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Autore: McRaider    18/06/2006    1 recensioni
I pensieri di Luke prima e di Bo poi, subito dopo l'episodio "My son, Bo Hogg"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bo Duke, Luke Duke
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Of Older Cousins

Of Older Cousins

By McRaider

Traduzione di Lella Duke

 

 

Lo ascoltai raccontarmi ciò che era accaduto e sentii il mio cuore contrarsi, riuscivo a cogliere la tristezza nella sua voce. Conoscevo Luke da tutta la mia vita… o almeno da quando ne avevo memoria e sapevo che si sentiva responsabile per me. Per una ragione o per l’altra aveva sempre avvertito il dovere di proteggermi, anche quando non poteva.

 

Sospirando di sollievo gli permisi di aiutarmi ad entrare nel Generale Lee. Giunti a casa mi fece stendere sul mio letto per permettermi di riposare. Chiusi i miei occhi sperando capisse che avevo bisogno di dormire e che non avevo voglia di parlare.

 

Gli fui riconoscente quando sentii la porta chiudersi. I miei occhi si aprirono di nuovo appena ricominciai a pensare a ciò che lui mi aveva raccontato. Non riuscivo a ricordare niente del giorno appena trascorso e quella sensazione mi amareggiava, ma ciò che più di tutto mi fece male fu l’idea di esser stato in piedi di fronte a Luke e di avergli detto che lo odiavo.

 

In vent’anni che lo conoscevo… non gli avevo mai detto di odiarlo o almeno non lo avevo mai fatto con vera malizia e quando qualche volta in passato era accaduto, avevo sempre saputo che lui non aveva mai dato reale valore alle mie parole. Così come io non ne avevo dato alle sue quando era stato lui a dirmi che mi odiava. Era la persona a me più vicina ed il solo pensiero di poterlo perdere mi faceva venir voglia di piangere.

 

Improvvisamente sentii le lacrime riempire i miei occhi e li richiusi nuovamente non appena ripensai a tutto il dolore che avevo percepito attraverso la sua voce e al suo sguardo addolorato per me. Mi ricordai di quando tornò dal Vietnam… aveva uno sguardo simile in quel periodo, perso… depresso e terribilmente spaventato. Allora buona parte di me non voleva far altro che afferrarlo, tenerlo stretto e permettergli di piangere come avrebbe fatto un bambino.

 

Luke era sempre stato il mio eroe, era la mia ancora di salvezza. Ho sempre saputo di poter correre da lui ogni volta che ne avevo bisogno, se ero in qualche guaio. Quando ero un bambino avevo spesso incubi su zio Jesse, zia Martha, Luke o Daisy. Forse avevo tre o quattro anni ed ogni volta mi rifugiavo nel suo letto. Lui mi faceva spazio e mi stringeva forte, mi lasciava piangere per permettere alle mie paure di allontanarsi da me. Aveva continuato a prendersi cura di me anche se ormai ero diventato un uomo, scacciava via le mie ansie e le mie frustrazioni, mi aiutava semplicemente standomi vicino.

 

Sospirai ancora, chiusi i miei occhi e lasciai viaggiare la mia mente. La volta successiva in cui li riaprii, vidi due occhi blu come l’oceano che mi guardavano, Luke sorrise debolmente e capii dalla sua espressione che aveva la stessa mia voglia di piangere. “La cena è pronta” sussurrò.

 

“Sto bene Luke.” Bisbigliai esitante, sperando… pregando che non si accorgesse della mia bugia.

 

“Lo so che stai bene.” Mi rispose gentilmente afferrando la mia mano.

 

Quello era ciò che rischiavo di perdere, chiusi i miei occhi per non vedere la tristezza nei suoi, lentamente mi misi a sedere e gli gettai le braccia al collo, “non vado da nessuna parte…” Era ancora lì colui che tante volte mi aveva confortato e consolato; mi abbracciò e mi strinse a sé.

 

Mi sorprese quando mi posò un bacio sulla fronte, una cosa che non aveva mai fatto prima di allora.

“Ti voglio bene Bo” sospirò.

 

“Ti voglio bene Luke” risposi premendo ancora di più il mio volto contro il suo petto. Sapevo che avremmo superato quel momento, lui me lo ripeteva sempre ogni volta che ero spaventato o ferito. Avremmo superato il dolore e la paura insieme perché noi eravamo una famiglia. “Supereremo tutto questo Luke” mormorai.

 

Lo sentii prendere un profondo respiro e annuire “lo so, lo so” rispose passandomi una mano tra i capelli. In fondo noi eravamo cugini, fratelli, amici e tali saremmo rimasti fino alla fine… e oltre.

 

 

 

Fine

 

 

  
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