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Autore: lilyblack90    16/06/2006    8 recensioni
SIAMO GIUNTI ALL'EPILOGO. Hermione è cresciuta, ha imparato ad amare una persona odiata. Draco ha capito che piangere e amare non significa essere deboli. ognuno ha imparato qualcosa. ma soprattutto, hanno imparato che la vita non ha sempre un lieto fine. e se questo può far soffrire, ben presto Hermione imparerà ad accettarlo.ma ora tocca a VOI. recensite l'ultimo capitolo e vedete se riuscite ad accettare come finirà...(anche se ho molti dubbi ;_;)....solo una cosa: X ALISEA: NON UCCIDERMI!!!!
Genere: Romantico, Commedia, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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****LEGGERE INFONDO AL CAP***** Ron, Hermione e Draco si sedettero sugli scalini. – ehy, mezzosangue…poca confidenza con Potter!- - non sarai mica geloso, Malfoy!- lo accusò Ron – geloso? Weasley, io non ne ho bisogno!- Hermione non li ascoltava. Si stava guardando intorno. Stava andando tutto bene, a parte il fatto che Harry non si vedeva. – sentite…non vi pare ci sia troppa calma?- - Hermy! Se per una volta ci va bene, mica puoi lamentarti!- - è questo il fatto Ron…a noi non va mai bene….- - e a quanto pare nemmeno stavolta!-li raggiunse alle spalle una voce fredda. Spaventati i tre ragazzi si voltarono verso l’entrata: eccoli là: Voldemort, Bellatrix e Malfoy. - Malfoy…vedo che tuo figlio si è unito dalla parte sbagliata!- disse la voce sibilante del Signore Oscuro. Draco guardò Lucius. -tu…non eri ad Azkaban? – Lucius sorrise freddo –Draco, dovresti sapere che i Mangiamorte sono tornati tra di noi. È stato semplice evadere. Loro ci hanno lasciati uscire, mantenendo il silenzio con il Ministro. In cambio, dopo questa notte, si riuniranno a noi lasciando per sempre la prigione di Azkaban.- Voldemort schioccò le dita. Funi invisibili legarono Hermione, Ron e Draco e li buttarono per terra. Voldemort si avvicinò a Draco – non posso tollerare che il figlio di un valido Mangiamorte tradisca la sua natura….ma non voglio punirti….anzi…per il tuo e nostro orgoglio, questa notte Harry aprì gli occhi. Si mise a sedere.à---------ßdiverrai Mangiamorte!- Intorno a lui volteggiavano miriade di luci. Raccolse gli occhiali che gli erano caduti e li indossò e capì che erano fantasmi. Non proprio fantasmi. Più luce che fantasmi. Si guardò le mani e il corpo e con orrore, capì di essere uno di loro. Si alzò in piedi: non poteva finire così! Non poteva essere morto solo per aver passato un velo. “il velo della morte….” Harry si guardò intorno: - chi ha parlato?- “questo è il regno dei morti! Sei entrato nel regno dei morti!” Harry avanzò. Conosceva quella voce, o almeno gli sembrava. “sinceramente non vorrei che tu stia qui ancora…ma devo dire che sono contento di averti visto!” – vieni fuori! Avanti!- ordinò Harry impugnando la bacchetta, tremando leggermente. La voce rise “non ti scaldare! Sono qui” Harry si voltò e vide davanti a sé l’uomo di cui aveva sperato appartenesse la voce. Lacrime di gioia gli salirono agli occhi, mentre avanzò e abbracciò suo padre. “Harry….c’è anche tua madre…” Harry sentì un altro corpo stringerlo e capì che era lei. Lily accarezzò dolcemente i capelli del figlio e Harry per la prima volta da quando erano morti, provò la sensazione di esser amato da una donna che era veramente sua madre.”ascolta…” disse Lily “devi andartene! Tu non sei morto! Sei mezzo morto e mezzo vivo!” Harry la guardò con aria interrogativa, incrociando quegli occhi verdi che appartenevano anche a lui. “Quando un vivo entra qui” continuò Lily “ha un anno per uscire e continuare a vivere…altrimenti morirà!” -io sono venuto per prendere Sirius- spiego incerto Harry “Sirius sta arrivando! Sapevamo che saresti venuto! In realtà lui vorrebbe rimanere qui con noi, ma sa che il suo posto è con te. Eccolo….” James indicò un punto oltre la spalla di Harry. Harry vide il suo padrino avvicinarsi. Era più pallido di lui. Dopotutto , ancora qualche giorno e sarebbe morto per sempre. Harry abbracciò anche lui con trasporto, senza parole, felice come non lo era da quasi un anno e per in quel - Draco Malfoy…io ti nomino….-à----ßmomento decise che non sarebbe più uscito. Hermione chiuse gli occhi. Non voleva vedere. Non voleva sentire. La porta si aprì nuovamente: Lupin irruppe nella stanza. Voldemort non diede segno di sorpresa, solo irritazione. Draco, approfittandone, andò a liberare Ron e Hermione. La battaglia cominciò. Lupin e Voldemort si affrontarono subito. Bellatrix andò contro Ron. – HERMIONE! ATTENTA!- Draco scagliò un incantesimo contro il padre. – Draco! Non avrei mai pensato che tu fossi così debole!- gli urlò contro - meglio debole che codardo! Io per lo meno non dipendo da nessuno!- Voldemort scagliò un incantesimo a Lupin che cadde a terra . Il Signore Oscuro sapeva che probabilmente Silente era in arrivo. Prese Bellatrix per mano. Poi andò da Lucius. – andiamocene! Potter di sicuro è gia morto dentro quel velo! Lascia perdere tuo figlio, non ne vale la pena! Avada Kedavra!- Lucius guardò terrorizzato Voldemort e il raggio di luce verde uscire dalla sua bacchetta, superarlo e colpire suo figlio. –no...NO! ASSASSINO!- gli puntò contro la bacchetta, ma da fuori arrivarono nuovi rumori. - basta, mi hai stancato! Fatti catturare, tanto ti verrò a riprendere e ti ucciderò! Io me ne vado!- sibilò Voldemort e sparì con la donna. Hermione urlò. Urlò con tutte le sue forze. Harry sussultò – Hermione- mormorò. I suoi amici avevano bisogno di lui. Non poteva rimanere lì. Non più. James gli strinse una mano – andate! Hanno bisogno di voi!- Sirius abbracciò Lily e James, seguito da Harry, poi circondò le braccia di lui. I genitori di Harry si dissolsero piano piano, seguiti dagli altri morti. Harry sapeva che stava tornando vivo. Ma prima di scomparire del tutto, vide un fantasma nuovo. Aveva i capelli chiari e gli occhi gelidi. Non poteva essere. Pregò di uscire dal velo il più presto possibile. E quando successe, pregò di tornare dentro: Hermione era in lacrime. Ron era pallido. Lupin era mezzo svenuto. Lucius si disperava. Draco era morto. Il suo corpo giaceva per terra, vicino al padre. Hermione quasi non respirava. Si avvicinò e prese la mano del suo ragazzo – Draco….ti prego…Draco!-. Silente entrò di corsa, seguito da altri Auror. Con una sola occhiata capì che, per la prima volta, era arrivato troppo tardi. Lucius abbracciò il figlio. Non sarebbe finita così. Non sarebbe morto. Lui era il braccio destro di Voldemort e naturalmente conosceva molti sortilegi per vincere la morte…o per lo meno per salvare qualcuno, donandogli la vita. Prese un coltello e si fece un tagliò nel polso. Lo stesso fece alla mano di Draco. Mischiò il sangue. Pronunciò delle parole a bassa voce, con la voce rotta dal pianto. Silente capì che stava facendo. Fece un passo avanti, prima che una luce investisse tutta la stanza. Quando si placò, Draco aprì gli occhi. Nello stesso istante Lucius cadde vicino a lui. Hermione si buttò al collo del ragazzo che l’abbracciò. – ma che è successo?- Draco guardò il padre, poi capì. Si era sacrificato per lui. Ed ecco che tutto l’odio provato verso di lui s’intensificò. Era orfano del padre, ora. Aveva pensato di fare la cosa giusta. Come sempre aveva sbagliato. Se avesse voluto salvare il figlio, non avrebbe dovuto diventare Mangiamorte. Ora, anche il più eroico gesto, agli occhi di Draco, parve come la più codarda azione. * I funerali avvennero due pomeriggi dopo. In prima fila c’erano Narcissa e Draco. Blaise, Tiger, Goyle, Terry e altri Serpeverde erano vicini a Hermione, Harry e Ron. Quest’ultimi erano venuti più per l’amica, che per altro. Hermione osservò Draco abbracciare la madre in lacrime. Lui non piangeva. Nemmeno una lacrima. Hermione sapeva che il dolore non si conta dalle lacrime, ma lui era così gelido. Terry le strinse la mano – so a cosa pensi. Draco odiava suo padre. E l’odio non svanisce solo perché all’ultimo momento fai qualcosa di buono! Suo padre aveva tante cose da farsi perdonare e credimi, in questi casi, la morte è la minor pena. – Hermione la guardò – era suo padre!- -Draco ha smesso considerarlo tale da anni, ormai .- - ma…gli ha comunque salvato la vita!- - non voglio fare la tragica…ma credimi se ti dico che questo è stato l’errore più grosso commesso da Malfoy Senior nei confronti del figlio!- Hermione guardò Draco. Non era sicura di quello che pensava. Sapeva solo che non era quello che voleva. – ricordati, certe volte la morte è la minor pena per l’uomo!- Il funerale finì. Tornarono con le carrozze a Hogwarts. Arrivati Hermione scese e fece per andarsene. Draco la bloccò e la baciò con una foga tale da toglierle ogni dubbio-. Hermione si allontanò – Draco….DRACO BASTA!- lui la guardò – cosa c’è?- - sono stanca…di noi! È meglio finirla qui!- si avviò verso il portone. Lui le prese il braccio. Erano soli nel prato, mentre il cielo minacciava un temporale ,- cosa? Sei pazza! Qual è il problema? Per caso non ti ho dato niente?- - no, il fatto è che con te un attimo mi sento in paradiso e l’attimo dopo all’inferno!- lui la voltò per guardarla in faccia – mi stai dicendo che è colpa mia se mio padre è morto?- - è colpa tua, sua e della vita che fate! Voi avete scelto di uccidere! E questa è la vostra pena! Voi vivete con la morte nell’anima e presto o tardi la morte prende anche voi!- Draco le tirò uno schiaffo. Cominciò a piovere. Hermione lo guardò con rabbia – questa volta è davvero finita!- se ne andò, lasciandolo lì, sotto la pioggia, pieno di rancore e qualcosa di più forte. In quei giorni al castello, si sentì sempre quella canzone. Non si seppe chi la metteva, ma Hermione la sentiva continuamente. E più la sentiva e più si sentiva morire. Ripenserai agli angeli

Draco ripensò spesso al ballo dove baciò per la prima volta quell’angelo.

Al caffè caldo svegliandoti

Hermione ricordò le mattine quando Draco la svegliava portandole la colazione, nella stanza delle Necessità.

Mentre passa distratta la notizia di noi due

lentamente passò la notizia che la celebre coppia si era spezzata. Sussurri nei corridoi, pettegolezzi, sguardi sospettosi.

Dicono che mi servirà Se non uccide fortifica Mentre passa distratta la tua voce alla tv Tra la radio e il telefono risuonerà il tuo addio

Draco passava le giornate nella sala comune, sotto lo sguardo preoccupato di Blaise. Quel pomeriggio durante il quale la voce di Hermione si espanse per tutto il castello attraverso l’incantesimo sonorus per informare del piccolo concerto che sarebbe avvenuto tra pochi giorni.

Di sere nere Che non c'è tempo Non c'è spazio E mai nessuno capirà Puoi rimanere Perché fa male male Male da morire Senza te

Hermione piangeva nel letto, senza dormire, credendo di non essere sentita.

Ripenserei che non sei qua Ma mi distrae la pubblicità Tra gli orari ed il traffico lavoro e tu ci sei Tra il balcone e il citofono ti dedico i miei guai

Draco non voleva pensarci. Ma era difficile, visto che durante gli esami erano nelle stesse aule. Hermione ripensò al suo schiaffo. Draco ripensò alle sue parole.

Di sere nere Che non c'è tempo Non c'è spazio E mai nessuno capirà Puoi rimanere Perché fa male male Male da morire Senza te Ho combattuto il silenzio parlandogli addosso E levigato la tua assenza solo con le mie braccia E più mi vorrai e meno mi vedrai E meno mi vorrai e più sarò con te E più mi vorrai e meno mi vedrai E meno mi vorrai e più sarò con te E più sarò con te, con te, con te Lo giuro

Draco cercava Hermione, ma lei lo evitava. Hermione cercava Draco, ma lui non si faceva trovare. Un pomeriggio si ritrovarono entrambi l’uno di fronte all’altra, al centro del prato dove si erano messi insieme. Si rividero abbracciati. Ma ormai quelli erano tempi passati. Senza una parola, ognuno riprese la sua strada.

Di sere nere Che non c'è tempo Non c'è spazio E mai nessuno capirà Puoi rimanere Perché fa male male Male da morire Senza te Senza te Senza te Senza te

La notte prima dell’ultimo giorno a Hogwarts, il gruppo di Draco avrebbe nuovamente cantato. Hermione non dormiva: guardava la foto di loro due. Abbracciati. A Maggio, quando ancora tutto era perfetto. Non lo sapeva, ma dentro di sé sentiva che Draco in quel momento guardava la stessa foto. E infatti, sdraiato nel suo letto, gli occhi di lui scrutarono i loro visi sorridenti. Si ricordò di una dedica babbana che gli aveva detto la Grifondoro. La formulò nella sua maniera, nello stesso momento in cui anche Hermione ci pensava. “tra un libro ho trovato una vecchia fotografia: noi due,ancora stretti da un abbraccio sincero. Noi due, ancora illusi da un amore non vero”. Le sedie furono sistemate all’aperto. Il palco vicino alla grande quercia. Il gruppo era già posizionato. Girava voce che c’era stato un cambio di programma sulla canzone da cantare. Draco sembrava a pezzi: sotto gli occhi freddi aveva profonde occhiaie.

Sono l'elefante e non ci passo mi trascino lento il peso addosso. Vivo la vergogna e mangio da solo e non sai che dolore sognare per chi non può mai. Sono l'elefante e mi nascondo ma non c'e' rifugio così profondo. Io non so scappare che pena mostrarmi così al tuo sguardo che amo e che ride di me. Hermione chiuse gli occhi: si sentì osservata da molti.

Tutti sapevano che per chi era quella canzone. Ma se quella cantata l’ultima volta l’aveva fatta sentire bene, questa la faceva morire.

Una farfalla sei leggera e libera su me mai non ti raggiungerò mai mi spezzi il cuore e te ne vai lassù Sono l'elefante che posso fare inchiodato al suolo e a questo amore. Provo ad inseguirti ma cado e rimango cosi non puoi neanche aiutarmi ti prego vai via.

Hermione sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Draco li teneva chiusi.

Una farfalla tu sei leggera e libera su me mai non ti raggiungerò mai mi spezzi il cuore e te ne vai da me. Dentro di me dentro di me ho un cuore di farfalla e non potrai vedere mai quanto lui ti assomiglia dentro di me dentro di me ho un cuore di farfalla e non potrai vedere mai quanto lui ti assomiglia Dentro di me dentro di me ho un cuore di farfalla.

Prima dell’ultimo accordo Hermione si alzò e si allontanò dall’altra parte del prato. Presto sentì Draco raggiungerla. – te ne sei andata! - - era bellissima…ma anche ingiusta! Io non ti ho lasciato per cattiveria! È solo che…- non continuò. Draco la guardò. Le mise una mano sul viso – scusa…per lo schiaffo. – Hermione lo osservò: voleva davvero le sue scuse? Le importava qualcosa dello schiaffo? Cosa voleva da lui? L’aveva lasciato, ma nonostante questo desiderava l’ultimo bacio. Come se davvero lui le leggesse nei pensieri, s’inchinò e la baciò. Si guardarono. Hermione fece un passo indietro. Sentì qualcosa di freddo toccarle la gola. Un ciondolo. Il ciondolo che lui le aveva regalato poco tempo prima. Il perché non se lo ricordava. Non era importante. Si tolse la collana. Gli prese una mano e la lasciò cadere lì. Draco guardò il ciondolo senza parlare. Il brillante azzurro venne bagnato da qualche goccia salata. Non di Hermione. Ma di Draco. Per la prima volta in tutta la sua vita, Draco stava piangendo. Hermione sentì male all’altezza del cuore. Avrebbe voluto consolarlo. Allungò una mano, la posò sulla sua. poi, piangendo anche lei, si allontanò. Dopo quella storia, forse qualcosa di buono c’era: Hermione, la ragazzina secchiona con unica priorità di prendere 101 su 100 in tutti i test, aveva scoperto che le cose importanti al mondo erano altre. Aveva imparato ad amare qualcuno che aveva sempre odiato. Era cresciuta. Draco, invece, aveva imparato a piangere e ad aver bisogno di qualcuno che non fosse se stesso. La mattina dopo Hermione si ritrovò sul treno con Harry, Ginny e Ron. Era felice. O almeno, voleva esserlo. Voleva guardare al futuro. Aveva sentito dentro di sè quanto era maturata e così, prese da un attacco infantile, si era fatta fare due codine da Ginny e sembrava una dolce bambina un po’ cresciuta. Nonostante l’aria infantile, molti ragazzi si voltarono a guardarla quando il pomeriggio si avventurò per il corridoio del treno in cerca di un bagno. Si scontrò con Draco. Strano. Ormai c’era abituata. – ciao- -ciao- lui le sorrise. Lei ricambiò. -Ti va di entrare.- Le chiese. Lei annuì e insieme si sedettero in uno scompartimento vuoto. A Hermione venne il sospetto che forse lui l’aveva aspettata. – ascolta…non so te, ma sinceramente non ho molta voglia di tornare ad avere il rapporto che avevamo prima di quest’anno. - disse Draco – neanch ’ io…sarebbe un po’ difficile. - lui le porse la mano – amici?- Hermione diventò seria – amici. - gli strinse la mano. Sarebbe stato difficile? No, molto più facile di quando stavano insieme. Potevano diventare amici. Solo amici. Si sorrisero. Il treno si fermò. Uscirono dallo scompartimento. Si lasciavano come amici. Per tutta l’estate non si sarebbero visti. Sì, si disse Hermione, lei era amica di Draco Malfoy. Nulla sarebbe cambiato. Tra poche settimane si sarebbe resa conto di quanto si sbagliava. Per ora non voleva pensarci. ***FINE*** ESATTO, FINE. MA X CAUSA DI FORZE MAGGIORI DOVRò RIMANDARE I RINGRAZIAMENTE E SALUTI. X QST TRA BREVE PUBBLICHERò UN NUOVO CAP DOVE RINGRAZIERò TUTTI QUANTI E DARò I MIEI COMMENTI. INTANTO VORREI CHIEDERE A CHIUNQUE, ANCHE CHI PER ORA HA LETTO E NN RECESITO (SE CI SONO) DI RECENSIRE QUEST'ULTIMO CAP, ESPRIMENDO IL SUO PARERE SU TUTTA LA STORIA E SE VORREBBE UN SEGUITO OPPURE NO. VI ASPETTO AL PROX AGGIORNAMENTO CHE SARà SOLO DI RINGRAZIAMENTO.

  
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