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Autore: atlanta    17/10/2011    2 recensioni
"Sei qui da molto?". "Qualche anno. Ho perso il conto del tempo.". "Davvero?". "Davvero. Suppongo che non mi importi.".
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ciao.".
"Ciao.".
Silenzio. Di sottofondo un russare cadenzato e lo scattare di una serratura. 
"Roberto.".
"Mario.".
Silenzio. Ancora. 
Un colpo di tosse. 
Roberto si fissa la punta delle scarpe e poi lascia navigare lo sguardo per la stanza squallidamente arredata. 
"Come mai sei qui?". 
"Stupro. Tu?".
"Omicidio aggravato.". 
Per un attimo Mario si chiede cosa ci faccia lì, con un omicida, nella stessa stanza, ma è solo un istante. In quel momento è solo Roberto.
"Sei qui da molto?".
"Qualche anno. Ho perso il conto del tempo.".
"Davvero?".
"Davvero. Suppongo che non mi importi.". 
"Ah. Va bene.". 
Silenzio. Per la terza volta in pochi minuti tra i due c'è il rumoroso silenzio della prigione.
"Comunque sono innocente." dice Mario. Forse è il caso di mettere dei confini. 
"Ok.".
"Ok?".
"Sì, ok, questo lo dicono tutti.". 
"Ma io sono innocente davvero.". 
"Ah sì. Anche questo lo dicono tutti.".
"E cosa non dicono?".
Silenzio. Quarta volta.
A Mario viene voglia di accendersi una sigaretta, quella conversazione ha un che di snervante. 
"Cosa non dicono?" scandisce.
Roberto sospira, poi lo guarda e gli scappa un sorriso.
L'aria si tende, come un foglio prima che venga strappato, si tende, si tende e Mario ripensa al corpo di quella ragazza, alla sua pelle e ai suoi capelli.
"Non dicono mai che gli dispiace.". 
  
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