Nota dell'autrice:

Eccomi qui di nuovo, con un'altra fan fiction! Stavolta, sui One Direction! Devo dire che sono diventati una rivelazione per me, amore a prima vista! E, come in genere succede, non sono riuscita a resistere, e ho scritto anche su di loro! E' la prima volta che adotto un punto di vista maschile, anche se devo ammettere che, da ragazza, è piuttosto divertente! I due protagonisti principali saranno Harry e Lucy. A lei, ho cercato di donare un carattere molto simile al mio, seppur con piccole ma sostanziali differenze. Era parecchio tempo che non pubblicavo fan fiction su artisti musicali (non parlo di Efp, ma di forum vari >. Un grosso bacione!!!, Holly.

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L’insegnante salì a passo deciso la rampa di legno, che scricchiolò sotto i suoi tacchi. Picchiettò il microfono con un dito, per verificare che funzionasse correttamente. L’intera platea sembrò non udire il rimbombo dei suoi colpetti, troppo impegnata a rumoreggiare. Centoquaranta studenti chiacchieravano animatamente del più e del meno, ogni tanto si udivano risa sporadiche o urletti sorpresi, nel cicaleccio generale.
Fra tutti, solo una ragazza sedeva compostamente a gambe incrociate, lo sguardo fisso sulla docente.
 Avrà avuto sedici anni, stringeva fra le mani un grosso quaderno ad anelli. Il suo colorito chiaro, in quel frangente aveva assunto un ulteriore sfumatura pallida, a causa dell’agitazione. I grandi occhi color ambra scrutavano il podio, intimoriti e spavaldi insieme.
Parte del volto dai lineamenti da bambola era nascosto dalle lunghe ciocche castano ramato, che sistemò velocemente dietro un orecchio. Si morse il labbro inferiore, pieno e carnoso, desiderando che tutto quel caos terminasse, e annunciassero al più presto quello che le occorreva sapere. Il fisico minuto era messo in evidenza dalla magliettina bianca aderente e dal dolcevita nero. Tolse un pelo dalla sua gonna liscia a pieghe, nera e non troppo corta. I collant iniziavano a pruderle. Odiava quel capo d’abbigliamento, non lo metteva mai, se non in grandi occasioni. Scavallò le gambe e iniziò a battere nervosamente il piede per terra, il tacco dello stivale scuro ticchettava ritmicamente.
Finalmente, la docente si schiarì la voce, sorridendo alla platea. Un silenzio tombale scese tutt’intorno, l’attenzione dei presenti catturata da ciò che la donna stava per dire.
“Buongiorno a tutti!” Esordì, “Sono lieta di potervi annunciare che abbiamo un vincitore! La sua opera è stata selezionata come migliore fra tutte, e per questo si aggiudicherà il primo premio. Che, come ben sapete, è una vacanza studio in Inghilterra al London Cross Institute, con soggiorno presso una famiglia accordatasi con la scuola. Il vincitore sarà tenuto a frequentare i corsi mattutini obbligatori di lingua, e altri a proprio piacimento, sotto sorveglianza dei responsabili del programma ‘Summer2Learn Project’.” Spiegò.
Immediatamente, tre uomini spinsero un cavalletto sul podio. Un grosso telo rosso  copriva una forma rettangolare considerevolmente grande. Sistemato il tutto, uscirono silenziosamente dalla stanza, sotto gli occhi attenti dei candidati. La ragazza fissò intensamente il telo rosso, pregando in silenzio.
“Bene, direi che ormai avete aspettato fin troppo…” concluse l’insegnante, riservando un ultimo sorriso, e voltandosi verso il cavalletto.
Con molta cura, spostò il drappo, rivelando quello che nascondeva. Un grosso dipinto in puro stile Caravaggio ammiccava a tutta la platea, catturando occhiate, complimenti e invidia. Lo stile era impeccabile, come i panneggi dell’angioletto voluttuoso  che sorrideva placidamente, i biondi riccioli rilucenti alla luce di un ipotetico sole, i chiaroscuri e la tridimensionalità del corpo considerevolmente notevoli. Sembrava quasi felice di aver vinto, con il suo sguardo birichino e insieme innocente, prova che l’autore fosse davvero riuscito ad imprimere delle emozioni sulla tela. La donna si diresse nuovamente verso il microfono.
“Quindi, come potete ben vedere, il vincitore del Concorso dell’Istituto d’Arte Michelangelo Buonarroti è… Lucia Angelucci, della III D!”
La giovane sussultò, come se le avessero assestato uno schiaffo in pieno viso, mentre tutta la platea applaudiva, e alcuni lanciavano fischi d’approvazione.
Si alzò, malferma sulle gambe, e raggiunse la docente. Stentava a credere che proprio lei, su centoquaranta studenti, fra cui anche alcuni più grandi ed esperti, fosse stata scelta, e avesse avuto quell’opportunità. Venne stretta in un abbraccio, e la professoressa le sussurrò all’orecchio di essere orgogliosa di lei.