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Autore: Lunatica96    15/10/2011    0 recensioni
'[...]E’ così che cominciata la storia che ci ha torturato la vita per anni e anni, fino alla scoperta di qualcosa di bellissimo che ci ha ripagato di tutte le lacrime versate.'
-The Moonlight
-Nika
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Monster

La discussione durò parecchie ore, e nella maggior parte delle volte interveniva Key con richieste assurde. Gellert si limitava ad annuire e buttare là perle si saggezza mentre a tutti i presenti sorgeva la stessa domanda:
Quando dobbiamo cominciare?
Nessuno pronunciò quelle parole, chi per non prendersi la responsabilità di tale compito, chi gliene importava meno di un capello.  Mi alzai dalla sedia buttando le mani sul tavolo, ma chissà perché attirai l’attenzione solo di un quarto della gente che era presente, sbuffai e mi girai verso Gellert.
- Gellert, non dovremo … che ne so, dettare le prime mosse? Si tratta di nostra sorella, una perla della corona, dovremmo agire subito per salvarla. –
- Salvarla? – Mi chiese lui confuso. Key prese il mio esempio e mi aiutò a completare i miei pensieri.
- Noi, o almeno io e Helen, crediamo che sia finita … di là .
Gesticolò convinta una specie di mossa che indicava una freccia.
- Oh, insomma … sappiamo tutti degli studi di Rose. E’ da quando ha letto quel libro da bambina che non desidera altro che riuscire ad entrare nell’altro mondo. Non capitemi male, non si è suicidata, affatto. Io stessa ho letto alcune sue ricerche che riguardavano quel posto ed è molto probabile che ci sia riuscita come tanti altri, ma non sa come tornare. – Spiegò convinta aspettandosi dei cenni di consenso. Ma non fù così, bensì gli risero in faccia. Ogni persona che era in quella sala rise come se non lo avessero mai fatto, con le lacrime agli occhi Gellert si alzò da tavola e raggiunse Key.
- Oh, piccolina. Tu non capisci? Non esiste il di là . E nessuno ci è mai entrato, anche perché , ripeto … non esiste. – Disse asciugandosi una lacrimuccia fin troppo teatralmente . Le sopracciglia incarnite e gli occhi resi a fessure di Key, non erano mai segno di buono auspicio, ben presto sarebbe esplosa evocando un qualcosa che li avrebbe uccisi tutti.
Routine .
Pensai ricordandomi di alcuni episodi a dir poco esilaranti. Ma quando mia sorella era convinta di qualcosa, doveva essere così. Sospirai sconfitta e mi accasciai sulla poltroncina, non sono mai stata una ragazza combattiva, più che altro subivo e soffrivo . River mi prese una spalla e mi fece segno di alzarmi, eseguii e raggiungemmo Key che sbraitava contro il povero malcapitato, ovvero Gellert, che ora aveva raggiunto una sfumatura sul bianco latte.
- Se non volete ascoltarci, ce ne andiamo. – River prese per la spalla anche Key che si calmò subito e uscimmo di lì. Il salottino era vuoto e al buio, ci volle un bel po’ per raggiungere il passaggio.
- Ash na mìlaf .
- Eh? – Dissi io curiosa.
- Ash na mìlaf .
Ripeté River più seriamente e concentrandosi. Sentii le gambe cedermi e le braccia diventarono piume, la testa volteggiava nell’aria, sentii uncrack enorme e poi freddo. Aprii gli occhi e rimasi ancor più sorpresa, stavamo di nuovo nella piazzetta dove eravamo arrivati a piedi. Key sprizzava rabbia mentre River sembrava appena uscito da una brutta sbronza. Io sicuramente assomigliavo a una ragazzina assonnata, mi incamminai verso l’uscita della piazza e man a mano mi raggiunsero anche gli altri.
- Non è andata così …
- Tu prova a dire male e io ti prendo a pugni. Oppure no. – Finì la frase con una risata malefica poco convincente. River annuiva con la testa senza parlare.
Crack
Di nuovo quel suono, mi girai di scatto e vidi un uomo incappucciato che stava correndo verso di noi. Arrivò una folata di vento dalla schiena e mi strinsi nel cappotto ritrovandomi la visuale coperta dalla mia sciarpa di lana pesante. Quando rialzai il volto vidi una chioma bionda circondata da Key e River. Si girò e rivelò il suo volto.
- Dihel!
Dissi a modo di saluto. Lui mi sorrise, come volevasi dimostrare, un sorriso pieno di gioia a trentadue e chi più ne à  più ne metta denti.
- Dihel .. eh?
- Signorina, le ripeto che non mi ha mandato nessuno. Sono andato via io, per mia scelta. Io conosco vostra sorella e poi volevo anche dirvi che non siete gli unici a pensare che esista il di là , anche io e mio fratello più grande crediamo in quel posto. Io e lui abbiamo studiato molto per trovarlo, ma la paura di non riuscire a ritornare era troppa, troppo rischioso e troppo affascinante. –
Key si tranquillizzò e annuì contenta e fiera della sua intuizione. River si appoggiò ad un palo della luce sbadigliando rumorosamente. Mi scrollai le spalle e mi avvicinai ai loro discorsi.
- Sì, ci servirai mio caro Dileh …
- Dihel.
- Tu e tuo padre sarete molto utili …
- Fratello.
- E scopriremo il modo di portare indietro le persone che sono finite di lì!
- Oh, va bèh!
Io e River ridemmo di gusto. Era evidente che Dihel non conosceva la vera Key.
- Ok, potremmo incontrarci domani mattina a casa nostra prendiamo un tè e parliamo. – Key si girò verso di me incarnando un sopracciglio .
- Joseph deve lavorare … non ti preoccupare. – Sentenziai annoiata. – Ora però andiamo a dormire.
Al mio povero cugino gli si illuminarono gli occhi all’idea di un leto caldo e risanatorio.
- S-si … e volevo parlarvi anche di questo. Io, io non ho casa e non conosco nessuno … mi chiedevo se … se avete un posto letto. Vi pagherò se è necessario!
Gli diedi una pacca sulla spalla incoraggiante. I suoi occhi azzurri brillavano anche al buio, inclinò leggermente la testa e assunse un’espressione pietosa.
Oh, che occhi teneri, come fai a non dirgli di si?!
-
Non è necessario, siamo felici di ospitarti. E non pensare neanche di essere in debito il tuo appoggio e quello di tuo fratello bastano e avanzano!
Sorrise dolcemente. Per un attimo una scintilla dentro di me prese fuoco e dovetti controllare le mie emozioni, emozioni pericolose se troppo intense.
Eppure perchè mi sento cosi al suo cospetto?

Key diede uno scapellotto al giovane Dihel e lo prese sotto braccio, i due si allontanarono mentre Key dichiarava le regole di convinvenza che ormai tutti gli abitanti di quella casa sapevano a memoria.

Numero uno : Il bagno principale è riservato alle donne.
Numero due : Le nostre stanza sono off limits.
Numero tre : I piatti vanno lavati da tutti i coabitanti ...
eccetera,eccetera ...


Aiutai River a camminare verso il vialetto che ci avrebbe portato verso casa.
Oh, Rose. Giuro che ti troveremo e ora sappiamo che non siamo gli unici a credere a quel posto. Se solo non ti avessi allonatanata, se solo fossi stata una brava sorella.
Se solo ti avessi ascoltata, invece di ripudiarti e considerarti inutile.



Ora il mostro dentro di me gridava di dolore, il fuoco dei miei pensieri si trasmisse in tutto il corpo.
Delle urla mi colsero di sorpresa mi risvegliai dai miai pensieri e cercai di connettermi con l'esterno.
Il calore mi pevase sentii la pelle bruciare la bocca divenne arida e chiusi gli occhi.
Il buio mi coprì e il calore omicida svanì, ma il dolore si faceva ancora vivo facendomi piagere lacrime sul mio viso bollente.

Mostro.
  
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