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Autore: Gaia Loire    26/06/2006    10 recensioni

Ginny Weasley scoprirà a sue spese che non tutto è sempre semplice. Una storia in chiave ironica dove, fra feste clandestine ed appuntamenti al buio compaiono un Ron iperprotettivo, una bottiglia di Firewhiskey corretto, una Luna imprevedibile ed una Corvonero intraprendente.

Read&Review, please ^__^
Genere: Comico, Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo: Tell Me More

“Honey I know you'll be there to relieve me
The love you give to me will free me
If you don't know the things you're dealing
I can tell you, darling, that it's Sexual Healing”
-Sexual Healing

-Ti ho preso.-sussurro suadente Helen, ammiccando in direzione di Harry.
Maledizione. Il ragazzo imprecò silenziosamente, convinto di averla scampata bella. E invece…
-Sei il mio sogno proibito da cosììì tanto tempo!-strillò la Hufflepuff.
Harry cercò di ricordarsi se anche lui, al primo anno, era così temerario. Onestamente, era certo che non avrebbe mai osato comportarsi in quel modo con uno studente grande - voglio dire, aveva problemi già a dire ciao a Fred e George.
Il moretto chiuse gli occhi preparandosi al peggio mentre Helen sporgeva la bocca verso di lui. L’ultimo pensiero razionale di Harry prima di serrare le palpebre fu che le labbra della Hufflepuff erano di un fastidioso color rosso ciclamino. E poi…
Stonk.
Harry sbarrò gli occhi mentre Pansy Parkinson rifilava una gomitata sul fianco di Helen, facendola barcollare per poi spiaccicarsi contro al muro.
-Che storia è questa?-ringhiò la Slytherin, lanciando un’occhiataccia a Helen.
Quest’ultima emise uno squittio spaventato prima di scappare via sbandando a destra e a sinistra e perdendo una quantità assurda di cotone. Un po’ tipo Pollicino e le sue briciole.
Il Gryffindor se ne restò nel suo angoli quasi timoroso di guardare Pansy, che avanzava verso di lui decisa, a testa alta.
-Vediamo di marchiare il territorio.-sibilò la ragazza.
Harry deglutì.

Mary Sue rotolò contro il muro, sotto lo sguardo indecifrabile di Luna.
-Oh, Lovegood, così mi si spezzerà un’unghia.-pigolò la Hufflepuff.
Luna alzò un sopracciglio.-Speriamo che ti ricresca in fretta.
-Tu non hai neanche la più pallida idea di quanto mi costi la manicure francese, vero? Pensa che sono 5 falci per unghia!-strepitò Mary Sue.
La Ravenclaw fece una buffa smorfia ma non disse niente.
-Guarda.-incalzò Mary Sue.-Se mi fai uscire di qui, giuro che ti presto tutti i miei vestiti e porto anche te nella Magic Farm dove vado a farmi bella…poi c’è un top di maGucci che secondo me ti starebbe alla perfezione.
Nessuna risposta.
La Hufflepuff, presa dal panico, continuò nella sua tirata.-O sennò preferisci che ti combini un appuntamento con Justin? O, se hai altri gusti, c’è sempre Susan.
Luna alzò un sopracciglio, e Mary Sue alzò le mani in segno di resa.-E va bene, va bene, sto zitta…non è che per caso hai un ricostituente per le unghie, che ne avrei bisogno?

Ron fissava il muro con sguardo apatico, muovendo la testa prima in avanti e poi in indietro e ogni tanto anche in obliquo.
Hermione gli scoccò un’occhiata compassionevole.-Tutto bene?
Il rosso annuì, senza neanche capire bene la domanda.
-Sei…ancora scosso per la cosa di Draco Malfoy?-azzardò Hermione.
Il rosso annuì di nuovo.
-Come ti senti al riguardo?
Ron sospirò profondamente, la voce che gli tremava.-E’ che…perché deve essersi invischiato in un triangolo amoroso con Ginny ed Harry?
-Prego?-Hermione aggrottò le sopracciglia.
-Aww, lo sai. Non riesco a credere che lui e Harry…
Hermione rise.-Ron, stava scherzando. Era una battuta di Zabini. Draco ed Harry non hanno mai avuto una storia.
Ron saltò in piedi di scatto.-Da quando lo chiami con il nome di battesimo?-urlicchiò.
-Chi, Harry?
-Divertente, Herm.

Eileen scese dal palco lentamente, trovando Blaise ad attenderla con le braccia incrociate sul petto.
-Allora?-domandò il ragazzo.
La mora scrollò le spalle.-Quello che dovevo farlo l’ho fatto. Ora non ci resta che vedere come andranno le cose, è tutto nelle loro mani.
-Quindi…è finita? Il nosto ruolo in questa commedia, intendo.-propose Blaise.
Eileen sorrise.-Una specie. Il bel gioco dura poco, ed Hogwarts avrà un sacco di cose da ricordarsi.
-Puoi scommetterci.-assentì lo Slytherin.
La ragazza non rispose, si limitò a puntare lo sguardo verso la folla.
-Chi stai guardando?-chiese Blaise.
Eileen scosse la testa.-Nessuno.-rispose, e poi si voltò verso il moretto. Per la prima volta in tutta questa storia, gli rivolse il primo sorriso totalmente e disperatamente sincero.
E poi, come spesso accade in questi casi, lo baciò.

-Dov’è finita la mia micina?-strillò Draco in un tono molto femminile.
Ginny si morse il labbro inferiore.-E’ andata in un posto migliore.
Automaticamente, gli occhi del biondo si diressero verso il soffitto contro al quale si infrangevano una marea di luci psichedeliche.
-Non in quel posto migliore, cretino!-sbottò Ginny.
Malfoy si limitò ad alzare un sopracciglio, raccogliendo l’anello di Mary Sue da terra ed infilandoselo all’indice.
-Questo vuol dire che accetti la sua offerta?-chiese la rossa.
Draco si strinse nelle spalle.-Non dovrei? E’ la mia micina.-ribattè mettendosi in punta di piedi per sbirciare nella sala, apparentemente in cerca di Mary Sue - anche se, in realtà, stava cercando di guardare qualunque cosa che non fosse Ginny.
Quest’ultima scrollò le spalle.-Allora auguri e tanti figli maschi.-fece per andarsene, per poi venire fermata da Draco che, fulmineamente, le afferrò un braccio.
-Ehi, aspetta!
Ginny si voltò verso di lui inarcando un sopracciglio.-Sì, furetto rimbalzante?
Draco dovette mordersi la lingua per non mandarla dove si meritava.-Non credi di dovermi delle scuse?-propose.
La rossa lo guardò perplessa.-Oh, certo, scuse. Hai ragione.-esalò un profondo sospiro per poi rivolgere a Malfoy la più seria delle occhiate che aveva a disposizione nel suo repertorio di mimica facciale.-Ti chiedo profondamente scusa, sono dispiaciuta con tutta me stessa.
Il biondo annuì compiaciuto e non disse nulla.
-Adesso posso chiederti per cosa sono le mie scuse?-domandò Ginny intimamente divertita.

Draco sbattè le palpebre diverse volte, assumendo un’espressione perplessa che si addiceva molto poco al suo essere Malfoy.-Cosa vorresti dire?
-Se fai quella voce sembri una donna.-commentò Ginny.
-Che voce? Blaise, Pansy, sembro una donna?-domandò Draco voltandosi verso il punto dove sarebbero dovuti essere i suoi migliori amici.
Ovviamente, non vide nessuno.
-Pensi di trovarli qui?-Ginny rise.-Pansy sarà andata da Harry.-regalò a Draco un’occhiata eloquente che lasciava capire per bene quello che presumeva i due stessero facendo.
Malfoy gemettte.-Dio, che schifo.-sbottò.-Non mi leverò più dalla mente la disgustosa immagine di Potter che sta facendo…insomma, quello che sta facendo.
Ginny rise di nuovo, e Draco si concentrò un attimo di troppo su quanto gli piacesse il suono della sua risata.
-Beh? Perchè fai il pesce lesso?-chiese Ginny.
-Stai zitta, donnola.-sbottò Draco, irritato per essere stato colto in flagrante.
La rossa alzò gli occhi al cielo.-Come vuoi.
-Non lo stai facendo.
-Facendo…cosa?
-Non sei zitta.-concluse Malfoy trionfante, guardando Ginny come se avesse appena vinto una battaglia contro di lei.
Ginny alzò di nuovo gli occhi al cielo - decisamente quella ragazza si stava prendendo un po’ troppe libertà.
-Piuttosto.-sbottò Draco sbrigativo.-Dì alle tue compari di riportarmi qui Mary Sue. Devo ridarle il suo maledetto anello.
-Pensavo che avresti accettato.-constatò la Gryffindor.
-Sarebbe troppo semplice e pulito.-sogghignò Draco, e c’era qualcosa nel suo sguardo che fece tremare Ginny violentemente.
La rossa si ristabilì subito, assumendo un’espressione decisa.-Beh, io non ho la più pallida idea di dove sia finita. Che cosa vuoi fare, adesso?

Draco si sentiva in dovere di fare qualcosa per scacciare quel senso di precarietà che lo aveva avvolto. L’unica cosa che in quel momento gli premeva era tornare dal suo adorato Teddy e accertarsi che stesse bene.
Sei sicuro che sia l’unica cosa?, suggerì una vocina fastidiosa all’interno del cervello del ragazzo.
Malfoy sospirò profondamente e fece l’unica cosa che con il senno di poi avrebbe cercato di cancellare ma che al momento gli sembrò l’unica cosa da fare.
-Questo.-rispose il ragazzo, mandando a ‘fanculo la vocina e baciando Ginny.
Del resto, e questo lo sanno tutti, del senno di poi sono pieni i fossi.

Teddy si sarebbe ricordato per tutta la vita che la luna era ben alta in cielo, quella sera.

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Ebbene, è finita. Conclusione zuccherosa ma non troppo, almeno non ci sono dichiarazioni d’amore strappalacrime.
Ringrazio sentitamente tutte le persone che hanno recensito o anche solamente commentato. Magari un giorno nascerà un seguito di questa storia - mah, boh, chissà.
E’ stato molto, molto bello scriverla e…mi mancherà.

Un bacio a tutti voi, e ricordate per sempre: In Teddy We Believe.

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