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Autore: Suicidal_Love    20/10/2011    5 recensioni
"Fino a quel momento non v`era altro nelle mie vene se non la corsa, la velocita`, il senso del pericolo che ti ubriacava i sensi, lasciando da parte ogni pensiero. L`odore della benzina, della pelle dei sedili e le gomme che stridevano al suolo. Vincere, vincere, questo importava ... o almeno finche` sei arrivato tu baby"
Genere: Drammatico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lancillotto, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui con il terzo capitolo di questa magnifica storia (?).

Che dire non vorrei risultare molesta ma volevo darvi un piccolo avvertimento u.u

Alcuni personaggi risulteranno un poco OCC ma la cosa è voluta da me medesima. Cerco in qualche modo di non stravolgere il carattere originario del personaggio ma essendo una AU ambientata in un mondo moderno, ergo la presenza di qualche parolaccia o di qualche comportamento non proprio cavalleresco non condannatemele u.u.

Vi ringrazio davvero tanto ed un speciale grazie a Edian che mi ha betato il capitolo e a Shannara_810 che sarà felice di leggere il continuo del nostro sclero.

Ed ora u.u  altri ringraziamenti a chi ha commentato facendomi davvero felice: lady niniane, ely_scorpioncina, baileyzabini90, Yaoithebest, erol89, Shannara_810, Edian.

Davvero ragazze le vostre recensioni mi invogliano a scrivere! Grazie di cuore un bacione Sui e il suo delirante seguito di cavalieri! BALLATE YMCA *-*

 

ENTRATA IN SQUADRA

 

Doveva essersi appisolata, perché quando riaprì gli occhi la lancetta più corta dell’orologio era passata dalle cinque alle sei. Il suo sguardo corse subito verso la sedia all’angolo, e lui era là. Semisdraiato, la testa appoggiata allo schienale della sedia e le dita incrociate sulla pancia, aveva un aspetto decisamente poco illustre.

Sulle prime pensò che stesse dormendo. Teneva gli occhi chiusi e il corpo perfettamente immobile, ma poi la sua bocca si distese in un accenno di sorriso.

Freya si morse il labbro inferiore e si mosse sulla piccola poltrona divenuta ormai letto improvvisato per quella notte ormai finita e si scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio sospirando stancamente.

“Cosa ci fate qui Gaius?” chiese la ragazza con voce sottile attenta a non svegliare nessuno in quella piccola ala della scuola dedicata al guardiano notturno.

Ci fu un breve silenzio. “Aspettavo che il nostro giovane Merlino rientrasse dalla sua piccola gita notturna” rispose l’anziano professore alzandosi dalla sua piccola sedia in mogano causando un piccolo cigolio che si perse per la piccola stanza.

Gaius si avvicinò alla finestra. Sul davanzale c’era un vaso a boccia pieno di fiori disposti magistralmente. “Gerani rosa, crochi bianchi e margherite”  disse Gaius quasi rivolto a se stesso tornando verso la sua ‘compagna’ notturna; vi si sedette nuovamente sporgendosi di poco verso la giovane che continuava a fissarlo con occhi leggermente rossi. “Tornerà presto” farfugliò pochi secondi dopo.

Il vecchio uomo inarcò un sopracciglio assumendo un’aria scettica prima di abbandonarsi ad un sonoro sbadiglio. “Speriamo che quello zuccone” –Freya ridacchiò- “torni in tempo per la prima lezione ...”

 

 

*FLASHBACK*

 

Cristo sei bellissimo baby”.

Merlino spalancò gli occhi temendo di non aver compreso bene ciò che il principe avesse appena sussurrato.

Strinse le mani a pugno e lo guardò dritto negli occhi, sentendo distintamente la fronte mandida di sudore.

“Come scusa?” chiese con voce leggermente spezzata.

Il biondo si avvicinò con le movenze di un felino e il giovane indietreggiò istintivamente finendo con la schiena contro la portiera del suo gioiellino ancora caldo per la gara appena ‘vinta’ –beh se la parità poteva considerarsi una vincita- osservando il suo avversario che lo studiava, o meglio … mangiava con gli occhi.

“Come ti chiami baby?” sussurrò nuovamente questi, ignorando la sua precedente domanda, lasciando che il palmo della sua mano finisse contro la Nissan ‘intrappolando’ così il suo sfidante.

Il moro si umettò d’istinto le labbra con la lingua  e rispose un flebile –Jethro- che finì in bocca al principe quasi fosse una carezza sensuale quando questi lo ripeté.

“Baby ti va una birra con me?” domandò Arthur dipingendosi in volto un sorriso sensuale e provocatorio che ebbe la sola reazione di farlo apparire buffo agli occhi della sua ‘preda’.

“No, grazie” rispose Merlino nascondendo un risolino che voleva uscirgli spontaneo dalle labbra, causando però nel principe un’espressione di assoluto sdegno, quasi lo avesse insultato pesantemente.

“No grazie?” mormorò questi arricciando le labbra ad un’infantile broncio “tu non vorresti prendere una birra con il famoso principe?” sbottò oltraggiato il suddetto campione, ormai dimentico della parità subita in quella gara.

Quel moccioso dagli occhi color oceano lo aveva appena rifiutato come se fosse un semplice … un semplice ragazzo!

Arthur  stette per tornare all’attacco quando una mano candida si posò sulla sua spalla ed una voce morbida, ma autoritaria, lo interruppe nella sua patetica futura scena da prima donna.

“Scusa il suo comporta …” tentò di dire prima che questi la interrompesse bruscamente.

“Nessuna scusa, il bimbo qui presente non ha ben capito che …” neanche il principe finì la frase.

Morgana non aveva nessuna intenzione di lasciarsi zittire, Arthur era uno dei suoi migliori amici ma non aveva nessun diritto di prendersela con un ragazzino che aveva la stoffa del corridore nelle vene solo perché improvvisamente il suo spirito omosessuale si era risvegliato e questo, appunto, era stato umiliato da un rifiuto.

“Scusa il comportamento di questo idiota” ringhiò lei lanciando un’occhiataccia al biondo che si zittì mestamente, naturalmente non mancando di imbronciarsi come un infante.

Merlino ridacchiò e scosse il capo ammirando la bellezza di colei che evidentemente doveva essere una cara amica per il principe. “Non importa, nessun problema” rispose alzando le spalle come se la cosa non lo toccasse minimante, anzi, lo divertiva.

“Piacere Morgana” si presentò allungando la mano coperta da un piccolo guanto in pelle nera a mezze dita che il moro strinse con delicatezza.

“Jethro” rispose lui dando nuovamente un nome falso.

Sapeva che se avesse svelato la sua vera identità sarebbe stato cacciato dal Death Worse se non rapito o ammazzato. Nella più rosea aspettativa si aspettava un pestaggio in piena regola.

“Allora, Jethro” rimarcò lei con un sorrisetto malizioso “che ne dici di una birra in compagnia di noi Pendragon … ho un affare da proporti” finì lasciandolo per un attimo basito e curioso, ma soprattutto divertito  alla reazione poco nascosta di quel principe che se fosse stato un cane avrebbe scodinzolato felice.

Naturalmente quando Arthur scoprì di essere fissato da baby tossicchiò assumendo un’aria indifferente.

“Andiamo baby?” chiese con voce roca e fintamente spazientita che irritò il giovane ragazzo.

“Mi chiamo Jethro” esclamò scocciato lasciando che una piccola espressione di vittoria si scolpisse sul viso del biondo.

“Ok … baby” rispose questi facendosi scivolare addosso una cascata di insulti tra cui il più ricorrente era asino.

Arthur si girò e strinse i denti “Io sono il principe” disse lasciando che Merlino slargasse gli occhi come se si fosse improvvisamente accorto dell’errore.

“Scusatemi non avevo capito che foste un asino di razza reale!” esclamò lasciando basito il biondo e facendo scoppiare a ridere  Morgana che si avvicinò a Lancillotto il quale stringeva la vita della sua Gwen poggiata con la schiena al suo ampio petto.

“Ragazzi questo genio è Jethro” disse lei allegra chinandosi per prendere due birre cui una  finì nelle mani del moretto che salutò allegramente la coppia.

Morgana si poggiò contro un muretto e lasciò vagare il suo sguardo per la figura del ragazzino che si sentì decisamente a disagio sotto lo sguardo attento della donna. “Allora … vorresti unirti ai Pendragon?” chiese lei lasciando Lancillotto e l’amata basiti ed il biondo principe sull’orlo di una crisi isterica mista a felicità, sempre nascosta ovviamente.

Il ragazzo spalancò la bocca sorpreso e guardò l’asino che lo fissò a sua volta confuso prima che entrambi proferissero un “NO” –detto dal biondo-  e un “SI” –esclamato dal moro-.

Si osservano in cagnesco, prima che Gwen timidamente si avvicinò a Merlino allungando la mano. “Congratulazioni! Benvenuto in squadra!”.

Arthur aprì più volte la bocca alla ricerca di qualcosa di intelligente da dire, uscendone solamente con un “ma io non voglio”, stroncato sul nascere da Morgana che gli fece segno che se avesse osato ribattere la sua decisione lei lo avrebbe castrato.

Il biondo, asino ma non senza istinto di sopravvivenza e con un particolare attaccamento ai suoi genitali, optò per un dignitoso e maschio silenzio, rotto ogni tanto da qualche borbottio incomprensibile sul fatto che nessuno in quella squadra si curasse della sua opinione.

Lancillotto scosse il capo e strinse anch’egli la mano alla nuova recluta, fidandosi del giudizio dell’amica che sicuramente aveva visto del potenziale in Jethro.

“Beh festeggiamo no?” propose Lance alzando la Beck’s in aria “a Jethro e alla sua Nissan” esclamò seguito dagli altri che ripeterono lo stesso brindisi, tutti a parte Arthur che brontolò bevendo un sorso di birra.

 

 

*FINE FLASHBACK*

 

 

Il sole era sorto da poco e Merlino desiderava disperatamente un bagno caldo e un letto comodo.

Tornò a scuola con la Nissan e la parcheggiò nel garage comprato poco lontano dalla Westmister School.

Sceso dall’auto traversò due vie e si ritrovò di fronte l’imponente retro della scuola che pian piano si stava svegliando pronta ad un altro giorno di lavoro e lezioni.

L’acqua bagnava ancora il ciglio della strada, ma due giorni di sole tiepido avrebbero cancellato il ricordo di quella pioggia pomeridiana riportando in luce il grigio chiaro dell’asfalto.

Svoltò nel vialetto e scavalcò nuovamente il cancello più goffamente della notte prima, cadendo sulla fresca erba bagnata dagli irrigatori, rabbrividendo.

Dannazione, pensò il ragazzo osservando l’ambiente. Si sentiva così fuori posto ora che aveva assaggiato un pezzo di quella vita.

Aveva bevuto, aveva riso assieme ai suoi nuovi amici trovando in Morgana una compagna di burle ai danni dell’asino, in Gwen una buona confidente che, però, aveva il difetto di tentare di difendere Arthur dalle prese in giro, in Lancillotto aveva invece trovato un buon amico che lo aveva  ascoltato in quelle poche ore senza mai stancarsi ed infine Arthur, il principe, era risultato fastidioso ma simpatico.

Era un idiota, ma un idiota con il cuore d’oro. A quanto gli aveva confessato Gwen, Arthur gareggiava perché con i soldi delle vincite poteva pagare l’università a Morgana che a quanto pare era la sua sorellastra.

Merlino sorrise appena ricordandosi di quel ridicolo baby con cui lo aveva ormai apostrofato e di quel saluto superficiale che gli aveva dato prima di chiedergli il numero di telefono e la mail, naturalmente chiesti solo per contattarlo in vista di qualche gara o riunione della squadra … ceeeerto.

Si alzò da terra e corse fino alla porta vincendo la sfida con gli irrigatori che all’ultimo momento si erano nuovamente accesi.

AH! Ed il vincitore era … MERLINO, pensò entrando nella stanza del guardiano notturno che a quell’ora era sempre alla panetteria di qualche via più in là o almeno così credeva.

Del guardiano non vi era traccia ma ad attenderlo vi era la sua migliore amica, Freya, ed il suo anziano precettore privato, Gaius.

“Buongiorno Merlino” esclamò allegro il vecchio sistemandosi il farfallino del suo solito Tweed color cachi che indossava indistintamente in inverno, autunno, primavera ed estate, o forse semplicemente aveva l’armadio pieno di quegli abiti tipicamente inglesi e non trovava appropriato cambiare stile.

“B-Buongiorno Gaius, buongiorno Freya” rispose passandosi una mano fra i capelli umidi.

“Credo che faresti bene a cambiare abito indossando la tua divisa scolastica” disse solamente alzandosi dalla sua sedia avviandosi verso la porta per poi sparire dietro ad essa.

Merlino guardò Freya che si avvicinò tirandogli l’orecchio trascinandolo lungo i corridoi ancora vuoti della scuola buttandolo dentro la sua stanza singola.

“Non dirmi che ci sei andato!” esclamò lei incrociando le braccia al petto battendo il piede a terra.

“Sono entrato a far parte della squadra dell’asi … scusa principe” si corresse subito.

“Oh ma certo … quando poi tuo padre lo scoprirà chissà come sarà fiero di te” rispose lei sarcastica sedendosi stancamente sul morbido letto del migliore amico che senza pudore si stava spogliando di quegli abiti per indossare la divisa scolastica.

Una camicia bianca, una cravatta blu con lo stemma argentato della Westmister, un paio di calzini bianchi, i pantaloni blu scuro a taglio classico abbinati alla giacca del medesimo colore.

Sembrava un ragazzo normale se non avesse avuto la matita che colava lungo gli zigomi pronunciati.

“Struccati Lady Gaga” borbottò Freya alzandosi mal volentieri dal morbido giaciglio sedendosi sulla sedia della scrivania di Merlino. Aprì una custodia e ne tirò fuori un computer portatile, lo collegò in rete elettrica e lo accese. La prima cosa che vide fu che l’amico aveva della corrispondenza. Aprì la casella della posta elettronica e trovò tre messaggi da parte del padre, Belinor. Freya non aveva bisogno di leggerli per sapere cosa volesse il padre di Merlino.

Il resoconto dei voti del figlio; sempre la solita richiesta o in caso speciale l’avvisarlo di una qualche cerimonia di beneficenza in cui la presenza della famiglia Emrys era richiesta.

Solo un quarto messaggio attirò la sua attenzione, una mail da parte di un certo onlytheprince@gmail.com.

La ragazza si voltò un attimo  verso il piccolo bagno da cui proveniva il rumore d’acqua e l’aprì leggendo.

Ciao baby, Morgana mi ha chiesto di avvisarti che domani sera ci vediamo a Piccadilly per andare poi in pizzeria, ovviamente me l’ha chiesto lei … io non ti chiederei mai un appuntamento sia chiaro! Però se te l’avessi scritto io accetteresti? OH NO NO. Dimentica tutto idiota. A stasera alle 8:30 vedi di non mancare, baby.”

Ridacchiò.

“Ti ha scritto un certo principe” disse Freya ricevendo in risposta una tosse e subito dopo il volto struccato del moretto far capolino dal bagno.

“Arthur?” chiese questi arrossendo leggermente.

“Sì mia dolce Drag Queen” asserì lei con un sorrisetto in volto “presumo sia quello in nome del principe”.

“C-Cosa ha scritto?” chiese Merlino uscendo allo scoperto mentre si sistemava la cravatta.

“Vieni e leggi” disse lei alzandosi dalla sedia avviandosi all’uscio dal quale uscì subito.

Il moretto si avvicinò al computer e lesse la mail mordendosi il labbro.

Che asino, pensò imbarazzato rispondendo con un semplice –ci sarò- prima di raccogliere da terra la sua tracolla, preparata la sera prima, ed avviarsi a colazione.

Avrebbe riposato il pomeriggio.

 

 

Arthur era seduto sul cofano di una Renault bianco latte. Dallo stereo la musica che filtrava era forte e ritmata.

“Lance” mormorò il biondo portandosi alle labbra una sigaretta mezza consumata “Lance … Lance” continuò a borbottare facendo uscire allo scoperto il proprietario del nome che brandì una chiave inglese minaccioso.

“Cosa cazzo vuoi?” sbottò acidamente.

“Come fanno sesso due uomini?” chiese lasciando che il povero attrezzo cadesse dalle mani di Lancillotto.

 

TO BE CONTINUED

   
 
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