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Autore: Kiasan    20/10/2011    2 recensioni
Mi sembrava passata un’eternità da quando avevo salutato i miei genitori, commossi nel vedermi andare via per un intero anno: mia madre Lessy, dai capelli neri e lunghi come i miei e dagli occhi marroni e gonfi di pianto, mi sorrideva davanti all’uscio; mentre mio padre James mi salutava premuroso, con i capelli marrone scuro che ondeggiavano al leggero vento del pomeriggio. Uno dei vampiri adulti sorrise a me e a un ragazzo biondo-rossiccio dagli occhi azzurri; anche lui come me doveva affrontare l’anno della Trasformazione. << Bene, sapete già perché siete qui. Alisa, Sam ed io (Rick) >>, disse un ragazzo moro e muscoloso, indicando ad ogni nome la persona a cui si riferiva. << Vi aiuteremo a sconfiggere questo primo anno da Novelli, saturo di tentazioni e difficoltà >>.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14. It’s time

Era il momento di salutare tutti, senza ovviamente fare capire loro le mie intenzioni, poiché quella sarebbe stata l’ultima volta che li avrei visti. Lo ammetto: avevo paura della morte, ma in tutti i libri che avevo letto si diceva fosse più breve che addormentarsi e, per di più, non ci volevo pensare per paura di mandare tutto all’aria a causa del mio timore.
Così, nel pomeriggio, andai nella camera condivisa da Lily e Penelope con la scusa di regalargli le caramelle gommose, rubate a Sam, che loro adoravano.
<< Hei ragazze! Ditemi se non sono una vera e propria vampira? >>, feci un'entrata trionfante, sfoderando la mia miglior parte da attrice.
<< No, non ci credo! >>, saltò su Penelope, interrompendo la treccia che stava facendo ai capelli di Lily.
<< Credici, invece >>, saltellai fino al letto ove stavano le ragazze per buttare in mano a Penny la scatola di caramelle.
<< Sam ce le teneva nascoste, lo sapevo! >>, strillò Lily, tenendosi stretta con una mano la treccia incompleta e afferrando una caramella con l'altra.
<< Cosa mi merito? >>, chiesi, cercando di sembrare il più entusiasta possibile.
<< Un abbraccio!! >>, urlarono all’unisono le ragazze, al che ci abbracciamo strette.
Cercai di assaporare quel momento il meglio possibile: mi sarebbero mancate da morire!

Prima di cena, alla quale avrei preso parte solo per bere un pò di sangue, mi recai in camera di Rick, per portargli le sue magliette appena stirate da Alisa; lei si che era un problema: era tutto il giorno che osservava, come un falco la sua preda, i miei movimenti nel timore che gli stessi nascondendo qualcosa.
<< Rick, posso? >>, chiesi bussando.
<< Certo, Daila, vieni >>, mi invitò, educato come sempre.
La stanza era illuminata da una luce soffusa e il vampiro stava lavorando a computer: << Ti ho portato i tuoi panni appena stirati >>, annunciai avvicinandomi al pc, per poi assumere un tono più serio: << Stai lavorando ancora per me? >>, chiesi.
<< Si, ma purtroppo non c'è nulla che possa aiutarci a porre fine a questa storia >>, ammise grave. E invece c'era, ma cercai di distogliermi dal pensiero della mia morte imminente e mi concentrai su Rick. << E' meglio che tu ti riposa, continueremo domani >>, gli dissi premurosa.
Lui mi sorrise e si alzò dalla sedia, dopodichè mi posò una mano sulla spalla: << Troveremo un modo, vedrai >>, no, non lo avrebbero trovato. Mi limitai ad annuire, poi mi avviai verso la porta per la cena. Con il sangue andava molto meglio, così mi bevvi il mio bicchiere senza troppi problemi.
A cena finita decisi che era il turno di Sam, così dissi: << Aspetta Sam, devo dirti una cosa che non ti piacerà tanto >>, a queste parole Penny e Lily cominciarono a ridere freneticamente e Rian mi guardò senza capire.
Presi per un braccio Sam e lo condussi in camera sua: << Ti ho preso le caramelle che avevi rubato a Penelope e a Lily >>, annunciai una volta davanti alla sua scrivania priva di quest’ultime, con un sorriso beffardo in volto.
<< Ma no! Mi hai rovinato il piano >>, urlò cominciando, però, a ridere.
Sorrisi anche io: quanto mi sarebbe mancato quello sguardo solare e quei capelli color del grano! Improvvisamente il ragazzo mi prese e mi buttò sul suo letto, cominciando a farmi il solletico.
Iniziai a ridere anche io, trattenendo a stento le lacrime non per il solletico, ma perchè non avrei sopportato il fatto di non poterlo rivedere mai più; inaspettatamente mi si formò un groppo in gola che non riuscì a scacciare.
<< Ti voglio bene >>, dissi, quando smise di farmi il solletico.
<< Cos'è questa improvvisa manifestazione di affetto? >>, chiese felice.
Feci spallucce, prima di ritrovarmi protetta in uno di quei suoi abbracci dolcissimi; dovetti respirare per dieci volte per ricacciare indietro le lacrime, e trenta prima di staccarmi per l'ultima volta da lui.

Quando entrai le salotto mio e di Rian, lui mi accolse con un sorriso: << Sei migliorata tantissimo con il sangue >>, mi fece notare, cingendomi la vita.
<< Ma tu non hai avuto bisogno di migliorare, sei stato super fin dall'inizio >>, ribattei.
Lui si girò verso di me, mi prese il viso fra le mani, mi guardò un istante, poi mi baciò. Ecco tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento: un suo bacio.
Intrecciai le mani ai suoi capelli, mentre mi stringeva a se.
<< Ti amo >>, mormorai, scostandomi un poco.
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<< Senti, questa sera ho un pò di mal di testa, preferisco andare a dormire presto e forse è meglio se lo fai anche tu >>, improvvisai indicando i suoi pesti sotto gli occhi, che vi erano realmente.
<< Si, in effetti mi sento assai stanco >>, affermò lui. << In questi giorni ho aiutato Rick fino a tarda notte per trovare qualcosa che ci potesse aiutare a sconfiggere Kangal Rae >>, ammise.
Scossi la testa, contrariata: << Non avresti dovuto >>. Lui scrollò le spalle: << A domani, amore >>, era la prima volta che mi chiama a quel modo, il che mi fece venire una fitta al cuore: sarebbe stata non solo la prima, ma anche l'ultima volta che mi avrebbe chiamata così.
<< A domani >>, gli risposi, abbandonandomi al nostro ultimo dolce bacio.
<< E' tempo >>, disse Alisa, una volta uscite entrambe nel boschetto dietro la casa che consideravo ormai mia. Erano le tre di notte.
<< Sei pronta? >>, chiese, prima di creare il vortice.
<< Prontissima >>.
<< Andiamo allora >>, e mi sentì risucchiata, strappata via dal mio mondo e da coloro che amavo.
Una volta giunti davanti alla ormai famigliare casetta avvolta dalla neve, mi sentì mancare il fiato: veramente sarei riuscita ad uccidermi? Ma improvvisamente un pensiero mi vorticò in mente: "non sarò io ad uccidermi, ma convincerò lui a farlo su di se, così sono sicura che lui morrà, ed io con lui, ma non per mia mano".
<< Alisa, fammi entrare da sola, così non sospetterà nulla: so che Shara non c'è, lo sento >>, la avvisai. << Se vuoi guarda da fuori >>, le dissi poi.
Lei annuì: << Sii prudente >>.
<< Contaci >>, ormai piena di coraggio entrai fiera nella casa, trovandomi davanti Kangal Rae, seduto su una sedia a dondolo.
<< Ci si rivede >>, mugugnò.
<< Già e questa volta non sei intenzionato a uccidermi, vedo >>, constatai.
<< La mia padrona sta introducendo all'interno delle mie vene il male, ma ancora un pò di sangue buono è rimasto e mi ha detto di farla finita >>, era incredibile come un ragazzo all'apparenza bello e maturo, parlavo come un bambino, un burattino comandato da una spietata burattinaia.
<< E come pensi di "farla finita?" >>, chiesi, con voce lieve ma sicura.
<< La vedo la tua amica sai >>, disse, senza rispondere alla mia domanda.
“La farò finita così, con questo pugnale che ho in tasca”, sentì la sua voce, ma la bocca non si muoveva: l'Affinità Sanguinea era in grado di donare un collegamento più intimo tra i vampiri presi in causa, a quanto pareva.
“Ti sto aspettando per il tuo stesso motivo: la faremo finita questa stessa notte, senza che la rossa si accorga di niente... prima che la mia parte malvagia prevalga, voglio salvare coloro che in un futuro potrò torturare come fa ora Shara.”
Di nuovo la sua voce e mi commossi: eravamo entrambi pronti a sacrificarci.
<< Ebbene sia, allora >>, dissi, affrontando la morte con più coraggio di quanto mi aspettavo di usare.
<< Fallo ora! >>, urlai e il faraone pose fine alla malvagità che alleggiava dentro di lui; pose fine alla sua lunga vita; alla mia esistenza e a tutte le sofferenze terrene con una semplice coltellata al suo cuore e al mio, di conseguenza.

SPAZIO AUTRICE: ed ecco anche il quattordicesimo capitolo... che ne pensate? :)
  
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