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Autore: PrincesMonica    08/10/2011    22 recensioni
Jared e Shannon devono presenziare, assieme alla madre, ad una riunione di Famiglia in Luisiana. Ma Costance li obbliga a trovarsi delle fidanzate che li accompagnino. Cosa succederà?
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Siamo giunti alla conclusione anche per questa FF. So che alcune di voi avrebbero voluto che andasse avanti per sempre, ma io non sono una ragazza prolissa e quindi eccomi qui a postare l'epilogo: in fondo 16  capitoli mi par che bastino per una storia così XD 

Vi Ringrazio tutte per aver commentato e supportato questa FF: In questa storia, più che nelle altre, ho messo molto di me stessa. Molte cose che Monica sice al suo interno, le dico io stessa nella vita reale. Scrivere questa FF è stato un po' come fare un po' di autoanalisi. Il che mi fa capire che devo essere messa molto molto male -.-

Anyway, vi lascio con un abbraccio fortissimo dalla fredda ed umida Cardiff e vi riporto alla Fine, dove scriverò ancora qualcosina per voi lettrici. See you SOON!

Epilogo
 
Le era sempre piaciuto accarezzare l’erba fresca: le dava un senso di leggerezza, di ritorno alle origini, quando da bambina correva felice al parco a piedi nudi o in campagna dai nonni, senza paura di calpestare vetri rotti o peggio siringhe infette. Del resto nel giardino di Zia Margot era difficile trovare qualcosa di pericoloso.
Tranne Jared, ovviamente: lui sapeva sempre essere un pericolo, ma, per fortuna, sedersi a chiacchierare con Constance aiutava a tenerlo lontano da gesti malandrini. Davanti alla mamma non si può fare niente di male, si sarebbe sfogato la notte.
Monica sorrise: non le era mai dispiaciuto, in quei due anni assieme, il modo in cui Jared gliela faceva pagare.
“Ecco qui, ho preso una caraffa di thè freddo.” Cristel quell’anno era venuta con loro, la sua prima volta al raduno dei Metrejons e si stava divertendo un mondo. A differenza di lei e Jay, Cristel e Shannon non si erano mai fatti scrupoli ad amoreggiare davanti a tutti e avevano deciso, inoltre, di stare in paese piuttosto che in casa, dato che sapevano essere parecchio rumorosi.
Invece loro due, più romantici forse, dormivano nella loro piccola mansarda.
“Hai fatto benissimo, cara, fa piuttosto caldo per essere maggio.”, pontificò Margot dalla sua poltrona. “Monica, avete deciso la data per il matrimonio?”
“Quale matrimonio?”, si era improvvisamente risvegliata dai suoi pensieri.
“Il tuo e di Jared. In fondo state insieme da più di due anni, non è ora per voi di mettere su famiglia?”
Cristel ridacchiava senza farsi vedere, mentre Monica si ritrovò inizialmente pallida per poi arrossire alla velocità della luce. “Veramente non è nostra intenzione sposarci. Non ci serve, stiamo bene così.”
“ Sciocchezze.”, fece la vecchia zia. “Vi sposerete qui, ovviamente. Metteremo un gazebo... diciamo vicino al salice. So quanto vi piaccia stare lì. E poi prepareremo i tavoli con il buffet. Mi occuperò del cibo personalmente. Settembre, che dite? Fa ancora caldo e si sta bene fuori.”
Monica la guardò con terrore: la donna era completamente impazzita?
“Zia, basta! Non vedi che la metti in imbarazzo? Se Jared e Monica si vorranno sposare, te lo verranno immediatamente a dire.” Era arrivata Julie, con il suo bellissimo bikini rosso fiammante che ben si accostava alla pelle scura ed abbronzata da una settimana di relax dai parenti. Si era tinta i capelli di nero e sembrava ancora più sexy di quando era bionda.
“Non la sto mettendo in imbarazzo, le spiego soltanto che qui è benvenuta per fare la festa. Del resto dove potrebbe sposarsi altrimenti? A Los Angeles? In mezzo allo smog? No, qui staranno benissimo.”
“Julie, portami via di qui!” Monica si aggrappò alla ragazza che, ridendo, la accompagnò a fare in bagno nel piccolo lago. “Quando sei single ti chiedono di trovare un fidanzato, quando lo trovi, vogliono vederti sposata. Ma non va mai bene niente?”, sbottò Monica mettendo un piede nell’acqua. Un brivido le partì fino ad arrivare alla punta dei capelli: era gelida.
“E vedrai che appena ti sposerai, ti chiederanno di fare un piccolo Leto.”
Monica si limitò ad alzare gli occhi al cielo. Quello era un altro argomento che odiava e che, stranamente, tutti tiravano fuori nei momenti meno opportuni.
Incluso Jared.
Forse era l’età, si stava avvicinando ai quarantatre, forse era l’idea di avere un discendente, ma ogni tanto, a tradimento, parlava di come sarebbe stato carino averne uno. Monica gli rideva in faccia, lui si accodava e finiva lì. Almeno fino al giorno dopo quando ricominciava. Jared le aveva chiaramente detto che avrebbe preferito avere un figlio, piuttosto che un matrimonio che, alla fine, non significava nulla. Lui l’amava senza dimostrarlo con una cerimonia o con un pezzo di carta e Monica lo approvava in pieno, anche se, internamente, sapeva che l’idea di lei vestita di quel bellissimo abito di Armani azzurro cielo, con un boquet di rose bianche e l’acconciatura elaborata con un Jared più che elegante al suo fianco, la attirava in arditi sogni. Ma non le importava, l’unica cosa che contava era stare bene e loro stavano benissimo.
Il lavoro di Jared andava a gonfie vele e Monica, molto spesso, viaggiava con lui. Poteva scrivere comunque e, inoltre, dava anche una enorme mano alla povera Emma che ogni tanto impazziva a stare dietro a tutti.
“Mi sa che non faccio il bagno, troppo fredda.”, decretò Monica.
“Mi sa che se non ti butti tu, ci penserà Jared a farlo per te.” E si spostò velocissima.
“Cos...?”, riuscì praticamente solo ad urlare prima di sentire due braccia che la sollevarono di forza per poi scaraventarla in mezzo all’acqua. Era così fredda che per un attimo pensò di non riuscire a muoversi. Per fortuna che Jared la tirò anche fuori, oltre ad averla buttata dentro. “Io ti ammazzo!”, riuscì a sputacchiare Monica mentre lui rideva senza ritegno.
“Su, su è solo un po’ di acqua.”
“Ma vaffanculo!”
“Non dire parolacce davanti ai bambini. Non è bello.”
“Ma senti chi parla.” Quella primavera, per i concerti che stava per andare a fare in Europa, aveva deciso di tenersi i capelli corti, ma tinti di un improbabile color puffo. Per fortuna, almeno, non aveva quel colore malaticcio del 2010 e quindi alla fine non gli stavano neanche troppo male. Monica aveva usato l’altra metà di tinta per farsi le punte blu elettrico, anche se non sapeva quanto sarebbero durati, dato che tendevano a scolorirsi presto.
Si era sbarbato per bene per quel pic-nic e magari non sembrava avere diciotto anni come accadeva fino a pochi mesi prima, però sembrava sempre quasi più giovane di lei. Era frustrante a volte.
Jared la riprese in braccio, bagnandosi tutto pure lui, per riportarla a riva, sotto il loro salice, dove avevano steso il telo da mare.
“In effetti è fredda, ma se vuoi ti scaldo.”
“Non ti azzardare, lascio questo onore al sole.” Jay sorrise, ma si stese vicino a lei. La piccola Rachel li osservava ancora sospirando e sperando che lui, prima o poi, lasciasse quella vecchiaccia e si mettesse con lui, nonostante il piccolo Peter Bishop* le avesse dato il primo bacio a scuola.
“Ingrata.”
“Semplicemente ti conosco. Mi metteresti in imbarazzo di fronte a tutta la tua famiglia.”
Jared le prese una ciocca di capelli e se la attorcigliò attorno al dito. “In realtà è anche la tua famiglia, ormai. Sei una Leto, anche se ancora non hai cambiato il cognome. Sei una di noi, amore.”
“Questo sì che è preoccupante.”
“Scema!”
“Dai che scherzo. Ma senti un po’, e Zia Franny? Quasi mi manca la sua presenza.” Jared stava continuando a giocare con i suoi capelli, mentre lei pigramente si distendeva sull’asciugamano per farsi baciare dal sole.
“Ha saputo da un uccellino biondo, anzi, ormai tinta di nero, che ci saremmo stati anche noi e dopo quello che è successo due anni fa... diciamo che non se l’è sentita di un secondo round. Del resto non ha neppure George a darle man forte, visto che è rimasto a New York a cercare di sistemare i cocci delle sue corna.”
“Poverino... e sì che lui era così sicuro di essere il maschio alpha della famiglia Metrejons.”
Jared sbuffò sonoramente. “Maschio alpha i miei co...nigli.”, finì: due bambini si erano avvicinati a Monica con dei fiori: erano dei figli di cugini di secondo o terzo grado, nessuno dei due aveva ben capito il grado di parentela, ma erano dei ragazzini simpatici.
“Questi sono per te.” E le passarono i fiori.
“Grazie. E perchè?”
“Perchè sei bella.” E scapparono via rincorrendosi.
“Visto, sono bella!” Esclamò Monica ridendo ed annusando i fiori di campo. “Ho anche io i miei fans!”
“Però io sono il primo della lista.”
“Uhm.... non ne sono sicura. Robert mi pareva molto molto interessato.”
“Ha solo otto anni.”
“Bene, lo coltivo.”
“Scema.”
“Geloso... perfino di un bambino.” Jared la fece stendere sotto di sè e le fece il sollettico. “Smettila! Lo sai che poi urlo!”
Lui ridacchiò. “Meglio che ti faccia urlare in altre sedi.”
“Jared!!!”
“Ehy, voi due piccioncini, la smettete? Qui vorremmo mangiare in pace, senza i vostri mugolii.”, urlò Shannon dal tavolo del buffet.
“Fratello, vedi di andare a quel paese ok?”, poi sospirò, “Che ne dici di continuare più tardi la nostra piccola sciarada e andare a farci due chiacchiere familiari?”
“Ho paura di quello che potrebbero chiederci o dirci in generale, ma... andiamo.”
Camminando a piedi nudi sull’erba fresca, mano nella mano, si avviarono a mangiare, senza un solo pensiero per la testa.
 
*Piccolo Omaggio a Fringe
 
FINE
Come avete notato, la storia è finita *Ma dai???* 
Comunque il finale è particolarmente aperto, lascia il campo libero a tutte le idee del mondo, quindi, siccome la coppia mi piace e mi ispira, vi chiedo: vorreste vedere qualcosina ancora? Se sì, cosa? Magari, pensandoci, mi viene fuori qualche capitolo Extra. 
Accetto qualsiasi richiesta, tranne la morte di qualche personaggio. Ci sono troppo affezionata u.u 
A PRESTO :-************
   
 
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