzo, con
educazione eseguì un
breve inchino di ringraziamento poi tornò alla posizione
precedente, non
dimenticandosi di ghignare verso la mezzosangue per la sua incredibile
sfortuna.
Hermione era
sull'orlo di scoppiare dal
furore e lo fu ancora di più, quando sentì dire
alla preside che potevano
tornare al loro posto e si sentì prendere sottobraccio da
Draco.
Certo questo
prevedeva l'etichetta ma
la ragazza fu comunque attraversata da una scossa, che la
colpì alla base della
schiena.
Fu
così che tra gli applausi degli
ignari alunni, la mezzosangue più famosa di Hogwarts e il
Purosangue più
spocchioso del mondo magico, tornarono ai loro tavoli.
Draco Malfoy in
silenzio e sempre
ghignando, l'accompagnò alla sua sedia, gliela
spostò per farla sedere poi all'orecchio
le sussurrò: " Ci vediamo dopo dolcezza!".
Hermione aveva
voglia di piangere, di
urlare e di scappare da quella sala e dal suo tavolo dove stava
continuando a
ricevere i complimenti dai suoi compagni.
Poi ad un tratto
Harry le chiese:
" Hermione, scusa ma che cavolo è l'Incantio
talenti?" e la ragazza
sull'orlo delle lacrime, gli rispose: " E' la peggiore sfiga che mi
potesse capitare" facendo perdere all'istante il sorriso al ragazzo
sopravvissuto, che gli chiese: " Ma che vuoi dire?" e lei gli rispose,
con la morte nella voce: " Vuol dire che da stasera e per i prossimi
quaranta giorni, io non sarò più una Grifondoro
ma diventerò a tutti gli effetti
una...... Serpeverde!".
Un silenzio
glaciale scese sulla
tavolata dei Grifoni, silenzio che durò fino a che Harry,
quasi urlò:
" Ma che cazzo
vuoi dire?"
e lei, con la voce rotta dal pianto gli spiegò: " L'incantio Talenti
prevede
che io la fortunata, viva con la persona con la quale ho collaborato
più a
stretto contatto, in modo da apprendere da lui tutto il suo potere e da
potergli trasferire il mio e se non lo hai ancora capito, quella...
persona è
Draco Malfoy!".
Harry,
sgranò gli occhi e lo stesso
fecero Ginny e Ron poi il vendicatore del mondo magico disse:
" Ma stai
scherzando vero? La Mc
Granitt deve essere impazzita! Non puoi vivere a contatto con le Serpi,
studiare con loro, mangiare al loro tavolo e dormire nel loro
dormitorio!".
La testa di
Hermione crollò sul suo
piatto, fortunatamente ancora vuoto poi disse: " Forse non hai ben
compreso
la portata della mia sfiga ma io dovrò vivere attaccata al
furetto e questo
comporta studiare al banco con lui, mangiare al suo fianco, stargli
accanto
durante le pause e purtroppo per me......" e si preparò a
lanciare la
bomba atomica " dormire nella sua stanza!".
BUM! Ecco che
ora Harry era ad un
passo dall'infarto al miocardio: certo
che faceva quasi ridere il fatto che fosse sopravvissuto alla seconda
guerra
magica, avesse distrutto l'impero di un folle, avesse infine combattuto
ed
ucciso Voldemort e finisse schiantato a diciotto anni, da un infarto
grazie
all'Incantio Talenti.
Harry e Ron
scattarono in piedi
all'unisono poi, entrambi rossi come il fuoco dissero: " No, non se ne
parla!" ma la ragazza, quasi rassegnata disse: " E' inutile che vi
scaldiate così; è una situazione senza via
d'uscita, perchè se mi rifiuto sarà
lui a venire a vivere con noi a Grifondoro ma non per quaranta giorni
ma fino
alla fine dell'anno scolastico. E ovviamente sarebbe lui a dormire in
camera
con me!".
I due ragazzi
crollarono sulle loro
sedie con lo sguardo vitreo e si misero le mani nei capelli, in segno
di
frustrazione.
Hermione si
girò verso il tavolo dei
Serpeverde, per incontrare lo sguardo di ghiaccio del loro principe che
in quel
momento seraficamente, stava sghignazzando in compagnia di Blaise.
Sentendo addosso
lo sguardo della
ragazza, Draco la fissò prima di donarle uno dei suoi ghigni
più malefici, che
fecero abbattere ancora di più il morale della quasi ex
caposcuola di
Grifondoro.
La cena al
tavolo dei Grifoni, proseguì
all'insegna del silenzio, del malumore e dello scoramento: sentimenti
che
vennero acuiti quando il principe delle Serpi, con accanto Blaise
Zabini e
seguito dalle sue immancabili e stupide guardie del corpo,
cioè Tiger e Goyle
si avvicinò per venire a prendere la ragazza.
Ghignando senza
freni, Draco disse:
" Forza mezzosangue, non ho mica tutta la sera da perdere io!".
Il gelo correva
negli sguardi delle
due fazioni poi Hermione rassegnata, si alzò seguita da
Harry, Ron e Ginny.
Il ragazzo
sopravvissuto, volse il
suo sguardo carico di rancore verso il volto impassibile del suo odiato
nemico
poi con voce irata disse: " Attento a te Malfoy! Se solo le torci un
capello o la vedo versare una lacrima a causa tua, non vivrai
abbastanza per
dire la parola Quidditch!".
Draco rise di
cuore poi disse: "
Andiamo sfregiato ma come siamo melodrammatici! Sta tranquillo, non
è mia
intenzione degnare di uno sguardo la vostra saccente caposcuola; fra
quaranta
giorni tornerà da voi senza un graffio!".
Le Serpi a parte
Blaise, scoppiarono
a ridere sguaiatamente ed Harry, comprese che neppure Malfoy aveva
preso in
considerazione tutti i risvolti di quella sciagura, quindi pregustando
la sua
vittoria disse: " Non vedo come farai a non degnarla di uno sguardo, se
lei per questi fottuti quaranta giorni, dovrà viverti a
fianco in ogni istante
e per ogni istante intendo dire che dovrete sedervi accanto in aula,
dovrete
mangiare vicini e sopratutto dovrete dormire nella stessa stanza e
cioè la tua!".
Draco
sbiancò all'improvviso e tutto
il gruppo si ammutolì di colpo.
Il principe
sconvolto, guardò verso
la ragazza per ricevere la conferma delle parole dello sfregiato e
quando vide
che lei annuiva scoraggiata, sbottò: " Ma quella megera
è impazzita! Io
non voglio vivere un solo secondo accanto a questa sporca mezzosangue,
figuriamoci dormirci accanto!".
Hermione in un
moto di orgoglio
raddrizzò la testa e cominciò a pregustare la sua
vendetta, dicendo: " Oh
Malfoy ma tu devi, perchè altrimenti ti toccherà
diventare un Grifondoro a
tutti gli effetti fino alla fine dell'anno scolastico" e Draco
rabbrividì
disgustato.
Hermione riprese
a gongolare: "Stai
bene attento e cerca di afferrare per bene la portata della cosa, in
modo da
renderti conto del suo peso.
Nonostante sia
la tua camera, sarò io
a dettare legge e le prime regole che metterò saranno niente
fumo e niente
donne; non voglio sentire quella puzza terribile ammorbare la stanza
dove
dormirò e non voglio vedere le tue troiette entrare e uscire
a qualunque ora
del giorno e della notte.
L'unico
esemplare di razza femminile
che avrà libero accesso in quella stanza, sarò io
ed io soltanto".
Draco
spalancò gli occhi e la bocca
ed annaspò nel vano tentativo di ritrovare la voce poi
respirando in modo lento,
posò il suo sguardo incredulo su Harry ed Hermione che
sghignazzavano impuniti
e disse: " Spero che tu stia scherzando mezzosangue" e lei gli
rispose: " No affatto e non cercare di cambiare stanza né di
dormire fuori
con altre ragazze, perchè l'Incantio
Talenti si spezzerebbe, facendoci
finire all'istante a Grifondoro".
Il biondo
Serpeverde era scioccato e
senza parole; quello che lui aveva previsto come un gioco al massacro
nei
confronti della mezzosangue, ora gli si era rivoltato contro.
Per quaranta
giorni, avrebbe dovuto
sopportare la presenza di quella che era la ragazza che lui
più odiava e non
solo, doveva vederla aggirarsi altezzosa nel suo regno ma doveva
dividere con
lei la sua stanza e sopportare i suoi odiosi ricatti.
Era
semplicemente assurdo! Ma come
cavolo si era cacciato in questo ginepraio?
Si sentiva
mancare l'aria e aveva
voglia di urlare ma il maledetto orgoglio dei Malfoy non glielo
consentiva,
quindi tirando un profondo respiro, strinse i pugni e disse: " Andiamo,
muoviti mezzosangue non sopporto di respirare ancora a lungo l'aria di
voi
Grifondoro.
Già
dovrò farlo con te per questi
maledetti quaranta giorni e non vedo l'ora che questo incubo finisca.
Non appena
sarà trascorso l'ultimo
schifoso istante in cui mi ammorberai con la tua presenza, mi
toccherà
disinfettare e sterilizzare tutta la mia stanza; sai non vorrei che mi
trasmettessi qualche sudicia malattia di voi Mezzosangue!".
Hermione
sogghignò poi disse: "
Oh non temere Malfoy, sarà mia cura e mia premura starti
lontano il più a lungo
possibile una volta finito questo incubo.
Non credere ma
anche a me fa schifo
solo la tua presenza, figuriamoci dividere la tua stanza immaginando le
porcate
che ci avrai fatto là dentro.
Mi
terrà alto il morale, in questi
quaranta giorni, solo il fatto che sarai costretto a stare in astinenza
e in
castità, visto che io e te dovremo stare vicini 24 ore su 24.
Pensa un
pò alla tua povera
Pansy-sono-un-carlino-Parkinson; chissà come
reagirà quando le dovrai dire in
mia presenza, che per quasi un mese e mezzo chiuderai bottega!".
Blaise a quella
battuta scoppiò a
ridere sonoramente, guadagnandosi un gelida occhiataccia da Draco.
Quando se ne
accorse, il moro
Serpeverde disse: " Beh devi ammetterlo Draco! La ragazza ha classe nel
fare le battute.
In fondo sono
curioso anche io di assistere
alle scene da tragedia greca che farà la dolce Pansy.
Sai bene che lei
ti ritiene di sua
proprietà!".
Il principe di
Serpeverde sputò tra i
denti, un astioso: " Blaise fottiti!" e dovette ingoiare amaro quando
il suo migliore amico, di fronte al trio dei miracoli e alla rossa
Weasley, che
ghignavano imperterriti gli rispose: " Dopo di te, Dracuccio!".
Draco con fare
insofferente, girò le
spalle a tutto il gruppo poi con la voce cavernosa, prima
d'incominciare ad
incamminarsi disse: " Vedi di muoverti Granger, non ho mica tutta la
notte
a disposizione!".
Blaise scosse la
testa rassegnato,
guardando il suo amico cominciare ad avviarsi verso i sotterranei
seguito da
quei due leccaculo di Tiger e Goyle.
Lui dal canto
suo, alzò le spalle e
decise di attendere la ragazza per scortarla fino a destinazione.
Quindi con un
mezzo sorriso disse:
" Tranquilla Hermione, io ti aspetto; fai pure con calma!".
La ragazza gli
rivolse un grande
sorriso poi si girò verso i suoi amici e un pò
più sollevata si apprestò a
salutarli.
Per primo si
avvicinò ad Harry e con
voce dolce disse: " Stai tranquillo e dormi pure sereno; vedrai che non
succederà nulla, in fondo quaranta giorni passano in
fretta!".
Il ragazzo
sopravvissuto le sorrise
dolcemente ed annuì senza aprire bocca poi Hermione, si
rivolse verso Ron
dicendo: " Per quanto mi riguarda è già tanto che
ancora ti parlo, perchè
quello che hai fatto ieri non ha giustificazioni ma siccome io sono una
che non
porta rancore ti saluto e ti auguro che questi giorni di separazione ti
servano
per chiarire nel tuo cuore, quali sono le giuste priorità!".
Il rosso
abbassò lo sguardo a terra
consapevole che in quel momento, qualsiasi cosa avesse detto avrebbe
solo
peggiorato la situazione.
Infine fu la
volta di salutare Ginny
e qui Hermione, ci mise davvero tutto il suo affetto.
" Grazie di
tutto tesoro, tu sei
e resterai per sempre la mia migliore amica qualunque cosa
succederà!" e
lei abbassando la voce, quasi sussurrando le disse ad un orecchio: "
Piccola, non dimenticare il tuo cuore, ricordati che lo ami, coltiva i
tuoi
sentimenti ma non permettergli di calpestarti!".
Hermione sorrise
annuendo in silenzio
quindi si volse verso Blaise e tendendogli la mano gli disse: " Forza
Zabini, sono pronta ad entrare nella fossa dei leoni!".
La serpe mora
guardò la mano tesa
della ragazza ed istintivamente l'afferrò poi volgendosi
verso Harry disse:
" Sta tranquillo Potter, la controllo io!" ed Harry gli rispose:
" Grazie Zabini, se so che tu la proteggi sono molto più
sereno!".
Blaise
annuì in silenzio quindi
scortando Hermione, sempre tenendola per mano, uscì dalla
Sala Grande.
Fuori in
corridoio trovarono le altre
tre serpi ferme ad attenderli e Draco notò subito che i due
ragazzi si tenevano
per mano e si sorprese di quanto quel semplice gesto, lo facesse stare
male.
Grugnendo di
rabbia riprese a
camminare, sempre seguito dalle sue stupide guardie del corpo, tendendo
il suo
orecchio ai discorsi di Blaise ed Hermione, che in quel momento stavano
confabulando mentre sorridevano come vecchi amici.
Dopo pochi
minuti di cammino
arrivarono davanti all'ingresso della casa di Salazar Serpeverde ed
Hermione
sentì Draco pronunciare, con voce chiara e squillante, la
parola d'ordine: "
Superbia serpens" e le venne
istintivamente,
da sorridere.
Blaise se ne
accorse e con un
espressione allegra sul viso disse: " E già Hermione come
vedi anche la
nostra parola d'ordine serve a farti capire chi siamo.
L'orgoglio dei
serpenti è in fondo,
quello che ci definisce e ci accomuna!".
La mora
annuì in silenzio e si
apprestò ad entrare nella loro sala comune.