16.
Dove il buio finisce
Il
tempo passò lentamente.
Adam
fu tagliato fuori dalla nostra vita. Peter non volle più rivolgergli la parola,
e Susan iniziò ad odiarlo.
Nei
loro occhi, vi si leggeva disprezzo verso una persona che non centrava nulla.
Non era stato Adam a farmi del male.
Adam
non era Christopher.
Ma
non avevo più il coraggio di parlare, di essere Lucy la gaia come Edmund
avrebbe voluto.
E
perciò anche le vacanze invernali terminarono.
Io,
partii tremante.
Insicura
di potermi fidare ancora delle persone.
Susan
mi abbracciò con forza il giorno della mia partenza, “Lucy, fai la brava e
quando tornerai staremo sempre insieme! Hai capito?” annuii annoiata.
Peter
mi alzò da terra abbracciandomi come se fossi la persona più cara a lui,
“Non lasceremo mai che tu soffra così...” mi baciò sulla fronte, “E ora
vai, e torna con un bel diploma.”
E
mentre salivo sull’autobus un pensiero mi attraversò la mente.
“Susan,
devi fare una cosa per me!” esclamai, come non facevo da settimane, i miei
occhi s’illuminarono di curiosità. Lei sorrise.
“Dovresti
andare nel bosco e trovare la caverna in cui andavamo a giocare da bambini
attraversala, e se buio non aver paura...non tornare indietro, devi andare
avanti e trovare la luce. Edmund ha nascosto un tesoro...”
L’autobus
accese il motore.
“Una
cosa molto preziosa...”
Dovetti
salire e trovare un posto.
Aprii
il finestrino.
“Di
cosa si tratta Lucy?” Peter mi guardava curioso.
“È
per...” l’autobus partì.
“EUSTACCHIO!”
urlai sperando di farmi sentire.
Suppongo
di esserci riuscita.
I
miei fratelli andarono insieme quel stesso giorno.
Carissima
Lucy,
io
e Peter abbiamo eseguito la tua richiesta.
Siamo
andati nel bosco, e abbiamo cercato la caverna. È stato faticoso, perché né
io, né nostro fratello, ci ricordavamo dov’era posta. Tu ed Edmund
probabilmente l’avreste trovata subito.
Giunti
lì, abbiamo riflettuto se era il caso, o meno, di poter entrare in una cavità
così scura e ormai sconosciuta.
Peter
mi ha convinto che per te era importante e ci avventurammo.
Il
buio di cui tu mi avvertisti, arrivò quasi subito.
Ma
dove il buio finisce c’è sempre la luce.
Siamo
dunque finiti nel luogo dove di solito ci ritrovavamo a giocare ai re e regine,
ancora prima di Narnia.
Non
so se ti ricordi i troni che avevamo costruito vicino alla sorgente di quella
grotta. A me ed a Peter è sembrato di tornare a Cair Paravel.
Comunque,
cercammo a lungo il grande tesoro.
E
Lucy, è davvero il bene più prezioso che Eustacchio possedesse.
Vorremmo
portare questo tesoro alla zia, che da quando E.C. è scomparso non è più in
se.
Intanto
ti mando tutto quello che abbiamo trovato nella scatola di Edmund.
Rifletti,
su quanto ti sembra più giusto fare.
Con amore.
Susan
Ciò
che Susan mi spedì, era la cosa che Ed aveva definito il tesoro, era il
prezioso anello di fidanzamento che Eustacchio aveva regalato a Pole.
Vi
era anche una lettera indirizzata a tutti noi.
Parlava
di quanto amasse Jill, e di come non riuscisse più a vivere senza di lei.
Parlava di Narnia.
E
diceva che Aslan lo avrebbe portato con se.
Capii
che dunque era veramente lui, la figura che avevo intravisto alla Vigilia di
Natale insieme ad Aslan.
Decisi
comunque, di mandare quella lettera a zia Alberta, e donarle insieme la chiave
della camera di Eustacchio.
Poi
gli zii se ne andarono per sempre.