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Autore: Ginny2301    07/10/2011    6 recensioni
Cit. dal testo:
-Cosa?! E perchè mai?
-Stasera c'è una specie di festa della sua scuola. Lei e le sue amiche la stanno organizzando da quando Kagome è tornata. Non mancherà mai. Ti conviene tornare di là, la faresti solo arrabbiare se ti vedesse adess...
Ma era troppo tardi. La porta di casa si aprì con un colpo secco e Kagome fissò Inuyasha come se avesse appena visto un fantasma.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Ballo

 

 

Inuyasha se ne stava imbronciato su una sedia il più lontano possibile dalla console che, nonostante la lontananza, gli stava letteralmente trapanando i timpani. Fortunatamente il cappello che aveva addosso faceva un po' da paraorecchi. Ayumi lo aveva costretto a indossare un completo che aveva chiamato "smoking" e che a Inuyasha continuava a sembrare troppo stretto, ma Ayumi lo aveva rassicurato dicendogli che valorizzava i muscoli e facendogli un occhiolino d'intesa. Il mezzo demone era arrossito, ma non aveva più opposto resistenza. Quando Inuyasha aveva messo la camicia fuori dai pantaloni, Ayumi era uscita fuori dai gangheri -Mettitela immediatamente dentro i pantaloni! Non si sta con la camicia fuori se hai uno smoking! Bada che se te la vedo fuori te la sistemo con le brutte e non credere che mi farò qualche scrupolo solo perchè sei il ragazzo di Kagome!

Inuyasha non sapeva se ridere o piangere. Le amiche di Kagome erano quanto di più irritante avesse mai conosciuto. Quasi quasi anche più di Koga. Quasi.

Accidenti... questa cavolo di cosa... come si chiama? Ah, sì, cravatta mi sta soffocando!

Sotto la camicia teneva il rosario di Kagome e al fianco stava Tessaiga. Ayumi si era infuriata, dicendogli che doveva assolutamente togliersela e dandogli del nerd sfigato (-Un necosa?!), ma Inuyasha l'aveva convinta a lasciargliela. Non si sarebbe sentito sicuro di sé senza Tessaiga al suo fianco.

Inuyasha si guardò intorno. In mezzo alla palestra c'erano quasi tutti gli studenti che ballavano come un'unico corpo. Il mezzo demone non aveva mai visto niente del genere. Le ragazze erano tutte fantastiche. Inuyasha non aveva mai visto abiti tanto belli, e neanche tanto corti, per la verità...

Erano molto diversi dai kimono a cui era abituato. Lo metteva quasi a disagio vedere così tanta pelle scoperta. Be', quasi. Una parte di lui era sì a disagio, ma l'altra...

In quell'istante vide Yuka, Eri e Ayumi avvicinarsi a lui con un sorriso a trentadue denti ciascuna e uno scintillio malizioso negli occhi. A Inuyasha venne la pelle d'oca.

Scappa finchè sei in tempo!, disse una voce dentro di lui. Valutò la possibilità di scappare dalla finestra, ma non riusciva a muoversi abbastanza agilmente con quello strano abito. Non riusciva neanche a incrociare le braccia come faceva di solito, figuriamoci saltare fuori dalla finestra. E non osava immaginarsi la reazione di Ayumi se avesse rotto il vestito... rabbrividì al solo pensiero.

Yuka e Ayumi lo presero a braccetto mentre Eri si metteva davanti a loro e li guidava.

-Ma dove mi state portando?- chiese il mezzo demone.

-Eh?- chiese Ayumi.

-Scusa, ma la musica è troppo alta, non capisco niente!- gli urlò nell'orecchio Yuka. Inuyasha mugugnò. Sentiva che avrebbe perso l'udito quella sera...

-Ho detto: dove mi state portando?

-Eh?

-E parla più forte!- sospirò Ayumi, impaziente.

-DOVE MI STATE PORTANDO?!

-Aaaaah! Ora ho capito!- urlò Yuka.

-Visto? Tel'avevamo detto di parlare più forte. Ora abbiamo sentito.

-Dovresti ascoltarci di più.

-I nostri consigli si rendono sempre utili.

-Dovremmo farlo per lavoro, non credi, Ayumi?

-Bell'idea Yuka. Faremmo un sacco di soldi.

-EHI, PERCHÈ NESSUNO MI RISPONDE?!

-Ti stiamo portando dritto dritto nelle braccia del paradiso!

-Che?

-Occhio a non sbavare troppo e cerca di non lasciarci la mascella, che poi dobbiamo pulire noi!- gli urlò Ayumi.

Ma non appena Eri si tolse da davanti a lui, Ayumi e Yuka (-Tadaaan!), Inuyasha sentì che Ayumi aveva ragione, per la storia della mascella. Vide Yuka da un lato fargli il segno di asciugarsi la bocca. Davanti a loro stava una ragazza bellissima. La più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita di duecento anni.

No, questa è una donna.

La donna davanti a lui portava i capelli nerissimi sciolti docilmente sulle spalle, ma erano diversi dal solito. Questa donna aveva capelli pieni di curve che formavano dei bellissimi e morbidissimi boccoli i quali si muovevano vaporosamente ad ogni piccolo movimento di lei. Aveva il viso che emanava una luce bianca che le conferiva una purezza infinita, alle orecchie erano attaccati due fili d'argento dapprima intrecciati tra loro per poi cadere dritti, aveva messo qualcosa agli occhi perchè gli sembravano più grandi del solito e lo stesso per le labbra che lo attiravano come se avessero una calamita all'interno.

La donna aveva un vestito bellissimo. Sembrava una dea della bellezza, vestita così. Il vestito sembrava fatto d'argento, visto come brillava. Aveva una spallina sola che le fasciava dolcemente il seno alto e scendeva giù accarezzandole la vita d'ape e i fianchi sensuali e si fermava a metà coscia lesciando intravedere più che mai le gambe pennellate di lei. Portava ai piedi delle scarpe rialzate sul dietro che le valorizzavano le caviglie sottili.

Si muoveva come se ai piedi avesse avuto due ciabatte, al posto di quei trampolini olimpici, e anche se le avesse veramente avute ai piedi sarebbe stata lo stesso aggraziata come adesso.

Era incredibile come ogni suo movimento potesse essere tanto armonioso, e Inuyasha era la prima volta che lo notava. Promise a sé che da quel momento in poi non avrebbe più tralasciato neanche il più piccolo dettaglio di lei.

Non si badò dei lampi che provenivano dalla sua destra, o meglio, da Ayumi. Era troppo occupato a fissare la donna davanti a lui.

E anche lei lo stava guardando.

Aveva uno sguardo indecifrabile, ma che Inuyasha trovò magnetico.

I suoi occhi...

Lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Non riusciva a non perdersi nei suoi occhi, non riusciva a guardare da nessun'altra parte, perchè il suo sguardo tornava inevitabilmente a posarsi su quegli occhi che, come le sue labbra, sembravano avere dentro una calamita.

Poi lei si aprì in un sorrsio.

Il viso le si illuminò, gli occhi le brillarono di felicità e la bocca perfetta lasciò trasparire i denti bianchissimi.

E il mondo si fermò.

Per qualche istante lei fu il centro del mondo.

Ayumi deve avermi fatto chissà quale incantesimo.

Per qualche bellissimo e magico istante lei fu il perchè di tutto. Fu la risposta a tutte le domande irrisolte di Inuyasha.

Ayumi... accidenti, se ora ho la faccia da pesce lesso è tutta colpa sua!

Poi, quando arrivò Hojo e le mise un braccio intorno alle spalle, l'incantesimo si ruppe.

Lo fissò con odio crescente.

-Ehm... Inuyasha ti presento Hojo. Hojo, lui è Inuyasha- disse Kagome leggermente a disagio.

Inuyasha non disse nulla e rimase lì a fissarlo. Hojo sorrise.

-Be', non penso che al tuo amico abbia fatto piacere conoscermi.

Kagome lo pregò con gli occhi -Inuyasha, per favore, sii carino.

Inuyasha rimase in silenzio. Kagome sospirò.

-Hojo, andresti a prendere da bere, per favore?

Hojo lanciò un'occhiataccia a Inuyasha, che fu felice di rispondere, e lasciò andare Kagome.

-Kagome...- sussurrò Inuyasha. Lei lo guardò sorpresa. Lui allungò la mano, come se volesse essere sicuro che non sia tutto un sogno. Si era dimenticato della musica che gli stava perforando i timpani, non si era neanche reso conto di quanta dolcezza avesse messo in quell'unica parola. Kagome sorrise dolcemente e gliela prese. Inuyasha l'attirò a sé con un piccolo strattone e l'abbracciò forte.

-Kagome... ero preoccupato che stessi ancora male.

-No, sto bene, grazie- rispose lei, allontanandolo leggermente -Scusa, non volevo farti preoccupare.

Inuyasha alzò un sopracciglio -Non hai mangiato nulla per tre giorni interi, se non di più, hai rischiato di morire perchè sei svenuta da una scala e sembravi un cadavere. E tu ti preoccupi di avermi fatto stare in pensiero?

-Ora che lo dici così sembra quasi stupido.

-Tu sei stupida.

-Come, scusa?

-E sei bellissima. Il che è più evidente del fatto che sei stupida. Quindi ti salvi solo per questo.

Kagome sorrise -Pensavo fossi arrabbiato per via di Hojo.

Lui s'irrigidì -In effetti lo sono. Perchè hai scelto di essere accompagnata da uno come lui? Lui non è in grado di proteggerti come me. Quante volte devo ancora dimostrartelo?

-E che ne sapevo io che saresti arrivato tu! Pensavo che saresti venuto domani...

-Ehi, Kagome...- cominciò Inuyasha, titubante -Non è che... non è che Hojo è più... ehm, bello di me?

Kagome alzò un sopracciglio poi scoppiò a ridere.

Inuyasha arrossì violentemente -Be? Che diamine hai da ridere?! Guarda che io sono serio!

Ma questo fece ridere ancora di più la ragazza -Oddio... il grande mezzo demone Inuyasha, quello che sopporta ogni ferita senza batter ciglio, ha paura di essere meno attraente di un semplice umano!

Inuyasha si finse offeso e ribatté -Ora che lo dici così sembra quasi stupido.

-Tu sei stupido.

Si sorrisero a vicenda. E per un altro attimo il mondo si fermò.

-Vieni a ballare?- chiese Kagome, speranzosa.

-Neanche per sogno!

-Ah, come sei noioso! Allora se vuoi resta pure lì a fare il musone! Io vado.

Kagome si voltò di scatto e i boccoli le svolazzarono sulla schiena. Inuyasha li trovò adorabili. Yuka e Eri andarono da Kagome e cominciarono a ballare con lei.

Inuyasha la contemplò affondo. Era così spensierata in quel momento... negli occhi aveva solo felicità, si vedeva che si divertiva un mondo. Osservò i movimenti che faceva mentre ballava. La vita sottile si muoveva avanti e indietro e i boccoli le accarezzavano dolcemente le spalle ad ogni movimento. E la cosa più bella era come sorrideva. Rideva perchè era felice. Era così bella quando era felice... vedeva le sue amiche che la facevano ridere, e anche loro avevano la felicità negli occhi. Poi Yuka le prese una mano si allontanò in modo che le braccia di entrambe fossero stese e le fece un cenno con la testa. Kagome, allora, si arrotolò il braccio intorno al busto, fino a che non si ritrovò schiena contro Yuka. Poi quest'ultima la spinse leggermente e Kagome iniziò a girare. Il vestito le si alzò leggermente e iniziò a svolazzare aggraziatamente mentre girava. Anche i capelli formarono un cerchio in aria. Kagome finì dritta addosso a Eri e le vide ridere ancora di più.

Inuyasha si alzò e andò in direzione di Kagome e, sorprendendo anche se stesso, disse -Mmm... questa canzone mi piace. Ti va di ballare? Anche se non so ballare, quindi rettifico. Ti va di fingere di saper ballare con me?

Kagome rise -Volentieri!

Si spostarono in pista e si guardarono in attesa che uno di loro cominciasse a ballare. Kagome rise ancora, arrossendo.

E Inuyasha si rese conto che gli piaceva da matti quando sorrideva. Avrebbe fatto di tutto per far sì che sorridesse sempre.

-Ehi, Inuyasha! Ma tu stai sorridendo?!

-Ehm... sì. Perchè?

-Non hai mai sorriso dalla felicità... è... divertente. Cioè... è bello.

Era arrossita violentemente e Inuyasha la trovo più bella che mai.

-Già. È tutta colpa del vestito che ti sei messa. E anche tua, ovviamente. E degli incantesimi di Ayumi.

-Incantesimi?- rise Kagome.

-Quello che ti ha fatto non è un incantesimo?

-Non esattamente. Mi ha comprato questo vestito molto... ehm... scollato.

-Non mi sembra. Magari un po' corto...- commentò il mezzo demone ammiccando in direzione delle gambe di Kagome. Evitò la parola succinto per paura che lo deridesse come aveva fatto Ayumi poco prima.

-Mi riferivo alla schiena.

-Che ha che non va la tua schiena?

Kagome alzò un sopracciglio e si fermò. Involontariamente si erano messi tutti e due a ballare, o almeno, a dondolarsi sul posto.

Quando si voltò la mascella di Inuyasha sbattè contro il pavimento.

Il vestito sul retro aveva una scollatura mozzafiato che arrivava quasi fino alla vita. Mostrava la schiena liscia e sensuale di Kagome e al mezzo demone venne voglia di accarezzarla.

Inuyasha deglutì a fatica, dopo essersi rimesso a posto la mascella con un sonoro crac.

-Oh...

-Già- sospirò Kagome.

-Be'...- commentò Inuyasha -Devo dire che il tuo vestito non lascia molto all'immaginzione...

-Per questo non volevo metterlo...

-Ma non mi dispiace affatto che tu te lo sia messo!- Inuyasha sfoderò il suo miglior sorriso ebete.

-Mi sembra di sentire Miroku.

-Okay, ora mi puoi considerare offeso.

Kagome rise.

Inuyasha incrociò le braccia al petto e chiuse gli occhi -Se fosse qui Miroku farebbe i salti di gioia. Tutte queste ragazze in abiti succ... ehm, volevo dire corti... gli si aprirebbero le porte del paradiso.

-Inuyasha! A cuccia!

SBAM!

Appena gli fu possibile schizzò in piedi -Ehi! Ma che ho detto?!

-Devo proprio ripeterlo?- disse Kagome che nonostante tutto se la rideva un sacco.

Inuyasha avvampò -Ma è vero!

-Ti devi comunque vergognare!- rise lei -Non si dicono queste cose! Da quando sei diventato così pervertito?

-È tutta colpa di Miroku!

-Ah, certo, ora torna tutto...- rispose sarcastica.

-Comunque! Approposito di Miroku e gli altri... Sango mi ha chiesto di dirti "ventuno".

-Eh?

-Ventuno!

-Così tante?- chiese lei, visibilmente sorpresa.

Inuyasha fece spallucce -Bho. Chiedilo a lei.

-Mmmh...- commentò Kagome, pensierosa.

-Ma che significa ventuno?

-Lascia stare, lunga storia.

-Non abbiamo fretta.

Kagome fece un gesto elusivo con la mano e Inuyasha capì che per quanto avrebbe insistito non le avrebbe cavato un'altra parola.

-Inuyasha, non ti da' noia Tessaiga?

-Un po'- ammise lui -ma mi sento più tranquillo, almeno.

-Dove hai messo il tuo abito?

-Ce l'ha Ayumi, ma non so dove...- rispose Inuyasha guardandosi attorno. Quando tornò a guardare Kagome si accorse che stava ballando da solo. Il ragazzo di nome Hojo l'aveva trascinata con sé in pista.

Dannazione se n'è approfittato perchè non guardavo. Quel maledetto!

E no eh! Prima devo sopportare quell'arrogante di Koga, e ora lui!

-Ehi, stavo ballando con lei, se non te ne sei accorto!- ringhiò Inuyasha mettendosi tra i due.

-Quello tu lo chiami ballare?- chiese Hojo alzando un sopracciglio.

Kagome corrugò la fronte -Hojo, ma che dici?

Inuyasha avvampò -Ti conviene non fare tanto lo sbruffone se ci tieni alla faccia!

-Inuyasha!

-Cos'è, una minaccia?- chiese tranquillamente Hojo.

-Allora qualcosa la capisci!

-Ehi! Basta!- tentava di fermarli Kagome, ma nessuno dei due ci badava.

-Spiritoso, dico davvero. Ma una ragazza bella e fine come Kagome non merita uno rozzo e scontroso come te.

-Grrr...

-Adesso basta, smettila Hojo!

-Ma dai, Kagome! L'hai visto? Chi mai viene a una festa con smoking e cappello?

Inuyasha arrossì ulteriormente. Se solo Hojo sapesse chi era...

-Inuyasha- disse Kagome in tono di avvertimento, come se sapesse benissimo cosa avesse appena pensato il mezzo demone.

-Sono un po' stanca. Mi accompagneresti a casa, per favore?

-Certo- rispose Inuyasha.

Kagome salutò distrattamente Hojo e poi uscirono insieme. Inuyasha la vide rabbrividire. Si tolse la giacca e la mise sulle sue spalle.

-Scusa- disse lei -è la schiena scoperta.

-Figurati.

Tac. Tac. Tac. Tac.

Il suono dei tacchi di Kagome era l'unico rumore a rompere quel silenzio imbarazzante. Lei aveva lo sguardo opaco, come se la sua mente stesse viaggiando lontana e Inuyasha si chiese che cosa stesse pensando.

-Ehi, Kagome! Kagome!

Inuyasha ringhiò mentre la ragazza al suo fianco sospirava. Le mise un braccio ferreo intorno alle spalle e si voltarono verso la voce di Hojo.

Lui esitò appena vedendoli abbracciati e notando il rossore di Kagome e lo sguardo d'avvertimento di Inuyasha.

-Kagome, mi dispiace per quello che ho detto prima. Ma c'è una cosa che devo assolutamente dirti.

Inuyasha vide che la ragazza al suo fianco aveva uno sguardo terrorizzato e cercava di comunicare con gli occhi a Hojo di stare zitto.

-Gira a largo, pallone gonfiato- sibilò Inuyasha, ma venne ignorato da entrambi.

Hojo prese le mani di Kagome tra le sue e disse -Kagome Higurashi, mi hai rubato il cuore sin dal nostro primo incontro. Non sopporto la vista di te al fianco di questo... ehm... di lui.

Kagome aveva spalancato occhi e bocca ed era arrossita. Inuyasha stava tremando dalla rabbia.

-Non... ti... devi... avvicinare... mai... più... a... Kagome... MI HAI SENTITO BENE?!

Inuyasha lo urlò con tutto il fiato in gola e strinse Kagome ancora di più.

-Ho-Hojo, io... mi dispiace...

Non riuscì a finire e ammiccò in direzione del mezzo demone.

-Kagome ne sei proprio sicura?

Lei annuì, poi fece un cenno a Inuyasha e ricominciarono a camminare. Poi, Hojo, in un sussurro impercettibile che solo Inuyasha sentì, promise -Non smetterò mai di amarti, Kagome. Mai.

E Inuyasha, senza sapere bene il perchè, ebbe paura. Paura che Hojo potesse mettersi in mezzo a quello che c'era tra lui e Kagome, paura che potesse rovinare tutto. La stessa paura che Kagome aveva sempre serbato dentro di lei senza che Inuyasha lo sapesse: la paura che lui avesse potuto scegliere Kikyo. Il mezzo demone si chiese come fosse riuscita a stargli accanto dopo tutto quello che le aveva fatto.

Mi vuole bene. Mi vuole davvero tanto bene. E anch'io gliene voglio.

La spinse via da sé.

-I-Inuyasha, ma che ti prende?- chiese, spaesata.

-Non ti ho dato scelta. Mi dispiace, Kagome. Tu puoi scegliere se lui o me.

-Ma Inuyasha... non capisco, prima mi difendi e poi...?

-Kagome, io sono... io... ti voglio bene. Ma tu non devi provare lo stesso per me perchè ti ho costretta. Se vuoi stare al mio fianco, ne sarò felice come mai in vita mia, ma fin ora non ti ho dato possibilità di scegliere.

Gli occhi di Kagome si riempirono di lacrime e gli si avvicinò pian piano, sorridendo.

-Inuyasha... una volta ti dissi che sarei rimasta al tuo fianco per sempre, te lo ricordi?

Il mezzo demone annuì. Fu esattamente dopo che Kagome l'aveva sorpreso insieme a Kikyo. E lei aveva avuto il coraggio di chiedergli una cosa del genere... e a mantenerla.

-Sì, ma molte cose sono cambiate da allora.

-No, non è cambiato niente. Prima mi hai detto che se starò al tuo fianco ne sarai più felice che mai. Io, che prima di ogni altra cosa voglio vederti sorridere, dovrei forse negarti la felicità solo perchè piaccio ad un altro ragazzo?

Anche gli occhi di Inuyash diventarono leggermente umidi, ma se la ragazza se ne accorse, ebbe il tatto di non darlo a vedere.

-Ma quello che conta è ciò che provi tu.

-Vuoi davvero sapere i miei sentimenti per te?

Inuyasha non disse niente, ma i suoi occhi parlavano chiaro. Ardevano come il fuoco. Kagome si avvicinò ancora di più al mezzo demone e gli prese la mano.

-Allora chiudi gli occhi...- lo disse in un sussurro appena percettibile. Inuyasha obbedì e chiuse gli occhi avvicinandosi a lei. Poi, due petali di rosa gli sfiorarono le labbra e la felicità esplose nel mezzo demone. Sentiva un'energia mai rpovata prima pulsargli nelle vene, si sentiva più forte che mai, si sentiva più felice che mai. Quella che credeva felicità non era niente paragonata all'intensa emozione che provava in quel momento.

Era Kagome.

Era sempre stata Kagome.

Era lei l'origine di tutta quella felicità, di tutta quella forza e di quell'amore che fluivano dalle sue labbra a quelle di lui.

Inuyasha affondò una mano nei capelli morbidi e profumati della ragazza e si lasciò inebriare dall'odore dolce di Kagome. Sentì la ragazza che gli circondava le spalle e lo stringeva forte. Sentì i loro corpi che continuavano a sfiorarsi, mandando scariche elettriche ovunque.

Quando si separarono rimasero abbracciati l'uno all'altra.

-Bastata la risposta?- chiese Kagome.

-No- ribatté Inuyasha, e sorridendo la baciò di nuovo.

-Ti devo fare un disegnino, per caso?

-Dipende da se sei brava a disegnare.

-Era ironia.

-Anche la mia.

-Dici che non so disegnare?

-Può darsi.

-Potrei anche offendermi, sai?

-Sì e mi manderesti a cuccia, ma non so quanto ti convenga adesso- ribatté Inuyasha, con un mezzo sorriso. Kagome rise.

-Andiamo a casa?

-Mh-mh.

Inuyasha le cinse le spalle e Kagome la vita, poi s'incamminarono.

-Tutto bene dall'altra parte?- chiese lei.

-Sì. Avevo detto a Shippo che sarei tornato con te, non vorrei che lui, Miroku e Sango si stiano preoccupando inutilmente...

-Questo perchè secondo i piani dovevi restartene di là ancora per un giorno... ma sono felice che tu sia venuto.

-Tzè. Ci credo. Non fosse stato per me, saresti una sogliola.

-Senti senti. Qualcuno si da' un po' di arie, eh?

Inuyasha alzò un sopracciglio -Vuoi forse negare che ti ho salvato la vita per l'ennesima volta?

-No. Però te la tiri un sacco per avermi salvata- obiettò Kagome, guardandolo sottecchi.

-Me la cosa?

-Uff, talvolta dimentico quanto è antiquato il tuo vocabolario.

-Che?

-Vuol dire che ti vanti troppo.

-Non è vero.

-Ah, no?

-No.

Rimasero un po' in silenzio. Poi Inuyasha si ricordò una cosa.

-Ah, Kagome, ricordati di portare i ceretti e le tende, domani.

Kagome lo guardò come se fosse stupido -I ceretti e le tende?

-Sì.

-E cosa sono?

-Dai, quei cosi... e dai... hai capito no?

-Inuyasha, il tuo quoziente intellettivo mi sta davvero spaventando.

-Il mio che?

-La tua intelligenza mi preoccupa.

-In senso buono o cattivo?

-Secondo te?!- ribatté lei, sarcastica -Mi stai chiedendo di portare di là cose che ti sei inventato!

-Ma se le hai usate tu queste parole!- obiettò il mezzo demone.

-Quando mai?

-Quando parlavamo del tuo kit per curare le persone.

Kagome lo fissò per un secondo, poi capì. Scoppiò a ridere e dovette tenersi la pancia.

-Ma tu vuoi dire i cerotti e le bende!

Kagome continuò a ridere a crepapelle, mentre Inuyasha continuava ad arrossire dall'imbarazzo.

-Che pignola che sei!

-Io pignola?! Sei tu che non capisci nulla! E ricordami che ti devo insegnare delle parole nuove...

-Anche la tua amica Ayumi ha riso di me, ma solo perchè ho definito questo vestito succinto- disse Inuyasha, indicando lo smoking che indossava.

-Tu cosa?!- chiese Kagome per poi scoppiare nuovamente a ridere -E dai! Nessuno definisce più un vestito succinto!

-Sì, ora me ne sono accorto anch'io, grazie!

Stettero in silenzio fino a che non arrivarono al tempio Higurashi. Kagome tremava ancora di freddo.

-Kagome, vuoi entrare in casa?

-No, stiamo un po' fuori. È così bella questa serata...

Inuyasha annuì. La trascinò per la vita vicino a Goshimboku, poi fece un balzo portandosi dietro la ragazza. Atterrarono sul ramo su cui Inuyasha era solito dormire quando non vegliava su di lei.

-Ehi!- urlò Kagome.

-Che c'è?

-Dimmelo quando salti che mi preparo! Ci è mancato poco che vomitassi...

-Tzè. Debole.

-Ha! Ti piacerebbe!

Inuyasha si sedette con la schiena appoggiata al tronco poi aspettò finchè Kagome non lo guardò. La ragazza capì e si sedette appoggiando la schiena nuda contro il petto del mezzo demone. Lui le prese il sopra della giacca che le aveva dato e coprì entrambi con quella. La stranse tra le gambe e la circondò con le braccia. Affondò il viso nei suoi capelli profumati e chiuse gli occhi. Sentì Kagome che rabbrividiva.

-Ma è possibile che tu abbia ancora freddo? Hai il termostato rotto per caso?- chiese lui, tossendo per via dei capelli finitigli in bocca parlando.

-No, sto bene.

-Stai tremando.

-Ti dico che sto bene.

-Trattandosi di te, quando dici una cosa del genere non posso fare altro che preoccuparmi di più.

Kagome rise e, di conseguenza, anche Inuyasha. Rimasero in silenzio ancora un po' e Inuyasha la sentì abbandonarsi completamente a lui.

-Kagome?

Non rispose. Respirava profondamente.

Si è addormentata.

Inuyasha le baciò la testa e si addormentò con i capelli della ragazza che gli accarezzavano dolcemente il viso, facendogli sentire costantemente il dolce profumo di Kagome.

  
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