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Autore: Passion80    11/10/2011    4 recensioni
Tratto dalla storia: Un baleno, occhi negli occhi, l'incanto è iniziato, i nostri sguardi si rincorrono, si parlano, si amano. Parole non dette, desideri inespressi, promesse da realizzare, tutto adesso è in gioco, per l'ultima volta.
Un passo, un altro, s'avvicina sempre più, un sorriso su quelle labbra peccaminose, senza mai perdere il nostro contatto, scruta nel profondo della mia anima, che si sente nuda dinnanzi a lui.
Le sue mani sul mio corpo... calde, forti, una dolce gabbia dalla quale vorrei saper fuggire ma non ho più la forza di oppormi al mio cuore:
"non scappare Bella, non scappare più da me, ne morirei" un soffio nel mio orecchio, mille scariche elettriche che sconvolgono il mio corpo. Io sono morta. Adesso, qui con queste parole, con la sua voce che infiamma i sensi e le sue labbra che incendiamo la pelle su dove si poggiano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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3

Prima di lasciarvi al nuovo capitolo, devo ringraziare  Red_Rose per  per la splendida copertina che ha fatto:
- Gazie cara :) :) -
Un ringraziamento va anche a Lady  Masen e a Red_Rose:
- Ragazze grazie per essermi stata vicino ;) - 
Ed infine un rimgraziamento speciale va a tutti quelli che leggono, che recensiscono, che hanno messo la storia tra i preferiti o seguiti, grazie grazi grazie




 

3. Casa dolce casa

 

Pov. Edward

 

- Non posso credere che sia lei - 

Questo l'unico pensiero coerente che il mio cervello è riuscito a formulare quando me la sono trovata in aeroporto a NY. Cavolo per poco mi è venuto un infarto, ho travolto una donna ed il suo cagnolino per non farmi vedere da lei. Cinque anni che non la vedo, o meglio che non la vedo di persona e lei è sempre più bella, la osservo nascosto tra le persone che affollano l'aeroporto, non la perdo un attimo di vista e noto con disappunto gli sguardi maschili che attira su di se, purtroppo  della ragazzina che riempie ancora oggi i miei ricordi è rimasto poco, adesso ha le fattezze di una giovane e bellissima donna. 

I capelli sono decisamente più corti ora le arrivano appena alle spalle, quei simpatici occhiali che mi facevano impazzire sono scomparsi e i suoi occhi scuri, nei quali adoravo perdermi, sono liberi di incantare le persone che si avvicinano a lei. Sembra anche più alta la mia piccola o come adoravo chiamarla solo per vedere il suo volto rosso per la rabbia, la mia pulce, era bellissima quando perdeva il controllo, una forza della natura. 

Con piacere vedo che la semplicità nel vestire non è cambiata per nulla, una maglieta che segue le curve del suo seno sodo, le gambe snelle avvolte in un paio di jeans, ai piedi le sue immancabili converse. Perso nei miei ricordi quasi non mi accorgo che sta per cadere rovinosamente a terra, faccio solo un passo quando vedo un ragazzo che le sorride mentre la prende al volo. Sento il nervoso solleticarmi le mani, vorrei prendere  a sberle quell'idiota che le sta vicino, ma ripensandoci il vero idiota sono solo io. Io che l'ho avuta e che l'ho allontanata da me, che pensavo sarebbe stata sempre lì, pronta ad accogliermi a braccia aperte. Io che l'ho fatta soffrire solo perché avevo paura delle sensazioni che provavo quando stavo con lei ma, che ho sofferto a mia volta proprio per colpa delle mie stupide decisioni. Idiota, Edward Cullen è un'idiota!

Decido di darmi una mossa, mentre le passo affianco sono quasi tentato ad allungare una mano per sfiorarla, meglio non sfidare così la sorte, almeno per il momento. Arrivo prima di lei al check in, bene, sbrigo le formalità d'imbarco e mi dirigo con tutta calma verso la sala d'attesa, prendo un giornale e seguo ogni suo movimento, mi sento tanto un molestatore, ma non posso fare altrimenti, non posso farmi vedere adesso da lei, so per certo che non avrebbe una buona reazione.

La fortuna è dalla mia, in aereo è seduta davanti a me, non mi ha notato, sono sicurissimo, ho calato la visiera del berretto proprio con questo intento, gli occhiali da sole e la barbetta fanno il resto, lo so sono un codardo ma adesso non posso farne a meno.


Vedo la tensione che piano piano prende il soppravvento su di lei mentre l'aereo è in fase di atterraggio, ha sempre avuto paura di questo momento. Ho voglia di raggiungerla e prenderla tra le braccia, ma non posso, la mia stupidità ha bruciato per sempre questa possibilità.

Scatto fuori dal gate, ho solo un bagaglio a mano, a differenza sua, raggiungo Jaz fuori dall'aeroporto:

- Ciao fratello, come va? - Mi domanda mentre ci abbracciamo

- Tutto bene, dove hai posteggiato? -

Mi basta vedere la sua espressione per capire cosa vuole dirmi  

- No, io vi aspetto all'auto, preparati, ha un bel po' di valigie forse anche pesanti -.

- Edward, perché… - lo interrompo prima che possa finire la frase,

-  Fidati, è meglio se aspetto qua. Penso che preferisca rivedere suo fratello senza altre… intrusioni. -

Jasper scuote la testa come per farmi capire il suo disappunto

- Quando mi dirai il perché di tutto questo mistero va beh, vado a recuperare mia sorella -

Perché ho una grande paura, ho paura del suo disprezzo, ho paura delle sue reazioni, ma la paura più grande è sempre stata quella che sapendo della mia presenza lei non sarebbe mai venuta, adesso invece è qui non le sarà facile sfuggire dalle mani della sua famiglia e forse se me ne darà occasione potrei anche rimediare al mio errore e poi come faccio a dire a Jasper che la ragazza di cui gli ho parlato in tutti questi anni e che ho fatto soffrire per il mio comportamento da bastardo è la sorella.

xxx

Per un attimo, solo per un attimo ho riassaporato la sensazione di averla vicino a me, non scorderò mai il suo sguardo quando mi ha riconosciuto, se gli occhi potessero uccidere, ma bastardo come sono, non ho saputo tirarmi indietro dal provocarla e dopo quel momento di ostilità ho letto nel suo sguardo che ho ancora un certo effetto su di  lei, che non sia tutto perso? 

Quando le ho dato un bacio, forse ho azzardato un po’ troppo, ma per poco che è durato è come se il tempo trascorso si fosse annullato, le stesse sensazioni che provavo 5 anni fa le ho riprovate più intense e potenti, forse anche più di prima, il suo profumo se è possibile è ancora più buono di quello che ricordavo

 

 

Pov. Bella

 

Quando finalmente arriviamo a casa un sospiro di sollievo lascia le mie labbra è bello rivedere dopo tanto tempo la grande villa di famiglia, fortuna ha voluto che la sua dolce metà sia da noi, Jasper non ha tempo di fermare la sua Mercedes davanti al portico che il mio nome gridato all'improvviso mi ridesta dai pensieri che affollano la mia mente, è impossibile non riconoscerla, Alice stava già saltando giù dai gradini della veranda per precipitarsi verso di noi e tempo due secondi mi ritrovo le sue braccia attorno al collo

- Oh Bella, finalmente sei arrivata, ora è tutto perfetto, dai muoviti vieni dentro - mi trascina letteralmente fuori dalla macchina e mi accompagna verso la casa, mia madre ci stava aspettando

- Bambina mia, finalmente sei a casa -

- Ciao mamma, come stai? -  Domando mentre la stringo tra le braccia

- Io sto benissimo ma tu piuttosto. Mi sembri molto sciupata, non è che ti stai affaticando troppo? Comunque per questi due mesi sei a casa e l'unica cosa che ti è permessa è riposarti e divertirti. - 

Bene, mi sa che hanno un bel piano per farmi fuori a forza di divertimento e riposo, dopo un ultimo bacio mi dirigo verso la mia camera, l'unica cosa che desidero in questo momento è una bella doccia, mi sto già svestendo quando sento bussare e mio fratello fa la sua apparizione con tutte le mie valige,

- Bentornata a casa sorellina - Adesso basta non sono mica tornata dalla guerra, cavoli!

- Jazz se sento un'altra persona che mi da il benvenuto lo strozzo, giuro! - Detto questo da l'ultimo bacio e se ne va lasciandomi libera di godere di una bella doccia rilassante, non so quanto tempo rimango sotto l'acqua ma appena torno in camera trovo Alice seduta sul mio letto ad aspettarmi un largo sorriso sulle labbra, gli occhi verdi tanto simili a quelli del fratello, ma nel frattempo così diversi, più tranquilli, privi di quel tormento che li caratterizza, i capelli corvini tagliati ad arte in modo sbarazzino le conferiscono un'aria da folletto, un folletto malefico.

- Bene, vedo che hai l'essenziale per la tua prova vestito, Bella -

Con un sorriso che, ci scommetto, le arriva da un recchio all'altro, mi mostra quello che sarebbe stato il mio vestito da damigella. Non provo nemmeno ad oppormi, sarebbe solo fatica sprecata, prima finiamo meglio è. Mi osservo ancora una volta l'abito in chiffon di seta blu, accarezza perfettamente le mie curve, certo lascia vedere più pelle di quanto io voglia, ma non posso mettere in dubbio che si tratta di un vestito splendido.


- Bella sei splendida, lo sapevo che non ci voleva nessun ritocchino, è perfetto! -

- Sarà…Ma io non mi ci vedo, comunque qui la star sei tu, dov'è il tuo abito? -

Alice mi guarda e un sorrisino che la dice lunga su quello che ha in mente le increspa le labbra:

- Il mio abito è al sicuro, nessuno lo può vedere oltre a me - dice con fare sicuro.

Questa poi, tutte le spose hanno bisogno di un supporto per la scelta del vestito, ok l'abito l'ha già scelto ma insomma, ci siamo capiti no?

- Neanche la tua damigella d'onore nonché tua migliore amica? - Chiedo facendo gli occhi da cucciolo indifeso che ho imparato proprio da lei.

- No, neanche lei e quegli occhietti con me non attaccano cara, sono io che li ho inventati -

Mi risponde facendo una linguaccia degna di una bambina, certo conoscendola avrà preparato qualcosa di grandioso .

- Allora Bells, come va a New York, qualche novità interessante? - chiese buttandosi sul letto

- Certo, sono sempre più vicina alla laurea, la mia vita è ok, gli amici anche -  sintetica ma precisa, finisco di cambiarmi e mi sdraio vicino a lei.

- Bella mi stai preoccupando, quando è stata l'ultima volta che sei uscita con un ragazzo o che hai fatto qualcosa di diverso rispetto allo studio? -

- Beh ora non ricordo di preciso e poi… Cosa avete tutti? Cos'è la frenesia del tuo matrimonio vi ha messo in testa che sono una povera depressa perché non ho un fidanzato? - sbotto alterata.

Alice ride di gusto - Bella noi non ti riteniamo una "povera depressa", ma la vita non è fatta solo di studio ma anche di divertimento. -

xxx

L'ultima volta che ho avuto un ragazzo, se così si può chiamare, visto che questa parla è comunque troppo per poterlo definire, è stato al liceo quando frequentavo l'ultimo anno. Attimi rubati a coccolarci, a scambiarci baci, dei bellissimi, lunghissimi e dolcissimi baci, nascosti da qualche parte in macchina o al massimo in casa mia quando  non c'era nessuno nei paraggi, come due ragazzini al loro primo amore, beh in effetti io ero una ragazzina al primo amore, lui invece...Solo qualche volta alla luce del sole, ma sempre quando eravamo lontani da tutto e tutti, allora credevo che fosse così romantico adesso mi dico che solo una cretina come me poteva pensare una cosa del genere, se ripenso a quel periodo una stretta allo stomaco mi blocca il respiro. Cretina, cretina, cretina  sono stata solo l'ennesima ragazza che ha creduto alle sue balle, alle sue promesse, ogni volta che le infrangeva un colpo al cuore, ma che puntualmente perdonavo, mi bastava perdermi dentro quegli smeraldi, non ha mai avuto un vero interesse per me, me l'ha ampiamente dimostrato l'ultima volta che ci siamo trovati da soli, eppure l'ho sempre saputo che lui era fatto così.

xxx

Uno spintone e mi ritrovo giù dal letto

- Alice! - sono scioccata da questo suo gesto, ma che cavolo le è preso?

- Scusa Bella, ma è stato l'unico modo per farti riprendere, ti ho chiamato ben quattro volte, ma sembravi in trance, a che pensavi? -  mi chiede ridendo quella pazza, poi tutto d'un tratto assume un espressione seria e determinata, fissa i suoi occhi nei miei per un secondo e poi lancia la bomba

- Chi è Bella? A chi stavi pensando? - ok ditemi che non mi ha fatto questa domanda per favore, ditemelo, istintivamente chiudo gli occhi come a voler fuggire dal darle una risposta

- Lo conosco, giusto? Ma certo che lo chiedo a fare, forza dimmi chi è -

come cavolo ha fatto a capire? Eppure siamo stati molto bravi a non far trapelare nulla, la voce di Alice mi sprona a fare il nome del ragazzo misterioso, ma io come faccio a dirle la verità, l'ho taciuta per così tanto tempo che adesso non posso semplicemente fare il suo nome e chiudere lì il discorso. Mi sto ancora facendo le mi seghe mentali quando Alice mi riporta alla realtà 

- Dimmi che non è chi penso che sia, ti prego! - Una supplica nella sua voce

Non so  cosa può aver visto nell'espressione del mio viso ma ad un tratto esplode, facendomi capire che forse così tanto bravi non siamo stati

- No, non è possibile, bastardo che non è altro! Questa se la poteva risparmiare, ma lui no o tutte o nessuna, ringrazio Dio che io ne sono esonerata se no ci sarei passata anche io, come minimo! - Come diavolo ha fatto a capire

- Alice ma cosa stai dicendo? A chi stai dando del bastardo? -

lei per tutta risposta mi manda un'occhiataccia

- Bella per favore, non so come ha fatto a fregarti ma ti prego non lo difendere, è un bastardo e basta e pensare che è stato lui che ha voluto che non ti venisse detto nulla. Stronzo! -

- Alice, sinceramente io non so proprio di chi stai parlando e non sto difendendo nessuno, -

Negare sempre e comunque, questo l'avevo imparato molto bene anche a mie spese e adesso non potevo farne a meno.

- Va bene cara, ma sappi che io sono qua, quando vuoi…- lascia in sospeso la fare mi fa un debole sorriso, nei suoi occhi una punta di rammarico nel constatare che preferisco nascondere piuttosto che confidarmi con lei,

- Dai finisci di prepararti, ti aspettiamo di sotto -

 Ancora una volta sola con i miei pensieri. Possibile che dopo tutto questo tempo sia ancora disposta ancora a giustificarlo? 

Non so quanto tempo è passato so solo che dopo aver indossato un paio di vecchi jeans e una camicia mi ritrovo a passeggiare a piedi nudi nel giardino che circonda la villa, tutto è pronto per il grande giorno, gli alberi e i cespugli perfettamente potati, i fiori riempiono i vari vasi e le aiuole, l'erba del prato è stata appena tagliata, si può sentire il suo profumo, mi ricordo quando da piccola Rose, Jasper ed io ci divertivamo a correre lungo il prato per vedere chi arrivava prima alla piscina senza caderci dentro, inizio a correre, tornando per un attimo bambina, rallento prima di arrivare al bordo, non mi va di cadere come succedeva spesso quando ero piccola, sorrido al ricordo di tutte le volte che si sono dovuti tuffare per riprendermi. Fisso l'acqua così calma ed invitante, detesto non avere il tempo di una nuotata prima però posso bagnarmi almeno i piedi, mi abbasso per alzare i pantaloni in modo da non bagnarli, ma non so come perdo l'equilibrio e cado in acqua.

Quando riemergo, sento una risata provenire dal bordo piscina

 

 

Pov. Edward

 

L'ho vista correre fuori da casa e non ho potuto fare a meno di seguirla, sembra così assorta nei suoi pensieri chissà a cosa sta pensando, ad un certo punto la vedo correre verso la piscina chissà perché ho uno strano presentimento, la seguo facendo il giro largo ma tenendola sempre d'occhio, ad un tratto perde l'equilibrio, anche questa volta non posso evitarle la caduta, ma posso aiutarla ad uscire da lì, sempre che me ne dia possibilità, a passo svelto arrivo alla piscina, giusto il tempo per vederla emergere, è bellissima, anche se assomiglia ad un pulcino bagnato, non posso far a meno di prenderla un po’ in giro è una cosa naturale per me:

- Pulce, da quando si fa il bagno vestiti? Comunque bel tuffo, molto artistico, ma non arriva alla sufficienza.-

Non si aspettava di vedermi lì, ne sono sicuro, lo vedo da come mi guarda, un senso di dejà vu mi avvolge, come nel passato nei momenti in cui aveva più bisogno io mi ritrovavo sempre davanti a lei, forse perché non la perdevo un attimo di vista anche allora e forse perché ero attirato a lei come da una calamita, non lo so, so solo che anche questa volta mi ritrovo nel posto giusto al momento giusto e ne sono felice.

- Vuoi una mano per uscire o continui la nuotata? -

La prendo in giro sfoderando il mio sorriso sghembo che so piacerle tanto. Vero, la voglio provocare, mentre allungo gentilmente la mano, i suoi occhi volano dai miei alla mia mano, sta valutando il da farsi prima di decidersi di afferrarla

- Saggia decisione. Sai è meglio evitare di ricadere in acqua non trovi? - Puntualizzo facendole un occhiolino, lo so potevo evitare un'uscita del genere, ma diciamo che in tutti questi anni non ho imparato molto a tener chiusa la bocca.

Senza esitare ulteriormente afferra la mia mano e invece di issarsi, sento che tira con tutta se stessa, purtroppo mi trova impreparato ad una reazione del genere e  mi ritrovo in acqua al suo fianco. Vederla ridere è uno spettacolo,

- Da quando si fa il bagno vestiti? - Mi prende in giro lei soddisfatta per essere riuscita nel suo intento,

- Scusa ma posso capire perché l'hai fatto? - Le domando curioso, adoro vederla così spensierata, mette allegria anche a me, è sempre stato così tra noi, uno era la cura dell'altro.

Mi guarda, un sorrisino divertito ad illuminarle il volto

- Beh hai detto che non ti è piaciuto il mio tuffo, volevo vedere se tu sapevi fare di meglio, per la cronaca hai preso 3. - Ride della sua battuta lasciandomi letteralmente a bocca aperta.

- Cullen chiudi quella bocca, potrebbero entrare le mosche. - Ride e mai suono mi è sembrato più dolce.

Mi unisco alla sua risata  - Tu. Non. Sei. Normale. - Le dico scuotendo la testa 

- Mai detto di esserlo - 

Continuo a ridere della sua battuta ma Bella non si unisce alla mia risata, mi guarda per un secondo poi inizia a nuotare verso la scaletta della piscina, no non può andarsene così

- Bella cosa ho detto adesso? -

Chiedo una volta raggiunta, con tono scocciato mi risponde che è semplicemente stanca di stare a mollo. Siamo vicini forse troppo, sento il suo respiro che accarezza le mie labbra, la camicia le aderisce come una seconda pelle, riesco a vedere la forma del reggiseno che abbraccia quelle sue morbide colline, i capelli bagnati lasciano scoperto il suo viso, le labbra rosse sono tormentate dai suoi denti e a me sembra d'impazzire.

Non so bene cosa sto facendo, mi lascio guidare dal mio cuore e non dalla ragione che mi urla di allontanarmi, adesso non voglio starla a sentire. 

Appoggio le mie braccia ai bordi della piscina imprigionandola tra di esse, non perdo il contatto con i suoi bellissimi occhi che mi ricordano tanto il cioccolato fuso, adoro annegarvi dentro. Posso sentire il suo cuore battere da quanto siamo vicini, all'unisono con il mio, Dio quanto mi è mancato tutto questo. 

Vedo che vuole rompere questa comunicazione di sguardi, non lo posso permettere, avvolgo la sua guancia con la mia mano, libero il suo labbro dalla morsa dei suoi denti e... lo faccio mio, senza pensare alle conseguenze di questo gesto mi godo l'emozioni che provo riscoprendo la dolcezza delle sue labbra con piccoli baci a stampo.

Le mani vanno a stringersi sulla sua schiena, sento i suoi seni comprimersi sul mio petto ed è una sensazione fantastica. 

Voglio di più, decido di osare, con la lingua chiedo il permesso alle sue labbra, ma trovo la sua resistenza. Provo ancora, cercando di sforzare un po’ quel morbido muro ma, quando ormai mi convinco ad allontanarmi, sento la sua lingua sulle mie labbra. Non ha nemmeno bisogno di chiedere l'accolgo con fervore, la cerco con la mia, l'accarezzo. Le mani di Bella vanno a posarsi tra i miei capelli quando il bacio si fa più intenso, non so da quanto ci stiamo baciando, minuti, ore o forse giorni, non ho la più pallida idea dello spazio e del tempo, so solo che ad un certo punto le mie mani abbandonano la sua schiena e vanno a sfiorare i suoi fianchi accarezzando quel sedere tondo e sodo che mi manda fuori di testa. Pessima mossa Edward, Bella si stacca immediatamente come scottata ed immergendosi, riesce a sfuggirmi, non ho nemmeno il tempo di capire cosa tutto è successo che lei è già fuori dall'acqua.

 

 

Pov. Bella

 

Non ci posso credere, ci siamo baciati, dopo 5 anni ci siamo baciati ed io non ho fatto nulla per impedirlo, anzi, quando mi sono accorta che si stava allontanando ho voluto io quel bacio, ma sentire nuovamente le sue mani su di me no, non ce l'ho fatta e cosi sono scappata.

- Bella aspetta, ti prego - mi volto e lui e lì davanti a me, i capelli resi scuri dall'acqua, la maglia che aderisce perfettamente a quel corpo scolpito, le labbra rosse per il bacio che ci siamo scambiati, vedo il dispiacere nei suoi occhi resi scuri dalla passione.

- Mi dispiace per come mi sono comportato ma... - 

- Cosa vuoi Edward? - gli chiedo in un ringhio

Mi fissa, una tempesta che si agita nei suoi occhi, muove le labbra come se dovesse dire qualcosa ma l'unica cosa che lascia quelle labbra rosse come il peccato è un sospiro 

-  Come immaginavo, non sei cambiato per nulla, buonanotte!

Senza più degnarlo di altre attenzioni mi dirigo verso casa, voglio solo chiudermi in camera e dimenticarmi questa sera.

   
 
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