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Autore: ReneesmeCullen    18/10/2011    0 recensioni
Parla di Eleonor, ceerleader anoressica che nasconde a tutti il suo problema con il cibo, finché non scopre di aspettare un figlio, dal suo fidanzato Kevin.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
Era passato un mese da quando avevo scoperto di aspettare un bambino. Ancora non me ne rendevo conto, ero spaventata, al contrario di kevin, che sembrava entusiasta più di me. Il mio corpo si sarebbe straformato in questi novi mesi, e io avevo paura di tutto questo. Ero sempre stata la ragazza più in forma della scuola, controllavo ogni cosa che mangiavo, e ora ero costretta a mangiare per due. Stupida pillola che non ha fatto effetto. Perché proprio a me? Sono troppo giovane. Kevin in un mese mi ha fatto mangiare come un maiale, e sono già aumentata di mezzo kilo e non voglio. So che dovrei mangiare per il bambino, ma può crescere anche senza abbuffarsi come un maiale. Sono costretta ogni mattina a prendere vitamine per donne incinta, mangiare due ore, e fari pasti sostanziosi. Ora la mia vita è legata al piccolo fagiolo che è dentro di me. Non ho ancora dato la notizia alle mie amiche, per paura di essere giudicata, lo so che sono mie amiche ma per ora non voglio divulgare la notizia. Ma visto che oggi isabel viene a casa mia con mark, gli dirò la notizia. Sono in bagno a prepararmi per la scuola, apro l’armadietto e assumo le pillole per la gravidanza. Ogni mattina devo prendere due pillole e poi mangiare. Prendi il metro e mi misuro. Il peso è sempre quello per fortuna ma sono aumentata di un centimetro. Uffa. Scrivo nel mio diario e scendo a far finta di mangiare qualcosa. Prendo i cereali e il contenitore del latte e riempio una piccola tazza da caffè di cereali e poi metto un po’ di latte. La mangia con la solita lentezza e poi pulisco la tazza e vado a infilarmi le scarpe per uscire. Kevin sarà qui fra poco. Di solito vado a scuola, in bici ma il dottore mi ha detto che per i primi tre mesi, di non fare sforzi per il bene del bambino. Sono stata male a scoprire che non potrò allenarmi per tre mesi. Sto bambino mi sta già rovinando la vita. Ecco arrivare kevin, esco e mi infilo in macchina. “ciao amore come stai?” Mi chiede kevin. “sto bene amore! Tu?”. “tutto bene. Sei stata male?”. “no no, strano ma no”. “meglio”. Si ultimamente stavo male, ogni notte per i continui attacchi di vomito e nausea mattutina. “tieni ti ho preso una briosce dal fornaio”. Lo guardai e poi guardai il pacchetto che penzolava fra noi. Alla fine lo presi e fui costretta a mangiare anche quella immensa briosce da star male. Arrivata a scuola,fui costretta a correre in bagno a vomitare. Iniziamo bene la giornata. Isabel mi raggiunge e andiamo assieme a lezione di biologia. Kevin e mark alla prima ora sono impegnati in un'altra lezione, cioè in storia dell’arte. Sedute iniziamo a chiacchierare del pomeriggio che ci aspettava,  ma ecco arrivare il professore mc karty. Ci ricomponiamo e inizia la lezione. “oggi ragazzi ci occupiamo di prelevare una goccia di sangue a ognuno di voi per esaminare il vostro gruppo sanguigno”. Oh dio, avevo scordato la lezione sui gruppi sanguigni. Stavo male al solo pensiero. Ero diventata bianca come un fantasma credo, infatti isabel mi chiese subito se stavo male. “ti senti bene?” “no…. Mi viene da vomitare.” “prof mc karty eleonor non sta bene! Posso accompagnarla in infermeria?”. “oh eleonor si si vai pure”. Il prof mc karty sapeva benissimo perché stavo così, i miei genitori avevano parlato con tutti i prof della mia situazione. “eleonor ti scrivo una autorizzazione, vai pure in infermeria”. “grazie!”. Isabel mi accompagno in infermeria poi lei fu costretta a tornare in classe”. Anche la dottoressa dell’infermeria conosceva la mia situazione, infatti mi diede degli zuccheri per riprendermi. Ritornai in classe alla seconda ora, avevamo informatica, e sta volta kevin era con me. I professori ci guardavano sempre, ma non dicevano nulla quando io risultavo assente perché ero mano nella mano con kevin. La giornata passo velocemente dopo l’episodio di biologia e io ero contenta finalmente di tornare a casa. Lasciammo la macchina di mark a scuola, e salimmo nella macchina di kevin. Ero dietro con isabel e dissi ad alta voce “io e kevin a casa vi dobbiamo dire una cosa importante”. A isabel, gli si illuminarono gli occhi. Immaginavo cosa pensasse, al matrimonio, ma ora era un evento futuro. Ora c’era un altro problema più grave. Mark guardò kevin e gli diede una gomitata. Non capì il motivo, ma capì più tardi quando dessi la notizia. Kevin l’aveva già detto a mark. Isabel rimase a bocca a aperta e poi mi strinse a se. “eleonor sono contentissima! Perché non me l’hai detto?”. “preferivo aspettare”. “quando? Quando ti si vedrà la pancia di nove mesi?”. Arrossi al solo pensiero. “hai ragione scusa!”. Mark mi abbraccio e io ricambiai. “complimenti ragazzi!”. “a quando il matrimonio?”. “eh eh no… un problema alla volta”. Scoppiamo a ridere tutti e quattro. “di quanti mesi sei?” Mi chiese mark. “uno”. Isabel mi fulminò. “hai aspettato un mese per dirmelo?”. Alzai gli occhi al cielo. “scusami, ma anche tu avresti aspettato! Sono spaventata, al solo pensiero me la faccio sotto”. Isabel si avvicinò. “ti starò vicino io, amica mia”. “grazie mille”. Continuammo il pomeriggio a parlare di bambini e cose varie. Isabel e mark andarono via dopo cena e io e kevin andammo a letto assieme. Ero fra le braccia di kevin, quando decidemmo di fare l’amore. Decidemmo che io sarei stata sopra, non volevo che kevin mi schiacciasse la pancia. Avevo paura per il bambino. Lo dovevo ammettere, mi iniziavo a preoccupare per il mio bambino. Speravo in una bambina, ma mi sarei accontenta anche di un maschietto. Il giorno dopo essendo sabato, sarei stata libera da scuola, io e mamma avevamo deciso di andare al centro commerciale per vedere la roba per bambini. Kevin non sarebbe venuto con noi, doveva fare un lavoro in giardino con suo padre. I genitori di kevin, erano contenti anche loro del bambino in arrivo. Io ancora non riuscivo, a capire tutta questa contentezza. Stavo pensando a tutto questo, quando mi addormentai sopra di kevin.

***

Ed eccomi con mia mamma al centro commerciale in un negozio per bambini. Sembro una bambina di cinque anni nel negozio di vestiti per bambole. Decisi di andare nel reparto per vestiti premaman, si forse era presto ma decisi lo stesso di farci un giretto. Quando guardai le taglie  e i vestiti rimasi scioccata dalla grandezza dei vestiti. Alla fine comprai due vestiti i più sottili che c’erano ma almeno iniziavo ad avere qualche vestito per i prossimi mesi. Quando andai nel reparto di vestiti, ne rimasi innamorata. Comprai un paio di scarpine gialle. Forse era presto per gli acquisti ma le volevo a tutti i costi. Non so ancora il motivo. Ma alla fine della giornata di shopping, io e mamma avevamo riempito due sportine fra vestiti per me e per il bambino. Arrivate a casa, svuotai una parte del mio comodino, e piegai con cura i vestitini e tolsi tutte le etichette. Quando arrivò kevin glieli mostrai una per una. Stavo cambiando idea sul mio bambino. Lo amavo anche se era ancora grande come un fagiolo. Sollevai la maglia e mi guardai la pancia, che nei prossimi mesi si sarebbe riempita di un neonato pronto a venire alla luce. 

   
 
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