La terribile tirannia dell’uomo pesce era appena stata abbattuta, così come la sua reggia che prendeva il nome di Arlong park. Dopo otto lunghissimi anni l’incubo era giunto alla fine.
Sorrise pensando che tutto quello era finito grazie a un ragazzino con uno strano cappello di paglia in testa e alla sua banda scapestrata.
-Bellmere, finalmente siamo liberi. – Disse la giovane stringendo una foto che ritraeva lei , Nami e la madre adottiva.
– saresti anche molto orgogliosa e felice per Nami.- prese un mandarino e lo sbucciò lentamente. L’agrumeto era l’ultima cosa che aveva di sua madre oltre al ricordo. Guardò la piantagione malinconica dalla finestra quando vide un uomo mangiare beatamente i suoi mandarini.
Prese il  primo oggetto che trovò, ovvero una scopa, e uscì di casa pronta a dargliene di santa ragione a quel ladro.
- Hey tu! Come ti permetti di mangiare i miei mandarini?.- Senza pensarci picchiò con forza la scopa sulla schiena nuda del ragazzo.
-Ahia ! Ma sei scema?.- Protestò il ragazzo. Nojiko non prese bene la risposta maleducata e tornò all’attacco. Tuttavia il colpo le parve andare a vuoto. Il ladruncolo era sparito.
Il suo olfatto venne attirato da una terribile puzza di bruciato e abbassando lo sguardo sull’arma notò che stava andando a fuoco. Poco dopo senti un possente braccio stringerle il collo.
- Dimmi ragazzina sei forse alleata di Barbanera?.- Tentò di vincolarsi ma senza successo.
- lasciami immediatamente brutto ladro!.- Il ragazzo non parve obbedire, anzi strinse maggiormente Nojiko nella sua morsa.
- Confessa, lavori per lui.- Continuò convinto della sua teoria.
-Nojiko! Lascia subito mia sorella. – Si voltò e vide una rossa avvicinarsi a lui con un bastone fra le mani. Dietro essa vide altri quattro ragazzi che si avvicinavano a lui.
Sorrise sicuro di se, sapeva che l’importante non era la quantità ma la qualità. E lui aveva la convinzione di poter battere facilmente quei rammolliti.
Fu un attimo e lo vide. Un cappello di paglia e un ragazzino terribilmente simile a suo fratello minore.
-Rufy! Sono io...- Distratto dalla vista del fratello mollò la presa su Nojiko la quale ne approfittò , e lo colpì con un poderoso destro.
-Stai bene sorellina.- Chiese Nami una volta raggiunta la sorella.
-Si grazie. Questo ladro stava mangiando tutti i nostri mandarini.-
-Ehy! Ma lui non è un ladro, è mio fratello Ace.- esordì Rufy osservando il ragazzo messo ko da Nojiko.
-Ma è morto?.- Domandò Usopp vedendolo . In effetti Ace non muoveva un muscolo, gli occhi chiusi e un espressione rilassata sul volto. Si avvicinarono tutti per constatare il presunto decesso ma dal naso del moro uscì la classica bollicina che uno ha quando sta dormendo beatamente.
Nojiko irritata lo svegliò con un  pugno in testa.
- Ti sembrava il caso brutta strega?.- Sbraitò il giovane.
- Strega? Ma come ti permetti?.-
-Vorresti forse negare? Con quei capelli li puoi essere solo una strega!.-
-Parli tu che diventi un fiammifero umano!.-
- Ho mangiato un frutto del mare te come spieghi i tuoi capelli?.-  
- Sono bellissimi i miei capelli a differenza della faccia da completo idiota che hai tu!.- Ace non sapeva più cosa ribattere. Non aveva mai dato molta importanza al suo aspetto tuttavia sentirsi dire che aveva una faccia da idiota lo ferì più del dovuto.
- Ace fratellone vieni con noi al villaggio c’è un enorme festa .- Esordì cappello di paglia distraendolo. Il moro annui e basta e seguì il fratello con la sua ciurma.
Rufy durante il tragitto tempestò Ace di domande , sembrò un macchinetta che sparava a raffica.
Giunti al villaggio la ciurma si divise. Rufy corse immediatamente alla ricerca di carne, Usopp iniziò a raccontare le sue eroiche avventure mentre Sanji come suo solito corse dietro a qualche gonnella. Nami e Zoro invece iniziarono una gara di bevute lasciando così soli Nojiko e Ace.
- Mi dispiace per i mandarini.-
-Pagami da bere e siamo a posto.-
-Non ho un soldo mi dispiace.- Lo guardò scandalizzata per poi scuotere il capo rassegnata.
- E come fai a vivere?.-
-Rubo.- Rispose sorridente lui, come se rubare fosse una cosa normalissima.
- Non ruberai niente in questo villaggio.-
-Tranquilla, ho solo un problema.-
-Sarebbe?.- Le chiese curiosa Nojiko.
- La mia barca ha una falla. Devo aggiustarla ma non ho i soldi ed io non posso stare su quest’isola per sempre. Ho una missione devo catturare un traditore e fargliela pagare.-
-Quel barbanera che dicevi prima?.- Ace annui e basta. Nojiko si allontanò momentaneamente per prendere due boccali di birra per loro due. Ne presero un abbondante sorsata.
-Ti propongo un accordo.-
-Spara.-
- Nami ora partirà con tuo fratello e gli altri e io sarò sola a lavorare all’agrumeto. Dopo i disastri che hanno combinati quei marines corrotti ho bisogno di  qualcuno che mi dia una mano. Se tu mi aiuti io pago la riparazione alla tua barchetta, ci stai?.-
- Ci sto, d’altronde non ho scelta giusto?.-
-Direi di no. - Rispose lei sorridente. Ritornarono a bere, scambiando quattro chiacchiere di tanto in tanto.
L’indomani salutarono entrambi la ciurma di cappello di paglia che partiva per una nuova avventura.