Prologo
Eireen alzò lo sguardo verso Chris. Lui le sorrise.
- E così … - sospirò lei, fissandosi la punta delle scarpe da tennis. – È finita.
Christian la fissò. Eireen si mosse, a disagio.
- Purtroppo. – concesse Chris.
Qualche istante di silenzio.
- Tornerò presto Reen. – disse lui. Lei fece una smorfia.
- Non chiamarmi Reen. – lo rimbeccò lei. Il ragazzo rise, come sollevato. Eireen sapeva che odiava le atmosfere tese.
“Attenzione ai signori passeggeri del volo 593742 per Parigi: l’imbarco è iniziato al gate 54B.”
L’altoparlante stridette e poi si spense.
- È il mio. – annunciò Chris, senza guardarla. Eireen annuì, alzandosi in piedi. Lui la imitò. Prese la sua valigia in silenzio.
Si incamminarono verso l’imbarco, sempre senza parlare.
Quando vide il gate, Eireen strinse i pugni. Si voltò verso Chris, che la guardava, a disagio.
- Mi sa che dobbiamo salutarci … - mormorò lui. Lei fece cenno di sì con la testa, e lo abbracciò. Si strinsero forte. La ragazza lanciò un’occhiata sopra la spalla di Christian. Gabriel e Gin li guardavano, malinconici, anche loro con le proprio valigie. Quando Chris e Eireen sciolsero il loro abbraccio, lui disse, cercando di suonare allegro:
- Tornerò. A Capodanno, forse.
- Bello – replicò lei, che non si stava assolutamente sforzando di sembrare felice. Lui roteò gli occhi e poi le batté una mano sulla spalla.
- Ciao.
- Ciao. – rispose lei, laconica.
Un ultimo sguardo ad Eireen, un ultimo cenno verso Gab e un sorriso a Gin, e Chris sparì fuori dal gate. Eireen camminò verso la vetrata da dove si vedevano gli aerei decollare. Ginevra e Gabriel le furono subito affianco. La irlandese guardò tutte le personcine zampettanti cariche di borse, sulla scaletta dell’aereo della Irish Airlines.
Dopo qualche minuto decollò. Così, semplicemente, prese il volo. Si alzò, si alzò, finché non fu inghiottito dalle nuvole.
Eireen lo guardò portarsi via il suo migliore amico, mentre il motore lo soffiava via dall’aeroporto.