-Si
è mai visto un matrimonio dove sia la sposa che le damigelle sono in avanzato
stato di gravidanza?-
Lily
accennò un sorriso e lanciò uno sguardo alla cognata,in piedi sul piedistallo di
fronte allo specchio.
-Credo
sia successa la stessa cosa al matrimonio della zia Luna.
Lei
era incinta di Edward,anche se nessuno lo sapeva,mamma era incinta di Ronnie e
James e la zia Herm aspettava Rose.
Quindi
rilassati…Non è la prima volta-rispose la rossa con voce
serena.
Rebecca
accennò a sua volta un sorriso e si voltò verso l’amica,le dita di una mano che
sfioravano il tessuto leggero del vestito bianco.
-Beh?Che
te ne pare?-le domandò incerta.
Il
sorriso sul volto di Lily si fece più luminoso,lo sguardo fisso
sull’amica.
-Sei
bellissima…-disse semplicemente.
-Davvero?Non
sembro un’enorme meringa?-le domandò ansiosa.
Lily
rise e scosse la testa.
-Come
ti viene in mente?Certo che no!Sei fantastica!Guarda tu stessa…-le disse
indicandole lo specchio.
Rebecca
sospirò e tornò a fissare la propria immagine riflessa: l’immagine che lo
specchio le rimandava era confortante.
Aveva
temuto quel momento per tutta la mattina,arrivando quasi a contare i minuti che
mancavano a quell’appuntamento così spaventoso eppure così
importante.
La
prova finale del vestito da sposa.
Ronald
aveva cercato di rassicurarla,dicendole che sarebbe stata splendida come
sempre,che non aveva nulla di cui preoccuparsi,ma tutto quello che la sua mente
riusciva a immaginare era un’immensa palla di neve luccicante con braccia e
gambe.
Arrivata
al sesto mese di gravidanza,Rebecca Paciock Potter si sentiva enorme come se
tutto il suo corpo fosse stato invaso da una creatura
aliena.
Era
certa che questo bambino sarebbe stato più grande sia di Lowell che di
Charlotte,poteva già sentire la difficoltà con cui si muoveva dentro di
lei,cercando di farsi un po’ di posto nelle sue costole o nella
schiena.
Essere
incinta non era mai stato un problema per lei,aveva amato ogni momento delle due
precedenti gravidanze,ma questa volta non vedeva l’ora che questo bambino
nascesse o la smettesse di muoversi in continuazione.
C’era
una sola cosa che lo calmava:la voce ed il tocco di
Ronald.
In
un modo che rendeva Ronnie pieno d’orgoglio il loro bambino era capace di
riconoscere il suono della voce dell’uomo smettendo di muoversi quasi fosse
all’ascolto e,ogni volta che Ronald le accarezzava la pancia o semplicemente le
posava una mano sul ventre,il bambino tirava un calcio per rendere partecipe il
papà della sua presenza e poi si tranquillizzava…Almeno finchè la mano di Ronnie
era sulla pancia.
-Allora?Qual’è
il verdetto?-le domandò Lily strappandola dai suoi
pensieri.
Rebecca
storse leggermente le labbra chiuse in quella che era la sua caratteristica
espressione pensosa e si disse che,tutto sommato, poteva andare anche
peggio.
-Sì…Credo
che possa andare-si limitò a dire.
Lily
rise e scosse la testa.
-Ormai
quello che è fatto è fatto.
Ti
sposi fra una settimana e non c’è più tempo per ulteriori cambiamenti-le
ricordò.
-Per
te è facile!Sei soltanto la damigella d’onore…Tutti gli occhi saranno puntati
sull’enorme sposa incinta-le fece notare Rebecca scendendo dal piedistallo e
fermandosi a pochi passi da lei.
La
risata di Lily si fece più forte,lasciandola con le lacrime agli
occhi.
Rebecca
la fissò con uno sguardo fermo,uno degli sguardi che usava spesso con Charlotte
quando la bambina si comportava male,e aspettò che l’amica smettesse di
ridere.
-Ok,posso
essere sincera?-le chiese la rossa.
-Se
proprio non puoi farne a meno…-
-Penso
che questo vestito ti stia benissimo e,ammettiamolo,è un grande passo avanti dal
tuo primo vestito da sposa…Se così possiamo chiamarlo.
Credo
che quello che stai facendo sia bellissimo e incredibilmente romantico,quindi mi
stupisce che dietro tutto ciò ci sia quel cavernicolo di mio fratello-disse
ricevendo un sorriso divertito da parte di Rebecca-Ma tutto quello che gli
invitati penseranno quando sabato sarai lì,sull’altare non sarà “Quel vestito la
fa davvero enorme” o “Non sarebbe stato meglio aspettare qualche altro mese e
tornare in forma prima di sposarsi?”…Penseranno al buffet,a quanto è noiosa la
cerimonia…E che non hanno mai visto una sposa più raggiante ed innamorata di
te-le disse concludendo quel lungo e sconclusionato
monologo.
Rebecca
restò in silenzio per alcuni istanti prima di sorridere e andare verso Lily con
le braccia aperte,stringendola in un abbraccio,o quasi,a causa dei due pancioni
prominenti.
-Grazie-
Lily
le passò una mano sulla schiena e si staccò
dall’abbraccio.
-Ok,ora
che ne dici di cambiarti così possiamo andarcene a
pranzo?-
Un’infinita
fila di minuscoli bottoni bianchi,un taxi e quaranta minuti dopo,le due amiche
erano sedute ad un tavolo dei più rinomati ristoranti del mondo
babbano.
Dopo
aver ordinato e in attesa dei loro drink,le due donne si concessero un momento
di silenzio,godendosi gli inaspettati rabbi di sole in quella mattina di
dicembre.
-Sei
davvero convinta di voler risposare mio fratello?-
Rebecca
riaprì gli occhi e sorrise incontrando l’espressione fintamente scettica
dell’altra.
-Non
trovi sia un po’ tardi per tirarsi indietro?Ho appena provato il vestito da
sposa…-le fece notare la mora.
-Che
importa?Potresti sempre tirarti indietro se volessi…Magari puoi scappare il
giorno prima del matrimonio come la zia Luna!-continuò l’altra,chiaramente
divertita da quello scambio di battute.
Rebecca
rise e scosse la testa.
-Credo
che mi atterrò al piano originale,ma grazie per la proposta-rispose
ridacchiando.
Lily
alzò le spalle e bevve un sorso dal proprio bicchiere,prima di tornare a fissare
l’altra donna:Rebecca la conosceva abbastanza da sapere che non aveva ancora
finito.
-Forza,dì
quello che devi dire!-le disse,prendendo a sua volta il
bicchiere.
-Ok…Ma
mi stupisce che dopo dieci anni passati con quell’essere di mio
fratello,conoscendo tutti i suoi vizi e difetti,e non venirmi a dire che non ne
ha,tu decida di ripetere i voti quando la maggior parte dei nostri coetanei
divorzia o si sposa ora per la prima volta-le disse.
Rebecca
sorrise.
Lily
aveva ragione:Ronald non era perfetto,aveva come tutti i suoi difetti,e alle
volte il suo carettere le faceva davvero perdere la pazienza,ma…ma ormai non
riusciva più ad immaginare la propria vita senza lui al suo
fianco.
-Ok
lascia che ti dica come io vedo tuo fratello.
Per
me Ronnie è il ragazzo che ha creato il deserto nel mezzo della torre
d’Astronomia per il nostro primo appuntamento,o che una volta saputo dell’arrivo
di Lowell non ha esitato un’attimo a starmi vicino,nonostante fosse spaventato
come e più di me.
Lo
sapevi che ha pianto quando ha visto Lowell per la prima volta?-le domandò con
un sorriso.
Lily
scosse la testa.
Rebecca
annuì e sorrise ancora di più al ricordo.
-Ha
fatto lo stesso con Charlotte,e sono sicura che farà lo stesso con questo
bambino.
-E’
un padre eccezionale,nonostante il lavoro lo porti lontano da casa troppo
spesso,e questo bambino lo adora senza neanche averlo visto,comincio quasi ad
essere gelosa!-commentò ironica.
Lily
sorrise.
-Se
dieci anni fa mi avessero detto che questa sarebbe stata la mia vita non ci
avrei creduto:avevo intenzione di viaggiare,di studiare Cura delle Creature
Magiche,di godermi la vita almeno fino a quando non avessi compiuto
trent’anni…Eppure non rimpiango neanche un’istante di questi dieci anni,perché
Ronnie ha reso ogni istante,anche quelli più noiosi,quelli che non vale la pena
di ricordare,degni di essere vissuti.
E’
vero,ha anche i suoi lati negativi:certe volte davvero non sopporto quando vuole
fare l’amico di Lowell invece di comportarsi come suo padre,o quando si
indispettisce per una sciocchezza,ma in dieci anni di vita insieme non è passato
un giorno senza che mi sentissi protetta o amata-concluse con voce
serena.
Lily
la fissò per un’istante prima di sospirare.
-Cavolo
fai sembrare mio fratello una persona normale…-commentò,prima di voltarsi verso
il cameriere che si era fermato al loro tavolo con le loro
ordinazioni.
Per
alcuni minuti restarono in silenzio,entrambe impegnate a mangiare il proprio
pranzo,ma Rebecca sapeva che presto Lily avrebbe rotto il silenzio e avrebbe
finalmente parlato dell’argomento che cercava di evitare dall’inizio della
mattina.
E
la rossa non la deluse.
-Hai
notizie di mio fratello?-le domandò,lo sguardo fisso sulla propria
bistecca,quasi volesse farle credere che era stato qualcun altro,un completo
estraneo a farle quella domanda.
Non
ebbe bisogno di chiederle di quale fratello stesse
parlando.
-So
che Ronnie lo ha sentito per telefono un paio di giorni fa…Sai per l’addio al
celibato…-disse alzando per un breve istante lo sguardo sul volt della
rossa.
Lily
annuì,chiaramente insoddisfatta,ma troppo orgogliosa per fare altre
domande.
Negli
ultimi due mesi,dopo la festa per l’anniversario dei Potter, parlare di Albus
era diventato quasi un territorio minato,un argomento tabù che cercavano di
evitare il più possibile.
Rebecca
sapeva che i due fratelli avevano avuto una piccola discussione alla festa e che
Al se ne era andato poco dopo,seguito dai suoi accompagnatori,facendo quasi
perdere le sue tracce per le settimane successive.
Per
la donna quel comportamento era inspiegabile:cosa spingeva un uomo così
attaccato alla famiglia come Albus a tagliare i ponti con tutti i
fratelli?
Inizialmente
aveva creduto che fosse una reazione alla rottura fra lui e Scorpius,ma si era
dovuta ricredere quando aveva visto che Scorpius aveva continuato a mantenere i
rapporti con tutti loro,nonostante non facesse più parte della
famiglia.
Nessuno
sapeva il motivo per cui i due uomini avevano deciso di separarsi dopo dieci
anni;la loro rottura era avvolta nel massimo riservo.
E
l’unico che poteva far luce,continuava a evitare le loro
chiamate.
-So
che inizialmente aveva qualche remora ad accettare per paura di dover assistere
ad uno spogliarello,ma Ronnie l’ha rassicurato e così ha accettato di
partecipare-aggiunse Rebecca.
Lily
si lasciò scappare un sbuffo ironico:come se non avesse mai visto lei o Hermione
nude prima d’ora!
-Sta
ancora con quello lì?-domandò ancora,cercando di mostrarsi completamente
disinteressata.
Rebecca
annuì.
Lily
raddrizzò le spalle e sospirò rumorosamente dal naso.
-Lily…-
-No!Ne
abbiamo già parlato,sai come la penso-la fermò la rossa con voce
dura.
-E’
tuo fratello!E’ il tuo migliore amico e confidente fin da quando eravate
bambini…-tentò lo stesso Rebecca.
-Questo
non gli ha impedito di tagliarmi fuori dalla sua vita,di escludermi neanche
avessi commesso chissà quale colpa!-ribattè Lily in un’impeto di
rabbia.
Rebecca
la vide chiudere gli occhi,la forchetta ancora stretta fra le dita della mano
destra,e respirare profondamente.
-Sai
cosa mi fa più rabbia?E’ che nonostante tutto,io continuo a chiedermi se è colpa
mia,se avrei potuto fare qualcosa,se le cose sarebbero andate diversamente
se…-disse incapace di finire il proprio pensiero.
L’altra
donna restò in silenzio,consapevole che niente di quello che avrebbe detto
avrebbe avuto effetto sull’amica e aspettò a lungo prima di incontrare di nuovo
gli occhi di Lily.
-Allora,abbiamo
progetti per il tuo addio al nubilato?-le domandò la
rossa.
Era
ferita,arrabbiata e delusa,ma non avrebbe permesso ad Albus di rovinarle quella
giornata o i preparativi del matrimonio.
Non
valeva più la pena stare male per lui.
Nello
stesso istante,in uno Starbuck a Chelsea,Albus era seduto ad un tavolino con
Melanie.
Era
ormai diventato un’incontro settimanale in cui i due amici si incontravano per
pranzo o anche soltanto per un caffè e si aggiornavano su quello che era
successo loro durante la settimana.
Albus
si guardò intorno,osservando gli altri comuni avventori del bar e sorrise:era un
soleggiato pomeriggio di dicembre e per la prima volta da mesi,Albus Potter si
sentiva sereno.
-Cos’hai
da sorridere dolcezza?-gli domandò Melanie,osservandolo
curiosa.
Al
portò lo sguardo su di lei e alzò le spalle.
-Niente.Sono
solo felice…-disse sincero.
Melanie
si lasciò andare ad un sorriso malizioso e sollevò la propria tazza di
caffè.
-A
quanto pare questa notte qualcuno ha avuto multipli orgasmi…-commentò prima di
prendere un sorso dalla propria tazza.
Al
rise divertito,stranamente per nulla imbarazzato,e la imitò bevendo un sorso del
proprio cappuccino.
Un
tempo anche il minimo accenno alla sua vita sessuale lo avrebbe fatto andare in
autocombustione,ma ormai era talmente abituato a battutine,frecciatine
sarcastiche o anche a semplici constatazioni che non si scandalizzava più per
nulla.
La
sua vita era davvero cambiata.
E
la cosa che lo stupiva maggiormente era il fatto che,se fino a due mesi prima
continuava a sperare in un cambiamento,in qualcosa che riportasse tutto a
com’era originariamente,ora stava iniziando ad apprezzare a godere la sua nuova
vita senza il minimo rimpianto.
-Cosa
c’è,sei gelosa?Se vuoi posso prestarti Brian per una notte-la stuzzicò
ironico.
La
donna scosse la testa.
-Fidati
sono pienamente soddisfatta senza bisogno del tuo,e soprattutto dell’aiuto di
Brian.
Comunque
non che mi interessi,ma come vanno le cose fra voi due?-aggiunse poi fissando lo
sguardo sul viso dell’uomo.
-Se
non ti interessa allora perché lo chiedi?-fece l’altro chiaramente
divertito.
La
donna si limitò a lanciargli uno sguardo fermo e Al capì che era venuto il
momento di smetterla con le frecciatine.
-Ok,impicciona
che non sei altro!Diciamo che le cose fra me e Brian vanno bene…Non mi
azzarderei a dire che siamo una coppietta felice,conoscendo Brian,però posso
dirti che stiamo bene insieme-le disse.
In
quei mesi Brian era diventato letteralmente la sua ancora di salvezza;Albus
sapeva di aver riposto sull’uomo molte aspettative e che tante volte si era
trovato a rivolgersi a lui anche per il più piccolo
problema.
Sinceramente
si era aspettato che l’uomo lo mandasse a quel paese molto,molto tempo fa,eppure
Brian non sembrava infastidito per quel continuo bisogno di
vicinanza.
-Quindi
si sta comportando bene con te?Voglio dire…-chiese la
donna.
-So
cosa vuoi dire e sì,per quanto ne so,ha smesso di girare per locali e scopare
con il primo ragazzo che gli si presenta davanti-rispose l’altro
interrompendola.
-Wow!Devi
essere davvero una bomba a letto se Brian Kinney ha smesso di scopare in
giro…-commentò Melanie chiaramente divertita dalla
conversazione.
Albus
rise,chiaramente divertito,prima di darle un leggero pugno sulla spalla
destra.
-Ma
cos’è oggi tutto questo interesse per la mia vita sessuale?Hai deciso di passare
all’altra sponda?-le domandò lui ridendo.
La
donna fece per rispondere,ma qualcuno inaspettatamente si avvicinò al tavolo
facendo ombra su di loro e portando entrambi ad alzare la
testa.
-Albus…-
Daniel.
Proprio
quando aveva smesso di prestare attenzione il passato faceva di nuovo capolino
nella sua vita.
Il
moro restò immobile,un’espressione indefinibile sul volto,osservando l’amico che
non vedeva da mesi e che ora era lì fermo davanti a lui quasi come un fantasma
sbucato dal passato.
-Daniel…Ciao…Che
ci fai qui?-disse leggermente in imbarazzo.
Albus
lo vide sorridere,leggermente divertito,prima di muovere la tazza di cartone da
una mano all’altra.
-E’
uno Starbuck Al…-disse come se quella semplice frase potesse spiegare
tutto.
Daniel
era uno dei suoi migliori amici,suo cognato,eppure ora per la prima volta Al si
sentiva in imbarazzo in sua presenza.
Sentendo
la presenza di Melanie accanto a sé,Albus si riscosse dal suo torpore e posò lo
sguardo sull’amica.
-Scusate
che cafone…Dan questa è Melanie Markus,Melanie lui è Daniel Thomas-disse facendo
le presentazioni.
Melanie
tese la mano all’uomo che la strinse senza distogliere lo sguardo dal
moro.
-Hai
un minuto?-gli chiese,passando la tazza bollente da una mano
all’altra.
-Veramente
noi stavamo per andare…-disse cercando di sfuggire
all’inevitabile.
-Al
per favore-disse l’altro con tono risoluto.
Albus
premette le labbra una contro l’altra e si strofinò la fronte con le dita,non
sapendo cosa fare.
-Tesoro,io
devo fare una telefonata importante…Ti aspetto fuori ok?-disse Melanie,decidendo
per lui ed alzandosi in piedi iniziando a raccogliere tutte le sue
cose.
Albus
la osservò salutare ancora una volta Dan prima di avviarsi verso l’uscita del
bar;quando tornò a posare lo sguardo su Daniel,lo trovò già seduto di fronte a
sé.
Cosa
doveva fare ora?Dan si aspettava che fosse lui ad iniziare il
discorso?
Prese
un sorso dal proprio bicchiere e accennò un sorriso verso
l’altro.
-Allora?Come
ti vanno le cose?-tentò,consapevole che quello non era il modo migliore per
affrontare la situazione.
Infatti
Dan aggrottò la fronte,fissandolo incredulo.
-Come
va?Vuoi sapere davvero come va?Vediamo...Le cose al lavoro vanno abbastanza
bene,i Cannoni stanno giocando una stagione fantastica,grazie soprattutto a tuo
fratello,e per la prima volta in quasi undici anni ho incontrato mia madre…Ah e
mia moglie,tua sorella è in piena crisi ormonale per colpa della gravidanza e
sembra più pazza del solito…Ma questo è anche colpa tua-gli chiese avvicinandosi
leggermente a lui sul tavolo.
Albus
abbassò leggermente la testa cercando di rifuggire al suo
sguardo.
-No
in effetti avrei preferito non saperlo…Hai davvero rincontrato tua
madre?-ammise,chiedendo subito dopo,sorpreso dalla novità,cercando allo stesso
tempodi assimilare la valanga di informazioni che gli erano state scaricate
addosso.
Daniel
si limitò ad annuire,senza aggiungere nulla.
Per
alcuni istanti cadde il silenzio,nessuno dei due capace di trovare un modo per
iniziare la conversazione in un modo che non fosse offensivo o la portasse ad
interrompersi ancora prima di iniziare.
-Siamo
amici,vero?-si sentì chiedere improvvisamente Al.
Alzò
lo sguardo e lo fissò scettico.
-Voglio
dire io e te siamo amici?Prima di Lily c’era la nostra amicizia…-disse ancora
Dan cercando di spiegarsi meglio.
-E’
così infatti-lo rassicurò Albus.
-Allora
spiegami perché non sei venuto da me…Perché quando le cose con Scorpius hanno
cominciato ad andare male perché non sei venuto a cercarmi?Avrei potuto
aiutarti!-gli disse,lasciando trasparire leggermente la propria
irritazione.
Al
sospirò e abbassò la testa,posando lo sguardo sul
tavolino.
-E’
complicato…-si limitò a dire.
-Mi
reputo una persona abbastanza intelligente in grado di sbrogliare questo
casino-gli disse con voce serena e il lieve accenno di un sorriso-Cosa è
successo?Ti sei innamorato di un altro uomo?-gli chiese facendo un
tentativo.
Al
scosse la testa.
-No…Magari
fosse così semplice.
Se
avessi perso la testa per un altro uomo,almeno io e Sy ci saremmo lasciati con
la nostra dose di odio e rancore,ma almeno ci sarebbero rimasti i ricordi…così
invece…così invece non è rimasto più niente-disse sinceramente
amareggiato.
Daniel
aggrottò la fronte,confuso,restando in silenzio finchè Albus non incontrò il suo
sguardo.
-Che
vuoi?-gli chiese per esortarlo a continuare.
Albus
fissò lo sguardo sul piano del tavolino fra di loro e restò in silenzio ancora
qualche istante,riflettendo sulle proprie emozioni,rispolverando sentimenti che
aveva deciso di mettere a tacere definitivamente mesi prima per evitare di
soffrire.
-Hai
presente quando ti accorgi di amare qualcuno per la prima volta?-gli chiese
senza chiaramente aspettarsi una risposta-Quando l’amore è all’inizio e ti dici
che faresti di tutto per farlo crescere,per farlo andare avanti…per
proteggerlo.
E’allora
che inizi a fare delle rinunce:cominci a mettere da parte dei piccoli,minuscoli
pezzi di te,perché sai che se vuoi stare in quella relazione devi rinunciare a
qualcosa e poi ti dici che l’altra persona farà lo stesso per
te.
-Ma
poi ti accorgi che non è così;ti accorgi che sei l’unico che sta cambiando,che
sta trasformando sé stesso per il bene della coppia,per quell’amore a cui
credevi tanto e per cui avresti fatto di tutto,anche rinunciare a tutto ciò che
per te era importante.
-Però
continui a dirti che va bene,che tu ami quella persona,che quelle rinunce sono
niente in confronto a quello che ottieni dal vostro
rapporto…
Finchè
un giorno ti svegli e ti accorgi che tutti quegli anni sono passati invano,e che
tutte le rinunce ed i cambiamenti sono stati inutili-concluse riscuotendosi e
portando lo sguardo di nuovo sull’amico.
Daniel
lo osservò attentamente,cercando il significato nascosto fra le sue
parole,finchè il moro non sospirò e non incontrò di nuovo il suo
sguardo.
-Scorpius
sta per avere un figlio-confessò.
A
quelle parole Daniel strabuzzò gli
occhi dalla sorpresa:doveva sicuramente aver capito male.
Era
impossibile dopo tutti gli anni di lotte da parte di Albus per creare una
famiglia,e fermi rifiuti da parte del biondo,che le parti si fossero ribaltate e
che fosse Scorpius ora a giocare la parte del paparino
felice.
-Come
scusa?-gli chiese scettico Dan.
-Ti
prego non farmelo ripetere,non hai idea di quanto sia difficile per me anche
solo dirlo ad altra voce…-gli disse sincero.
-Ma
sei sicuro?-domandò ancora non riuscendo a trattenersi.
Albus
non rispose,limitandosi a lanciargli uno sguardo di fuoco.
-Ok
ok scusa-rispose subito l’altro-E’ solo che mi riesce impossibile da
credere:Scorpius è andato a letto con una donna?-gli
domandò.
-Cosa?NO!Come
ti viene in mente?-gli chiese Al scuotendo la testa
vigoromente.
Daniel
non riuscì a trattenersi dal ridere prima di lanciargli un’occhiata leggermente
divertita.
-Andiamo
Al,lo sai anche tu che è un requisito fondamentale per avere un figlio-gli disse
prendendolo in giro.
Albus
sospirò leggermente frustrato e si strofinò la fronte con le dita di una mano
prima di parlare di nuovo.
-E’
complicato te l’ho detto:Scorpius ha soltanto dato lo sperma,ma non sarà il
padre del bambino…A lui queste cose non interessano-commentò leggermente
acido.
Daniel
annuì,evitando di commentare il tono
di Albus.
-Chi
è la donna?-domandò curioso Daniel.
Capì
però che non avrebbe ottenuto nessuna risposta quando vide Albus scuotere la
testa e bere un sorso dalla sua tazza di caffè.
-E’
soltanto per questo che vi siete lasciati quindi?-
-Non
ti sembra abbastanza?-gli domandò Al,sarcastico-Ho passato dieci anni della mia
vita a sentirmi dire che noi non avremmo mai avuto figli,che lui non adatto a
fare il padre,che dovevamo accontentarci di quello che avevamo…E poi è bastato
che lei gli chiedesse un po’ di sperma-disse alzando leggermente la voce e
facendo voltare le persone ai tavoli vicini-e improvvisamente ha deciso di
essere padre!-
Daniel
lo osservò in silenzio,fissando la lotta interiore che Albus fece con sé stesso
per cercare di recuperare un equilibrio anche precario.
-La
verità è che non voleva avere figli con me…Se ci fossero stati dei figli di
mezzo sarebbe stato più difficile per lui se avessimo deciso di lasciarci,sai
con tutte le stronzate dell’onore che essere un Malfoy si porta dietro,così
invece non c’era nessun legame da rompere…Ho dovuto soltanto chiudere la porta
di casa e andarmene-commentò triste.
Dan
restò in silenzio un altro istante,prima di parlare di
nuovo.
-E’
per questo che ti sei affezionato a quel ragazzo?-gli domandò cominciando a
capire il ruolo che quell’adolescente aveva nella vita di
Albus.
Il
moro annuì.
-Lane
è arrivato nel momento giusto:lui aveva bisogno di me ed io di lui…Ormai si può
dire che siamo una famiglia,alquanto bizzarra lo ammetto,ma una
famiglia-commentò con un leggero sorriso.
-Che
mi dici di quel Brian,invece?-chiese ancora curioso.
Questa
volta Albus alzò le spalle,prima di lasciarsi andare ad un lungo
sospiro.
-Brian
è la mia cura contro la solitudine.
Ogni
volta che i pensieri tornano ad assalirmi lui è lì,pronto a farmi dimenticare
tutto-
Nonostante
non gli fosse chiara la natura del rapporto fra i due uomini,Daniel
annuì.
-Ora
capisco perché ti sei allontanato da noi…-si limitò a
dire.
Albus
si lasciò andare contro lo schienale della sedia e fissò
l’amico.
-La
situazione è davvero complicata Dan…So che può sembrare stupido,ma mi sono
tradito;proprio quando io vedevo svanire per sempre il mio sogno,tutti,da
Rebecca a Lily hanno scoperto di aspettare un bambino e per me è stato
impossibile da accettare...Lo è tutt’ora-ammise.
-Hai
ragione è stupido-confermò l’uomo,ricevendo un’occhiataccia dall’altro-Però
posso capirlo.
So
quanto era importante per te avere una famiglia,e posso giustificare il fatto
che tu ti sia sentito “messo da parte”.
Ma
noi siamo la tua famiglia Albus.Non avresti dovuto escluderci così…Perché non ci
hai detto prima cosa ti stava passando per la testa?-gli
domandò.
Albus
premette le labbra una contro l’altra,consapevole di aver agito in maniera
sbagliata,ma allo stesso tempo di aver fatto la scelta
giusta.
-La
situazione è davvero complicata Daniel…-si limitò a
ripetere.
Dan
annuì e prese un respiro profondo,lasciando che il silenzio cadesse fra di loro
dopo tante parole.
-Come
sta Lily?-domandò Albus,rompendo per primo il silenzio.
Daniel
sorrise leggermente al solo sentire il nome della moglie.
-E’
ingrassata dall’ultima volta che l’hai vista-disse continuando a sorridere-Ogni
giorno si ripromette che starà attenta,che non cederà alle voglie del bambino,ma
puntualmente ogni volta cede e per me poi è uno spasso sentirla lamentarsi dei
vestiti che non le stanno più-confessò sincero.
-E’
davvero così grassa?-chiese curioso.
-Enorme…Ogni
notte mi ruba tutto lo spazio nel letto per riuscire a trovare una posizione che
sia minimamente confortevole,però per me è perfetta-ammise
sincero.
Albus
sorrise,felice per la sorella.
Osservò
Daniel allungarsi sulla sedia e prendere il portafogli dalla tasca dei
pantaloni,aprirlo e tirar fuori un quadrato che spinse verso di lui sul
tavolo.
Albus
allungò lo sguardo e,nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sulla
foto,sentì le lacrime annebbiargli la vista.
-Ti
presento il tuo nipotino-sentì dire da Daniel.
Albus
osservò la foto animata:era nebulosa e verde come tante istantanee tratte da
ecografie che aveva visto prima d’ora,ma per lui era qualcosa di
meraviglioso;riusciva a vedere la curva della testa muoversi lentamente,le gambe
unite una accanto all’altra,e soltanto per quei pochi tratti si innamorò di quel
bambino,come gli era successo in passato con Lowell e con
Charlotte.
-E’
un maschio?-chiese eccitato,rialzando lo sguardo
sull’amico.
Daniel
annuì,riprendendo la foto.
-Io
l’ho sempre saputo,ma abbiamo avuto la conferma all’ultima
visita-
Albus
rise e si strofinò due dita sull’occhio destro,cercando di scacciare quelle
lacrime fastidiose.
-Lily
sente terribilmente la tua mancanza-disse Dan,attirando nuovamente su di sé lo
sguardo dell’altro-Cerca di mascherarlo con la rabbia,però la conosco abbastanza
da poter dire che le manchi.
Avete
sempre condiviso ogni più piccola esperienza insieme fin da quando eravate
bambini,e adesso che si trova ad affrontare questa gravidanza senza di te si
sente sperduta-
Anche
lui sentiva la sua mancanza.
-Inoltre
è arrabbiata con te perché crede che tu l’abbia sostituita con i tuoi nuovi
amici-continuò Daniel.
Albus
aggrottò la fronte.
-Come
le viene in mente una cosa del genere?Lei è mia
sorella!-ribattè.
L’altro
uomo ridacchiò.
-Fino
a qualche mese fa tua sorella sapeva tutto di te,ogni minimo imbarazzante
particolare della tua vita,ora invece sei diventato un’estraneo per lei;al suo
posto c’è Melanie-gli fece notare facendo un lievissimo cenno con il capo verso
la donna che era in strada.
Albus
si ritrovò senza niente con cui controbattere.
-Ora
devo andare-disse Daniel,alzandosi in piedi-Mi sono trattenuto anche
troppo-
Albus
seguì il suo esempio e si alzò,il tavolino a separare i due
uomini.
-Ora
sta a te decidere Albus;se vuoi tornare a far parte delle nostre vite oppure
continuare la vita vissuta in questi mesi...-gli disse prima di avvicinarsi
all’amico e lo strinse in un abbraccio che Albus ricambiò dopo alcuni
istanti.
Quando
si separarono,Albus gli indirizzò un sorriso lievemente imbarazzato,prima di
salutarlo e osservarlo andare per la propria strada,un solo pensiero che
rimbombava nella sua testa.
E’
complicato.
Era
in anticipo.
Avevano
un appuntamento fra mezz’ora,ma si era liberato prima dai suoi impegni e aveva
pensato di presentarsi prima allo studio con la speranza di convincerla ad
andare a mangiare qualcosa insieme,anche se nutriva scarse speranze che Alice si
sarebbe lasciata portare in un ristorante dove qualcuno dei loro amici avrebbe
potuto vederli.
Era
più di due mesi che continuavano a vedersi di nascosto,nel suo studio o in
quello di Alice,ad orari assurdi,quando tutti gli altri impiegati erano tornati
a casa,soltanto per rubare pochi attimi insieme.
Tante
volte aveva provato a convincerla a vedersi in un motel,ma ogni volta lei aveva
rifiutato,affermando che vedersi in un albergo avrebbe aggiunto altro squallore
ad una storia già abbastanza patetica.
-Io
non la vedrei così tragica…-commentava lui.
-Siamo
due amanti,mica Romeo e Giulietta-rispondeva di rimando
lei.
Quello
che Alice non capiva era che anche Romeo e Giulietta erano amanti,costretti a
nascondere il loro amore per colpa della rivalità delle loro famiglie…Ok forse
il loro caso era leggermente diverso,loro avevano due fidanzati che avrebbero
dato di matto se avrebbero scoperto del loro tradimento,ma potevano quasi
arrischiarsi a considerarsi i nuovi Romeo e Giuliettta.
In
quei due mesi,da quando l’aveva rincontrata,Luke non aveva paura di affermare
che la sua vita era migliorata:era sempre di ottimo umore,vedeva sempre il lato
positivo di ogni situazione,vedere Alice lo aiutava anche a sopportare l’idea
che la data del suo matrimonio era sempre più vicina.
Perché
nonostante i suoi sentimenti per Alice non fossero cambiati,anzi fossero
scoppiati ancora più forti di prima,il suo matrimonio era previsto fra due
mesi,per la stessa data,alla stessa ora.
Alle
volte aveva vergogna di sé
stesso…Ma del resto cosa poteva fare?Alice aveva un compagno che,da quanto aveva
sentito,era perfetto e di cui era molto innamorata,quindi perché avrebbe dovuto
annullare il matrimonio?Soltanto perché era innamorato di lei da quando aveva
sedici anni?
L’amore
non conta per i Purosangue.
Cercando
di allontanare quei pensieri dalla mente,si guardò intorno nello studio deserto
e si fece strada verso l’ufficio di Alice;aveva percorso quei pochi metri
talmente tate volte in quei mesi che ormai poteva arrivare alla porta anche ad
occhi chiusi.
Fermo
davanti alla porta chiusa,strinse le dita della mano destra attorno alla
maniglia e alzò l’altra mano per bussare lievemente, aprendo contemporaneamente
la porta.
Quello
che vide nell’ufficio lo bloccò sulla soglia e fece scorrere una rabbia
irrazionale nella vene:Alice era allungata pigramente sul divano,la schiena
poggiata contro un bracciolo,le scarpe abbandonate sul pavimento,i primi due
bottoni della camicia beige sbottonati.
Accanto
a lei c’era un uomo:chiaramente alto,dai corti capelli biondi,le mani lunghe che
accarezzavano pigramente una gamba di Alice abbandonata sulle proprie gambe e
anche lui aveva i primi bottoni della camicia slacciati e la cravatta
leggermente allentata.
Razionalmente
Luke non seppe spiegarsi cosa lo fece infuriare:forse perché non si aspettava di
trovare Alice in compagnia, o perché non voleva incontrare il suo ragazzo in
nessuna circostanza,o forse era qualcos’altro…
Era
evidente che aveva interrotto un momento di intimità fra i due, non un momento
pre-sesso,ma un vero momento di intimità che soltanto le coppie che stanno
insieme da anni riescono ad acquisire e questo lo faceva infuriare:Alice non si
lasciava mai andare alla tenerezza con lui,non lasciava mai tempo alla dolcezza,
anche subito dopo aver fatto sesso;l’attimo dopo aver recuperato le forze
dall’orgasmo era già in piedi che si vestiva,pronta per mettere fine a
quell’incontro.
Mai
una volta gli aveva permesso di abbracciarla,o semplicemente di accarezzarla
come stava facendo adesso quell’uomo,e questo gli faceva veramente girare le
palle.
-Mr.Zabini…-disse
Alice, chiaramente sorpresa,mettendosi a sedere, lo sguardo fisso su di lui-E’
in anticipo-
Luke
si riscosse dal torpore che sembrava averlo avviluppato e
annuì.
-Mi
scusi se sono venuto senza prima avvertire,ma sono riuscito a liberarmi prima e
ho pensato di anticipare il nostro appuntamento-disseinventando una scusa
patetica su due piedi.
Fosse
stato per lui,le avrebbe fatto passare la notte in quell’ufficio, dimenticando
tutto il resto…Soltanto loro due.
Alice
lo fissò qualche secondo in silenzio,leggendo chiaramente sul suo viso quali
erano le sue reali intenzioni,per poi annuire.
-Eric,ti
ricordi di Mr.Zabini?Ti ho parlato di lui…-disse Alice voltandosi verso l’uomo
seduto accanto a lei.
Il
biondo si alzò in piedi e gli tese la mano che Luke strinse con
riluttanza.
-Eric
Foster,piacere di conoscerla-disse con voce ferma,accompagnata da un altrettanto
ferma stretta di mano.
-Lucas
Zabini,piacere mio-disse quasi mugugnando Luke.
Eric
accennò un sorriso e lanciò un veloce sguardo verso Alice.
-Quindi
è lei che mi ruba della compagnia della mia Alice da quasi due mesi…-disse
ironico.
“Oh
amico,non hai la più pallida idea di quanto questo sia vero”,
pensò Luke limitandosi a sorridere.
-Ok,sarà
meglio che vi lasci lavorare-aggiunse poi Eric, avvicinandosi alla scrivania per
prendere la giacca e fermandosi poi accanto a Alice.
-Ti
aspetto sveglio…-le disse sistemandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio
destro.
-Ah
Eric non è necessario…-disse Alice,ignorando bellamente lo sguardo di Luke fisso
su di lei.
Il
biondo alzò le spalle.
-Lo
so.Voglio farlo-rispose semplicemente,strappando un sorriso alla
ragazza.
Si
chinò verso di lei e le diede un bacio veloce;in quei brevi istanti Luke dovette
fare violenza su sé stesso per evitare di assalire Eric.
Come
si permetteva di toccare ciò che era suo?
Poi
la consapevolezza si fece spazio fra la sua gelosia:Alice non era
sua.Apparteneva ad Eric.
Era
lui quello in torto.
Dopo
aver raccolto le sue cose ed averlo salutato un’ultima volta,Eric uscì
dall’ufficio,lasciando i due nel più completo silenzio.
Fu
soltanto quando fu certo che Eric non potesse più sentirli che Luke si decise a
parlare.
-Siete
davvero una bella coppia-commentò non riuscendo a bloccare la vena di sarcasmo
che accompagnò le sue parole.
Alice
sospirò,leggermente infastidita,prima di sistemarsi dietro la propria
scivania;in quei mesi Luke aveva capito che quello era il suo modo per
proteggersi,per evitare qualsiasi contatto non necessario con
lui.
-Per
favore,evita i commenti inutili-gli disse.
-Che
c’è ora non posso neanche esprimere il mio parere?-le domandò fissando il volto
della donna.
-Non
mi sembra che io esprima giudizi su te e la tua compagna-gli fece notare
lei.
Un’altra
cosa che era ormai evidente dopo
tutti quei mesi,era che Alice evitava di pronunciare il nome di Mandy il più
possibile,riferendosi a lei come “la sua compagna”.
-Non
mi sembra che io ti sbatta la sua presenza dritta sotto il naso-ribattè
lui.
Alice
si lasciò scappare un suono ironico dalle labbra serrate.
-Cosa?-
-Questo
tuo comportamento è infantile e del tutto superfluo-gli fece notare
Alice.
Luke
aggrottò la fronte e si avvicinò a lei,fermandosi dall’altra parte della
scrivania.
-Superfluo?Scusami
se non sprizzo gioia da tutti i pori dopo averti visto con il tuo
compagno-ribattè lui.
Alice
alzò la testa e finalmente incontrò i suoi occhi,uno sguardo battagliero pronta
a sfidarlo.
-Beh
almeno ora sai cosa si prova!-gli disse prima di aggirare nuovamente la
scrivania e allontanarsi da lui.
Luke
osservò la sua schiena e prese un respiro profondo,cercando di calmarsi,prima di
parlare ancora.
-Perché
non sei così con me?Credevo che con il tempo fossi cambiata,che non fossi più la
stessa Alice romantica che conoscevo ad Hogwarts,invece prima l’ho vista;era lì
su quel divano…
E’
completamente diversa dall’Alice che ho visto in questi due
mesi.
Perché
non mi permetti di starle accanto?-le domandò non riuscendo a frenare la
curiosità.
-Hai
scoperto tutte queste cose in meno di due minuti?-chiese di rimando Alice,lo
stesso tono suscettibile di poco prima.
-Alice…-
-Cosa
vuoi sentirti dire Luke?
Che
non posso permettermi di essere vulnerabile con te?Che l’ultima volta che ti ho
mostrato la parte romantica di me,tu l’hai minuziosamente fatta a pezzi senza il
minimo scrupolo?-gli disse lasciando andare la propria
rabbia.
-Non
è vero…-tentò miseramente di controbattere lui.
Alice
lo fissò qualche secondo prima di sospirare.
-Tu
non hai la minima idea…-si limitò a dire-Sai che c’è?Forse dovresti
andartene-aggiunse subito dopo,prima di avviarsi verso la
porta.
-Cosa?No,io
no vado da nessuna parte finchè non mi spieghi perché ti comporti così con
me!-ribattè lui alzando la voce.
-Cosa
pretendi?Che mi comporti con te nello stesso modo in cui mi comporto con Eric?Tu
sei lo stesso con me e con lei?-
-Beh
ad essere sinceri,con te sono me stesso-ammise Luke.
-Ah
quale onore!-
Il
silenzio cadde di nuovo fra i due,pieno di parole non dette e domande che
avrebbero riaperte vecchie ferite mai completamente
dimenticate.
Ma
c’era una domanda che Luke non poteva esimersi dal fare,per quanto dolorosa
poteva essere la risposta.
-Lo
ami?-le domandò in un sussurro che non riconobbe come la propria
voce.
Alice
sospirò di nuovo e serrò le labbra,cullandosi per un breve istante nel
silenzio.
-Quando
ho conosciuto Eric ero convinta di non poter più amare.
Credevo
che quello che era successo con te mi avesse danneggiato irreparabilmente e che
fossi incapace di amare qualcun altro.
Lui
ha raccolto i pezzi,li ha rimessi insieme e mi ha aiutato a costruire una nuova
me.
Vuole
costruire una famiglia…E anche se la cosa mi spaventa,mi piace l’idea che veda
un futuro insieme per noi due.
So
che ci sarà sempre se avrò bisogno di lui-gli disse senza
guardarlo.
Improvvisamente
alzò lo sguardo ed incontrò i suoi occhi,fissandoli
intensamente.
-Lo
amo?Sì,non riuscirei mai a stare con una persona per quattro anni,pensare di
costruire una famiglia insieme se non fossi innamorata di
lui.
Ma
se vuoi sapere se lo amo quanto ho amato te,allora la risposta è no-disse
sincera.
Luke
lasciò andare il respiro che inconsciamente aveva trattenuto per tutta la durata
del discorso.
-Credo
che non amerò mai nessuno quanto e come ho amato te-gli confessò
sincera.
Consapevole
di non avere abbastanza coraggio per esprimerlo a voce,Luke restò in
silenzio,nonostante la consapevolezza che anche per lui era lo
stesso.
-E
poi?-
Melanie
alzò le spalle,un bicchiere di vino bianco fra le dita.
-Niente,sono
usciti in strada,si sono salutati e ognuno per la propria strada…Ti aspettavi un
addio strappalacrime?- domandò lei con il suo solito
sarcasmo.
Brian
fece una smorfia di eguale sarcasmo,prima di portare il bicchiere alle
labbra.
Erano
tutti riuniti a cena a casa di Melanie e Lindsay,come facevano almeno una volta
alla settimana da quasi quindici anni,e facendo quasi violenza a sé stessa
Melanie era riuscita a trattenersi dal chiedere a Brian come Albus avesse reagito
all’incontro inaspettato di quella mattina,per poi ricevere in cambio
un’espressione stupita che non appariva spesso sul volto di Brian
Kinney.
Era
apparso evidente che non avesse la più pallida idea di cosa stesse
parlando.
Così
era stata costretta a raccontare di cosa era successo quella mattina,di come lei
e Al erano stati avvicinati da un’estraneo che si era rivelato essere amico di
Al.
Aveva
raccontato loro delle proprie impressioni,della lunga conversazione che aveva
osservato tramite le vetrate dello
Starbuck e di come,ad un occhio esperto,i due fossero sembrati molto in
confidenza.
-Tu
ovviamente non hai idea di chi possa essere questo tipo,vero?-domandò Micheal
lanciando uno sguardo a Brian.
-Ormai
dovresti conoscermi abbastanza bene da sapere che io non chiedo la biografia
completa ai miei amanti-commentò il moro.
-Amanti?Adesso
virresti dirmi che Alby è soltanto un’amante di passaggio per te?-domandò
Lindsay scettica-Scusami tesoro,ma non ti vedevo così coinvolto con qualcuno dai
tempi di Justin-aggiunse.
Brian
si lasciò scappare uno sbuffo ironico,che ovviamente non convinse nessuno dei
suoi amici.
Ma
del resto cos’altro avrebbe dovuto fare?Ammettere che per la seconda volta nella
sua vita era implicato in una relazione dove era lui,Brian Kinney,il Re delle
scopate senza amore,ad essere più coinvolto emotivamente…Come cazzo era
successo?
Come
si era ritrovato dal trascorrere le serate fra vari gay club alla ricerca del
miglior ragazzo in circolazione,almeno per quella sera,a passare le serate a
casa,con un “compagno” ed un’adolescente che stava sempre fra i piedi impedendo
una possibile attività sessuale,senza neanche sentire la mancanza di quello che
aveva perso?
Con
la stessa espressione scettica di poco prima,Brian tracannò il vino che ancora
aveva nel bicchiere,cercando così di evitare lo sguardo di tutti i suoi
amici.
-Ormai
dovresti conoscermi abbastanza bene da sapere che io ho soltanto degli
scopamici-disse poi,dopo aver mandato giù il vino.
Micheal
ridacchiò.
-Quindi
che farai?Gli chiederai qualcosa su questo tizio?-chiese ancora
Lindsay,sinceramente curiosa e allo stesso tempo preoccupata per
l’amico.
Poteva
fare il duro,fingere di non avere sentimenti verso nessuno oltre che sé
stesso,ma lei lo conosceva fin troppo bene per sapere che dietro quella corazza
c’era un’uomo ferito fin troppe volte e che era capace di grandi gesti d’affetto
e d’amore.
-Perché
dovrei?Lui non mi ha chiesto niente sugli uomini che mi sono scopato in
passato,perché dovrei farlo io?-ribattè Brian.
-Non
ti ha chiesto niente perché non gli interessa-s’intromise Justin,un tono fermo
che poco gli si addiceva e che portò tutto il gruppo a fissare lo sguardo su di
lui-Accidenti Brian,ma che cazzo ti succede?
Possibile
che tu sia così cieco?Quel ragazzo è ancora innamorato perso del suo
ex!-
Brian
restò in silenzio,lo sguardo fisso sul biondo che un tempo aveva considerato
l’amore della sua vita,e aspettò che lui continuasse.
-Ha
scopato con te dopo che quel tipo si è presentato a casa sua,non ti sembra un
chiaro gesto di ripicca nei suoi confronti?Un modo per fargli pagare il fatto di
aver scopato in giro?
Ti
ha portato alla festa dei suoi genitori soltanto per far incazzare la sua
famiglia e mi stupisco che tu gliel’abbia permesso perché il Brian Kinney che
conoscevo io non si sarebbe mai fatto prendere per il culo in questo
modo-continuò il ragazzo.
-Tu
ne sai qualcosa,vero?-commentò acido Brian.
-In
effetti sì!Quante volte ho provato a convincerti a venire al compleanno di Molly
o anche soltanto ad un semplice pranzo con mia madre?Mi hai sempre riso in
faccia,perché è così che sei fatto…O almeno eri fatto-disse Justin prima di
lasciarsi scappare una risata amara.
Tutti
i presenti attorno al tavolo restarono in silenzio,consapevoli che una parola
male interpretata poteva scatenare un’eccesso di rabbia da parte di Brian:doveva
essere l’uomo il primo a parlare.
E
dopo un lungo momento,l’uomo prese un lungo respiro e alzò gli occhi sull’ex
amante.
-Perché
sei così certo che Albus tornerà da lui?-gli domandò,incurante delle altre
persone attorno al tavolo.
Fin
dal loro primo incontro,Justin era stato uno dei pochi eletti capace di far
ragionare Brian e,ancora una volta,gli stava mostrando le cose dalla giusta
prospettiva.
Justin
lo fissò un istante,prima di rispondere.
-Cosa
ti ha raccontato Albus della sua storia con quest’uomo?-gli chiese a sua
volta.
Brian
sbuffò,leggermente infastidito.
-Ahh,che
palle…Che erano insieme da dieci anni,che era stato il suo primo amore e che si
erano lasciati perché lui voleva una famiglia e questo tipo invece no-disse
tralasciando i particolari troppo personali.
-Nient’altro?-chiese
Ted,intromettendosi per la prima volta nel discorso.
-Ah
Cristo,no!Nient’altro!Ma perché?-domandò ancora Brian cominciando davvero ad
infastidirsi.
Brian
non ricevette nessuna risposta,ma sentì qualcosa cadere pesantemente sul tavolo
accanto a sè.
Mosse
lo sguardo alla sua destra e vide un libro,poco distante dal suo gomito,e lo
riconobbe:era uno dei libri scritti dall’ex di Alby.
Lo
prese fra le mani e lesse il titolo “Catch
me if I fall”.
-Cosa
dovrei farci con questo?-disse abbracciando in uno sguardo tutti i suoi
amici.
-Il
protagonista di questa storia è Albus-gli disse Ted,cogliendolo di
sorpresa.
Brian
lo fissò in silenzio,in attesa che l’amico aggiungesse qualche altra
informazione e fortunatamente fu accontentato.
-E’
la storia di un’amore adolescenziale fra due ragazzi,cominciato fra i banchi di
scuola,come tanti altri,il protagonista è un ragazzo per bene che viene da una
grande famiglia:padre eroe di guerra,tanti figli,tanto amore…Insomma leggermente
vomitevole.
L’altro
ragazzo invece viene da una
famiglia decisamente più normale,almeno per i nostri tempi,dove la madre ed il
padre si odiano o semplicemente si ignorano-continuò.
-Spiegami
perché questo dovrebbe interessarmi…-disse Brian cercando di mostrarsi
disinteressato,evitando nella sua testa di fare i vari collegamenti con i
racconti di Al e quello che Ted gli aveva appena detto.
Questa
volta fu Ben a rispondergli.
-Perché
questo è il primo libro che Scorpius Hyperion ha scritto ed in ogni intervista,
ha sempre detto che era una storia autobiografica…E poi c’è la dedica-concluse
l’uomo con il solito tono saggio che usava con i propri studenti e che Brian non
sopportava.
Spinto
dalla curiosità,Brian aprì la quarta di copertina e lesse la dedica
all’interno.
“Ad A.
The Real Jack for my Jamie.
Now.Always.Ever.”
Brian
rialzò lo sguardo dal libro,lasciandolo aperto con un dito fra le pagine e si
ritrovò a deglutire a vuoto:aveva una strana sensazione,quelle parole gli
avevano portato alla mente un lontano ricordo,vecchie memorie di un passato che
credeva chiuso per sempre.
Posò
gli occhi su Justin e lo fissò qualche secondo prima che l’altro,conoscendolo
bene come credeva,non aspettò neanche la sua domanda e dischiuse le labbra
carnose per parlare.
-Vuoi
sapere se davvero hai una speranza di portare avanti questa cosa con Albus?Leggi
quel libro…Certamente male non ti fa-
E
per la prima volta dopo tanto tempo,Brian ebbe la sensazione di essere
stato fottuto.E non in un modo
positivo.
Toc Toc....C'è nessuno?
Sarebbe strano se ci fosse ancora qualcuno.
Ok,però nell'assurdo caso che qualcuno dei vecchi lettori di qst pagina,entrando su EFP e trovando qst FF si fosse scoperto curioso,eccomi qui.
I'M BACK AGAIN!!!!!!
Scusate lo sfogo,ma sn davvero felice di essere tornata!!!! ^_^
Cosa è successo direte voi per stare lontano tutto qst tempo?
Ok,oltre al lavoro(vivo a Londra e lavoro con una famiglia che aveva una bimba di 5 anni e che ad aprile ha avuto un nuovo bimbo),si sn aggiunti problemi tecnici al laptop!
Ho passato un'agonia tecnica assurda:mesi cercando di capire cs diavolo fosse successo al mio pc,finchè alla fine a settembre un'anima pia è riuscito a risolvere il problema(E lo ringrazierò a vita x qst!)
Dunque ora veniamo al capitolo...Ultimamente ci eravamo concentrati tr su Albus e Scorpius,lasciando un pò in ombra le altre coppie,così ho deciso di recuperare,anche se all'appello mancano ancora Rose e James(dovevano essere presenti,ma poi il capitolo sarebbe stato lunghissimissimo),prometto che saranno i primi nel prox capitolo.
Inoltre ho deciso di fare un piccolo salto temporale perchè visto il tempo passato dall'ultimo aggiornamento sarebbe stato un pò difficile x come mi sn immaginata la storia.
Ringrazio,questa volta con tutto il mio cuore e la mia anima,coloro che leggeranno e recensiranno questo capitolo e chiedo scusa per eventuali errori di battitura ed ortografia.
E ora i ringraziamenti:Lotti_(Casa Potter è sempre in fermento...Credo che nn abbiano mai avuto un giorno di tranquillità,almeno per quanto riguarda le mie storie,poi ovviamente zia Row è più tranquilla...Come vedi anche il boy toy sta cominciando ad avere dubbi sul suo ruolo,anche solo accorgersi di ricoprire quel ruolo per lui è un grande passo avanti...),Valy-li(Grazie per i complimenti!Come vedi il tuo desiderio è stato esaudito:Alice e Luke sn tornati,ma anche la loro situazione nn è delle più felici...Alla faccia di chi dice che l'amante si prende il meglio di ogni relazione XD),Sweey(Posso dirti con assoluta certezza che le parole di Albus hanno colpito nel segno e presto vedremo la reazione che hanno provocato su Sy...Inoltre anche se Brian farà parte d qst storia ancora x un pò,posso dirti che succederà qualcosa nel prox capitolo che sicuramente darà una scossa alla situazione),Lumamo64(Scommetto che dp tt qst attesa mi odi ancora di più...Beh quando una storia finisce si cerca sempre di ferire l'altro prima e più forte,in modo da soffrire di meno,però posso dirti che stiamo iniziando la risalita,presto ricominceremo a vedere un pò di luce in qst complicato rapporto...),Lilotti(Grazie per i complimenti!Anche io amo Albus e Scorpius,soprattutto perchè sono miei,pochi avevano pensato a loro come coppia qnd ho cominciato a scrivere su di loro;anche io avevo letto le percentuali e avevo pensato di rendere la gravidanza un pò complicata,ma sn combattuta:nn dimenticare che il padre naturale nn è James ma Scorpius),Thiana(Io sn + in ritardo di te,quindi siamo pari ^_^...Io amo Queer as Folk,fin dal primo fotogramma che ho trovato x sbaglio su Youtube,e soprattutto sn innamorata di Brian,completamente e follementee cn qst piccolo cameo nella FF spero di avergli fatto giustizia...Lily,secondo me, viene sempre considerata la piccola di casa Potter,mentre invece nn dimentichiamoci che è figlia del Salvatore del mondo magico e di una Weasley,quindi è un bel peperino...E' normale che abbia tirato fuori gli artigli quando ha visto come Daniel reagiva alle parole della madre),Bess_Black(Eccomi qui!So di averci messo un pò,ma alla fine ce l'ho fatta! :D Innanzitutto scusa,sinceramente nn volevo traumatizzarti,spero che la lunga pausa ti abbia aiutato a riprenderti e soprattutto spero che qst capitolo nn ti faccia lo stesso effetto...Per qnt riguarda Al e Sy posso dirti che il prox capitolo nn ti deluderà...Fidati!),VictorieBHFS(Sinceramente?Anche io ti amo! NN scherzo!Mhhh magari ci faccio un pensiero:magari nel prox capitolo sarà Al a sbattere Sy contro il muro e baciarlo,che ne dici?Cmq la storia la conosci un pò,spero che il resto sia di tuo gradimento! Baciiiii! <3 ).
Bene perora è tutto,io vi saluto e vi do appuntamento al prox capitolo(presto giuro!!!)
"Last Friday Night"
Baci,Eva
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