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Autore: francy091    19/10/2011    6 recensioni
storia ispiratami dall'omonimo libro di Sophie Kinsella... come reagireste se scopriste di essere state improvvisamente catapultate nel futuro?
la storia di Castle e Beckett vista da un insolito punto di vista...XD
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Miraggio dei miraggi, francy ha aggiornato!!
Si, lo so, è strano, stavolta non ho lasciato la storia in sospeso per 5 mesi, soltanto per un mese e mezzo... ma io sono così, non scrivo per tanto tempo, causa fattori esterni ed interni (ovvero non mi va o devo studiare!XD) e poi in 2 ore ti scialacquo giù un capitolo intero!!!
Vabbè, bando alle ciance... buona lettura!!!! ^.^


“Dunque quindi, fammi capire, Roy era invischiato nelle vicende dell’omicidio di mia madre? È stato lui ad ucciderla?”
“No, di questo siamo assolutamente certi, ha commesso un errore di gioventù, ma non ha mai ucciso tua madre.”
“Ma allora… perché è morto?”
“C’era questo killer professionista, Lockwood che lo ricattava, lui avrebbe dovuto scegliere tra te o la sua famiglia… ha scelto tutte e due, al prezzo della sua vita. È un eroe Kate, questo non metterlo mai in dubbio.”
Gli eventi che Castle le aveva abilmente riassunto rasentavano l’inverosimile… se non fosse che il suo sguardo era tremendamente serio mentre le diceva queste cose, avrebbe creduto che le stesse raccontando la trama del suo nuovo libro… una trama dove i protagonisti erano i suoi più stretti e fidati amici.
“Ma se Lockwood era morto, chi mi ha sparato al funerale del capitano?”
“Questo non lo sappiamo, ancora non siamo riusciti a cavarne niente… tutto è in stallo da quel giorno, non sono stati fatti passi avanti… non che non ci abbiamo provato, ma eri di nuovo precipitata in quel vortice di ossessione senza uscita, ti ho afferrato prima che ti fossi persa di nuovo.”
“Mi hai salvato due volte insomma Castle…”
“Non direi salvato, diciamo piuttosto venuto in soccorso prima che fosse troppo tardi… ho sempre tenuto a te Kate, e farò sempre di tutto affinché niente ti accada.”
Lo sguardo e il viso di Rick fissi sulla donna erano come un enorme finestra trasparente che dava sul mondo incantato degli innamorati: tutto era visibile, l’amore e l’affetto incondizionati, uno di quelli puri e rari, che è sempre più difficile trovare.
Ed era capitato a Kate a quanto sembrava. Lei non se lo ricordava, ma l’uomo alla sua destra sembrava sostenerlo veementemente.
“Ok, mi hanno sparato, ma a quanto pare sono sopravvissuta… aspetta, non vorrai dirmi che sono uno zombie, vero Castle?!”
“Ah ah ah, felice di constatare che il tuo humour da quattro soldi resiste senza perdere colpi, tutto questo tempo passato con il più grande maestro di umorismo e non hai ancora imparato a fare una battuta decente.. dovremo rimediare.”
“Ah, quindi tu saresti il più grande maestro di humor? Non oso immaginare che fine stia facendo la comicità nel mondo.”
“Colpito e affondato detective, questa te la concedo, ma solo perché il tempo sta passando e non ho finito di spiegarti tutta la storia.”
“Giusto, scusa, non ti interrompo più.” E lo fece davvero.
“Dicevamo della sparatoria, ti hanno operato e ti sei salvata grazie al cielo… veramente è stato Josh ad operarti, e poi è venuto a picchiare me per averti messa in pericolo, ma questo è irrilevante, andiamo avanti…”
“Cosa? Ti ha picchiato?”
“No, non mi ha veramente picchiato, anche se ne aveva tutte le intenzioni, ma non è questo il punto, insomma, avevi detto che non mi avresti più interrotto!”
“Hai ragione, scusa di nuovo. Continua pure.”
“Dopo l’operazione sono venuto a trovarti, volevo sapere come stavi, e soprattutto se ti ricordavi qualcosa della sparatoria, come il fatto che ti avessi detto che ti amo, ma mi hai detto che non ricordavi niente, e che avevi bisogno di un po’ di tempo per fare ordine nella tua vita…
Sono passati 3 mesi prima che ti rifacessi viva, nel frattempo era subentrata la Gates come capitano, mi aveva cacciato ma tra te e il sindaco siamo riusciti a convincerla a riprendermi. Tutto sembrava tornato come prima, risolvevamo i casi e qualche volta prendevamo un hamburger insieme.. fino al giorno in cui il triplo killer non è ricomparso.”
“Il triplo killer? QUEL triplo killer?”
“Si lui, quello che uccide, anzi uccideva, donne bionde a gruppi di tre… era tornato, ci aveva fregato e si era portato via la pistola e il distintivo di Ryan… è stato un brutto colpo per tutti, ma quando è tornato ha trovato i migliori poliziotti di tutta New York arrabbiati con lui, e per la sua carriera è stata la fine.
Non ho detto che sia stato facile, il caso ci ha tenuto impegnati per giorni interi, ormai non vivevamo per altro se non prendere il killer, e proprio quando sembrava che stavamo per catturarlo, veniamo presi in ostaggio e messi in uno scantinato buio e umido… ho sofferto di raffreddore per 2 settimane di seguito, ma non è questo l’importante.
Era una di quelle situazioni in cui sai che potrebbero essere gli ultimi istanti della tua vita, niente più passeggiate a Central Park in estate, niente più gelato sulla 5th avenue, niente più abbracci dalle persone che ami, niente più opportunità di chiarire le questioni in sospeso… ma se una delle tue questioni è imprigionata con te, non ha più senso continuare a tenersi tutto dentro.
E così mi hai detto che avesti sposato Josh, non per le giuste ragioni, non perché l’amavi, ma semplicemente perché erano sorti alcuni problemi e dovevi sposarlo… se fossimo sopravvissuti ovvio… poi però mi hai anche detto che mi avevi mentito, che hai sempre ricordato tutto della sparatoria, anche e soprattutto le mie parole sopra di te… e mi hai detto che mi ami anche tu, che hai sempre avuto troppa paura per ammetterlo, ma che ormai la fine era vicina e che non aveva più senso mentire a tutti e due.
All’inizio mi sono arrabbiato, insomma avevi aspettato tutto quel tempo e poi ti dichiari proprio un attimo prima della fine, ma credo sia stato proprio quello a darmi la forza di reagire e buttare giù la porta della stanza dove eravamo rinchiusi, la voglia di non perderti, non di nuovo, di voler a tutti i costi stare con te, qualsiasi cosa fosse successa.
Ne siamo usciti vivi grazie a Ryan ed Esposito, di nuovo, quei due sono più bravi di quanto non sembrino.
Una volta fuori non siamo più riusciti a stare lontano l’una dall’altra, avevo bisogno di te come dell’aria, ho bisogno di te come dell’aria… il tuo incidente della settimana scorsa mi ha riportato a quei terribili momenti dopo la sparatoria, ma stavolta non potevo starti vicino, non potevo chiedere niente a nessuno, è stata una tortura infinita.”
Il volto della detective aveva assunto tutte le espressioni che i muscoli facciali umani possono prendere, aveva cambiato varie volte colore, passando da varie gradazioni di bianco avorio, al rosso pomodoro tipico di chi è imbarazzato. I suoi occhi prima sgranati e fissi sullo scrittore, ora fissavano la tazza semi piena di caffè, ormai freddo.
“E… s-se… se io ero… ecco… ehm… i-innamorata di te… come mai ho sposato Josh?”
“Questa è una questione spinosa, avevi fatto una promessa, una promessa che non potevi rimangiarti per le questioni che erano implicate con quella promessa… non credere che non abbiamo provato a trovare una soluzione, le abbiamo pensate tutte per poter stare insieme, ma l’unico modo che abbiamo è essere amanti e vederci di nascosto.
Se anche oggi avessi parlato con Lanie, lei non ti avrebbe saputo dire niente, neanche lei è al corrente della nostra storia, né lei, né Ryan, né Esposito, né tanto meno la Gates o tuo padre… solo mia madre e Alexis lo sanno, ma di loro possiamo fidarci, non conoscono Josh, non hanno più contatti con nessuno al distretto, quindi sono sicure.
Il tuo matrimonio è stato quasi come combinato, la tua vita è diversa da come l’hai sempre immaginata, non è vero? Odi la tua casa, odi il modo in cui si comporta Josh, odi persino quella maledetta cucina elettronica…”
“Beh, odiare è una parola forte Castle, non ho ancora le basi per poter dire che odio Josh… insomma, è un medico chirurgo, salva delle vite, è affascinante, ricco, e la casa è perfetta… devo solo abituarmici, ma odiare ora mi sembra un po’ troppo.”
Castle la guardò con uno dei suoi sguardi da so-tutto-io, come a volerle dimostrare che in quella stanza chi la sapeva più lunga era lui.
“Kate.. non prendermi in giro: ho visto casa tua, ho visto la tua cucina, e tutte le volte che ci vediamo non fai altro che parlarmi di quello che Josh ti ha impedito di fare, di comprare, di cucinare, persino di respirare! Quella non è vita Kate, ma devi sopportare il tutto… almeno fino a che…”
“Cosa? Fino a che cosa?”
Kate non lo avrebbe mai ammesso, ma Castle aveva ragione sulla questione della casa, la odiava, e il fatto che Josh, suo marito, le impedisse anche solo di leggere un libro, le ricordava la situazione delle donne del medio oriente, costrette a rendere conto di qualsiasi cosa ai loro mariti… lei era una donna americana, cittadina libera degli Stati Uniti, poliziotta al servizio della sua amata nazione, non sopportava che le si dicesse cosa poteva o non poteva fare… e se c’era anche solo un’alternativa, un modo per uscirne, non aspettava altro che sentirlo.
“Beh, il motivo per cui hai dovuto sposare Josh è… ecco… è sua nonna.”
“S-sua nonna?”
Si era davvero sposata per… cosa? Non riusciva a capirci più niente.
“Si, la nonna di Josh vive in Alaska, ha ormai quasi 100 anni, e soprattutto un sacco di soldi. L’hai conosciuta durante un viaggio a casa dei parenti di Josh e ti ha subito preso sotto la sua ala protettiva, è stata la nonna e la mamma che non hai mai avuto, si era affezionata a te e tu ti eri affezionata a lei.
È stato dopo l’incidente del cecchino, lei lo aveva saputo e si era preoccupata talmente tanto per te da farsi venire un infarto. Sei subito volata da lei appena lo hai saputo, e mentre eri lì a prenderti cura di lei, ti ha fatto una richiesta a cui non hai potuto dire di no: avrebbe dato immediatamente tutti i suoi soldi a te e Josh, se vi foste sposati… era il suo ultimo desiderio, vedere il suo amato nipote sposato con te, la donna a cui più si era legata in tutta la sua lunga vita.
Tu accettasti, non riuscisti a dirle di no, in fondo lei stava morendo e la situazione con me… beh, diciamo che non c’era una situazione. Josh ovviamente fu ben lieto di accasarsi con te e il matrimonio avvenne nella casa di lui in Alaska, poche settimane dopo l’evento del triplo killer.
Prima che tu lo chieda no, non sono venuto al tuo matrimonio. Mi avevi chiesto di esserci, di stare al tuo fianco, ma il vederti lì sull’altare a dire di si ad un altro, anche se solo per necessità, era troppo per me… ti amavo, e sapevo che tu amavi me, ma era tutta un’altra questione.
Ora i tasselli mancanti stavano andando al loro posto, il quadro si andava lentamente delineando nella mente di Kate: ecco cosa intendeva Lanie quando parlava di ringraziare la nonna di Josh… non credeva però che avesse potuto sacrificare la sua felicità per soldi…
“Solo una cosa non capisco: insomma, l’ho fatto per soldi? Avevo problemi economici?”
“Oh no, i soldi non erano un problema, nonostante lo stipendio di un poliziotto non è lo stesso di un cardiochirurgo, io avevo abbastanza soldi per tutti e due se fosse servito… no, è stato per lei, per Rose che l’hai fatto… sembrava dovesse morire in breve tempo, così hai pensato che un po’ di felicità a quella vecchietta non avrebbe fatto del male a nessuno, e se proprio le cose fossero andate male, alla sua morte avresti potuto divorziare... ma il destino non ha voluto così, e dopo diversi falsi allarmi, la vecchietta è più arzilla e pimpante di prima e si avvicina alla soglia dei 101.”
“Quindi è stato tutto inutile? Mi sono sposata e ho gettato via la mia vita… per niente?”
“Beh, per niente proprio no, hai ereditato un bel po’ di migliaia di dollari, arrotonda tranquillamente ad un milione.”
“Ma… Castle, non sono mai stata una donna che inseguiva il denaro, non mi è mai servito, io… io non… non mi riconosco più.”
La confusione aveva di nuovo avvolto i suoi grandi occhi verdi, stava vivendo una vita che non era la sua, in un corpo che non era il suo, in una casa che non era la sua, con un uomo che non era il suo… e tutto questo la stava terrorizzando.
“Lo so che ti senti confusa, senti, si è fatto mezzogiorno, perché non vai a casa, ti rilassi, pensi a tutto quanto e se hai ancora bisogno di chiarimenti mi chiami e ci incontriamo di nuovo, d’accordo?”
Un tempo il Richard Castle che Kate conosceva le avrebbe rifilato una delle sue battutine e fatta arrabbiare ancora di più, ora invece riusciva a capirla, la comprendeva, era come se le leggesse dentro ciò di cui aveva bisogno.
Appoggiò la tazza che stringeva ancora tra le mani sul tavolino in vetro davanti a lei e si alzò dal divano.
“Grazie Castle, di tutto.”
“E' a questo che servono i partner, no?”                          
Si guardarono negli occhi, quelli di lui ancora pieni di amore e dolcezza, i suoi ora ricolmi di gratitudine e affetto.. e quel qualcos’altro che non sapeva spiegare, di nuovo quella sensazione di dejavù nello stomaco che la perseguitava da quando si era svegliata.
Uscì da casa Castle e chiamò un taxi; stavolta non era Rajit il suo autista, fa niente, avrebbe riflettuto da sola su ciò che aveva appena saputo.
Diede l’indirizzo della sua nuova casa, ora cosciente più che mai che in realtà quello non era altro che un luogo dove abitare.

Annuncio per LaAngol e Laureta: le ho messe le maiuscole dopo le virgolette, se non si vedono prendetevela con EFP... U_U
Un ringraziamento finale ancora a LaAngol ce lo vuole... ha letto tutto in fretta e furia tra un boccone e l'altro della cena...XD
Grazie per l'attenzione prestata, speriamo che la storia sia stata di vostro gradimento.
Arrivederci e a presto!!
...................................................
Ok, sto davvero andando fuori di testa!!
Baci8!!!!! ^.^
  
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