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Autore: Serenity Moon    21/10/2011    5 recensioni
"Puoi sempre tornare dalla tua anima gemella. E' questo che la rende un'anima gemella"
Cappie, Greek.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Bitch '
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# 6

 

Fece un giro per la stanza continuando a leggere i bigliettini più alla sua portata. Per alcuni doveva per forza aver usato una scala per appiccicarli. Jude non era alta ed il suo metro e sessantacinque scarso non aveva potuto permetterle di arrivare a più di tre quarti della parete.

'I think is time to give this up' [Not Enough]

'Is too late to apologize' [Apologize]

'I don't want this moment to ever end, 'cause everything is nothing without you' [With me]

'Can we pretend that airplanes in the night sky are like shooting stars, I could really use a wish right now?' [Airplanes]

'Everybody says that time heals the pain, I'll been waiting forever. That day never comes' [That day]

'What can you do when your good isn't good enough' [Get it right]

E tante altre del genere, spesso intere canzoni spezzettate e sparse qua e là senza un ordine apparente.

Sospirò e voltandosi lo sguardo gli cadde sul quadernetto rosso innocentemente poggiato sul mobile da toeletta. Il suo diario. Ryan lo conosceva. Lo aveva già visto in passato e sapeva quanto Jude ne fosse gelosa. Sicuramente lo aveva dimenticato lì, dopotutto chi mai avrebbe dovuto trovarlo? Lei viveva da sola.

D'istinto vi si avvicinò e ne sfiorò la copertina di cartoncino lucido. Non aveva niente di particolare, era solo un piccolo quaderno a spirale, senza decorazioni, né fronzoli. Nemmeno quello, si rese conto, aveva tanto a che vedere con Jude.

Sollevò la copertina scoprendo la prima pagina bianca occupata soltanto dal nome di lei in bella grafia. Sfogliò velocemente le altre riempite da una scrittura minuta ma ordinata e leggibilissima. Ogni spazio era sfruttato, nessuno spreco. Cominciava in un luglio e le prime pagine parlavano di amicizie secolari e vecchi amori che ogni tanto tornavano a galla. Loro non si conoscevano ancora. Sarebbe dovuto passare un altro anno prima che si incontrassero per caso venendosi incontro distratti. Il tempo, che tiranno!

Titubante si fermò un attimo a pensare. Leggere o no? Quelli erano i pensieri di Jude. Le sue idee, i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo, quello che aveva provato stando con lui, era tutto trascritto su quel diario. Se lo avesse letto, lei si sarebbe arrabbiata? Poche storie, lui al suo posto sarebbe stato furioso. Jude d'altro canto nei mesi precedenti non aveva fatto altro che ripetergli che non aveva segreti, che lui sapeva tutto. Non aveva motivo di nascondere qualcosa all'unico ragazzo che diceva di amare, anzi voleva che venisse a conoscenza di tutto ciò che c'era da sapere su di lei. Gli raccontava anche i suoi sogni. Non l'aveva mai fatto con nessuno prima di allora.

Ryan si convinse che era meglio chiuderlo e non approfittare troppo della bontà di quella ragazza all'apparenza indistruttibile. Non voleva oltrepassare i limiti rimasti e mettere oltremodo alla prova la pazienza di Jude. Nel chiuderlo però, in una delle pagine, scorse il suo nome. A quel punto la curiosità vinse su ogni ragione.

Iniziò a leggere. La data era quella del 17 ottobre.

'Che confusione! E tutto per cosa? Per un ragazzo!!! Ma dico, si può alla mia età andare nel pallone per una cosa simile? Per un tipo incontrato per sbaglio in strada (con cui sono anche andata a sbattere, c'è da sottolineare, che brutta figura Y_Y). Però che tipo! L'ho conosciuto, si chiama Ryan. Venerdì scorso ci siamo incontrati di nuovo ed abbiamo parlato un po'. Si diverte un mondo a prendermi in giro ed io me la spasso troppo per non lasciarglielo fare. Me n'ero già andata. Lui mi ha chiamata quando ero già lontana: voleva sapere il mio nome. Ho riso per tutto il resto della sera. E' stato esattamente come la scena di uno di quei film che adoro guardare nelle notti di inverno. Chissà ora cosa succederà?'.

Si ricordava bene quella scena. Anche lui aveva riso. Tornò indietro di qualche pagina.

Il 28 settembre diceva: 'Per il resto va tutto come sempre. Sono ancora incerta, ancora confusa e più insicura di prima. Una cosa però la so: voglio assolutamente sapere chi è quel ragazzo e lo saprò, costi quel che costi!'.

Ryan sorrise d'istinto. Si erano già scontrati. La conosceva già e anche lui aveva pensato la stessa cosa.

Continuò a sfogliare il diario. Poco più avanti, il 10 del mese successivo lesse: 'L'ultima volta dicevo che volevo sapere a tutti i costi chi è quel ragazzo. Non lo so ancora. Non ho avuto modo di indagare. Mi senti così stupida quando penso a certe cose...'.

Da quel momento in poi, in ogni pagina si parlava di lui. Lui che le sorrideva, lui che non l'aveva riconosciuta, lui che scherzava con lei in una maniera talmente adorabile da farla arrossire, lui che per la prima volta le stringeva le mani e le si avvicinava più del dovuto.

Il 2 novembre iniziava in maniera diversa, più decisa.

'Mi sono innamorata. Credo davvero stavolta. Non ho altri metri di paragone, ma proprio perché non ho mai provato nulla del genere ne sono certa. E cosa più sconvolgente, lo ammetto, a me stessa prima di tutto. Jude dal cuore di pietra è scomparsa. Lui adesso è il mio tutto e senza il suo respiro, il suo tocco, le sue carezze, io mi sento niente. Esattamente una settimana fa, la mia vita è cambiata radicalmente. Lui è entrato nei miei giorni come una brezza leggera, dal sapore nuovo ed invitante e mi ha sconvolta con la forza di un uragano, facendo crollare tutto ciò in cui credevo prima ed aprendomi orizzonti che nemmeno immaginavo potessero esistere. So che per lui è lo stesso. Me lo dice e lo dimostra. Gli credo. Mi fido di lui! Siamo così uguali. Pensiamo le stesse cose, diciamo le stesse cose, vogliamo le stesse cose.

Vorrebbe fare l'amore con me. Dio quanto lo vorrei anche io! Ma non possiamo. Non possiamo perché c'è lei di mezzo, la sua ragazza, quella di cui non so niente se non che ha lui e questo mi uccide. Perché lei può vederlo, può toccarlo, può baciarlo come e quando le pare, mentre io... Mentre noi dobbiamo nasconderci come due criminali. Non è giusto! Odio tutto questo, ma amo troppo lui per non sopportarlo.

Tra poco sarà il mio compleanno. Mi chiede in continuazione che regalo vorrei ed io gli ripeto sempre “niente”. In realtà vorrei tutto. “Lascia lei e stai con me!” ecco cosa vorrei, ma non posso, non posso chiederglielo, non posso essere così egoista da obbligarlo a scegliere. Forse non lo faccio anche perché ho paura. So già che decisione prenderebbe ed attendo con terrore il giorno in cui mi dirà “è finita”.

Soffrirò tantissimo, lo so, ma per ora non voglio pensarci. Per il momento sono felice perché lui è con me. Non voglio pensare a domani. Quello verrà poi. Per adesso so che lui è con me e nel bene o nel male so che una parte del suo cuore mi appartiene. La tratterò con cura, con la massima attenzione. E' il mio tesoro, il cristallo più bello e prezioso che ho. Lo custodirò con tutto l'amore che posso'.

Si fermò, incapace di andare oltre. Quelle parole lo avevano colpito sin nel profondo tanto da fargli male. Possibile che fosse cambiato tutto? Che lei fosse riuscita a cancellare quel sentimento così forte per il quale si era messa in gioco scommettendo il mille per cento di se stessa? Aveva davvero dimenticato tutto? I suoi sacrifici, la continua lotta contro il destino, il suo amore?

«Lettura interessante?»

La domanda colse di sorpresa Ryan che lasciò cadere il diario per terra e si voltò verso la porta. Poggiata allo stipite c'era Jude, le braccia conserte e le caviglie incrociate, in attesa. Era uno dei suoi vizi. Stare sempre attaccata agli stipiti o ai pilastri, comunque a qualcosa di stabile e verticale. Un segnale che le dava il suo subconscio sul bisogno di forza e di qualcosa che la trattenesse dal crollare ferita ed indifesa, preda di qualunque male esistente.

Si avvicinò a Ryan, prese il diario da terra, diede un'occhiata veloce alla pagina su cui era rimasto aperto e glielo porse. Non sembrava arrabbiata, ma lui avrebbe di gran lunga preferito che lo fosse. Quel suo sguardo perennemente indifferente stava iniziando davvero ad infastidirlo. Avrebbe voluto urlarle di svegliarsi da quella specie di coma in cui si era buttata -perché era certo che l'aveva fatto di sua spontanea volontà-, ma in quel momento era palesemente dalla parte del torto e di rigirare la frittata non se ne parlava.

«Scusami, io...» tentò di giustificarsi ma non trovava nessuna scusa plausibile.

Jude si strinse nelle spalle. Forse si sarebbe infuriata di più se avesse trovato il gatto limarsi le unghie sulla sua poltrona preferita, o forse no. Non sapeva più che pensare.

«Non importa. Se fossi andato avanti avresti visto che ero tentata dalla possibilità di fartelo leggere un giorno o l'altro».

Ryan rimase di sasso davanti a quella rivelazione. Si sentiva bene? Fargli leggere il suo diario?

«Perché?» chiese incredulo.

«Così, tanto per vederti fuggire di fronte ai miei deliri da psicopatica». Non c'era un filo di ironia nelle sue parole. «Tieni, puoi continuare a leggere se vuoi».

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Ryan non ci vide più. Le strappò di mano il diario e lo scagliò con rabbia in un angolo accanendosi contro di lei. Aveva raggiunto il punto di rottura. Possibile che non la smuovesse più nulla?

La scosse forte per le spalle mentre le urlava arrabbiato.

«Me la fai passare liscia? Ho infranto la tua privacy, ho letto il tuo diario e tutto quello che sai dirmi è 'tieni, continua pure'? Jude, ma che diavolo ti passa per la testa, cristo santo? Vuoi svegliarti? Dov'è finita la Jude che scriveva quelle parole? Sembra che tu sia morta! Guardami per la miseria!».

Jude alzò gli occhi incrociando quelli castani di lui. Erano stati quegli stessi occhi, ormai più di un anno prima, a rendersi colpevoli della sua rovina ma nonostante ciò erano anche uno dei motivi per cui amava profondamente Ryan. In quegli occhi lei perdeva e ritrovava se stessa, la vera Jude, la donna che voleva davvero essere. Non esistevano maschere quando guardava quelle iridi tanto belle. Ma non in quel momento. Non mentre era consapevole del fatto che ancora una volta stava per ferire l'unico uomo che avrebbe mai amato in vita sua.

«Lo hai voluto tu» disse con voce atona. Dopodiché girò i tacchi e lasciò la camera.

 


 

Grazie a: broncino, Selvaggia_Chan, Sweet96, masa18, Stalker_conlaA, Emmeti, bimbic, Shinichina, oo00carlie00oo, Bryce78, michelle82, FrancescaVincenzo, lizz1183, PinkPrincess, cara_mello, layla493, Giulietta7, mariaanna, Blue Drake, Defying, FairyLeafy ed Euterpe_12.
Al prossimo aggiornamento! Baci, bacini, bacetti, S.

 
   
 
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