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Autore: _Lightning_    12/10/2011    3 recensioni
Frammenti d'incubo, visti dagli occhi di coloro che erano lì quella terribile notte del 24 Luglio 1998, di chi ha vissuto l'orrore sulla propria pelle e non sempre è sopravvissuto per raccontarlo...
Genere: Angst, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Albert Wesker

00:00
 


A quell'ora dovevano essere già tutti morti. 
O almeno, quasi tutti.
 
Barry, comunque, era ancora vivo... ma avrebbe avuto tutto il tempo per sbarazzarsene in seguito; dopotutto un bravo servitore va sfruttato fino alla fine.
Aveva comunque il dubbio che qualcuno fosse effettivamente riuscito a sopravvivere.
Non che la cosa lo preoccupasse più di tanto, ma sarebbe stata una bella seccatura se fossero intervenuti al momento sbagliato.

Enrico, forse, era ancora vivo.
Anzi, lo era sicuramente: quel tipo aveva la pelle dura e non per niente era a capo della squadra Bravo.
L'ultima volta l'aveva visto dirigersi verso il giardino e probabilmente era stato sbranato dai Cerberus... purché non avesse scoperto la cascata e si fosse rifugiato nelle gallerie finendo per scoprire più del dovuto.
Quello sarebbe stato un bel problema: era un avversario ostico e averlo tra i piedi non andava a genio neanche a lui.

Poco male, sarebbe morto comunque entro poche ore.

Lo irritava il fatto di non sapere niente riguardo Redfield e Valentine... quelle due spine nel fianco.
Per ora non c'era pericolo che scoprissero nulla di fondamentale, ma potevano già essere a conoscenza dell'implicazione della Umbrella in tutta quella faccenda.
 
Jill era più che sospettosa nei suoi confronti dopo averla abbandonata insieme a Barry e quest'ultimo troppo tenero di cuore per ucciderla; quindi avrebbe dovuto sporcarsi personalmente le mani... come se la sua attuale missione non fosse stata già abbastanza problematica.

Redfield, invece, poteva tranquillamente essere messo a tacere da Barry al momento giusto, così si sarebbe tolto di torno un'altra palla al piede.
Doveva eliminare motedicamente chiunque si fosse posto sul suo cammino.
Aveva ideato un piano perfetto, senza falle di alcun tipo e ne andava particolarmente fiero.

Non potè impedirsi un fievole sogghigno di soddisfazione mentre apriva la porta del sottoscala, lanciandosi un'occhiata guardinga alle spalle.
Scivolò all'interno della stanzetta, chiudendo la porta col chiavistello arrugginito.
Si concesse un minuto per riprendere fiato: poco prima, nel cortile, era scampato per un pelo agli artigli di un Hunter e nonostante il suo fisico allenato era sfiancato dalla corsa.

Per fortuna tra poco non avrebbe più avuto problemi di quel genere.

Si accorse subito di non essere stato il primo ad entrare lì dentro quella notte: la cassa nell'angolo era socchiusa e l'impronta di una mano spiccava nello strato di polvere che ricopriva il tavolino della macchina da scrivere.
Chiunque fosse, doveva essere ferito, a giudicare dalle traccie di sangue sul pavimento sporco e dalla bomboletta di spray curativo abbandonata ai piedi del letto.
Quindi quella stanza era utilizzata come luogo sicuro... doveva fare in fretta prima che tornasse qualcuno.

Si avvicinò con fare sicuro alla credenza addossata al muro, pieno di contenitori e boccette di vetro opaco.
S'incupì notando un cerchio impresso nella polvere, dove prima c'era evidentemente poggiata una fialetta.
Dopo un rapido controllo, capì che mancava l'antidoto al veleno dello Yawn.
Qualcuno doveva essere stato avvelenato... tanto meglio per lui.

Scostò la prima  fila di contenitori, arrivando a toccare il fondo dell'armadietto e cercò con i polpastrelli una fessura nel legno; trovatola, fece leva con le unghie per rimuoverla.
Una nicchia si rivelò a i suoi occhi; al suo interno era custodita una fialetta colma di un liquido dal colore indefinibile, stranamente inquietante nella penombra.
La estrasse dal suo nido senza esitazioni e la esaminò in controluce con un brillio avido negli occhi schermati.
 
"Ed ora, il gran finale."

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Nota Dell'Autrice:

Oh, yeah, il vecchio Al entra in scena u.u
A mezzanotte, ovviamente... un cliché che non ho potuto evitare... peto venia XD
E dopo ciò... non ne sono particolarmente soddisfatta.
Avrei potuto scrivere di meglio, me ne rendo conto, ma il fatto di lambiccarsi il cervello su piani oscuri mi piaceva e anche il fatto che avesse preparato in anticipo il Virus-T. Insomma, mica poteva portarselo a spasso in tasca, no?
Il "doppiofondo" è un altro cliché che mi rendo conto di aver fatto... spero che tutte 'ste banalità non ostacolino più di tanto la lettura già di per sè ostica di questo capitolo ò_o''

Ringrazio, come sempre, ___Nick, Glaucopis e _ Shadow _ che hanno recensito gli scorsi capitoli ^^

See ya! 

-Light-

 
   
 
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