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Autore: _StraSbeeem    18/10/2011    2 recensioni
Salve a tutti.Questa è la prima fanfiction che scrivo.. spero che vi piaccia e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e magari ricevere dei vostri consigli :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*LOOK AT ME*
avete consigli? recensite e fatemi sapere che ne pensate, mi fareste taaaaaaaaanto contenta :)
xx
-F.



Tre.

 
 
La mattina seguente trascorse in fretta tra un pensiero e un’altro,  così troppo in fretta, che mi ritrovai senza neanche accorgermene che si eran fatte le 19:00, e m’iniziai a preparare in vista dell’appuntamento con Zayn. Feci una rilassante doccia calda, e piastrai i capelli; scelsi dall’armadio dei semplici blu jeans e la mia felpa verde preferita. Infine aggiunsi una passata di trucco, il mio solito eyeliner nero ben marcato sopra l’occhio, matita nera e mascara. Feci appena in tempo a mettere alla rinfusa le prime cose che mi capitavano tra le mani nella borsa che ecco suonare il campanello. Mi attendeva una passeggiata in vista di un chiarimento,e così feci un respiro profondo e aprii la porta.

-Ciao Flora!-
-Hey ciao Zayn!- contraccambiai il saluto con un’aria che mi uscì vagamente timida.
-Allora, sei pronta? Andiamoci a fare ‘sta passeggiata va!- il suo tono di voce era strano, era differente da come me lo aspettavo, era come se non fosse accaduto nulla fra noi, come fossimo semplicemente due amici che vanno a farsi una passeggiata assieme per chiacchierare. Subito pensai tra me e me: non VOGLIO e non DEVO fargli vedere che provo qualcosa per lui. Lui si comporta come fossimo amici? Bene, sarà ciò che farò anch’io.
-Si, si sono pronta. Prendo la borsa e andiamo-
Mi chiusi alle spalle la porta di casa, ed iniziammo a dirigerci verso il centro di Londra, varie volte provai a chiedergli quale fosse la nostra meta, ma altrettante volte Zayn mi rispose che non ne aveva la minima idea nemmeno lui stesso.
Durante la lunga passeggiata parlammo del più e del meno, niente che riguardasse la questione ‘noi’. Dopo già circa un’ora e mezza della nostra camminata amichevole passammo sotto il Big Bang e mi fermai ad osservarlo, erano le 20:58, così gli dissi che avrei voluto attendere lo scoccare dell’ora per udirne il suono. Ci appoggiammo al muretto dell’uscita della metro con gli occhi diretti verso il quadrante dell’orologio, in quei due minuti d’attesa calò il silenzio fra noi. ‘Chissà a cosa stà pensando’ non feci che chiedermi. Scoccarono finalmente le 21, quando lui accendendosi una sigaretta mi fece cenno di riprendere la passeggiata. Mi offrì qualche tiro, sapeva che non fumavo d’abitudine e che lo facevo molto raramente, ma sapeva anche che quando ne avevo l’occasione mi piaceva. Camminammo in silenzio passandoci la sigaretta l’un l’altra  cercando ogni volta la mano dell’altro con lievi carezze e tentando di restare in silenzio  il più possibile per non rovinare l’atmosfera di pausa e riflessione che il fumo porta con se. Quando la sigaretta si spense fu lui a riprendere a parlare, però questa volta con un altro tono di voce, più pacato e serio.
-Ci sei mai stata sul London Eye?-
-Ad esser sincera ho tentato varie volte di fare la fila per il biglietto, ma ogni volta c’era una vasta attesa e  dopo pochissimo tempo d’esser stata in fila mi annoiavo e andavo via. Quindi no, non ci sono mai stata. Tu invece?-
-Si, una volta sola, ma ero molto piccolo e non ricordo quasi più niente. È laggiù, in cinque minuti ci arriviamo, ti andrebbe di provare a vedere quanta fila c’è ed in caso farci un giro?-
-Owh, magari- gli risposi con gli occhi che quasi brillavano a tale idea.
-Perfetto, allora seguimi- intanto inaspettatamente mi prese per mano quasi come volesse trascinarmi, ed io presa alla sprovvista timidamente arrossii senza dir più nulla per evitare che notasse le mie guancie rosse.
Ci furono nuovamente dei minuti di silenzio quasi imbarazzanti fra noi, in cui però continuò sempre a stringere la mia mano fra la sua come se non volesse farmi scappar via; fin quando arrivammo davanti alla biglietteria, fu solo  allora che  mi lasciò la mano.
- Guarda! Non c’è nessuno a far la fila, solo cinque persone avanti a noi. Non posso davvero crederci!- esclamai incredula alla vista della pochissima attesa in fila che ci attendeva
- Visto che fortuna?! Uh, guarda adesso è il nostro turno, lascia fare a me, pago io- disse sorridendomi  così dolcemente che mi dispiacque doverlo lasciar fare.
 
Salimmo nella navicella numero 8. Eravamo così pochi a fare quel giro che ci lasciarono la possibilità di scegliere ognuno la propria capsula e averla solo per se. Così ci trovammo lì, io e lui e nient’altro, solo la vista di Londra illuminata attorno a noi. Ci sedemmo vicini e per evitare di trascorrere la mezz’ora di durata del giro nel silenzio assoluto ruppi il ghiaccio con una buona scusa per magari intraprendere il vero discorso per cui ci eravamo incontrati.
-Oh, scusami, mi sono scordata di riportarti la tua felpa gialla che mi avevi prestato l’altra sera-
-Tranquilla Flo, non preoccuparti, puoi riportarmela quando ti va, anzi, no, ad esser sincero mi piacerebbe regalartela.- concluse la frase guardando oltre le rive del fiume che si estendeva sotto di noi
-Ma Zayn, è la tua felpa preferita, non potrei mai permettermi di tenerla con me per sempre!-
-Dico davvero, per me ormai quella felpa è TUA.- il tono di voce con cui disse quel ‘tua’ era estremamente profondo come se all’interno nascondesse un segreto.
-Uh guarda! Si vede casa mia e quella dei ragazzi da qui.- si alzo ed indicò un punto lontano alla sua destra
-Veramente? Dove?- Mi alzai anch’io e con lo sguardo vagamente confuso mi misi alla ricerca di cosa stesse indicando, ma senza risultato.
 –Non vedo niente!-
-Guarda, proprio lì!- detto ciò si avvicino a me quasi abbracciandomi da dietro e cercando di farmi vedere bene dove stava indicando
-Ah, è vero! È proprio là! Che figata!- dissi quasi con gioia ma al tempo stesso con una strana sensazione in me, come di brividi che mi scorrevano lunga la schiena. Lui ora mi stava stringendo sempre più a se, io non riusciipiù a dir niente, volevo godermi quella situazione fino all’ultimo istante, restando così, in silenzio.
-So che ti starai chiedendo perché ti abbia chiesto d’incontrarci per chiarire ciò che è accaduto l’altra sera anche se fino adesso non abbiamo minimamente toccato l’argomento, e chissà quante altre cose ti staranno passando per la testa. Ora sarò sincero con te.- Io accennai un timido annuimento con gli occhi che stavano iniziando a farsi lucidi, ma che fortunatamente lui non potè vedere poiché mi stava cingendo a se da dietro . –Dopo averti baciato mi è rimasto il tuo profumo fra le mani e mi ha seguito per giorni, fino a quando non ti ho scritto il messaggio. Ecco,  ciò che in verità devi sapere è che MI SONO INNAMORATO DI TE, non avevo provato niente di simile baciando una ragazza fino ad ora, fino a baciare te, e ti sembrerà sciocco, ma ti ho portato fin quassù per dirtelo, davanti alla straordinarietà e alla magia di Londra illuminata per dirti semplicemente questo. E poi..- Non gli diedi il tempo di proseguire che rigirandomi nel suo abbraccio per ammirarlo, ci ritrovammo con le nostre labbra a pochi millimetri di distanza, assaporai il suo dolce respiro per pochi istanti poiché non riuscimmo a resisterci. Prima si trattò solo di un lieve sfioramento delle nostre labbra,  che ci provocò ad entrambi un breve brivido ed un sorriso di desiderio.
Ci baciammo sorridendo, così fu il nostro primo bacio sulla ruota panoramica sotto lo spettacolo di Londra illuminata, nulla di più romantico. Gli cinsi le mie braccia al collo e lui amplificò la stretta del suo abbraccio, sentivo il mio corpo protetto dal suo calore e non c’era nulla che potesse farmi sentir freddo con lui a custodirmi. Ci baciammo, ci baciammo nuovamente e infinite altre volte ancora, le nostre bocche già si erano incontrate, ma adesso stavano acquistando completamente familiarità, le nostre lingue ormai non faceva altro che scherzare fra loro e ogni tanto interrompersi per lasciar spazio a teneri morsi sulle labbra. Questa volta non fummo interrotti da nessuno, ci staccammo dopo almeno venti minuti di nostra spontanea volontà e la prima cosa che facemmo una volta riaperti gli occhi fu guardarci e sorriderci teneramente.
Quando tornammo con i piedi sulla terraferma le nostre mani non si lasciarono mai. Per tutto il tragitto di ritorno ci fermammo varie volte, anche semplicemente attendendo che il semaforo divenisse verde, a scambiarci dolci baci.
Arrivammo davanti la mia porta di casa fin troppo presto per i miei gusti.
-Prima non mi hai lasciato finire.- mi stava guardando dritta negli occhi e teneva la mia faccia fra le sue mani grandi e caldissime
– Vuoi esser la mia ragazza?- mi chiese timidamente con un sorriso  che stava sorgendo nel suo  spettacolare viso perfetto.
Gli stampai un piacevole bacio sulle labbra e distaccandoci lievemente gli sussurrai un –Certamente..- all’orecchio. Mi guardò dritta negli occhi e ci sorridemmo da innamorati.
-Ora vai a dormire, domani sera c’è l’incontro settimanale a casa di noi ragazzi, ricordalo anche ad Emy, non vorrei che dopo il viaggio se ne sia dimenticata. Buonanotte Tesoro Mio.-
-Buonanotte Zayn, a domani-
Ed ecco il nostro primo bacio della buonanotte, una vera buonanotte, per davvero, per entrambi.
 
  
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