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Autore: mikilily    09/10/2011    4 recensioni
Sono giorni che penso di scrivere qualcosa su Draco e Hermione. Ma non volevo stravolgere molto la storia cosi ho pensato di stravolgere solo l’ultimo capitolo del 7° libro.
Sono passati piu di 5 anni dalla fine della grande guerra Magica.
Hermione è un Auror come Draco Malfoy, tutti e due fanno parte della squadra speciale che ha per capo Harry Potter. Ma dopo che hermy riceve u invito, succedono tantissime cose. entrambi abbandonano il loro lavoro per poi rincontrarsi nell'unico posto in cui non avrebbero mai pensato di rincontrarsi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMAMI PER SEMPRE. '
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13. Capitolo

Chiuse gli occhi abbandonandosi dolcemente nell’abbraccio del comodo divano di pelle bianca che faceva bella mostra nella sua stanza.

Il suo respiro, prima ansioso e agitato, si stava pian piano normalizzando, l’incenso che aveva acceso appena era giunta stava finalmente facendo effetto e ora le inebriava la mente. Lavanda e magnolia rasserenavano e tranquillizzavano la mente di Hermione.

Aveva sciolto i capelli liberandosi dalle innumerevoli forcine e ora i boccoli lunghi e pieni le ricadevano sulle spalle in modo scomposto. Con un leggero gesto portò indietro il capo, rilassandosi sopra il suo comodo divano. Le dita lunghe e sinuose torturavano la pergamena appena giunta via gufo, Ginny le aveva mandato una lettera, invitandola a mantenere la calma, almeno lei, di fronte alle probabili angherie del fratello.

Ron era il motivo che le aveva fatto abbandonare la cena anzitempo per ritirarsi e per certi versi scappare da quell’assurda situazione. Ma lo sapeva bene Hermione, non si poteva scappare. Lui era lì e tutti non facevano che ricordarglielo. Lui non faceva che ricordargli la sua pesante presenza. I suoi sguardi carichi di odio, i suoi sorrisi sprezzanti e le sue battute di cattivo gusto, com’era stata stupida a innamorarsi di un tale individuo, ingenua ecco cosa era. E non poteva essere solo Gabrielle la causa di quel cambiamento in Ron, non poteva essere solo l’astio per Draco, lui godeva nel metterla in imbarazzo nel mostrare le debolezze e i punti deboli della ragazza. Lui la umiliava ogni volta che la guardava facendola sentire inadeguata, sbagliata, sporca.

Come se la fine del loro amore fosse solo causa sua, come se fosse stata lei a tradire.

Respiro profondamente, inalando le essenze che vibravano nell’aria e si alzò, Avrebbe dormito quella notte magari ricorrendo alla pozione sonno senza sogni, ma non avrebbe rivissuto il suo incubo.

Non voleva rivedere per l’ennesima volta la notte dell’abbandono, il pianto disperato, la preghiera a non lasciarla.

 Non voleva rivedere lo schiaffo e la spinta che Ron le infliggeva per liberarsi delle sue mani che disperate cercavano di trattenerlo ancora li, nella loro casa. Si era umiliata quella notte, si umiliava da un anno per tenerlo con sé, nonostante sapesse che non la amava più e che forse mai l’aveva amata.

 Affetto, forse provava affetto per quella ragazza nata babbana che l’era stata affianco durante l’adolescenza, che lo capiva e lo sosteneva ma che non riusciva a farlo innamorare. Certe volte, quando si svegliava disperata dopo quei sogni, stentava anche lei a dargli torto. Chi mai vorrebbe stare con una come lei, priva di fascino, taciturna e dedita al lavoro ora e allo studio prima; nessuno neanche il più innamorato degli uomini. Si era trovata tante volte a dare ragione a Ron, dopo quel sogno.

 “Nessuno vorrebbe starti al fianco, perché sei arida Hermione”, queste erano state le sue ultime parole, le ultime prima di chiudere la porta alle sue spalle e sparire.

 

 

***

 

Dopo il piccolo battibecco con Weasley si sentiva proprio bene, avrebbe voluto spaccargli la faccia ma ci sarebbe stato anche quel momento, un giorno. Lo sapeva Draco che tra di loro si sarebbe risolto tutto così, con un duello alla babbana perché di riverenze e onore Ronald Weasley non ne era degno. I duelli con un troglodita non sono giusti, con lui si possono usare solo il desto e il sinistro, intervallati da alcuni ganci.

 Rise Draco, la situazione gli cominciava a piacere e nonostante fosse notte inoltrata ed avesse ancora tra le mani la lettera che Harry gli aveva inviato, invitandolo a mantenere la calma difronte alle probabili battute di Ron, Draco continuava a rideva.

Amava quel sentirsi sul filo di un rasoio, i pregiudizi erano il suo pane quotidiano, l’avrebbero seguito fino alla tomba e avrebbero seguito i suoi figli, se mai un giorno ne avesse avuto. Ma non gli importava lei ora era al suo fianco. Aveva sfidato l’amore della sua vita, una stretta al cuore percorse l’ex Sepeverde.

Così, lei considerava quel demente, il suo amore, uno che non l’aveva mai rispettata, amata, protetta. Ma ora aveva aperto gli occhi, i suoi grandi occhi color cioccolato e l’aveva finalmente visto quell’essere imperfetto che non poteva essere paragonato ad un uomo. E sorrise ancora Draco nel ricordare la sua mano lunga e sinuosa che sfiorava la sua, un semplice gesto nessuna parola ma una complicità tale da riscaldare il cuore e rasserenare l’anima. Hermione era con lui e non gli importava niente di cosa pensassero le altre persone.

Prese la sua scopa e per la prima volta da quando era a Hogwarts decise di fare un giro, nonostante il vento, nonostante il freddo, nonostante tutto avrebbe ripreso a volare prima su una scopa e poi nella vita. Lo sentiva quella sarebbe stata la svolta e ora si sentiva pronto per giocarsi le sue carte, ora lei avrebbe visto anche lui, oltre al rosso. Forse non tutto era perduto anche un Malfoy può essere amato.

 

***

La mattina dopo Tutti gli alunni della scuola furono accolti da una piacevole novità, nella bacheca, affianco all’ingresso principale fu affisso un avviso che non passò inosservato.

Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Sepeverde per la prima volta provavano le stesse emozioni e cosa ancor più particolare parlottavano tra di loro, ammiccavano felici, cosa strana visto che non più tardi di una mezz’ora sarebbero tutti andati in classe per le rispettive lezioni.

Ma cosa era che rendeva agitata l’intera popolazione di Hogwarts? Presto detto. Quella mattina fu affisso direttamente dal professore di Difese contro le arti Oscure, Draco Malfoy, l’invito per chi lo volesse iscriversi al

Leggendario club dei Duellanti.

Nessuna distinzione di sesso, età o di casa, solo voglia di mettersi alla prova, sfidare il pericolo con classe e determinazione e una buona dose di abilità. Questi, sono i semplici ingredienti che servono per diventare un abile duellante.

Chi volesse partecipare può venire questa sera per la lezione di prova presso l’aula 7 nelle segrete.

D.L.M. & H.J.G.

Questo era ciò era scritto nella missiva.

Ed è per questo che l’intera popolazione di Hogwarts non vedeva l’ora che fosse già sera per partecipare alla prima lezione presieduta da Hermione Granger professoressa di Trasfigurazione, direttrice della casa dei Grifondoro e Draco Malfoy professore di difese contro le arti Oscure, direttore della casa di Sepeverde.

I due professori alle sette in punto percorrevano i corridoi che portavano alle segrete, non si parlavano dalla mattina e forse per i troppi occhi sopra non parlarono neanche li, mentre raggiungevano la vecchia stanza dei duelli. Giungi fino alla grande porta di pietra si guardarono appena, Hermione sfiorò la mano del giovane uomo e sfilò davanti a lui, precedendolo di alcuni passi, dopo di che anche Draco entrò nella grande stanza.

L’aula si presentava pressoché piena, molti ragazzi di tutte le case erano presenti dai più piccoli, che forse erano lì per vedere la novità, ai più grandi desiderosi di mettersi veramente alla prova.

Fu Malfoy il primo a prendere la parola. Salì sulla pedana, posta al centro della stanza, interamente ricoperta da un grande tappetto rosso e dopo che tutti piombarono nel più assoluto silenzio, spiegò l’intento ultimo di quel club.

<- Benvenuti a tutti - Disse ammiccando come solo lui sapeva fare.

 – Io e sa Professoressa Granger, siamo felici di aver scaturito in voi cosi tanto interesse - Sorrise sprezzante, guardando i bambini del primo anno che pendevano dalle sue labbra estasiati.

-Nel nostro club, come avete già letto nella missiva, sono richieste poche qualità che credo voi tutti possediate- si schiarì la voce.

 – Determinazione; Sagacia; Abilità; Lealtà; e una buona predisposizione agli incantesimi base. Niente di più e presto questa scuola avrà gli allievi più bravi nella nobile arte del duello di tutta Europa- Concluse Draco > .

I ragazzi si guardavano tutti elettrizzati, fino a quando a parlare, non fu il turno della bella professoressa Granger.

< - Bene ora vi spiego come si svolgeranno le lezioni - Disse la professoressa. – Chi è interessato deve firmare la pergamena che ho lasciato nella cattedra vicino alla porta. Per prima cosa dobbiamo vedere quali sono i vostri rudimentali con gli incantesimi difensivi -  Riprese fiato. –La difesa, badate bene è il miglior attacco-  Sorrise.

 – Anche Il grande Harry Potter ad esempio, usava spesso un expelliamus anche nella grande battaglia che un più complicato e pericoloso incantesimo offensivo- tutti gli occhi erano su di lei e lo sapeva, che strega straordinaria era la Granger, una serpe ammaliatrice nascosta in una Grifondoro.

– Dopo di che, verrete divisi in due gruppi le ragazze si alleneranno con il professor Malfoy- il direttore della casa la guardo stranito.- mentre i ragazzi si eserciteranno con la sottoscritta->.

<- Io se fossi in voi- disse una voce riconoscibilissima proveniente da un angolo nascosto dell’aula,- chiederei una dimostrazione ai professori. –disse ghignando.

 – Infondo, chi vi dice che il professor Malfoy è abile negli incantesimi difensivi, da quanto dice la stampa-, gli occhi dell’uomo brillavano – dovrebbe conoscere molti incantesimi, ma dubito che siano legali e noi non vogliamo certo che le giovani menti che risiedono in questa scuola, apprendano l’arte oscura. Giusto Signorina Granger->

<- Giusto signor Weasley. - Sorrise lei di rimando, lasciando l’uomo interdetto. – Quindi, non troverà niente di sbagliato se sarà lei a duellare con il Professor Malfoy. - L’uomo deglutì->.

Draco negli anni dell’accademia per diventare Auror era stato il migliore in incantesimi e duelli, nessuno mai era riuscito a schiantarlo e solo le esercitazioni con Harry Potter finivano con un pareggio.

< - Ma certo- disse il biondo - Per i miei alunni non mi tiro mai indietro.

Neanche sfidare un auror tanto famoso, mi preoccupa se poi voi, cari ragazzi riuscirete ad apprendere la preziosa arte.-  Disse avanzando lentamente e riprendendo il suo posto affianco della professoressa Granger, che sorrideva di rimando al collega.- La Prego signor Weasley di voler duellare con me, ma la imploro non mi umili- lo canzonò il professore trattenendo a stento le risate >.

Ora tutti i ragazzi si girarono verso l’angolo in cui l’auror, chiamato dal ministero per osservare i comportamenti dell’ex Mangiamorte e ora professore di difese, si trovava. I ragazzini incominciarono ad ammiccare e a borbottare tra loro. Weasley non riuscì a capire cosa dicevano quelle pulci ma dai sorrisi divertiti dei più grandi si poteva ben capire cosa quelle menti immaginavano.

Paura, timore per l’uomo tanto avvezzo all’arte oscura.

<- Certo- > disse il rosso avanzando svogliatamente fino alla pedana dove lo attendevano i due professori.

 

Tutti gli occhi dei ragazzi erano ora puntati sui tre; alla sinistra si trovava il rosso Ron Weasley, l’Auror alto e dinoccolato, famoso per essere uno degli elementi del famoso trio che sconfisse l’oscuro signore. Era agitato Weasley, lo si capiva dai gesti guizzanti, dalle movenze e dall’espressione tirata del suo volto.

A tutti i presenti, ora era chiaro, che della spavalderia che un attimo prima animava l’auror non vi era più traccia.

L’uomo che si trovava alla sua destra incuteva rispetto. Era Alto, biondo, sereno e sorrideva beffardo.

Niente avrebbe scalfito la prestanza fiera di Draco Malfoy, l’eleganza che era innata nei suoi movimenti. Ammaliava con lo sguardo Draco, sapeva di sprigionare con un semplice gesto paura e riverenza e lì davanti all’unico nemico rimasto restava immobile aspettando il primo gesto, la prima sfida, il passo falso che il rosso avrebbe inesorabilmente commesso. Aveva sangue freddo Malfoy altra dote importante per superare indenni una battaglia o un semplice duello dimostrativo, ma quello non era un semplice duello era la resa dei conti dopo anni.

La donna, invece, si era già pentita di aver assecondato il duello tra i due. Da una parte c’era il suo ex fidanzato che l’aveva delusa e abbandonata e dall’altra il suo amico che in tutti quegli anni l’aveva difesa, sostenuta e aiutata e ora lì tra i due fuochi doveva essere imparziale.

<- Bene- disse la donna. Distogliendo i ragazzi dal brusio in cui erano ricaduti - Ora il Professor Malfoy e il signor Weasley andranno rispettivamente infondo alla pedana uno a destra e l’altro a sinistra-. Riprese fiato, mentre con lo sguardo osservava i due uomini che obbedirono alla sua richiesta. - Dopo di che, ci sarà il famoso inchino, niente di sfarzoso un modo elegante per incominciare il duello, basta abbassare un poco il capo. Questa badate bene è la prima regola, fare l’inchino è sinonimo di rispetto verso l’altro, si duella per l’onore- Sorrise la Granger . – Poi, al mio tre partirà il duello vero e proprio- finì. –Ora se siete pronti, disse rivolta ai due uomini che stavano sulla pedana. –Potete iniziare->.

I due uomini s’inchinarono brevemente senza mai perdersi di vista. Gli occhi grigi di Draco scrutavano quelli azzurri di Ron. Sollevarono contemporaneamente il capo e dopo che la Professoressa Granger dichiarò aperto il duello, incominciò il combattimento di bacchette.

<- Furnunculus- disse l’auror, un attimo prima che la Granger desse in realtà il via->.

<-Stop- disse la professoressa, -Al mio via, non prima Weasley è scorretto. Ora potete riprendere->.

<-Tarantallegra- disse Malfoy mentre le gambe dell’auror presero a ballare sul posto>.

<-scalpo- grido l’auror>

<-Protego- urlo Draco sventando l’attacco>.

.

<-Stupeficio-Disse il professore schiantando l’auror nel muro- Grazie, grazie- disse Draco sorridendo alle ragazzine che applaudivano al suo stupendo incantesimo>.

<-Serpensoria- disse Ron, sorridendo beffardo per aver colto alla sprovvista l’ex sepeverde>.

<-Evanesco- Disse il biondo. –Avis- Disse subito dopo, senza attendere  la replica dell’auror. – Expelliarmus- concluse e mentre ancora Ron combatteva con uno stormo di uccelli impazziti, la bacchetta gli volò dalle mani>.

<- Duello concluso- urlò la Granger –Grazie ai nostri duellanti- riprese, facendo con un abile gesto della bacchetta evanescere lo stormo dal viso di Ron, che usci dalla stanza senza proferì parola seguito dallo sguardo allibito di tutti i ragazzi. – Va bene, doveva esserci l’inchino conclusivo, ma delle volte la rabbia fa dimenticare dei semplici gesti- sorrise>.

Un fragoroso applauso avvolse i due professori mentre una fila lunghissima di ragazzi di tutte le case si apprestava a iscrivere il proprio nome al club dei duellanti.

<- è andata bene- ammiccò Draco>.

<-si, penso di sì. Si sono iscritti tutti. Non so come faremo a fare lezione con cento alunni->. Era preoccupata Hermione.

<- Dopo la prima lezione diverranno molti meno, fidati e alla fine resteranno solo i più abili- disse Draco >.

<- ne sei così sicuro?- chiese la riccia>.

<- Sicurissimo Granger, quanto sono sicuro dell’avversione del tuo ex per l’incantesimo Avis->.

<-l’hai fatto apposta- disse lei guardandolo male>.

<-Assolutamente sì, cosi si ricorda che non deve farti del male->.

<-Draco- disse fermandosi di colpo –Perché fai così->.

<-Cosa farei, di grazia->.

<- Perché mi vuoi bene?- Chiese la donna, spiazzando il professore di Difese che si riprese un attimo prima di rispondere>.

<- perché, sei una gemma rara e preziosa, Hermione Granger e non tollero che una sottospecie di troll ti tratti con sufficienza e poca grazia. Meriti il meglio e lui è niente in confronto a te->.

 Lo disse guardandola in viso senza la minima ombra d’imbarazzo, senza aspettare la replica della riccia accelerò il passo e spari oltre le scale che portavano alle sue stanze. Non gli importò che lei capisse, ma era giunto il momento di farle notare che era speciale e che quella sottospecie di uomo non meritasse neanche il suo prezioso saluto.

Spazio Autrice.

Buona Domenica mie care, vedo che la storia vi piace e ne sono felice, spero di non deludervi.
Aimè ho peccato, nessun duello alla babbana tra Draco e Ron ma no sono sicura che un giorno il tanto agognato scontro avvenga, per ora spero vi accontentiate dell'umiliazione pubblica in fatto di incantesimi.
Ditemi che ne pensate, grazie in anticipo a tutte .
kiss


   
 
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