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Autore: Minari OppaRi    16/10/2011    1 recensioni
Gilbert è un prigioniero di guerra di Ivan, il quale lo scarica a sua sorella Natalia, i due dovranno vivere sotto lo stesso tetto per qualche giorno. Che succederà?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bielorussia/Natalia Arlovskaya, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza tornò a casa di suo fratello ma a differenza delle altre volte non era andata per fare l’ennesima proposta di matrimonio, si era seduta in disparte a guardare la neve che scendeva, il suo sguardo glaciale era assorto e pensieroso, neanche la vicinanza con Ivan riusciva a smuoverla, “Sono preoccupato per Natalia, è strana, troppo strana” confessò il Russo, “Lascia fare a me fratellino. Proverò a parlarci io”, Yaterina si avvicinò alla sorella sorridendo, “Hey, sorellina, qualcosa ti preoccupa?”, la Bielorussa la guardò “Ecco…io…non so. Mi sento….strana, sono pervasa da tante emozioni che non ho mai provato” rispose lei sospirando, l’Ucraina sorrise “Mh, nuove emozioni, eh? Penso di sapere chi potrebbe farti capire quello che stai passando. Prova ad andare da Elizabeta”, Natalia sbuffò, non aveva ancora conosciuto Elizabeta ma già non la sopportava, sembrava che a tutti importasse di lei “E va bene…proverò a fargli visita”. Gilbert camminava nel bosco di Budapest, era in pensiero per Elizabeta, Ivan non era molto affidabile e c’erano delle possibilità che non mantenesse la sua parola, “Hey, Eliza!” urlò lui, l’Ungherese stava pulendo davanti all’entrata di casa sua, “Eliizaaa” la chiamò nuovamente soffiandogli sul collo, la ragazza si spaventò e velocemente tirò fuori la sua inseparabile padella tirandogliela in testa, “G-Gilbert! Sei un idiota!”, il Prussiano si massaggiò la testa “Ma ti pare questo il modo di accogliere una persona che ha attraversato tutto il bosco solo per venire da te?”, Eliza gli puntò la padella addosso, lui si cucì la bocca, “Sai….Ludwig mi ha raccontato quello che hai fatto”, il ragazzo la guardò confuso, “Che ti sei arreso per evitare che Ivan mi attaccasse. Non me lo sarei mai aspettato da te”, l’Ungherese arrossii sorridendo, “Oh, per quello. Beh non me lo sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa, dopotutto io e te siamo amici, no?” disse Gilbert sorridendo a sua volta, “Già, siamo amici. Cosa posso fare per ringraziarti?” lui l’abbracciò “Un abbraccio, mi basta questo”, intanto nello stesso bosco, Natalia camminava verso la casa Ungherese, non riusciva a smettere di pensare a Gilbert, al loro bacio, al piacevole sapore delle sue labbra, oh ma che gli stava succedendo? Si mise a camminare più velocemente, prima parlava con Elizabeta, prima avrebbe capito cosa fare per cancellare tutte quelle nuove emozioni, si stava avvicinando all’abitazione e scorse due figure, una stretta al cuore come se gli stesse andando in pezzi, il Prussiano e l’Ungherese si stavano abbracciando, un abbraccio che non sembrava per niente tra amici, il ragazzo gli aveva mentito? Eppure aveva detto che non c’era niente tra di loro, i suoi occhi si riempirono di lacrime, lacrime che gli rigarono le guance, velocemente corse via, “Nat! Natalia!”, Gilbert gli corse dietro, lei continuò a correre, non voleva guardare il ragazzo, in lei stava crescendo una grande rabbia che non aveva mai provato prima, il Prussiano gli prese il braccio “Natalia, che ci fai qui? E perché stai piangendo?”, la Bielorussa lo guardò più gelidamente che poteva liberandosi dalla sua presa “Non voglio mai più vederti! Io….Io ti odio!” urlò tirando uno schiaffo al ragazzo, per poi rimettersi a correre, Gilbert si toccò la guancia sospirando; Natalia era corsa fino al limite del bosco Ungherese, era da molto che non piangeva, si sentiva una debole, aveva provato a fidarsi di qualcuno e ora il suo cuore era in frantumi, tutte quelle nuove emozioni la stavano infastidendo, lei doveva cancellare quei sentimenti e restare sempre la stessa! La solita Natalia fredda, spietata e gelida, “Sei tu Natalia Arlovskaya?”, Elizabeta comparve dietro di lei, “Non sono fatti tuoi”, l’Ungherese si sedette accanto a lei “Ho visto che Gilbert ti è corso dietro perché ti ha visto piangere. Ti va di parlarne?”, la Bielorussa strinse i pugni “Io non ho niente da dirti”, Elizabeta ridacchiò “Ti ha dato fastidio il fatto che io e lui ci stessimo abbracciando, vero?”, Natalia si alzò urlando “E allora? Si, mi ha dato enormemente fastidio! Mi ha fatto stare malissimo!” , accidenti, per via della rabbia aveva detto cose che non avrebbe mai dovuto ammettere, l’Ungherese sorrise prendendogli le mani “Sei innamorata di lui, giusto?”, le guance pallide della Bielorussa si colorarono, innamorata? Per lei questa parola suonava fin troppo strana, “Io….non lo so. Non riesco a capire! Non faccio altro che pensare a lui, stargli vicino mi fa agitare ma allo stesso tempo è molto piacevole e poi quando mi ha baciata……il mio cuore.…ha battuto forte come mai in tutta la mia vita”, “Questi sono i sintomi dell’amore, Natalia” Eliza era abbastanza esperta su questa questione quindi ci si poteva fidare, “Però…a lui piaci tu” sospirò Natalia a malincuore, l’altra ragazza scosse la testa, “Va da lui e prova a chiederglielo, ti stupirà la sua risposta, ma però prima chiedigli scusa”, la Bielorussa annuii non molto convinta.
  
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