Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: raimbowcomet    10/10/2011    13 recensioni
-E’ tua abitudine ficcanasare negli armadietti altrui?- chiese una voce alle sue spalle.
-C…Come scusa?
-Oltre che ladra anche sorda?- ironizzò lui- quello è il mio armadietto.
Un espressione perplessa si dipinse sul volto della ragazza:
-No penso ci sia un errore, questo è il mio- disse indicando il foglietto che aveva in mano.
-Sono arrivato prima io- fece lui.
-Ma si può sapere chi sei?- domandò stizzita.
-Io-sorrise sghembo- sono Edward Cullen carina- schioccò la lingua portandosi un dito al petto.
-Ed io- rispose lei portando il dito di Edward verso il suo petto- sono Bella Swan e questo- puntò il dito del ragazzo- è il mio armadietto, facile no?- parlò lentamente come ad un bambino.
-Ladra, sorda e acida…ma da dove esci?- chiese squadrandola da capo a piedi.
~
Era stanco di provare a resisterle, aveva desiderato baciarla e stringerla a lui dal primo istante in cui l’aveva vista di spalle. Non si sarebbe più negato tutto ciò, avrebbe fatto soltanto quello che desiderava da bravo egoista: avrebbe allungato le mani e afferrato senza chiedere ciò che era suo di diritto.
~
-Ehi ladra! Sei libera per il ballo?
-Forse stalker..forse.

[one shot + 3 extra]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Image and video hosting by TinyPic
Emh... ennesimo ritardo ma non mi dilungo. Ecco l'ultima parte dell'extra.
Hope you enjoy it e as usual lo dedico alla mia scassatura preferita kresbiten!






-La uccido! Ecco cosa sarà la prima cosa che farò appena atterrati! La strangolerò con le mie stesse mani!- era circa un quarto d'ora che Isabella stava sbraitando davanti allo specchio.

La povera destinataria del milione di insulti appena emessi era proprio la sua migliore amica, Alice Brandon, colpevole di averle riempito la valigia di completini sexy, abiti super scollati e scarpe dal tacco troppo elevato.
Non si sarebbe mai più fidata, questa volta aveva proprio esagerato!
La ragazza osservava sconsolata l'ampia gamma di abiti sparsi sul suo letto, con le rispettive scarpe e accessori abbinati.
Aveva pensato proprio a tutto quella streghetta in miniatura!
Certo, le era capitato di indossare capi del genere ma erano state occasioni importanti... non per una semplice vacanza!
Si sedette a terra a gambe incrociate, doveva pur sceglierne uno; li fissò tutti, dal primo all'ultimo e il suo sguardo si soffermò proprio su quello che aveva scartato a priori: troppo...scollato, troppo succinto, troppo rosso...troppo tutto!
Eppure...
Ci sarebbero state tutte le sue vecchie conoscenze, quelle stupide galline che, ne era sicura, ci avrebbero provato con il suo ragazzo sbattendogli in faccia le tette che avrebbero minacciato di fuoriuscire da quegli straccetti.
Perché non mostrare anche lei le sue grazie? In fondo non avrebbe fatto nulla di sbagliato, avrebbe fatto vedere la nuova Bella, quella che non aveva paura del loro giudizio, che se ne fotteva altamente di quello che pensavano. Aveva imparato a fregarsene ormai: il mondo non si cura di te, fai quello che più ti aggrada. Fece ruotare gli occhi.
Ma si cazzo!
Ora o mai più!
Si mise l'intimo rosso che quella matta dell'amica le aveva infilato in valigia, notando che era proprio... cioè le culottes erano di pizzo e il reggiseno era leggermente a balconcino, ma almeno erano culottes non tanga- si ritrovò a pensare sconsolata- ma per una volta...
Fece un sospiro e afferrò l'abito indossandolo, notando che non era poi così elaborato come pensava: senza spalline, aderentissimo certo (quasi non respirava) e le arrivava appena sotto il sedere ma non aveva fronzoli e fiocchetti vari. Riluceva appena a causa della stoffa speciale con cui era stato confezionato, era stupendo, Alice ci sapeva fare eccome, glielo doveva concedere proprio.
Si mise ai piedi delle semplici decolté lucide rosse, senza brillanti vari o cinturini speciali e per concludere trovò un nastrino di raso rosso con la chiusura, uno stupendo girocollo. Prese la pochette, rossa ovviamente, mettendoci dentro cellulare, portafoglio (a fatica dato le dimensioni della borsa) e chiavi di casa.
Ora il bello: e i capelli? Come li acconciava?
Non aveva scelta dato che non sapeva cosa fare...
-Mamma!!- strillò affacciandosi dalla porta.
-Si tesoro?- si affrettò a rispondere Renee salendo le scale e arrivandole davanti, per una volta che la figlia chiedeva di lei meglio approfittarne- wow!- esclamò nel vederla con quel vestito, non ci era proprio abituata! Di solito il massimo che aveva osato in quegli anni era stato un paio di pantaloni al ginocchio! D'altronde ormai non si sarebbe più stupita di nulla, da quando aveva visto il suo ragazzo aveva capito che era cambiata visibilmente, in meglio.
-Bella sei... o tesoro sei bellissima!- sussurrò con le lacrime agli occhi: solo ora si era resa conto di quanto donna fosse davvero sua figlia, di come fosse cresciuta da sola e fosse diventata quella che era adesso.
-Grazie- arrossì orgogliosa- ma... non so come acconciare i capelli, o il trucco...di solito ci pensa Alice...avrei bisogno di un consiglio-sussurrò.
-Non ti preoccupare, ci sono qui io ora- disse dolce- allora, io proporrei un semplice eyeliner nero e poi un rossetto rosso scarlatto come il vestito, stop, nient'altro, sei così bella al naturale, magari un po di cipria e basta... Che ne dici?- era partita in sesta quando le aveva concesso di aiutarla.
-Emh...direi di si...io...io mi fido di te mamma- le sorrise sospirando, e sedendosi sperò di aver fatto la scelta giusta.
-Mh, per i capelli- Renee si portò una mano sulla guancia e storse la bocca in una smorfia così simile a quella della figlia e poi sorrise- Tesoro, che ne dici di un bello chignon alto? Così lasciamo scoperto il tuo bel viso e...il collo- ammiccò maliziosa, cosciente di quanto piacesse agli uomini quel punto, ormai la sua bambina era una donna e dal comportamento che teneva con Edward, pensava proprio si fossero inoltrati abbastanza...
La ragazza annuì felice di quel momento così intimo e si lasciò andare alle mani esperte della madre.

Ad Edward per poco non prese un colpo quando vide la sua ragazza. Gli si bloccò il respiro e iniziò a tossire diventando completamente rosso in viso:
-Caro respira- lo riprese Renee canzonandolo e quello tentò davvero di rilassarsi, ma con una dea del genere a pochi passi era impossibile!
Non c'erano abbastanza aggettivi per descriverla, dovevano ancora inventarne degli efficaci. Era stupenda, bellissima e...sua.
Lei gli sorrise e arrivandogli accanto, gli passò un braccio sulla vita.
-Ciao- sussurrò sul collo.
-C-ciao-balbettò lui cercando di riprendersi- sei...perfetta.
-Bhè...grazie- si fece stringere nel suo abbraccio e si avviarono verso la porta.
-Ragazzi divertitevi, tornate quando volete ma siate responsabili ok?- sorrise loro Renee. Entrambi annuirono e salutando si avviarono alla discoteca all'aperto.
-Dovrò starti attaccato questa sera- borbottò Edward.
-Perché di solito non mi calcoli vero?- lo riprese la mora.
-Oggi specialmente, sono sicuro che arriveranno come gli orsi con il miele- fece rabbuiandosi.
-Ci saranno tante altre ragazze, molto più belle di me, fidati- lo tranquillizzò.
-Non credo proprio, forse non ti rendi conto dell'effetto che fai agli altri amore- le spiegò.
-Certo, certo- gli concesse per farlo stare zitto.
Svoltarono l'angolo e si trovarono davanti ad un enorme chalet con luci stroboscopiche e musica altissima. Perfetto.
-E...se ce ne andassimo in riva al mare per una seratina romantica?- tentò di svignarsela lei.
-Fammi pensare...mh...no!- la prese per la mano intrecciando le dita e attraversarono la strada. Ogni tentativo di sfuggire a quella che, ne era certa, sarebbe stata una serata raccapricciante, fallì miseramente.
Una volta all'interno della discoteca si guardarono intorno alla ricerca di qualche viso familiare ma non c'era ancora nessuno.
Si fermarono così al bancone e ordinarono da bere.
Isabella si concesse finalmente di fare una radiografia al suo ragazzo e per poco non le andò di traverso il drink: indossava dei jeans neri attillati che mettevano in risalto i sedere tonico e una maglia con le stampe con sopra una camicia bianca a quadri grigi e blu; ai piedi le solite sneakers nere. Cavolo, anche così era capace di far sgorgare fiumi di saliva dalle bocche delle povere ragazze! Ma cosa aveva pensando Esme mentre lo concepiva? Doveva proprio farle un monumento!
Iniziò ad avvicinarsi al suo ragazzo per dagli un bacio-ne sentiva un bisogno consumante- quando una voce stridula si fece larga nel suo cervello, nonostante la musica altissima.
-Edward! Isabella!- perfetto, ora Irina Denali era ufficialmente sulla lista nera, bhè no, c'era anche prima- siete arrivati! Come mai non ci avete raggiunto?- perchè volevano stare da soli, ecco il motivo!
Isabella si strinse improvvisamente ad Edward mentre la rossa la squadrava da capo a piedi. Non le piaceva essere fissata da chi reputava pericolosa, lei specialmente.
Irina, da parte sua, non poteva credere ai suoi occhi: chi era quella? E cosa ne era della vecchia Bella? Aveva sempre saputo che celasse un bel fisico, ma non pensava fino a quel punto, dannazione! Faceva sfigurare persino lei, perfetta nel suo mini abito nero e trampoli abbinati.
-Venite al nostro tavolo?- chiese facendo gli occhi dolci (male per il trucco troppo pesante) e sbattendo le ciglia appesantite dal mascara. Edward le strinse forte un fianco per cercare di calmarla.
-Ma certo- tentò di essere amichevole, ma nulla lo faceva infuriare come vedere la sua ragazza, la ragazza che amava, nervosa e quasi terrorizzata.
La prese per mano dandole un rapido bacio,cercando di infonderle tranquillità e seguirono Irina nel marasma di persone.
Tranquilla Bella- si diceva- andrà tutto bene, li saluterete e scapperete a ballare...Edward neanche le guarderà e andrà tutto per il meglio.
Quello era il suo mantra, peccato che non stesse funzionando.
Appena scorsero in lontananza il tavolo, iniziò a tremare inquieta sui tacchi e il ragazzo, accorgendosene, la avvicinò ulteriormente e la sorresse. Era diventata pallida, ancora più del solito e non andava affatto bene. Cosa diamine le avevano fatto quegli individui per ridurla in quello stato? Che infanzia e adolescenza le avevano fatto passare? Erano stati così cattivi con una semplice ragazzina forse troppo timida? Che razza di gente era? - si ritrovò a riflettere mentre si avvicinavano.
-Amore- le sussurrò lui.
-Sì?- rispose in un soffio affaticato. Si stavano avvicinando alla tana del lupo. Non riusciva a staccare gli occhi dal tavolo incriminato. Erano tutti lì, anche quelli che non c'erano al mare, si erano riuniti come al solito, un po per noia e routine, un po perchè- ne era sicura- Irina aveva sicuramente sparso la voce del suo ritorno.
Passò velocemente in rassegna tutti i volti in fila, ecco coloro che le avevano fatto venire complessi, che le avevano impedito di vivere la sua vita nel migliore dei modi, come era stato possibile?
Se ci ripensava ora, si dava della stupida, non avrebbe dovuto permettere che degli stupidi ragazzini la condizionassero!
-Lo sai che ti amo?- chiese apprensivo sfiorandole il collo con le labbra, stava tentando di rilassarla e l'unica cosa che sapeva dire era quella, la pura verità... Isabella si girò di colpo e lo baciò velocemente ma appassionatamente avendo colto il suo dolce tentativo di farla rasserenare.
-Certo che lo so sciocchino- rise- altrimenti non saresti qui con me- continuò carezzandogli la guancia. Il sorriso che fece il rosso fu come un faro nell'oscurità per lei: aveva lui, a cosa e servivano loro?!
Respirando a pieni polmoni- per quanto l'aria consumata lo permettesse- si decise finalmente ad avvicinarsi. Cosa avrebbe dovuto dire? “Salve”? oppure “Buonasera”? O meglio esordire con un “Ehi ragazzi, vi ricordate di me?”
-Ciao- esclamò infine. Il più veloce e indolore possibile. Un mormorio d'approvazione fu l'unica risposta che ottenne, a parte gli sguardi di quelle arpie sul suo vestito e sul suo ragazzo.
-Possiamo sederci qui con voi?- ci pensò Edward a rompere il ghiaccio, con il suo solito sorriso a cui nessuna sapeva resistere.
-Certo!- rispose la bionda Jane Denali con tono disgustosamente mieloso.
Stronza stronza stronza stronza stronza stronza stronza stronza stronza- pensava lei, oca- invece lui.
-Allora Isa- Irina intanto la stava fulminando con lo sguardo- cosa ti porta di nuovo qui a Phoenix? Non te ne eri andata nello stato di Washington?- proruppe acida con tono fintamente interessato.
-Sono, siamo qui in vacanza cara- sorrise melliflua- sai ogni tanto staccare la spina serve no?
-Già...e quanto tempo restate?- chiese facendosi più attenta.
-Siamo in partenza, dopodomani- la informò.
-Restate così poco?- falsa, perchè voleva che si togliesse dai piedi il prima possibile, l'aveva invitata un po per curiosità, un po per provarci con il suo ragazzo; era maledettamente bello, sembrava divertente ma l'unica sua pecca era il fatto di essere perdutamente innamorato della Swan. Lo aveva capito subito, la guardava come suo padre guardava sua madre, non aveva degnato le altre neanche di una misera occhiata e bhè, i baci e le parole sussurrate dolcemente erano la ciliegina sulla torta.
In fondo- lo sapeva anche lei- Isabella era sempre stata una ragazza estremamente dolce, ma troppo timida, schiva e riservata, per cui a lungo era diventata semplicemente invisibile.
Tutti potevano far a meno di lei, non c'era una singola persona che aveva chiesto negli anni “Ehi dove è? Non viene con noi?” no, se ne fottevano altamente.
Ora invece, a guardarla muoversi abbastanza sicura in pista, tra le braccia del ragazzo aveva capito una cosa, e si dava della stupida per non esserci arrivata prima:
Isabella Swan era pericolosa.
Ecco cosa pensava, e sebbene sarebbe stata lì per altri pochi giorni, si sentiva minacciata da quello scricciolo moro. Tutti si erano accorti del suo cambiamento radicale e diamine, persino Josh aveva fatto un apprezzamento su di lei! Lui che l'aveva sempre snobbata e derisa! Si sentiva tradita nell'animo da quelli che pensasse fossero i suoi compagni di avventure ed invece ora avevano interesse per lei e la guardavano famelici.


Bella si muoveva a tempo addossandosi al suo ragazzo e circondandogli il collo con le esili braccia. Aveva resistito all'interrogatorio, grazie al cielo Irina dopo un po si era fatta taciturna, come se pensasse a qualcosa della vitale importanza. A quel punto si era preoccupata: poche volte l'aveva vista così, non era affatto stupida- al contrario di quello che molti pensavano- aveva una mente molto calcolatrice e sapeva incutere terrore quando voleva. Voltò il viso e guardò in giro per la sala, notando uno luccichio fissò gli occhi verso quel punto, e vide la rossa intenta a fissarla, a fissarli. Cosa diamine voleva? Si strinse ancora di più ad Edward e sotto il suo sguardo attento lo baciò, come ad imprimere nella sua pelle il fatto che fosse proprietà privata, che fosse suo, per poi fissarla di nuovo. Spostò la sua attenzione su di lui, che stava cantando a squarciagola la canzone del momento. Gli accarezzò una guancia e rise prendendo a cantare.
Era felice finalmente, e non avrebbe permesso a nessuno di rompere quell'idillio.


Irina li osservava da lontano, era seduta su uno sgabello con un bicchiere di Cosmopolitan in mano. Bella appariva spensierata e serena con il suo ragazzo e provò un repentino moto d'invidia. Era riuscita dove lei aveva fallito: avere qualcuno che ti considerasse importante.
Perchè, perchè la rossa e perfetta Irina Denali non era capace di avere un ragazzo? Perchè tutti vedevano in lei soltanto un corpo da sfruttare ed esibire? Perchè non riusciva a trovare qualcuno che l'amasse per quello che era, senza vestiti microscopici e costosi e quintali di trucco?
Non poteva semplicemente essere se stessa? Comportarsi normalmente anziché fare la civetta continuamente?
Evidentemente no.
Eppure lei c'era riuscita cazzo!
Cosa avevano di diverso? Da piccoline giocavano insieme! Poi lei aveva capito che se non si sarebbe fatta notare, avrebbe fatto la fine dell'emarginata e con quella paura, era cambiata, facendo vivere a Bella il suo incubo. La legge del più forte aveva colpito ancora.
Irina Denali era diventata quella che era ora per semplice paura.
Strinse convulsamente il bicchierino e ne mandò già la metà in un solo sorso, la gola le bruciava e gli occhi le si fecero umidi a causa dell'alcool.
La mora si girò per caso verso di lei- che la stava ancora osservando- e si strinse al ragazzo per poi fissarla con astio e baciarlo, come a ricordargli che era sola, mentre lei no.
Era diventata stronza eh?!
Voleva vantarsi di avere un ragazzo?
E dire che per un secondo aveva pensato addirittura di scusarsi per essersi comportata male con lei. Bhè, ora non più.
La Swan aveva riportato il suo sguardo lontano da lei e aveva ripreso a ballare e cantare. Aveva così paura che le portasse via il ragazzo? Forse la sua paura non era così illegittima...

**

-Amore vado un secondo in bagno- disse la mora con il fiatone.
-Certo, torna subito da me eh- rispose lui baciandola.
La osservò mentre, ancheggiando sugli altissimi tacchi, spariva nella folla. Sembrava così piccola e indifesa, così desiderosa d'affetto che mai e poi mai l'avrebbe lasciata. Con lei aveva conosciuto l'amore vero- incredibile- ed aveva imparato ad attendere i suoi tempi, a farla sentire importante e coccolata. Amava vezzeggiarla e viziarla in tutti i modi: ogni mattina le portava la colazione ed ogni pomeriggio avevano la chiamata assidua che precedeva la sua entrata- furtiva, di nascosto a Charlie- nella sua camera da letto per passare la notte insieme. La sua vita era perfetta ora, dall'entrata in scena di quella piccola ladruncola di armadietti.
Certe volte si ritrovava a pensare che se quei ragazzi non avessero fatto gli stronzi, lei non avrebbe mai deciso di cambiare città e di andarsene a Forks... e lui... bhè lui non l'avrebbe mai incontrata.
Non riusciva più ad immaginare una vita senza la sua Bella.
Si vergognava del pensiero egoistico che certe volte si impossessava del suo cervello, ma non poteva farne a meno.
-Ehi Edward!- una voce squillante lo sorprese.
-Ciao Irina- sorrise voltandosi verso di lei e trovandosi davanti il suo prosperoso decoltè. Ugh. Amava la sua ragazza, ma era davvero... insomma si faceva notare di certo.
-Come mai solo soletto? Bella ti ha abbandonato?- chiese ironicamente, ma sotto sotto ci sperava davvero.
-No, è andata al bagno- spiegò sperando di togliersela di torno.
-Ah... e ti ha lasciato qui solo soletto?
-Sì- fece seccato da quella sua osservazione, non l'aveva abbandonato, era andata solo al bagno!
-Sai- gli si accomodò accanto accavallando le gambe e scoprendole- io fossi in lei non ti lascerei indifeso tra questo ammasso di ragazze con gli ormoni in sovraccarico- sorrise maliziosa.
-Non si deve preoccupare, sa che amo solo lei e non c'è nessun rischio- fece sicuro e anche un po seccato. Stava forse insinuando che sarebbe stato capace di tradirla? Non lo conosceva affatto!
-Già... ma gli inconvenienti delle volte ci sono... e poi non sto di certo dicendo che tu non la ami, andiamo non sono cieca. Dovrebbe ritenersi fortunata ad aver un ragazzo come te accanto.
Si avvicinò non avendo intenzione di restare con le mani ferme e prese ad accarezzargli le spalle; lui poveretto, stentò di spostarsi e si mosse inquieto sullo sgabello.
-Irina...-disse.
-Si?-chiese innocentemente.
-Smettitela- sibilò sottraendosi al suo tocco.
-Di fare cosa?- sussurrò.
-Di toccarmi- si allontanò inquieto.
-E perchè?- fece tentando si essere sensuale, ma non funzionava molto.
-Perchè ho la ragazza! Sai nel caso non te ne fossi accorta te lo ribadisco...- fece acido scostandole le mani dal suo petto.
-Andiamo... so che anche tu lo vuoi...- si riavvicinò.
-Solita frase fatta, e mi dispiace la risposta è ancora no- il tono di voce era perentorio e si stava decisamente alzando.
Un ragazzo stava rifiutando Irina Denali? Non era possibile.
Improvvisamente quello che era partita come una semplice ripicca, uno sfizio, si stava trasformando in un fatto d'orgoglio, nessuno poteva rifiutarla. Nessuno.
Il mondo le si sgretolò sotto ai piedi.
Essere bella, sensuale e desiderabile era l'unica certezza nella sua vita. Non aveva nient'altro a cui aggrapparsi, né l'amore familiare, né tanto meno quello vero, né degli amici leali... niente. Ora invece aveva trovato qualcuno che poteva fare a meno di lei, che non la voleva, che forse la disprezzava e... non sapeva cosa fare, sicuramente c'era un errore.
-Guardami negli occhi- gli prese il viso tra le mani- tu non mi vuoi?-fece con voce rotta, incredula.
-No Irina, come te lo devo dire?!- Edward iniziò a calmarsi, forse poteva farla ragionare.
-M...ma perchè, insomma io...- balbettò mentre gli occhi le diventavano umidi. Pensava che ogni ragazzo la volesse, se non per il carattere almeno per il corpo, era così sola e disperata che le sarebbe bastato, una parvenza d'amore, anche piccola, per poi sfumare la mattina dopo ma in quel momento ne aveva assoluto bisogno.
-Io la amo, non potrei mai tradirla. Tu sei una bella ragazza per carità ma nulla a che fare con lei. Mi dispiace...- alzò le spalle sperando di essere stato convincente mentre la musica variava.
-No... non può essere, tutti... ti stai sbagliando, tu mi vuoi- e così dicendo gli si gettò addosso disperatamente cercando di baciarlo doveva dimostrargli che si sbagliava, che poteva volerla.
Non fece in tempo ad appoggiare le labbra su quelle del ragazzo che la spinse via e una voce conosciuta parlò:
-Cosa sta succedendo?- si girò e vide Isabella, stupenda nel suo abito fissarli con i labbro tremante e gli occhi spalancati e lucidi.
-Bella, io ti giuro non...- fece sbiancando Edward.
Ma lei aveva capito, aveva sentito, non era stata colpa del suo ragazzo, aveva fatto tutto da sola quella sgualdrina! Si avvicinò velocemente e la allontanò con uno strattone:
-Cosa cazzo stavi facendo?-fece alzando la voce.
-I..io non..- balbettò lei.
-Tu cosa? Lo sapevo, lo sapevo, non smetterai mai di rovinarmi la vita, non dovevamo venire!
-Non volevo...
-Non volevi cosa? E' sempre stato il tuo obiettivo mettermi i bastoni tra le ruote, non sopporti che qualcun altro sia più felice di te! Perchè mi chiedo, perchè devi farmi questo, perchè proprio io?!- la scosse violentemente per un braccio, Bella non era mai stata così furiosa con nessuno, forse perchè la sua più grande paura si era appena avverata, un po perchè non voleva che la persona a cui tenesse di più al mondo le venisse portata via, no questa volta non l'avrebbe di certo permesso.
-Calmati posso spiegare...- Irina era davvero scossa e impaurita, le constatazioni appena fatte le ronzavano ancora in testa e non riusciva a ordinarle, analizzarle e soprattutto accettarle.
-Calmarmi?! Come posso calmarmi quando l'unica cosa che vorrei fare è prendere a schiaffi quel tuo bel faccino truccato eh?!
-Scusa...ecco...
-No stammi bene a sentire ora, te lo ripeterò una sola volta, dopo di chè sparirai definitivamente dalla mia vita ok?- la rossa spaventata cercò di capire cosa le stesse per dire e si fece ancora più attenta per quanto potesse in quello stato:
-Tu sei un essere spregevole, come puoi soltanto guardarti allo specchio senza provare ribrezzo verso la tua figura? Dovresti vergognarti perchè trai felicità dai fatti negativi degli altri... come riesci?! Mi fai schifo Irina, solo questo, vorrei tanto esserci quando finalmente aprirai gli occhi e ti accorgerai di tutto l'odio e la falsità che ti circonda! Rimarrai sola, e troppo tardi capirai che hai sbagliato...- così dicendo affievolì la voce, le lasciò le braccia e prendendo Edward per mano le rivolse un' ultima occhiata prima di andarsene.
Sospirò uscendo all'aria aperta, finalmente si era liberata di tutto quello che aveva dentro, era riuscita a dire tutto quello che aveva sempre pensato.
-Bella io...- iniziò Edward disperato, non sapeva cosa fare.
-Tranquillo lo so...- voltò il viso verso di lui e sorrise dolcemente- ti amo- sussurrò.
-Anche io- fece sollevato- avevo così paura che non capissi...
-So come è fatta Irina, infatti spero di averle dato una bella lezione, dopo diciotto anni...- sospirò affranta.
-Ehi- la fissò negli occhi- hai fatto la cosa giusta, capirà vedrai...- la baciò dolcemente, mettendola al sicuro nelle sue braccia e carezzandole i capelli, si la sua ragazza era davvero un angelo.
Qualcun altro nel fragore della discoteca si era appena accasciato su un divanetto, con gli occhi sbarrati, realizzando che aveva davvero sbagliato tutto. Non sapeva come avrebbe fatto, quello no, ma una cosa era certa: prima o poi avrebbe rimediato ad ogni cosa.



***************************************************
ALCUNI CHIARIMENTI:
Non è che Irina si sia innamorata follemente di Edward appena ha posato gli occhi su di lui (anche se fosse stato così non le avrei dato torto eheheh), semplicemente si è sentita messa da parte da tutti quell- falsi- che prima la apprezzavano e ora avevano occhi solo per Bella. Così si è voluta riprendere la sua rivincita personale, come se fino ad ora non ne avesse avute -.-, provandoci con Edward, non essendo abituata ad essere rifiutata da nessuno e quello che è successo ha sgretolato le sue certezze. Non è una ragazza stupida, soltanto prigioniera della sua trappola dorata. Ma lì arriva Bella e son cazzi eh, dopo  che le fa un bel discorsetto ye! e la ragazza capisce finalmente che forse non era tutto perfetto come pensava.
Avrei voluto fare l'ultima parte di questo extra, ma preferisco lasciarlo aperto, sta a voi immaginare come abbia rimediato ;)
IL VESTITO INDOSSATO DA BELLA E' QUESTO, per chi volesse vederlo.
Non so quando arriverà il prossimo extra, ma penso proprio non sarà per ora.
Spero vi sia piaciuto, un bacione come sempre,
Athena xx
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: raimbowcomet