“…Quest’ala d’uccello sul fianco all’altezza dell’altra diversa e più umana m’affligge da sempre.
Un arto sinistro consueto a partir dalla spalla la mano conclude. All’opposto mancante di tutto s’installa il piumaggio dell’ala maestosa il cui peso mi piega.
Dimoro in un luogo in cui m’hanno rinchiusa nel giorno del parto. In un cubo serrato posto al centro dell’ottagonale castello dei mostri…”