Capitolo
19
Mancava poco più di
mezz’ora all’inizio della festa.
Ichigo si stava guardando allo specchio. Indossava una veste grigio
perla con
le ampie maniche bianche leggermente rigonfie
sull’attaccatura delle spalle e
che terminavano con un tratto più stretto sul polso dello
stesso colore
dell’abito. Il collo era alto e all’altezza della
vita portava una cintura in
corda che dondolava seguendo il movimento del suo corpo. In quello
stesso punto
si restringeva leggermente per poi allagarsi nuovamente.
L’abito arrivava poco
più su delle ginocchia e sulla sinistra,
all’altezza del cuore, c’era lo stemma
dei Kuchiki, un petalo di ciliegio. Sotto il vestito indossava delle
calze
scure e delle scarpe chiare come il vestito.
A guardarsi vestito in quel modo
si sentiva abbastanza
ridicolo.
Sospirò. Si
allontanò dallo specchio e si avviò alla
porta.
Appena uscì dalla
stanza vide Ishida e Chad che lo aspettavano.
Erano vestiti nel suo stesso modo solo che Ishida aveva un abito rosso,
mentre
Chad ne indossava uno verde. Ichigo ridacchiò vedendo un
uomo grande e grosso
come Chad stipato in un abito tanto piccolo.
- Ragazzi!!!!!!!-
Il gruppetto si girò
verso sinistra e vide Isshin che
salutava. Dietro di lui c’erano Orihime, Yuzu e Karin.
Orihime indossava un
ampio abito rosso leggermente scollato e aveva i capelli raccolti. Yuzu
indossava un abito rosa che le arrivava poco sotto le ginocchia mentre
Karin
aveva un abito lilla della stessa lunghezza di quello di Yuzu. Tutto il
gruppo
si avviò verso la sala dove si teneva la festa. Vi era
già una lunga fila di
persone che attendevano di entrare dalla grande porta di legno che
portava alla
festa. Accanto all’entrata c’erano due guardie che
aprivano e chiudevano
l’enorme porta. Al di là di essa c’era
un uomo che pronunciava a gran voce il
nome di questo o quell’invitato.
Dopo parecchi minuti il gruppo
giunse all’ingresso. Qui
una mano bloccò Ichigo. Il ragazzo si voltò di
scatto e vide il principe
Byakuya al suo fianco.
- Il signor Kurosaki
entrerà dopo di voi- disse con voce
chiara.
Così fu.
Entrò prima tutto il gruppo. Poi il principe gli
fece segno di aspettare ancora un attimo. Si avvicinò alla
guardia e gli
sussurrò qualcosa. Subito l’uomo entrò
dentro e ricomparve solo molti attimi
dopo. In quel mentre Ichigo osservò il principe. Aveva un
abito blu scuro
simile al suo solo che quello del principe
era stato decorato con della stoffa color argento. Le
osservazioni di
Ichigo furono bloccate dal ritorno della guardia.
-Vieni con me- disse Byakuya.
Ichigo seguì
l’ordine ed attraversò l’enorme porta.
All’interno la sala era stata addobbata con lunghi nastri
d’orati ed era stata
riempita con lunghissimi tavoli pieni di tutte le prelibatezze
possibili. Una
parte era però rimasta sgombra per lasciare posto alla
piccola orchestra che
allietava la serata e per lasciare un po’ di spazio a coloro
che volevano
ballare.
Ichigo, però, non ebbe
modo di poter commentare subito
ciò che aveva davanti perché al suo ingresso era
sceso il silenzio. Si voltò
alla ricerca del principe ma si accorse che non era più al
suo fianco. Si
ritrovò spiazzato in mezzo a tutte quelle persone che lo
fissavano.
- Ecco a voi colui che ha salvato
Soul Society. È a lui
che noi tutti dobbiamo la vita-
Una voce chiara si alzò
dalla folla che, dopo aver
sentito tali parole, si aprì fino a permettere al padrone
della voce di uscire
allo scoperto. Era Rukia che quella sera, a parere di Ichigo, era
più bella che
mai. Aveva un lungo abito azzurro scuro senza spalline che le fasciava
il corpo
sino alla vita per poi scendere largo verso la fine. Era semplice ed
elegante.
I capelli di lei erano stati bloccati dietro la nuca da un grosso
fermaglio
scintillante.
Ichigo sorrise quando la vide. Lei
gli rispose con un
altro sorriso.
- Che sia sempre il benvenuto tra
noi-
Dopo questa frase la folla
iniziò ad applaudire. Ichigo
riuscì finalmente a muoversi solo quando tutti tornarono a
banchettare o a
danzare o a chiacchierare.
- Non essere così
rigido Ichigo! In fondo è la tua
festa!- gli disse Rukia ridendo.
Lui sorrise malinconico. Lei
scorse subito la tristezza
nei suoi occhi.
- Che ti prende Ichigo?- chiese
- Nulla- rispose lui.
Lei gli prese la mano e lo
portò fuori dalla festa. Erano
in giardino solo loro due.
- Allora? Mi dici
cos’hai?-
- Domani io ripartirò
per Karakura…- disse lui dopo aver
sospirato
Lei lo guardò e
capì subito cosa lo preoccupasse.
- Bè non sei felice di
tornare a casa? È da tanto che non
torni- fece una pausa per guardarlo – sai abbiamo fatto molte
migliorie ma non
abbiamo ancora finito del tutto quindi torneremo il prima possibile per
concludere il lavoro. Non sia mai che i Kuchiki lascino qualcosa di
inconcluso-
concluse sorridendo
Lui la guardò
sbigottito.
Il sorriso di lei si
allargò.
- Non ti libererai tanto
facilmente di me, sai?-
A quel punto anche lui sorrise.
Allungò una mano verso il
viso di lei. Le accarezzò una guancia e, senza aspettare la
reazione di lei, la
baciò. Fu un bacio dolce e pieno di parole non dette.
- Lo spero con tutto me stesso,
sai?- disse infine lui.
Lei sorrise come mai aveva fatto
prima di allora.
- Torniamo dentro adesso
altrimenti ci daranno per
dispersi!- disse lei e senza aspettare risposta si trascinò
il ragazzo dietro.
Due anni
dopo
La chiesa era piena di persone.
Tutti attendevano
l’arrivo della sposa. Lui, lo sposo, aspettava in ansia
sull’altare la sua
bella. Non riusciva a calmarsi e a star fermo.
- Dannazione Kurosaki datti un
contegno!- sbottò Ishida
che era al suo fianco
Ichigo non ebbe il tempo di
ribattere perché si sentirono
i violini che cominciavano a suonare una dolce melodia. Il ragazzo si
girò di
scatto verso l’ingresso della chiesa e la vide. Lei era
lì e stava camminando
verso di lui. Ora era più calmo. Niente lo faceva stare bene
come faceva lei.
Rukia giunse all’altare.
I due si guardarono negli occhi.
- Yo Rukia- disse lui
- Yo Ichigo- disse lei
Sorrisero contemporaneamente
consci del fatto che ormai
niente più poteva ormai dividerli. Perché loro
erano Ichigo e Rukia un’anima
sola in due corpi.