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Autore: Ginny_Lily_6    20/10/2011    3 recensioni
“Scusa tesoro. Hai ragione non si dicono le parolacce! Però mamma sarebbe molto, molto, molto contenta se tu adesso ti vestissi e raccogliessi le tue cose in fretta. Nel giro diciamo di due minuti?”
“Ma mamma non ho ancora bevuto il mio latte con il cioccolato!”
“Mamma ti promette che ti da i soldini per comprare un’intera scatola di cioccorane tutte per te se ora fai in fretta ok?”
.....................................................................
“Papino, credo che il tuo orologio non funzioni bene. Dice che sono le sette e mezza ma non è possibile perché alle sette e mezza dovremmo essere alla stazione per partire…”
“Merda!!”
“Non si dicono le parolacce!”
“Mer, scusa Elly!mettiti addosso qualcosa che papà ti porta lì in un secondo con una materializzazione congiunta!”
La mattina del 23 dicembre le sveglie di Draco Malfoy e quella di Hermione Granger hanno suonato troppo tardi per entrambi segnando l'inizio di un Natale del tutto particolare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Prima suddivisione



-The day after-

Christmas Eve



ore 6:00 -Casa Malfoy-


Fu la luce  bianca dell'alba che filtrava dalle immacolate tende a svegliarla. Con fatica aprì gli occhi stropicciandoli più volte nel tentativo di mettere a fuoco ciò che le stava intorno. Un enorme quadro rappresentate l'Incendio alla Camera dei Lord fu la prima cosa che le colpì lo sguardo una volta che anche l'ultima traccia del sonno in cui era sprofondata scivolò via dalle sue palpebre. Spostandolo un lussuoso armadio in mogano entrò nel suo campo visivo.

Dove sono? Questa non é camera mia! All'improvviso le immagini della sera prima si ripresentarono confuse nella sua mente. La pizza da Malfoy. La cucina di Malfoy. Le mani di Malfoy. Strinse delicatamente la pesante e calda coperta beige che l' avvolgeva. Il letto di Malfoy....

Una stretta delicata la fece sussultare.

-Ti sei svegliata finalmente-

La voce di Malfoy. Merlino è tutto vero! Hermione mugugnò mentre una cascata di baci le addolcivano il risveglio.

-Mi chiedevo...che cosa fate tu e Freddy questa sera?-

-Questa sera é la vigilia di Natale Draco- lo rimbeccò la donna crogiolandosi in quel tenero abbraccio.

-Grazie per l'illuminazione. Mi chiedevo se non avessi voglia di passarla qui. Ti assicuro che non ci saranno simpatiche riunioni di famiglia...solo io ed Elly-

-Oh. Draco...noi nel pomeriggio andremo alla Tana...è li che passiamo tutti i Natali- Hermione sembrava realmente dispiaciuta. La fantasia di loro due che si scambiavano baci bollenti sotto il vischio in effetti la faceva rabbuiare alquanto.

Che stupido che sei Draco. Come puoi pensare che lei non passi il Natale con la sua famiglia? -Giusto. Nessun problema- L'uomo, che stava condividendo la stessa fantasia della riccia, socchiuse gli occhi.

Hermione gli passò un braccio sotto il collo mentre con la mano libera gli scostava il ciuffo biondo che gli cascava sugli occhi color ghiaccio. Trattenne il fiato come per soppesare le parole che stava per pronunciare e poi chiede tutto d'un fiato -V-vuoi venire?-

-Chi io? Alla Tana? Ma sei scema?-Natale con i Weasley. Chissà com'é un Natale in quella famiglia di spostati.

-E perché no? Prima o poi dovranno venire a saperlo, tanto vale addolcire il momento con un po' di leccornie e la scusa che a Natale si è tutti più buoni-

-Hermione il giorno in cui i Weasley mi accoglieranno alla loro tavola sarà quello in cui io starò al centro, arrostito, con una mela in bocca-

-Daaaai...- la donna cominciò a rispondere alle coccole che il biondo le elargiva sperando di convincerlo -fallo per Elly. Che razza di Natale vuoi farle passare povera bambina? Già é lontana da casa...alla Tana ci saranno Freddy e i figli di Harry...-

-Ecco appunto, meglio sola che male accompagnata-

-Prima o poi dovrai accettare che loro siano la mia famiglia Signor Malfoy- il tono con cui Hermione lo rimbeccò si rivelò fastidiosamente pungente. Forse per farsi perdonare cominciò a depositare piccoli e morbidi baci sulla guancia dell'uomo, liscia come solo quella di un maniaco della barba curata quotidianamente poteva essere.

-Mmmm...- Draco mugugnò mentre la donna spostava i suoi baci nell'incavo fra il collo e la scapola, scendendo lentamente verso il petto diafano.

-Granger, questa é circonvezione d'incapace, lo sai vero?-

-Non mi sei sembrato così incapace ieri notte...- la donna sorrise maliziosa.

-Ahhh. Ok hai vinto tu. Però forse adesso é meglio che la smetti-

-Perché? Ho appena ricominciato...-

-Perchè mia figlia ci sta guardando-

-Merda!-Hermione si staccò con un'agilità soprendente per quell'ora del mattino cercando invano di riavviarsi i capelli.

-Papino, ho fame e mi annoio. Perché dormite tutti?- la piccola, avvolta in una candida camicina da notte che la faceva assomigliare incredibilmente ad uno di quegli angioletti che si trovano nei dipinti, stava ferma sulla porta della stanza stropicciandosi gli occhi, con un pupazzo stretto a sé e i piedini scalzi che si agitavano al contatto con il pavimento freddo.

-Elly, chérie. Mi spieghi perché la mattina all'alba non dormi, come tutte le persone normali?-

-Freddy mi ha tirato un calcio e mi ha rubato la coperta. Stavo diventando un ghiacciolo papino-

-Mmmm...d' accordo. Vieni qui con noi- l'uomo sollevo la coperta e fece accomodare la figlia sotto le coperte, incastrandola fra il suo corpo e quello di Hermione.

La bimba, sembrò finalmente accorgersi che qualcosa non andava perché puntò i suoi occhi di ghiaccio, così uguali a quelli del padre, verso la donna e le chiese semplicemente -Perché tu e Freddy avete dormito qui?-

Merda e adesso che le raccontiamo? La donna si girò imbarazzata verso Draco chiedendogli aiuto con uno sguardo supplichevole.

-Tesoro, ieri sera vi siete addormentati mentre guardavate la televisione e ,dopo una giornata così faticosa, eravate tanto stanchi che non abbiamo voluto svegliarvi. Poi dovevate avere molto freddo perché dormivate abbracciati stretti stretti, sarebbe stato difficile separarvi-

-Anche voi avevate tanto freddo? é per questo che dormivate abbracciati?- Beata innocenza. La piccola spostava con cuirosità lo sguardo dal papà alla giovane donna.

-Cosa? Uh, noi...sì é per quello- I due adulti si guardarono disperati mentre un silenzio tombale cadeva fra di loro. Fu Draco a romperlo per primo.

-Elly tesoro. Ti andrebbe di passare il Natale a casa dei nonni di Freddy?-

Ah adesso che sei così imbarazzato ti sta bene venire alla Tana eh? Hermione aggrottò le sopracciglia lanciandogli uno sguardo velenoso.

-Dici sul serio papino?-

-Lo prendo per un sì?-

-Freddy!!!! La bambina saltò giù dal letto urlando a squarciagola e agitando convulsamente le braccia -Svegliatiiiiii!!!Dobbiamo andare dai tuoi nonni!!-

-Quanta delicatezza, piccola mia- I due adulti restarono di nuovo soli avvolti sotto il pesante piumone del letto di Malfoy.

-Ricordati Hermione che lo faccio solo per mia figlia. Per quel che mi riguarda i Weasley potrebbero pure andare a...-

Hermione stroncò l'insulto sul nascere mettendo a tacere quelle labbra sottili con un bacio -Si certo, come no Draco. Ed io sono una Purosangue Serpeverde-


***
Ore 10:00 -Casa Granger-

Seduto nel salotto della casa che fino a due anni prima lui ed Hermione avevano condiviso Ron Weasley giocherellava nervosamente con la sua bacchetta, nell'attesa che l' ex moglie ed il figlio rientrassero. Si era aspettato di sorprenderli ancora profondamente addormentati ma quando era entrato nell'appartamento l' aveva trovato deserto nonostante fosse poco più che l'alba. L'attesa lo snervava, o forse era solo la questione che gli pesava sul cuore a farlo sembrare sull'orlo di una crisi di nervi.

- Eccoti finalmente- il rosso scattò in piedi quando un sonoro Crac proveniente dal corridoio annunciò l'arrivo dell' ex moglie.

-Merlino Ron mi hai fatto prendere un infarto! Non usa più aspettare fuori di casa che il padrone rientri?- Hermione comparve in salotto con un' aria talmente raggiante che Cenerentola il giorno dopo il gran ballo sarebbe impallidita a confronto. In effetti le mancavano solo gli uccellini che le svolazzavano attorno alla testa...

-E perché avrei dovuto aspettare scusa?-

-Perché ho anch'io una privacy! Cristo Ron...-

-Questa é casa mia-

-Tecnicamente non lo è più-

Ron scrollò le spalle infastidito -Perché sorridi?-

-é vietato?-

-No ma di solito sei sempre scazzata la mattina quando ti svegli, meglio girarti alla larga. Oggi invece hai un sorriso ebete stampato sulla faccia, sembri quella sguattera Babbana del cartone che guardano sempre i bambini. Com'è che si chiama...Cenerina?-

-Cenerentola Ronald. Avrai guardato quel cartone un migliaio di volte!-

Se Hermione gli avesse parlato di Storia di Hogwarts probabilmente avrebbe ottenuto più attenzione -Allora mi vuoi dire che hai?- insistette il rosso.

-Non ho niente. Tu piuttosto, devi dirmi qualcosa per caso? Sembri seduto su un cactus-

-Sarà...- rispose l'uomo elusivo.

- Senti Ron non ho voglia di discutere oggi, é la Vigilia di Natale ed é una bella giornata. Non ti chiederò nemmeno il motivo per cui non c'eri ieri-

-Io...dovevo allenarmi Herm. Mi dispiace molto per non esserci stato...Freddy...-

La donna sventolò la mano in aria per fargli segno di tacere.

-Dov'è a proposito?-

-Chi?-

-Mio nonno. Freddy, chi se no? Ma ti sei rincoglionita oggi per caso?-

-Dai miei. Ho bisogno di preparare le valigie con calma senza averlo intorno. Ultimamente ha la tendenza di trasformarsi in un tornado ogni volta che devo fare qualcosa che richieda un briciolo di applicazione, mandando all'aria tutto il mio lavoro-

-Siete usciti molto presto, vi siete svegliati all'alba? Sono qui da tre ore, volevo farvi una sorpresa ma ve ne eravate già andati. Strano, tra l'altro ho trovato i letti fatti, si direbbe quasi che avete dormito fuori-

-Non essere ridicolo Ronald. Per quale motivo avremmo dovuto dormire fuori?- domandò la donna con voce stridula mordicchiandosi le unghie.

-Ti mordicchi le unghie, sei imbarazzata-

-Mi mordicchio le unghie per trattenermi dallo scagliarti qualche incantesimo addosso. Si può sapere dove vuoi arrivare?-

-Uhhhh. Ma ti ha punto una vipera?-

Hermione roteò gli occhi sbuffando. Adesso cosa mi invento? -Sì Ron siamo usciti presto. Ho un sacco di cose da fare oggi prima di partire e devo anche andare a comprare un regalo per...- Hermione si morse la lingua per non dire "Elly". Tanto prima o poi dovrai raccontargli tutto. 

-
Per chi?-

-Per...Lily. Ginny mi ha detto che ha bisogno di un...maglione nuovo...e ho deciso di regalarglielo per Natale-

-Abbiamo già comprato un regalo a Lily-

-E non posso comprargliene un altro?-

Ron strinse gli occhi e scrutò l' ex moglie. Che cos' ha oggi Hermione? é distratta, elusiva ed ha quel sorrisetto beato stampato sulla faccia ma non mi bevo la storia che é la Vigilia e a Natale si è tutti più buoni. Ma poi come si é vestita? Sembra che abbia fatto shopping nel mio armadio!

-Non mi ricordavo di averla anche blu quella felpa- Ron strinse gli occhi sopsettoso.

Merda. La felpa di Malfoy. Mmm profuma di lavanda...Smettila cretina, stai concentrata.

-é...di...Harry. Ce l'ho da tanto l'ho trovata nel fondo dell'armadio mentre facevo le pulizie- Hermione non poté fare a meno di arrossire violentemente.

-Ah. E da quando vai fuori con vecchie felpe di Harry?-

-Merlino Ron cosa sono al cospetto del Tribunale dell' Inquisizione? Non hai di meglio da fare che stare qui fra i piedi?-

-Veramente volevo chiederti una cosa...-

-Ah ah. Lo sapevo che c'era qualcosa sotto, stai lì seduto come se fossi seduto su un cucciolo di Petardo Cinese-

-Avresti cinque minuti di tempo per un caffé?-

-Per il piacere di un caffé o perché devi addolcirmi e sai che non posso resistere ai Cupcakes?- l'espressione dell'uomo le assicurò che aveva fatto goal. Weasley 0- Granger 10. Vai Hermione!

-Merlino Hermione non posso offrirti un caffé? Ci saranno anche Harry e Ginny-

-Io...d' accordo. Però poi vai a prendere Freddy dai miei ok? Ho già perso anche troppo tempo-

-Andata. Vatti a cambiare però, sei meno femminile di Ginny quando gioca a Quidditch con noi-

-E da quando ti frega di come mi vesto?-

-Da quando vai in giro conciata come uno scaricatore?-

Hermione uscì sbattendo elegantemente la porta e masticando una serie di insulti irripetibili nei confronti dell'invadente ex marito.


***
Ore 10:45 Diagon Alley

Ci sono certe mattine in cui il detto "alzarsi con il piede sbagliato" appare la descrizione più eloquente con la quale etichettare qualcuno irritato. Ecco, Ginevra Potter quella mattina era decisamente irritata mentre, seduta al bancone dell'Antro delle fate, il locale più chic ed alla moda di tutta Diagon Alley, sorseggiava il primo caffé della mattinata.  Incazzata nera forse era il termine più giusto, o perlomeno così l'avrebbe descritta il barista mentre, preoccupato per la sorte delle sue preziose tazzine di porcellana, osservava discutere la coppia più famosa di tutto il mondo magico. Quando si era svegliata, non aveva altro pensiero che non fosse quello di farsi coccolare da Harry, farsi servire la colazione e poltrire sotto le coperte fino al momento di rotolarvici fuori per smaterializzarsi alla Tana, dove i bambini li attendevano dalla sera prima con i nonni. A quanto pareva però, i programmi di quell'impiastro del fratello maggiore (che per qualche oscura ragione comprendevano anche lei) non prevedevano né baci, né carezze, né tantomeno caffé e croissants preparati dalle mani del Bambino Sopravvissuto.  

-Harry mi vuoi spiegare cosa c'è di così importante da tirarmi giù dal letto alle nove il mio primo giorno di vacanza?-

- Ron é appena arrivato, vuole salutarci ed offrirci un caffé- Harry si strinse le spalle, come per volersi scusare dell' enorme errore commesso dall' amico nella prima giornata di ferie.

-E non poteva semplicemente aspettare il pomeriggio e farlo direttamente alla Tana?-

-Ginny che cosa vuoi che ne sappia? Ha detto che era importante...- Harry arrossì violentemente sotto lo sguardo accusatore della moglie. Se c'era una cosa che ASSOLUTAMENTE non si poteva fare era mentire a Ginevra Potter Weasley. Vano era anche solo il tentativo perché potevi stare certo che, in un modo o nell'altro, quella non ti avrebbe dato nemmeno il tempo di provare a formulare qualche scusa. Harry a volte sospettava che avesse preso lezioni segretamente da Severus Piton.

-Harry, mi stai per caso nascondendo qualcosa?-

-Io...no Ginny ma che vai a pensare...-

-Bugiardo. Te lo si legge nel tuo bel faccino sfregiato Harry-

A pochi metri da loro, davanti alla porta dell'elegante locale, Hermione e Ron continuavano ad alimentare il tagliente botta e risposta sorto fra le mura domestiche.

-Lo Starbucks sotto casa non andava bene?- la donna storse il naso pensando a quanto tempo le stava facendo perdere l'ex marito. Le ore passavano velocemente e lei non aveva idea di come sganciare la notizia-bomba. Doveva parlarne con Ginny prima, lei si sarebbe infuriata ma poi l'avrebbe sostenuta, ne era più che certa. Inoltre sentiva il bisogno di alzare il telefono e chiamare un certo biondino le cui immagini in abiti succinti, al momento, le rendevano particolarmente difficoltoso il processo di trasmissione sinaptico.

-Da quando ti lamenti se ti si porta in un posto carino?-

-Da quanto la tua idea di posto carino non comprende litri di birra, patatine fritte e puzza di fumo?-

Ron scrollò le spalle irritato rimuginando fra sé e sé. Forza Ron, ce la puoi fare, in fondo non potrà prenderla così male no? E poi hai chiamato anche Harry e Ginny, con loro avrà modo di metabolizzare più facilmente la notizia.

-
Herm!- la rossa strinse l'amica in un affettuoso e soffocante abbraccio mentre Harry le lasciava un leggero bacio sulla guancia- -Che hai? Sembri a pezzi, hai due occhiaie...

-
Buongiorno cognati! Niente di nuovo. Mezz'ora con questo qua e mi é già venuto il mal di testa- disse scuotendo i boccoli bruni in direzione dell' ex marito.

-Hey amico! Come andiamo? Sei stato fantastico mercoledì contro i Cannoni....allora che effetto fa battere la proria sqaudra del cuore? Volevo chiamarti ma ho avuto giornate di fuoco!-

-Chi non muore si rivede eh Ronald- la faccia di Ginny era storta in un ghigno di disapprovazione.

-Oh anch'io sono contentissimo di rivederti Ginevra! Sei sempre così acida sorellina, secondo me non ti fa bene stare con questa qui...- ruotò gli occhi verso Hermione che al momento fissava un punto non ben identificato sul pavimento ricoperto di elegante moquette, persa nei suoi pensieri.

"Granger questa é circonvezione d'incapace...."

-Oh? Dico a te sai! Ragazzi credo che Herm si sia fumata una di quelle sigarette di pergamena che andavano molto ai tempi dell'Università stamattina...- il rosso la guardava scocciato.

Merda, di cos'é che stanno parlando? Rifletti Hermione...Cannoni...Quidditch! Ma certo, di cosa altro possono parlare quei tre?

-Eh...cosa? No scusa pensavo a...alla partita-

-Che partita?- Ron si chiese se quella mattina si era lavato bene le orecchie.

-La partita Ronald. La tua, quella di mercoledì-

-Ah ah. E da quando te ne frega qualcosa del Quidditch?-

-Merlino Ronald sei il padre di mio figlio, nonché mio amico e, tecnicamente, mio ex marito. Davvero é tanto difficile credere che mi interessi di qualcosa che occupa interamente la tua vita?- la strega incrociò le braccia al petto fingendo di mostrarsi offesa. Evidentemente però la sua performance non riscuoteva il successo sperato perchè gli occhi di falco di Ginny la fissavano diffidenti.

Ron si strinse le spalle borbottando qualcosa che assomigliava vagamente ad un - questa ha annegato il cervello in una pozione Corroborante-

Il silenzio che cadde fra il gruppetto cominciava a farsi decisamente imbarazzante.

-Allora vogliamo andarci a sedere? Ho fatto tenere un tavolino nella saletta là dietro...-  Il rosso arrossì violentemente nell'incrociare gli occhi di Harry che si passava nervosamente le mani sudate sui jeans.

-Poi sono io quella strana stamattina eh?- Hermione, fissando i due amici di infanzia, sembrava aver ritrovato un poco del suo spirito saccente.

Gli uomini si scambiarono uno sguardo colpevole, come quelli di due bambini scoperti con le mani nella marmellata poi, senza risponderle, si girarono e cominciarono a camminare nella direzione della saletta indicata dal rosso. La riccia mosse un passo per seguirli ma le sue intenzioni vennero bruscamente stroncate sul nascere quando una mano le agguantò la spalla, costringendola a voltarsi.

-Senti cara potrai anche darla da bere a quello svampito di mio fratello e forse sì, anche a mio marito. Ma, a me, non fai fessa, hai gli occhi vomitevolmente languidi e la testa fra le nuvole-

-Io Ginny...-

-Merlino Herm, quello é un succhiotto?!?- Hermione rabbrividì sentendo gli occhi gelidi dell'amica che fissavano un punto preciso sulla sua pelle bianca.

-Shhhhh. Ma sei impazzita? Vuoi che ti sentano?-

-Hermione Jane Granger ti prego, dimmi che l'autore di quell' opera contemporanea che hai tatuata sul collo non risponde al nome di Draco Malfoy-

L' eloquente silenzio della riccia non rese necessarie ulteriori conferme.

-Tu hai davvero annegato il tuo cervello in una Pozione Corroborante-

-Ginny lasciami spiegare...-

-E cosa c'è da spiegare? Ti ha per caso indotto con l' Imperius? Dalla tua faccia rincretinita non direi...-

-Ginny ti prego ascoltami...- 

-O forse ti ha fatto bere un filtro d'amore? Il tuo sorriso ebete potrebbe essere un indizio ma il modo in cui sei arrossita smentisce anche questa ipotesi....-

-L'ho invitato alla Tana stasera-

La predica della rossa si interruppe bruscamente mentre una Ginevra Potter Weasley per la prima volta nella sua vita senza parole fissava basita l'amica.

-Tu hai...COSA?-

-L'ho invitato a passare il Natale con noi- Più lo ripeteva più Hermione si rendeva conto dell'assurdità della situazione.

-Hai battuto la testa per caso? Malfoy a casa nostra a Natale?-

-Io...oh Ginny sono qui soli in Inghilterra...io...non so come mi sia uscita questa assurdità...-

-Te lo dico io come ti é uscita: i suoi baci ti hanno spappolato i neuroni!-

-Hey voi due, non venite?- Hermione non fece in tempo a formulare una risposta accettabile che la chioma ribelle di Harry fece capolino dalla porta invitandole a raggiungerli.

-Ginny io...-

-Stai zitta Hermione, cuciti la bocca. Per favore, riparliamone dopo che avrò bevuto qualcosa di abbastanza forte da farmi dimenticare l' idea di te e il furetto che vi rotolate nel salone delle feste di Malfoy Manor. E, fammi un favore, vatti a dare una rinfrescata e un po' di correttore su quel...coso- detto questo la donna girò i tacchi e se ne andò scrollando le spalle sussurrando fra sé e sé qualcosa di incomprensibile. Qualcosa in cui però le parole -Malfoy, Natale, Tana- venivano ripetute parecchie volte.

***
Driiin

"Incoming: Hermione Granger" Draco sorrise nel leggere il nome della donna apparire sul suo telefono.

-Ti manco tremendamente, hai continui flashback di stanotte e non riesci a fare a meno di pensare a quando ti concederò il bis. Non c'è bisogno che mi chiami per dirmelo, lo so già Hermione -

-Scemo. Sono nella merda fino al collo, Ron mi ha scoperto con la tua felpa addosso, Ginny mi ha trovato un succhiotto sul collo, sono incastrata nel bagno dell' Antro delle fate a Diagon Alley tentando disperatamente di nascondere le prove del reato e...Malfoy potresti farmi il favore di smettere di sghignazzare?-

-Posso quindi dedurre che non abbiate ancora giocato a "Indovina chi viene a cena"?-

-Vorrei vedere te al mio posto-

-Ne hai passate di peggio non credi?-

-Si, ma in questo momento preferirei trovarmi nuovamente faccia a faccia con Voldemort piuttosto che dare loro la lieta notizia-

-Non te l' ho mica chiesto io di invitarmi. Se vuoi me ne sto a casa-

-Non ti azzardare. Mi hai trascinato in questo casino, adesso ne affronti le conseguenza con me-

-Oh io non direi proprio che ti ho trascinata Granger. Credo di poter affermare con certezza  che tu ti ci sia, in pieno possesso delle tue facoltà mentali, tuffata di testa e con particolare...passione-

Hermione rise, sentendo allentarsi la tensione che l'attenagliava -Non credo che stanotte mi si potesse considerare in pieno possesso delle mie facoltà mentali Draco, o perlomeno, non dopo averti visto in déshabillé. Adesso devo andare se non voglio che l'intera squadra di Auror al servizio di Harry irrompa nella toilette delle Signore pensando che mi abbiano aggredita-

-Va bene, chiamami dopo, voglio un dettagliato resoconto dell' infarto di Lenticchia e del trapasso dello Sfregiato-

-Quello non lo fa fuori nessuno Malfoy-

-Giusto. Dimenticavo. Ciao Mione-

-Dracuccio, caro. Prova a chiamarmi così un'altra volta e ti avadakedavrizzo-

Questa volta fu Draco a ridere di cuore. Merlino, ci sei dentro fino alla punta dei capelli vecchio mio.

***
Dieci litri di acqua gelata e quattro chili di correttore dopo Hermione faceva nervosamente il suo ingresso nella saletta privata dove gli amici l' attendevano per gustarsi l'agognata colazione.

- Ora che ci siete tutti possiamo ordinare?- il cameriere li guardava spazientito.

-Un cappuccino e un cupcake al cioccolato-

-Due-

-Un succo alla pesca e un blueberry muffin grazie-

-Un Firewhisky-

Harry aggrottò le sopracciglia -Ginny tesoro, sono le undici del mattino-

-Fidati Harry, ti pentirai del tuo analcolico succo di frutta fra molto poco-

-In che senso?-

-Sentite perché non facciamo un aperitivo anticipato? Ci porti una bottiglia di Cuvée Prestige Franciacorta e qualche stuzzichino salato per favore- Ron decise che, dopotutto, poteva sfruttare l' occasione a suo vantaggio. 

Da quando é diventato un somelier? -Ronald non possiamo cominciare a bere raffinato vino italiano a quest' ora. Vista la giornata che ci aspetta di questo passo non arriveremo alla mezzanotte. Lo sai che tuo padre ha la brutta abitudine di cominciare ad offrire Vin Brulée quando il sole non é ancora tramontato...-

-Hermione, possibile che tu sia sempre così bacchettona? Possiamo lasciarci andare e festeggiare per una volta?-

-Festeggiare cosa esattamente?-

Ron sembrò pensarci su per qualche istante -Il fatto che quest'anno passiamo il Natale insieme?- la scusa apparve deboluccia anche alle ingenue orecchie di Harry che cominciò a sbuffare dondolando pericolosamente sul comodo pouf di velluto rosso.

-Passiamo tutti i Natali insieme da 15 anni a questa parte Ronald. Non mi sembra che in passato ci siamo ubriacati per la gioia. Ok tranne quella volta in montagna quando tu ed Harry vi siete scolati una dozzina di bombardini a testa e quell' altra in cui...- il discorso le morì sulle labbra al vedere la faccia tormentata dell' ex marito.

Quello si era fatto serio e silenzioso e si tormentava le labbra con i denti. Il colore dell'incarnato assumeva tutte le tonalità dal porpora al carminio e la fronte era imberlata di sudore. Poi, dopo un silenzio che sembrò lungo secoli, sospirò, si strofinò le mani sui jeans e disse tutto d'un fiato:

-Mi sposo-



   
 
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