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Autore: Rika Chidori    10/10/2011    2 recensioni
Mentre lo osservava parlare, sorridere, mentre affondava il viso nella Burrobirra e gli occhiali gli si appannavano, continuava ad avere un presentimento. Covato nel petto, nel cuore, nei meandri della sua anima. Aveva paura. Paura di cadere nella trappola di James Potter. Cadere nei suoi occhi nocciola, affogarci, risalire, sorridere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Okay, era uscita con lui. Okay, era stato carino. Fin troppo. L’aveva trattata con delicatezza, diversamente dal solito, e mentre parlavano lui aveva quel sorriso un po’ storto, che le aveva fatto battere il cuore. E non aveva detto niente di inappropriato o maleducato. Percepiva in lui una dolcezza nascosta, qualcosa che, prima di quel giorno, aveva potuto solo scorgere di sfuggita.
Ma, accidenti, lui era James Potter! Lo sbruffone, quello che, se non aveva una folla di ragazze adoranti durante gli allenamenti di Quidditch, non pensava che valesse la pena nemmeno di mettere il naso fuori dal Dormitorio. Eppure le aveva fatto una corte disperata, serrata, che lei non aveva mai preso sul serio.

E invece…

E invece ora era uscita con lui, e quanto era stato diverso! Aveva sempre pensato che la corteggiasse solo perché la percepiva inarrivabile. Solo perché lei non cadeva ai suoi piedi, come tutte. Pensava di averlo “placato” uscendo con lui. Ora si sarebbe vantato coi suoi amici che Lilian Evans era stracotta di lui, e forse avrebbe finito di tormentarla. Non le interessavano i pettegolezzi, voleva solo essere lasciata in pace.
Ma si sbagliava. Mentre lo osservava parlare, sorridere, mentre affondava il viso nella Burrobirra e gli occhiali gli si appannavano, continuava ad avere un presentimento. Covato nel petto, nel cuore, nei meandri della sua anima. Aveva paura. Paura di cadere nella trappola di James Potter. Cadere nei suoi occhi nocciola, affogarci, risalire, sorridere. Non riusciva a non impedirsi di arrossire, ogni volta che lui la sfiorava mentre camminavano uno di fianco all’altro, a Hogsmeade.
Non era intenzionale. Né quando la mano nuda di lui sfiorava la sua, guantata, né quando le ginocchia si erano incrociate sotto il tavolo, ai Tre Manici di Scopa.
Ma perché le scoppiava il cuore? Perché tratteneva il respiro ogni volta che lui posava il suo sguardo su di lei, e si soffermava per lunghi, infiniti attimi?
Il turbinio dei pensieri le faceva velare lo sguardo. Camminavano sulla via del ritorno, in silenzio.

- Nevica. – disse lui all’improvviso, e Lily alzò lo sguardo. Candida, soffice neve. Lei sorrise, alzando lo sguardo su di lui.
- Ti piace la neve, Lily? – domandò James, ricambiando il sorriso.
- Beh… non proprio. E’ candida, ma è troppo fredda. – ribatté la ragazza.
- Sono d’accordo. Anzi, no. – disse lui, fermandosi di colpo. Non c’era nessuno, sulla strada, e l’unico rumore era quello soffuso dei fiocchi ghiacciati. Cadevano lenti, notò Lily. Sembrava volessero fermare il tempo.
- Ora che ci penso bene... - continuò il ragazzo - … sono piuttosto belli. Sì, è vero. Sono splendidi. –
- Non sei molto coerente, James Potter. – ridacchiò lei. Lui si fece serio in volto.
- Hai ragione. È che sei tu che mi hai fatto cambiare idea. –
- Io? Allora lo fai per il gusto di contraddirmi! – esclamò Lily, ridendo. Il vento freddo le faceva arrossare il naso. Le dava un’aria più dolce.
-E’ che la neve... - iniziò, ma poi arrossì impercettibilmente e non finì la frase.
- La neve cosa? – insistette lei, ma James non disse nulla, e riprese a camminare. Lei lo seguì, in un misto tra curiosità e agitazione.
In pochi minuti arrivarono alle carrozze. Rimasero un po’ in disparte, osservando le frotte di studenti riunirsi attorno alle carrozze, schiamazzare, stringersi nei cappotti. Sembrava un Natale come tanti altri. Ma adesso era con James.
Girò il viso verso di lui. Sembrava assorto nei suoi pensieri, mentre il suo profilo si stagliava alla luce tenue dei lampioni. In quel momento si rese conto che stava mentendo a sé stessa.
Okay, era James Potter, ma non le importava più. Non capiva se la colpa era di quella serata, o del suo sorriso così caldo, o delle parole, o del fatto che sembrava essere cambiato, o...

- Lily. – la chiamò lui. Lei sobbalzò, sorpresa mentre lo stava osservando.
- Sì? -
- Volevo dirti che... beh, c’è un motivo per cui ho detto che mi piace la neve. Mi piace perché, quando cade sui tuoi capelli, ti illumina il viso. Mi piace perché ti fa sembrare più bella. – disse James. Aveva un’espressione concentrata, sembrava trattenere il fiato. Lily arrossì, ma non riusciva a rispondere.
Lui teneva gli occhi nei suoi, immobile.
Lilian Evans sorrise. Sorrideva mentre il cuore le batteva furioso nel petto, sorrideva mentre appoggiava la mano sul suo petto, e il sorriso si spense solo quando sfiorò le labbra di James, in un piccolo, tenero bacio. Sentì quelle del ragazzo schiudersi, e due braccia calde avvolgerle il corpo.
Che momento eterno, la sensazione di affondare, ma non averne paura. Sentirsi avvolgere dal profumo speziato di lui, lasciarsi andare sul suo petto.

Lily capì. Non era colpa della serata, né delle parole. Non era l’appuntamento, perché lei non era uscita con lui per placare la sua insistenza. Non aveva sorriso per accontentarlo, non gli batteva il cuore per l’indecisione.
Lily aspettava quel momento.
Aveva sciolto la maschera di James Potter, la maschera che lo faceva sembrare l’invincibile giocatore di Quidditch, lo spaccone che non ha paura di niente e di nessuno.
Ora lui la osservava, con l’espressione più dolce che avesse mai visto.

- Sai una cosa? – sorrise lei – mi piaci davvero, James Potter. -
  
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