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Autore: la_marty    08/10/2011    4 recensioni
Dal sesto capitolo:
“Grazie Bella, ma ti sarei grato se non tentassi più di uccidere le mie intervistatrici, o il pubblico potrebbe farsi un’idea sbagliata dei miei modi”.
Bellatrix arrossì e pigolò: “Era un banalissimo Anatema che uccide, cosa c’era di sbagliato, padrone?”.
Travers rispose per Voldemort: “Chi vuoi che voti il padrone se si ha la percezione che tutti gli oppositori verranno ammazzati seduta stante?”.
“Ma la politica del padrone è esattamente questa!”, esclamò lei. “Meglio che ci facciano l’abitudine”.

Ebbene sì, la crisi è arrivata anche nel mondo della magia: c'è aria di elezioni e i tre candidati scelti si apprestano ad affrontare una dura campagna elettorale e tutta una serie di interviste e dibattiti per ottenere la fiducia degli elettori. Gli aspiranti Ministri della Magia sono un mago malvagio e famoso, una studentessa modello di Hogwarts e un mago piccolo e furbo, odiato da tanti ma che riscuote, in modi più o meno leciti, un misterioso successo ogni volta che si aprono le urne.. vi ricorda qualcuno?
Genere: Comico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Bene, la mia tesi è bella che finita e finalmente ho di nuovo tempo da dedicare alle mie creazioni su EFP! Questo capitolo è una specie di stallo (non sono neanche soddisfattissima ma devo riprendere la mano), la storia vera e propria ricomincerà dal prossimo capitolo.. intanto ditemi che vi sembra questo! Enjoy!
 
 
INTERMEZZO: Mangiamorte e merchandising.
 
Voldemort stava sognando di troneggiare sul Ministero della Magia, la veste nera svolazzante e una folla di maghi e streghe prostrata ai suoi piedi, con Silente in prima fila e i giovanissimi maghi che si rapavano il capo secondo la moda del momento, per assomigliare ancora di più al loro signore e padrone.
Con un sorriso trionfante il Signore Oscuro dormiva beato nella sua stanza di Villa Malfoy, circondato da peluche a forma di serpente.
Barty Crouch Jr uscì silenziosamente dalla camera e raggiunse i suoi colleghi due piani più sotto.
“È tutto sistemato”, li rassicurò. “Siccome non si addormentava con la danza del serpente abbiamo fatto una gara di barzellette. L’ho fatto vincere e si è addormentato soddisfatto”.
Gli occhi di Bellatrix mandarono fiamme.
“Come osi insinuare di averlo fatto vincere?”, sibilò furiosa. “Il Signore Oscuro è divertente e spassoso e di certo le tue patetiche barzellette non possono reggere il confronto con le sue”, dichiarò con rabbia. Barty Crouch Jr sapeva che Bella era cieca quando si parlava di Lord V, per cui si morse le labbra e non replicò. Le sagome nere degli altri Mangiamorte si guardarono bene dal risponderle per le rime ma passando di fianco a Barty Crouch Jr gli batterono sulla spalla come a dire ben fatto.
Si trovavano nella buia cantina di Villa Malfoy, una stanza molto grande senza finestre, illuminata da candele. Un tavolo di faggio era posizionato al centro della stanza e i Mangiamorte stavano lentamente prendendo posto, Lucius Malfoy a capotavola.
“Come sapete siamo qui per una missione di importanza cruciale”, esordì il padrone di casa. “Dobbiamo studiare un piano strategico e migliorare l’immagine del Signore Oscuro così da allestire bancarelle e punti vendita di merchandising. Ah, e dovremmo anche mettere a punto il set per la prossima intervista”.
“Oh.. sarà così entusiasta!”, squittì Alecto Carrow.
Tutti al tavolo annuirono, eccetto Bellatrix che aveva lo sguardo torvo. Era convinta che l’immagine del Signore Oscuro fosse già ottima ma era evidente che soltanto lei e il Signore Oscuro in persona la pensavano in quel modo e quella sera doveva mostrare un atteggiamento collaborativo. I suoi colleghi erano molto più realisti di lei e meno accecati dall’attrazione fisica per il loro signore, e avevano deciso di indire una riunione speciale per mettere appunto una strategia.
“Propongo di mettere subito a punto uno slogan, così che poi potremo riprodurlo su magliette e cappellini” dichiarò Yaxley con tono autorevole.
“Lo farò incidere anche sulla mia ascia”, urlò Macnair gioviale. “Così quando trancerò le teste dei Mezzosangue sarà il logo del padrone l’ultima cosa che vedranno!”.
Macnair si perse in fantasticherie e gli altri andarono avanti.
Rookwood fece apparire dal nulla una grande lavagna sospesa per aria e cominciò ad agitare la bacchetta.
“Direi che lo slogan dovrebbe incorniciare o sovrastare un Marchio Nero”, spiegò. “Che ne dite di La retta via, stai sicuro, è seguire il Signore Oscuro?”.
“Io ne ho uno migliore”, annunciò Bellatrix: “Se non voti il Signore Oscuro / ti imbottisco di cianuro!”.
Lucius aprì la bocca per insultarla ma Narcissa gli posò la mano su un braccio e parlò. “Bella, tesoro.. per quanto la tua proposta sia.. piena di sani principi.. dobbiamo scegliere uno slogan che non sia minaccioso ma che suoni.. come dire.. invitante per le masse”.
Bellatrix la guardò basita e sconcertata ma non fece commenti. Era evidentemente un’altra di quelle ovvietà che non riusciva ad afferrare.
Avery si alzò di scatto facendo sobbalzare tutti. C’era bisogno che qualcuno prendesse il controllo della situazione. Veleggiò fino alla lavagna su cui Rookwood aveva fatto apparire un disegno del Marchio Nero e disegnò due anelli concentrici a circoscrivere il Marchio, stabilendo che lo slogan sarebbe andato scritto lì.
“Va bene ragazzi”, esordì incoraggiante. “Abbiamo il logo. Manca solo uno slogan. Ora scriverò alla lavagna tutte le vostre proposte, diciamo che proponiamo frasi per venti minuti, sennò non finiamo più. Poi voteremo”.
Avery aveva un tono sicuro e metodico e ispirò fiducia ai suoi colleghi. Come un maestro che si rivolge a una classe di studentelli, stabilì che si dovesse alzare la mano per proporre il proprio slogan. Sorprendente fu che i Mangiamorte seguirono alla lettera i suoi ordini, alzando educatamente la mano e aspettando
con pazienza il proprio turno. Ci furono proposte serie e scoppi d’ilarità. Dolohv si divertiva a ideare cantilene volgari e insensate mentre Mulciber diede prova di grande creatività.
 
Piccola, inutile Mezzosangue Hermione”, decantò.
Il sommo Lord ti divora a colazione.
E tu, pelato dalle gambe corte,
intralcia Lord V se vuoi una rapida morte.
Infine  tu, mago, fai il tuo dovere di buon elettore:
vota il Signore Oscuro, votalo con ardore!”.
 
Almeno metà dei Mangiamorte scoppiò in applauso scrosciante, Mulciber si inchinò. L’altra metà lanciò a Mulciber occhiate di disgusto.
“È troppo lunga, ci serve una frase breve e immediata!”, ruggì Lucius.
I venti minuti previsti di proposte divennero quaranta, poi cinquanta, poi sessanta. Tra schiamazzi e Anatemi lì lì per essere lanciati i Mangiamorte non riuscirono a mettersi d’accordo su una frase convincente e optarono per la breve e immediata “Signore Oscuro for President”. Il logo prese forma e venne sparato sui vari capi d’abbigliamento accumulati nella stanza. C’erano magliette, felpe, pigiami con ciabatte coordinate, accappatoi e biancheria intima.
“Questo lo prendo io!” strillò Alecto Carrow mettendo le mani su un reggiseno col logo di Voldemort stampato sulle coppe. Si denudò in un batter d’occhio e lo indossò davanti a tutti, facendosi rimirare soddisfatta. L’effetto fu quello dell’incantesimo Mangialumache e quando tutti si furono ripresi fecero comparire altri oggetti pronti a essere marchiati a fuoco dal nuovo stemma del Signore Oscuro. Alcuni erano di uso quotidiano, altri abbastanza curiosi: c’erano amuleti, medaglioni e tazze da colazione; tende da campeggio, coperte matrimoniali e calendari con una foto di Voldemort diversa per ogni mese. Ma c’erano anche saponette, flaconi di schiuma per capelli e...
“Carta igienica?” strillò Bellatrix. “Carta igienica??!!”
“È stata una mia idea!”, tuonò Avery gioviale. Non si era accorto che l’atmosfera si era gelata e Bellatrix si ergeva dinnanzi a lui con gli occhi che letteralmente sputavano fiamme.
“TU VORRESTI SFREGARE IL LOGO DEL PADRONE SULLE TUE INDEGNE CHIAPPE??!!” sbraitò spolmonandosi. “DOVRAI PASSARE SUL MIO CADAVERE!!!!!” e gli si avventò contro come posseduta dal più vendicativo dei demoni, urlando maledizioni che rimbalzarono per tutta la stanza e ferirono Lucius Malfoy a una spalla.
“Ha passato il limiteeeeee!!” urlò Malfoy tanto forte che i vetri delle finestre tremarono. “Portatela via.. PORTATELA VIAAA!!!!”.
Mulciber, Yaxley e Dolohv insieme riuscirono a sollevare di peso Bellatrix, che si dimenava spinta da una furia assassina e sbavava in preda a un raptus spaventoso. I restanti Mangiamorte udirono Schiantesimi e ancora urla, e fu un miracolo che il Signore Oscuro non si svegliò. Alla fine i tre tornarono sfregandosi le mani.
“Bene, logo e articoli ufficiali pronti”, commentò Travers spuntandoli dalla lista. “Come inno della campagna elettorale va bene a tutti La danza del serpente?”.
I Mangiamorte annuirono e borbottarono cenni di assenso.
“Non resta che rifare le prove della coreografia”, dichiarò. Tutta la stanza ammutolì rassegnata. “Lucius prepara la radio. E voialtri tutti, prendete posto! Macnair, tu farai la parte di Bella”. Macnair imprecò rumorosamente. “Narcissa sposta quel tavolo..”
Travers sembrava il direttore di una compagnia di ballo. Lucius cominciò ad armeggiare con una vecchia radio polverosa, mentre sua moglie con un gesto della bacchetta fece volare il grande tavolo di faggio fino alla parete. Tutti gli altri presero posto nello spazio centrale assumendo posizioni simmetriche, chi in piedi con le braccia al cielo, chi accucciato con la testa rivolta verso il basso.
“Azione!”, esclamò Travers. Dalla radio partì la canzoncina La danza del serpente e i Mangiamorte cominciarono a muoversi in sincrono. Quelli in piedi ruotarono le braccia, quelli accucciati fecero una capriola e balzarono in piedi. Poi tutti saltellarono in circolo, piccoli balzi a piedi uniti a ritmo di musica e si disposero in due righe. Quelli dietro (Narcissa a sinistra, Macnair al centro e Alecto Carrow a destra) si esibirono in delicati pliès, facendo ondeggiare le braccia in modo da ricordare serpenti striscianti; quelli davanti si esibirono in aggraziate piroette. Infine Macnair si buttò elegantemente ad angelo addosso ad Augustus Rookwood, il quale lo prese per i fianchi e lo sollevò in alto. Travers fu molto colpito dalla grazia di Macnair là in alto, con lo sguardo fiero, le punte dei piedi tirate e le braccia spalancate nella classica posa ad angelo. La sua postura era degna del miglior primo ballerino di qualsiasi compagnia. Poi simultaneamente anche Narcissa ed Alecto Carrow saltarono con gli stessi passi di danza di Macnair. Lucius sollevò la propria moglie con la forza di un Battitore e la finezza di una Veela; Dolohv fu pesantemente schiacciato da Alecto e i due caddero rumorosamente e scompostamente a terra, lui spiaccicato da lei.
“Voi mi farete venire i capelli bianchi!!”, sbraitò Travers. “Sempre sul finale, SEMPRE SUL FINALE!!”.
Dolohv riuscì a liberarsi della sua partner nel balletto e annaspò riempiendosi i polmoni d’aria.
“Ti avevo detto di lanciarle un incantesimo di librazione, porco Salazaar!!”.
La bestemmia ammutolì tutti e lasciò Dolohv quasi in lacrime.
“Proviamo di nuovo, ti giuro che stavolta me lo ricorderò!”, implorò.
Ma Travers se n’era già andato sbattendo la porta, lasciando Dolohv in preda dei sensi di colpa, Alecto Carrow ancora a terra con un dente spezzato e il resto dei Mangiamorte che, sospirando, si accinse a rimettere in ordine la stanza ancora canticchiando La danza del serpente.
  
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