Moonlight.
Senti la luce della luna alle tue spalle: riesci a percepirla lambirti
la pelle, scivolare fino alle ossa. Ti da la caccia e
tu non puoi scappare, Remus.
Ti irrigidisci mentre il tuo corpo inizia a
scaldarsi, scosso dai tremiti.
I polmoni bruciano e annaspi in cerca d’aria, ma è come se stessi
soffocando. Trattieni un urlo e poi un altro ancora, fino a quando non riesci
più. Allora gridi e ti scagli contro una sedia, mandandola in mille pezzi.
Puoi quasi sentire ogni singolo pelo crescere sulla pelle, quando le
gambe si allungano e diventano zampe. Le mani si artigliano e diventano letali.
Il viso, in uno scoppio di dolore, si allunga fino a diventare quasi un
muso.
Un'altra fitta al fianco ti piega a metà e ti rannicchi su te stesso mentre senti il sangue scorrerti sulla lingua troppo sensibile per essere umana. Le
gengive sono in fiamme; vorresti prosciugare un intero fiume perché bruciano e
bruciano, vorresti che tutto finisse.
Ti sono spuntate le zanne.
Serri gli occhi gemendo di dolore e andando di nuovo a sbattere contro
la parete: le pupille stanno diventando verticali, gli occhi perdono il loro
solito color castano chiaro, quasi dorato, e diventano freddi e rossi.
Gli occhi di un mostro, lo sai.
Il dolore alla testa è lancinante, in quegli ultimi momenti lucidi.
Se una parte di te, quella assurdamente mostruosa e micidiale, combatte
per venir fuori, la parte umana ha paura.
Perché ogni notte di luna piena ti trasformi nell’incubo preferito dell’intero
mondo magico.
L’ultimo pensiero prima di perdere la ragione del tutto va a James,
Sirius e Peter che, ignari del tuo piccolo grande segreto, dormono beati nei
loro letti.
Preghi che rimangano li, al sicuro dal mostro.
Poi cala il buio e la ragione viene sopraffatta
dai sensi.