Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: 31luglio    08/10/2011    4 recensioni
«I close my eyes and… pray». Justin finì di cantare la sua canzone preferita, ‘Pray’. Lanciò uno sguardo al pubblico del Madison Square Garden. Come sempre, era formato maggiormente da ragazze, erano sempre poche migliaia i maschi presenti ai suoi concerti. Non che si lamentasse, per carità, era così bello vedere così tante ragazze che piangevano dalla felicità, o che cantavano e ballavano e saltavano con lui. Però non riusciva a capire come mai tanti ragazzi lo odiavano. Lui non aveva fatto nulla di male! Aveva seguito il suo sogno fin da piccolo e, alla fine, si era avverato. Cercava di non pensare spesso ai numerosi haters-di-Justin-Bieber, ma non ci riusciva. Era fiero delle sue Beliebers e dei Bieberboys, ma la maggior parte delle sue preghiere andavano alle persone che lo insultavano, o che gli dicevano cose cattive.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo venti
 
- Sei anni dopo.
La ventitreenne camminava avanti e indietro per il salotto. Dove diavolo era Justin? aveva promesso, promesso che sarebbe tornato quella mattina, ed invece niente! Non si era nemmeno degnato di chiamare, o di mandare un messaggio, o di fare un segnale di fumo. Avrebbe dovuto essere in casa con lei già da cinque ore. Erano le tre del pomeriggio, era il compleanno di Destiny e lui aveva promesso, sia a lei che alla bambina, che sarebbe stato presente alla festa. Invece non c’era. Abigail stava guardando sua figlia giocare con i suoi amici. Stava sorridendo ma, da mamma, la ragazza aveva capito che non era felice. Lei voleva il suo papà, come Harry, d’altronde. Il bambino non aveva fatto altro che chiederle dov’era Justin, nell’ultima mezzora, e lei non aveva saputo cosa rispondere. Non poteva di certo dire che non lo sapeva, insomma.
«Dai, Ab, arriverà», la confortò Chaz, il migliore amico di Justin. Il ragazzo teneva in braccio la piccola Helen, di appena quattro mesi. A fianco aveva Amy, la sua fidanzata da ormai quattro anni, dalla quale aveva avuto sua figlia. Abigail ed Amy erano diventate molto amiche, sapevano di poter sempre contare l’una sull’altra, come con Sheila, d’altronde. Lei si era fidanzata un paio di anni prima con Ryan, uno degli altri amici di Justin. Quella coppia era una delle più intelligenti, in quanto non avesse ancora in programma un marmocchio… figuriamoci due. «Avrà avuto un contrattempo in aeroporto», continuò il biondo, mettendo una mano sulla spalla di Abigail.
«Sì, lo so, o meglio, lo spero. E se gli fosse acc…»
Non riuscì a finire la frase, perché sentì qualcuno che infilava la chiave nella toppa e la girava. Destiny, Harry, Abigail e tutti gli invitati si girarono, col fiato sospeso. La porta si aprì, e il biondo tanto atteso urlò, sorridendo: «Dov’è la mia principessa? E il mio campione?».
«Papà!», gridarono i due bambini, correndo incontro al ventiquattrenne e saltandogli in braccio. Abigail si alzò di colpo, senza sapere se essere felice o arrabbiata. Quando Destiny ed Harry tornarono a giocare, si avvicinò a quello che presto sarebbe diventato suo marito. Lui la attirò dolcemente a sé, stampandole un bacio sulle labbra.
«Sei bellissima», le sussurrò. In effetti, nessuno avrebbe potuto dargli contro: portava un vestito un vestito blu acciaio senza spalline lungo fino a poco più su delle ginocchia, con una fascia bianca sotto il seno e decolté dello stesso colore dell’abito, tacco dodici. Aveva piastrato i capelli e gli occhi erano contornati dalla stessa matita nera che aveva sei anni prima.
«Anche tu lo sei, Bieber», rispose lei, stringendolo. Justin non era vestito in maniera elegante. Jeans neri, larghi, t-shirt bianca, giacca viola e Supra nere. Solito abbigliamento, tipico di lui. Eppure, per Abigail lui era sempre stupendo. La mattina, appena sveglio, la sera, prima di andare a dormire. Felice, triste, arrabbiato. Non aveva mai visto un ragazzo più bello di lui e non credeva ne esistessero. Forse perché, oltre lui, aveva avuto solo un altro ragazzo, ma risaliva alla terza media. Da quando lei e Matt, così si chiamava il suo ex, si erano lasciati aveva aspettato un ragazzo che la meritasse davvero. Un ragazzo che la trattasse da principessa, un ragazzo che ci sarebbe stato per lei, anche se fosse stato a migliaia di chilometri di distanza, un ragazzo che avrebbe commesso tante pazzie da poterci scrivere un libro.
E l’aveva trovato, quel ragazzo. Era biondo, con gli occhi color miele, scherzoso, ma che sapeva essere serio. Avrebbe dato la vita per lei e per Destiny ed Harry, Abigail lo sapeva bene. Non avrebbe potuto desiderare di meglio, perché di certo non l’avrebbe trovato. E quel ragazzo ce l’aveva lì, proprio davanti a sé, pronto a proteggerla, a supportarla, ad amarla.
   
 
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