Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: _Hiromi_    10/10/2011    5 recensioni
Near, ormai senza alcuna voglia di vivere, si lascerà andare sotto la pioggia, così da non piangere da solo...non sa che, proprio sotto quelle gocce d'acqua fredda farà un incontro che gli cambierà la vita...forse...Eccomi qua con una nuova ficcy!! ^_^ spero che vi possa piacere!! Pairing: MxN *_* kisses _Hiro_ ^O^
P.S. il rating ARANCIONE della fanfic è riferito esclusivamente al capitolo 19, l'ultimo, in quanto il rating generale della storia è il verde^^
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mello, Near | Coppie: Mello/Near
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Attention!! POV NEAR

***

Quando ti svegli è mattina inoltrata, e senza bisogno di aprire gli occhi avverti subito la mancanza di qualcosa che durante la notte c'era. Ti giri sull'altro fianco e i tuoi dubbi trovano conferma: l'altra parte del letto è vuota. Ti metti a sedere e subito guardi nella direzione delle poltrone e del tavolino, ma capisci subito che Mihael non è nella stanza.
Cerchi di ignorare la fitta di delusione, ma è davvero difficile: certo non ti aspettavi chissà quale risveglio romantico, ma speravi che almeno restasse lì al tuo fianco per darti il buongiorno e rivolgerti quel sorriso seducente che ti fa sciogliere. E invece non c'è.
Ti lasci cadere nuovamente sul materasso, chiudendo gli occhi e sospirando rassegnato: per quanto tu possa sperarlo, per quanto abbiate fatto enormi passi avanti e vi siate avvicinati di più, tu e Mello non siete una coppia, e forse mai lo sarete. Il biondo ha ammesso di provare attrazione nei tuoi confronti e di desiderarti, te l'ha dimostrato, ma ciò non è sufficiente, non è amore...
A questo punto ti chiedi che cosa 'siate' l'uno per l'altro, quale sia la natura del vostro rapporto: decisamente non siete fidanzati, di certo non siete solo amici, ma non siete neanche amanti. Ci rifletti ancora e ancora, ma non riesci a trovare una definizione per la vostra relazione. Sbuffi seccato, confuso da tutta quella situazione che ti sta mandando in pappa il cervello: non sei abituato a questi sentimenti, non sei preparato ad affrontare questi dubbi che ti assalgono quando meno te lo aspetti e, soprattutto, non sai come mettere in ordine le emozioni e i pensieri per poter poi decidere come procedere.
Ti riscuoti dai tuoi pensieri quando qualcuno bussa alla porta e, dopo che hai mormorato uno stanco 'Avanti', Eve entra nella stanza reggendo tra le mani un vassoio.
-Buongiorno signorino.- ti saluta con un sorriso smagliante -su, si alzi! Le ho portato la colazione.-
In realtà non hai molto appetito, ma l'allegria che senti nel tono della donna ti convince a scendere dal letto per raggiungerla. Ti lasci andare sulla poltrona che occupi di solito e lei ti poggia davanti il vassoio.
-Dormito bene?-
-Si, grazie.- dici cercando di ricambiare il suo sorriso e afferrando la tazza del caffè-latte. -Tu? Ti sei trovata bene nella nuova stanza?-
-Oh si, è perfetta!- e mentre lei continua a parlare della stanza, di come ha intenzione di sistemarla, chiacchierando poi della cucina e di quello che vorrebbe preparare a pranzo, tu torni a perderti nei tuoi pensieri, finché non resisti più e ti decidi a chiedere quello che davvero ti preme.
-Eve...- la chiami per attirare la sua attenzione -sai dov'è andato Mello?- Lei corruga le sopracciglia, fissandoti intensamente quasi volesse leggerti dentro.
-Non lo so,- dice infine continuando a guardarti preoccupata -credo fosse già uscito quando mi sono alzata, perché non l'ho visto. E' successo qualcosa?-
Non vuoi rispondere ma, anche se avessi voluto, non avresti avuto la possibilità, perché sulla soglia della stanza compare il biondo.
-Preparati.- ti dice senza guardarti direttamente -Tra mezz'ora usciamo.- e dopo quelle poche parole si defila nel suo ufficio, lasciandoti lì basito e con una Eve che appare più confusa e preoccupata di prima.
Forse la donna capisce che non hai voglia di parlare perché si alza e, senza dire una parola, ti prepara la roba e te la porta in bagno; tu la segui, ancora stordito dall'improvvisa apparizione del padrone di casa e dal suo comportamento distaccato, ti spogli e ti infili sotto la doccia automaticamente, senza rifletterci.
Adesso si che sei davvero confuso! Perché si è comportato in quel modo con te? Perché quel tono duro? E soprattutto, perché non ti ha neanche guardato in faccia mentre si rivolgeva a te? Non capisci davvero, è come se la sera prima non fosse successo nulla, anzi, come se foste due estranei! Con un sospiro stanco ti chiedi che cosa sia successo, che cosa l'abbia fatto arrabbiare in quel modo.
Ho forse fatto qualcosa che l'ha offeso? ti chiedi preoccupato; poi ti dici che non è colpa tua, che non hai fatto niente di male, che è lui ad avere qualche problema: non puoi mica dare la colpa a te stesso se lui ha deciso di ignorarti a quel modo! Ci manca solo che cominci ad incolparti e a farti inutili paranoie!
L'iniziale delusione e confusione si confondono con una rabbia crescente per quel comportamento antipatico e insopportabile: non può baciarti, accarezzarti, stringerti a sé per tutta la notte e poi trattarti in quella maniera! Non lo accetti!
Con gesti rapidi e seccati che mostrano la tua irritazione ti lavi velocemente e, dopo esserti asciugato, ti infili i vestiti che Eve ti ha preparato, fiondandoti subito dopo nell'ufficio di quel biondo volubile.
-Sono pronto.- annunci fissandolo truce e il ragazzo sussulta sulla poltrona, forse sorpreso da tuo improvviso arrivo, così come è capitato a te poco più di un quarto d'ora fa. Ben ti sta. pensi soddisfatto e con una punta di acidità.

---


Siete in macchina da dieci minuti ma nessuno dei due ha aperto bocca, quasi aveste deciso di comune accordo di avercela reciprocamente con l'altro.
Però, ora che ti trovi vicino a lui, capisci che c'è qualcosa che non quadra: in un primo momento Mihael ti era sembrato irritato, probabilmente arrabbiato, e invece ora sembra quasi...triste? E' questa l'impressione che ti da il suo viso, il suo sguardo cupo, la linea dura della bocca, ma non riesci a comprendere quale sia il problema e, a dire il vero, non sai nemmeno come comportarti, se continuare ad essere irritato con lui per come si è comportato, oppure dar retta al tuo istinto e chiedergli cosa lo preoccupa.
Prima di fare una mossa azzardata o di direi qualcosa che possa farlo incupire ancora di più, decidi di riflettere sugli ultimi avvenimenti, alla ricerca della motivazione a tutto ciò.
Fai mente locale ripensando alla sera prima e constati che fino all'ora di cena Mello non ha dato alcun segno di irritazione o disagio, e lo stesso puoi affermare rispetto al seguito della serata, fino ad arrivare all'ora di andare a dormire. Siete rimasti vicini, avete parlato e in parte chiarito la situazione, ma il biondo è rimasto tranquillo finché...
Ma che senso avrebbe? ti dici quando arrivi ad una conclusione non plausibile. Non avrebbe davvero alcun senso quello che stai pensando, visto che l'unico momento in cui Mihael si è irrigidito ed è ammutolito è quando gli hai chiesto di portarti da Matt.
Cercando di non farti notare, lanci uno sguardo in tralice al ragazzo al tuo fianco, silenzioso e totalmente concentrato sulla strada. Perché dovrebbe prendersela per una cosa simile? ti chiedi se non voleva accompagnarmi bastava dirlo...
Torni a guardare fuori dal finestrino e solo allora ti accorgi che siete arrivati a destinazione.
Ancora senza dire una parola Mello parcheggia poco lontano dal muro di cinta del cimitero, spegnendo il motore e restando immobile al suo posto; non sembra intenzionato a scendere dall'auto e tu, d'altro canto, fai lo stesso, limitandoti a slacciare la cintura di sicurezza. Passano i secondi e alla fine cedi davanti a quel silenzio teso.
-Si può sapere qual'è il problema?- sbotti all'improvviso girandoti verso di lui -E' da stamattina che ti comporti in modo strano.- aggiungi quando lui ti guarda come a dire 'non so di che parli'.
Il biondo resta ancora in silenzio, ma dopo un po' sospira e si volta a guardarti.
-Perché sei voluto venire qui?- dice con fatica, evidentemente indeciso, quasi non volesse davvero porti quella domanda ma gli fosse sfuggita dalla bocca.
Rimani interdetto dalla domanda, non aspettandotela, e distogli lo sguardo dal suo: non puoi rispondere con sincerità, se lo facessi dovresti ammettere i sentimenti che provi per lui, ed è una cosa che non sei disposto a fare.
Non vuoi dirglielo, ma sai perfettamente perché sei lì, perché hai sentito il bisogno di presentarti davanti alla tomba del tuo migliore amico; semplicemente ti senti in colpa per quello che è successo, per non essere andato al funerale e per non avergli portato dei fiori, per aver pensato solo a te stesso e ai tuoi sentimenti quando Mello ti ha raccontato cosa l'ha portato da te, per non essergli stato grato per tutto quello che ha fatto per te...
-Rispondimi Nate.-
Il flusso dei tuoi pensieri viene interrotto dalla richiesta di Mihael; ti volti verso di lui, non capendo il perché di quel tono basso e sofferente, di quell'espressione seria e preoccupata che ha sul viso.
-Da quando è...successo...non sono mai venuto a trovarlo...- mormori indeciso, col timore che il biondo capisca che stai dicendo una mezza verità.
-Tu...sei innamorato di Mail?-
Sbarri gli occhi, sconvolto, non capendo da dove salti fuori quel dubbio, quella domanda.
-Cosa?- riesci solo a mormorare, il tuo cervello che lavora freneticamente alla ricerca di una spiegazione plausibile o quanto meno accettabile.
-Ti ho fatto una domanda precisa, e 'cosa' non è la risposta che voglio.-
Continui a guardarlo stralunato, chiedendoti ancora se sia impazzito o qualcosa di simile, ma ti basta osservarlo in viso per capire che fa sul serio, che pensa davvero quello che dice.
-Questa domanda non ha senso- dici smettendo di fissarlo per un attimo -e non merita una risposta.-
E a quel punto Mihael si arrabbia, all'improvviso, senza motivo: ti afferra il volto con una mano e ti tira verso di lui, facendoti male.
-Voglio una risposta!- ringhia fissandoti dritto negli occhi, e capisci che è proprio quello il problema di Mello: si sta arrovellando il cervello per capire se eri (o lo sei ancora) innamorato di Mail. Ma perché?
-Mihael, mi stai facendo male...- mormori cercando di liberarti dalla sua presa ferrea, inutilmente.
-Rispondi.- e allora perdi la calma. Schiaffeggi con forza la mano che ti blocca e la allontanati con rabbia.
-Che senso ha rispondere?!- sbraiti, alzando per la prima volta la voce dopo moltissimo tempo: quasi non ricordi l'ultima volta che hai gridato così -Mail è morto! Morto, capito?!- e cominci a singhiozzare, disperato e infuriato, continuando a fissarlo truce: ma come può essere così insensibile? Non capisce che parlare di Matt ti fa male, riapre ferite del cuore che ancora non si sono rimarginate?
Forse il tuo scatto di rabbia risveglia Mello dal torpore in cui è caduto, perché all'improvviso impallidisce (forse sconvolto dal suo stesso comportamento), per poi attirarti tra le sue braccia e cullarti dolcemente, mormorando infinite scuse al tuo orecchio.
Devi ammettere che la posizione non è delle più comode (la leva del cambio preme contro il fianco e ti fa male), ma trovarti tra le braccia del biondo ti fa dimenticare tutto, ti fa sentire parte di lui, parte di 'qualcosa'.
-Mihael?- lo chiami senza muoverti, il viso nascosto contro il suo petto -volevo bene a Mail, moltissimo, ma era come un fratello per me...non l'ho mai considerato sotto quel punto di vista...-
Non sai perché ora ti sei deciso a rispondere a quella stupida domanda, forse perché non vuoi che Mello pensi che il tuo cuore appartiene ad un altro, così da non far nascere delle incomprensioni, oppure semplicemente non riesci a sopportare di vedere il biondo in quelle condizioni, così abbattuto, così preoccupato.
Mihael non si stacca da te, non si muove nemmeno, e continua a tenerti stretto quasi abbia paura che scappi da un momento all'altro, lasciandolo lì da solo.
-Ero geloso.- dice alla fine stringendoti più forte -sono geloso.- si corregge subito dopo, e il tono con cui lo dice ti fa correre un brivido lunga la schiena mentre il cuore comincia a battere più in fretta a dimostrare l'agitazione che provi, l'emozione che ti sconvolge i pensieri: Mello è geloso di te, teme che te ne possa andare, e tu non puoi fare a meno di pensare che quella sia una dimostrazione del suo...amore?
-E...perché sei...geloso?- sussurri con un filo di voce, timoroso di esserti sbagliato, di aver dato troppo spazio alla fantasia lasciandoti guidare dalla speranza che i tuoi sentimenti siano corrisposti; ”forse è solo un'illusione...”
Mihael non ti risponde: infilando una mano tra i tuoi capelli ti tira indietro la testa senza farti male, e subito dopo si impossessa delle tue labbra in un bacio bramoso, disperato, violandole subito con la lingua. Dopo l'iniziale sorpresa ricambi le attenzioni del ragazzo, lasciandoti andare contro di lui, ormai più sicuro su come comportarti in quel frangente.
Quando vi staccate per riprendere aria la vostra non è una separazione lunga, perché il biondo riprende subito a baciarti, lasciando che le sue mani vaghino indisturbate alla ricerca della cerniera del giubbotto che indossi e, quando la trovano, la abbassano per potersi poi infilare sotto il maglione, smaniose di toccare la pelle candida che nasconde alla vista.
Il tempo passa lentamente, e Mello non sembra intenzionato a lasciarti andare molto presto, ma sei costretto a scostarti da lui quando lo senti armeggiare con la zip dei tuoi pantaloni.
-Mihael...- lo chiami con il respiro affannato, la voce tremula e flebile. -Questo non è...- ma non finisci la frase perché vieni ammutolito dall'ennesimo bacio.
-Mihael..- lo chiama ancora, e stavolta ti ascolta, fissandoti, lo sguardo azzurro e carico di desiderio posato su di te.
-Ti voglio.- ansima con voce roca, piegandosi per andare a mordicchiarti il lobo dell'orecchio – Ti voglio...- ripete accarezzandoti attraverso la stoffa dei jeans.
Quelle carezze, quelle attenzioni, sono troppo per te, per il tuo corpo che non è abituato a simili sensazioni, e qualche piccolo gemito ti sfugge dalle labbra, facendoti arrossire per l'imbarazzo. Lo chiami, del tutto fuori di testa, e non riesci ad opporre resistenza quando intrufola una mano dentro i tuoi pantaloni.
-Non...non è il...posto...adatto...- è il massimo che riesci a blaterare tra i gemiti, per niente convincente neanche alle tue orecchie, le attenzioni del biondo che si fanno più intense, più intime, e il cervello che ti abbandona completamente al tuo destino, impedendoti di ragionare o anche solo di formulare un pensiero coerente.
-Mihael...- mormori disperatamente il suo nome, più e più volte, il piacere che aumenta ad ogni carezza, il caldo che diventa insopportabile, i brividi che diventano sempre più frequenti; tutto ciò è troppo per il tuo corpo, e nascondendo il viso nel petto del ragazzo per soffocare il grido che altrimenti ti sarebbe sfuggito, raggiungi l'apice di quelle piacevoli sensazioni per poi accasciarti tra le sue braccia, improvvisamente privo di forze.
-Tutto bene piccolo?- lo senti dire con tono divertito, e non puoi fare a meno di sbuffare.
-Idiota...- borbotti con ancora un lieve affanno.
-Nate?- ti chiama abbracciandoti -Sono geloso perché ti amo.-
Quelle parole raggiungono in un attimo le tue orecchie, ma il tuo cervello, ancora annebbiato dal piacere, si rifiuta di elaborarle, quasi non fossero mai state pronunciate o fossero solo frutto della tua immaginazione. Però, quando avverti il corpo dell'altro che si irrigidisce contro il tuo, capisce che non te le sei immaginato, che sono reali.
Sollevi lo sguardo su di lui, intontito, e lo fissi ad occhi sbarrati.
-Cosa hai detto?- mormori mentre il cuore accelera ancora una volta il battito, un piccolo sorriso che comincia ad incurvarti le labbra.
-Niente, dimentica quello che ho detto.- è la tetra risposta che ottieni mentre il biondo cerca di allontanarti, evitando il tuo sguardo.
Ormai sorridi apertamente, e la felicità è evidente sul tuo viso: non aspettavi altro che sentire quelle parole, e anche se Mihael le ha dette senza rifletterci, d'istinto, facendosi prendere dalla situazione, non vuoi che si tiri indietro, che faccia finta di nulla, non puoi permetterlo.
Gli prendi il viso tra le mani obbligandolo a fissarti e, con voce tremula nonostante sia sicuro dei tuoi sentimenti, finalmente pronunci quelle paroline che tenevi nascoste dentro di te per paura di essere ferito.
-Anche io ti amo.- sussurri prima di posargli un lievissimo bacio a stampo sulla bocca.

***

Ed eccoci qua con il capitolo 16!^^
Oddio O_O non chiedetemi perché è uscito così, perché non ne ho la più pallida idea!! giuro che 'sto disgraziato si è scritto da solo!! @_@
Seriamente parlando (certo, come no T_T), non saprei che dire al riguardo^^''' credo che parli da solo^^''' in via generale il cappy mi piace, mi sembra quasi soddisfacente, però ho paura che non siano chiare le motivazioni di Mello, il perché del suo comportamento, visto che il POV è di Near, e quindi non era a conoscenza dei dubbi e dei timori del biondino^^'''
voi che dite? è tutto troppo improvviso? insensato? noioso? avrei fatto meglio a darmi all'ippica piuttosto che continuare a scrivere queste schifezze? @_@
Beh, dopo questi tristi piagnistei, vi dico che il prossimo sarà il penultimo capitolo, e poi ci sarà l'epilogo^^
E ora, che altro posso dire? non mi resta altro che ringraziarvi per aver letto la fanfic, per averla messa nelle seguite/preferite/ricordate, e un enorme bacione a tutti quelli che hanno recensito fino a qui e che hanno permesso a questa storiella senza pretese di raggiungere le 100 recensioni ç_ç grazie! vi adoro ç_ç
Alla prossima (che non sarà tanto presto perché a novembre ho un esame^^''')

_Hiro_ ^o^

   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: _Hiromi_